Prima di partire sapevo che nel nuovo deserto avrei dovuto indossare un camicione lungo di colore nero ogni volta che avrei deciso di uscire dal compound.
Mio marito me ne comprò uno al suo ritorno a luglio: nero con dei brillantini e degli inserti di colore rosso.
Prima di partire, ho fatto prove e riprove. Mi sono mostrata ai miei figli, gli ho spiegato che nella nostra nuova realtà avrei dovuto indossare un vestito lungo nero che si chiama “abaya”. Loro hanno riso, mi hanno detto che ero “bellissima” e si sono abituati facilmente a questa idea.
Ho inviato foto ad amiche e parenti che erano curiosi di capire a cosa andavo incontro.
Oggi, dopo tre mesi di vita in questa parte di mondo, non posso dire di essermi abituata al vestitone nero coprente, ma posso dire che lo vivo con semplicità e cerco di regalargli un tocco di eleganza.
Con la scusa di acquistare un abaya, durante le vacanze di ottobre, ho convinto il marito a portarmi a visitare il Clock tower souk. In realtà, si chiama Deira souk, si trova vicino ad Al Musmak castle ed alla grande Moschea.
Finalmente, ho ritrovato lo spirito del souk che dai tempi del Kuwait non avevo più vissuto. Il souk è così vero, formato da un’infinità di vicolini dove si possono trovare un sacco di prodotti locali.
Appena entrati abbiamo attraversato la zona dei tappeti e dei mubkhar, il tipico bruciatore di incenso. Siamo stati così rapiti dall’intenso profumo di incenso.
Dopodiché abbiamo raggiunto la parte degli abaya. Mi sono tuffata alla ricerca di un abaya un pochettino colorato, meno monotono e più leggero. Sono entrata in tutti i negozietti chiedendo se avevano abaya colorati, ho rovistato in ogni angolo, ho provato e contrattato finché non ho trovato quello che faceva per me. E’ un abaya aperto, ha una fila di bottoni a clips sul davanti, le maniche sono larghe e cadono verso i gomiti quando alzo le braccia, il tessuto è leggero e scivola sulla pelle, è bianco e nero. Mi piace perché più elegante dell’altro, mi è sembrato perfetto per una serata fuori.
Dopo il mio acquisto abbiamo continuato il giro, siamo entrati nel gold souk, ci siamo fatti abbagliare gli occhi dal luccichio di questo oro giallo, troppo lavorato e sottile, dalla maestosità delle collane e dei bracciali.
Poi abbiamo attraversato i vicoli delle spezie, dei saponi, siamo stati invasi da profumi e odori locali: cardamomo, cannella, curcuma, zaatar, saponi e detersivi. Insomma, abbiamo fatto un tuffo nella realtà locale, nella vita vera, quella fatta di profumi e odori, ciabatte sotto il dishdasha, sacchi colmi di spezie o riso, quella realtà dove è normale urlare e contrattare tra commercianti e venditori.
Per tutti coloro che sono curiosi di leggere qualche informazione in più sull’abaya vi lascio il link del post che ho scritto per Amiche di fuso dal titolo “L’abaya”.
sempremamma says
Già che devi indossarlo, almeno che sia chiccoso !!!
drusilla says
Brava!
Laura says
Gli abiti lunghi sia decorati che non possono rivelarsi molto eleganti, per cui anche neri abbelliti con uno scialle lavorato o un ciondolino fine possono diventare carini.
http://www.salt-eco.com
drusilla says
Hai ragione!
Silvia Fanio says
Credo che la bellezza dei suq sia proprio nei loro profumi e nell’impressione che ti danno di poter trovare chissà quali tesori.
Meno male che ogni tanto puoi andare in posti un po’ vivi!
Secondo me alla fine della tua avventura avrai una bella collezione di abaya.
Un giorno ci parlerai delle stagioni nel deserto?
drusilla says
Appena usciamo dall’estate ed iniziamo il vero autunno vi parlerò delle stagioni, promesso!
Mariangela says
Non ho capito perché le donne devono indossare un camicione nero che attira i raggi del sole cocente dell’Arabia e fa morire di caldo mentre gli uomini Possono andarsene in giro vestiti di bianco .
drusilla says
Certe domande è meglio non farsele…
Elisa says
Brava, ammiro tanto il tuo prendere le cose con un sorriso e con “eleganza”! Un grande abbraccio
Mamma Piky says
Sai che mi ero figurata una cosa molto più austera? ;-))))))
valentinavk says
nei mieidue ultimi scali a instanbul me le sono guardate tutte le abaya ….la piu fashion era nera coi bordi spessi rosso valentino vaporosissima e si vedevano sotto dei tacchi 10 rossi da paura!
mammaalcubo says
A me fa proprio effetto questo camicione nero, anche con i brillantini… sei davvero coraggiosa nell’adattarti a queste culture, io non so se ce la farei!
Giupy says
I tuoi post mi piacciono sempre un sacco! Ma l’abaya include anche velo per la testa stile hijab o e’ solo il camicione?