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Indossando un abaya

26 Ottobre 2015 By drusilla 13 Comments

Prima di partire sapevo che nel nuovo deserto avrei dovuto indossare un camicione lungo di colore nero ogni volta che avrei deciso di uscire dal compound.
Mio marito me ne comprò uno al suo ritorno a luglio: nero con dei brillantini e degli inserti di colore rosso.

Prima di partire, ho fatto prove e riprove. Mi sono mostrata ai miei figli, gli ho spiegato che nella nostra nuova realtà avrei dovuto indossare un vestito lungo nero che si chiama “abaya”. Loro hanno riso, mi hanno detto che ero “bellissima” e si sono abituati facilmente a questa idea.

Ho inviato foto ad amiche e parenti che erano curiosi di capire a cosa andavo incontro.

abaya arrivo

Oggi, dopo tre mesi di vita in questa parte di mondo, non posso dire di essermi abituata al vestitone nero coprente, ma posso dire che lo vivo con semplicità e cerco di regalargli un tocco di eleganza.
Con la scusa di acquistare un abaya, durante le vacanze di ottobre, ho convinto il marito a portarmi a visitare il Clock tower souk. In realtà, si chiama Deira souk, si trova vicino ad Al Musmak castle ed alla grande Moschea.

deira souk
Finalmente, ho ritrovato lo spirito del souk che dai tempi del Kuwait non avevo più vissuto. Il souk è così vero, formato da un’infinità di vicolini dove si possono trovare un sacco di prodotti locali.
Appena entrati abbiamo attraversato la zona dei tappeti e dei mubkhar, il tipico bruciatore di incenso. Siamo stati così rapiti dall’intenso profumo di incenso.
Dopodiché abbiamo raggiunto la parte degli abaya. Mi sono tuffata alla ricerca di un abaya un pochettino colorato, meno monotono e più leggero. Sono entrata in tutti i negozietti chiedendo se avevano abaya colorati, ho rovistato in ogni angolo, ho provato e contrattato finché non ho trovato quello che faceva per me. E’ un abaya aperto, ha una fila di bottoni a clips sul davanti, le maniche sono larghe e cadono verso i gomiti quando alzo le braccia, il tessuto è leggero e scivola sulla pelle, è bianco e nero. Mi piace perché più elegante dell’altro, mi è sembrato perfetto per una serata fuori.

l'eleganza del nero
l’eleganza del nero

Dopo il mio acquisto abbiamo continuato il giro, siamo entrati nel gold souk, ci siamo fatti abbagliare gli occhi dal luccichio di questo oro giallo, troppo lavorato e sottile, dalla maestosità delle collane e dei bracciali.
Poi abbiamo attraversato i vicoli delle spezie, dei saponi, siamo stati invasi da profumi e odori locali: cardamomo, cannella, curcuma, zaatar, saponi e detersivi. Insomma, abbiamo fatto un tuffo nella realtà locale, nella vita vera, quella fatta di profumi e odori, ciabatte sotto il dishdasha, sacchi colmi di spezie o riso, quella realtà dove è normale urlare e contrattare tra commercianti e venditori.

Per tutti coloro che sono curiosi di leggere qualche informazione in più sull’abaya vi lascio il link del post che ho scritto per Amiche di fuso dal titolo “L’abaya”.

Filed Under: Arabia Saudita, cultura araba

Comments

  1. sempremamma says

    26 Ottobre 2015 at 11:57

    Già che devi indossarlo, almeno che sia chiccoso !!!

    Rispondi
    • drusilla says

      27 Ottobre 2015 at 9:40

      Brava!

      Rispondi
  2. Laura says

    26 Ottobre 2015 at 14:23

    Gli abiti lunghi sia decorati che non possono rivelarsi molto eleganti, per cui anche neri abbelliti con uno scialle lavorato o un ciondolino fine possono diventare carini.

    http://www.salt-eco.com

    Rispondi
    • drusilla says

      27 Ottobre 2015 at 9:41

      Hai ragione!

      Rispondi
  3. Silvia Fanio says

    26 Ottobre 2015 at 14:24

    Credo che la bellezza dei suq sia proprio nei loro profumi e nell’impressione che ti danno di poter trovare chissà quali tesori.
    Meno male che ogni tanto puoi andare in posti un po’ vivi!

    Secondo me alla fine della tua avventura avrai una bella collezione di abaya.
    Un giorno ci parlerai delle stagioni nel deserto?

    Rispondi
    • drusilla says

      27 Ottobre 2015 at 9:42

      Appena usciamo dall’estate ed iniziamo il vero autunno vi parlerò delle stagioni, promesso!

      Rispondi
  4. Mariangela says

    27 Ottobre 2015 at 7:43

    Non ho capito perché le donne devono indossare un camicione nero che attira i raggi del sole cocente dell’Arabia e fa morire di caldo mentre gli uomini Possono andarsene in giro vestiti di bianco .

    Rispondi
    • drusilla says

      27 Ottobre 2015 at 9:43

      Certe domande è meglio non farsele…

      Rispondi
      • Elisa says

        27 Ottobre 2015 at 10:25

        Brava, ammiro tanto il tuo prendere le cose con un sorriso e con “eleganza”! Un grande abbraccio

        Rispondi
  5. Mamma Piky says

    27 Ottobre 2015 at 18:18

    Sai che mi ero figurata una cosa molto più austera? ;-))))))

    Rispondi
  6. valentinavk says

    28 Ottobre 2015 at 1:40

    nei mieidue ultimi scali a instanbul me le sono guardate tutte le abaya ….la piu fashion era nera coi bordi spessi rosso valentino vaporosissima e si vedevano sotto dei tacchi 10 rossi da paura!

    Rispondi
  7. mammaalcubo says

    2 Novembre 2015 at 10:13

    A me fa proprio effetto questo camicione nero, anche con i brillantini… sei davvero coraggiosa nell’adattarti a queste culture, io non so se ce la farei!

    Rispondi
  8. Giupy says

    2 Novembre 2015 at 17:14

    I tuoi post mi piacciono sempre un sacco! Ma l’abaya include anche velo per la testa stile hijab o e’ solo il camicione?

    Rispondi

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