Vi ho parlato tante volte Elisa: con lei sono andata in giro per food festival, con lei abbiamo creato Buongiorno Kuwait, con lei ne pensiamo mille e forse ne facciamo duemila.
L’ho conosciuta nel suo ruolo istituzionale. Ricordo che notai dapprima la sua giovinezza e la sua eleganza. Con il tempo ho imparato ad apprezzare il suo entusiasmo, la sua curiosità, la sua voglia di migliorarsi. E, diciamolo, la sua intelligenza.
Da tempo le chiedo di scrivermi un post perché lei fa una vita diversa dalla mia e mi incuriosisce sempre.
Ho visto Elisa districarsi tra la canzoncina “il cocomero tondo tondo”, una chiacchierata sul sistema geopolitico di alcune nazioni, a lezione di marketing all’Università americana del Kuwait, interprete per i ragazzi della taranta.
Insomma, se c’è da fare non si tira mai indietro.
Potete seguire i suoi scritti su The Great Kuwait e su Kuesiti è una del team di Nouk.
Oggi però ci racconta un libro che l’ha colpita, perché un po’ la riguarda e offre un’altro aspetto, un altro punto di vista, sulla vita all’estero e in particolare sulla vita all’estero in paesi un po’ “caldi”.
“Nella buona e nella cattiva sorte non è solo la formula pronunciata dal prete durante il rito del matrimonio, ma è anche il titolo di un libro uscito nel 2014 che dà voce ad una figura di donne expat un po’ particolare: le consorti dei diplomatici italiani. Pubblicato dalla casa editrice Aracne, “Nella buona e nella cattiva sorte – l’altra faccia del servizio all’estero” è un testo corale, curato da Anna Sanfelice Visconti – avvocato, scrittrice e moglie del Ambasciatore Visconti – e scritto da 16 mogli di funzionari dello Stato italiano che hanno vissuto all’estero per motivi lavorati del consorte.
La figura della moglie del diplomatico porta con sé clichés e luoghi comuni fatti di cocktails a bordo piscina, club esclusivi e personale domestico a servizio. In realtà esiste – come suggerisce il sottotitolo del libro – un’altra faccia del servizio diplomatico all’estero, fatto di famiglie, di figli e di mogli che si sono trovati a vivere in uno degli scenari più turbolenti degli ultimi cinquant’anni: il Vicino e Medio Oriente.
La guerra civile in Libano, la rivoluzione in Iran, il colpo di Stato in Algeria, ma anche la guerra del Golfo e l’assalto al Consolato d’Italia a Bengasi e le recenti Primavere Arabe: il libro racconta con semplicità e schiettezza momenti storici drammatici, vissuti in prima persona dalle mogli dei diplomatici italiani che prestavano servizio in quei Paesi per conto dello Stato Italiano.
La bellezza di questo libro, come scrive nella prefazione Marta Dassù già Viceministro degli Esteri, è la normalità e la naturalezza con cui vengono descritti eventi storici drammatici e soprattutto la forza con cui queste donne hanno reagito di fronte a tali eventi. “…Come dimostrano questi racconti, le donne sanno mettersi in gioco: sposando un diplomatico, finiscono per diventare anch’esse parte del “servizio all’estero”. E certamente non è da tutti sopravvivere incolumi (anche psicologicamente) all’abbattimento della propria abitazione per il lancio di un missile o al sequestro da parte di bande armate, o ancora all’isolamento forzato per salvarsi da attacchi aerei o chimici”.
Vivendo dalla fine del 2012 a Kuwait City il capitolo che più mi ha colpito è quello relativo all’invasione del Kuwait da parte dell’esercito di Saddam Hussein e la successiva guerra del Golfo del 1991. Il racconto fatto da Monica Meccoli Rustico, moglie dell’allora Primo Segretario Commerciale dell’Ambasciata d’Italia in Kuwait Massimo Rustico, è coinvolgente e intenso.
La sua descrizione dei carri armati iracheni che percorrevano il Fifth Ring, la stessa strada che anch’io percorro tutti i giorni. I bombardamenti a Dasman e Bayan, quartieri che da quasi tre anni sono diventati per me così familiari. E soprattutto la forza d’animo con cui questa giovane moglie ha organizzato la sua casa per accogliere e dare rifugio ad oltre venti italiani rimasti bloccati all’aeroporto di Kuwait City.
Mi sono trovata a riflette e a chiedermi se anch’io, che a distanza di 25 anni ricopro il suo stesso ruolo, avrei la caparbietà ed il coraggio di affrontare eventi così drammatici, come quelli descritti da Monica Meccoli Rustico e dalle altre mogli protagoniste di questo libro. Spero per la pace del Kuwait che la mia domanda resti senza risposta.
Nel frattempo continuo a vivere la mia vita all’estero, come tantissime altre donne che seguono il proprio compagno in giro per il mondo: per mantenere fede ogni giorno alla promessa d’amore di rimanere uniti nella buona e nella cattiva sorte.”
Elisa
Mamma Avvocato says
SEmbra un libro veramente molto interessante, peraltro scritto da fonti autorevoli.
Entra a pieno diritto nella mia lista, grazie!