Oggi sono andata a in giro a fare foto con le mie amiche Simona e Lynda la mia mentore.
Ormai è un appuntamento frequente. Lo facciamo insieme un pò perchè chiacchieriamo, prendiamo un caffè e ci stimoliamo a vicenda.Un po’ perchè ammettiamolo è più sicuro.
Qui fare foto è vietato anche se è molto tollerato. E nessuno si lamenta mai. O quasi.
Oggi era la prima camminata dopo il rientro estivo.
Faceva un gran caldo e io ho fatto un pò fatica a immaginare, creare le situazioni.
Perchè anche per le foto ci vuole originalità. Un occhio speciale. E ho pensato pure a Drusilla che soffre molto a non poter andare in giro a fare foto.
A me piace fotografare i volti delle persone.
Non a caso uno dei miei luoghi preferiti per le scorribande fotografiche è il Suq.
Ho pensato quindi di condividere con voi le impressioni e le foto di quando a giugno siamo andate al suq.
Oggi desidero portarvi in un luogo particolare.
Il suq o suk o, ancora, souq. Non ho ben capito quale sia il modo più corretto per scriverlo, ma ho ben capito che lì, in quelle vie, tra quei meandri, fra le persone che ci gravitano, c’è la vera Kuwait. Il suq l’ho scoperto quasi subito con Drusilla. Avevo visitato quello di Istanbul, ma questo è completamente diverso.
Molto vero e per nulla turistico.
Mi ha ricordato la “chiazza” del mio paese dove andavo con mia nonna Mimina, a cui devo il nome, a comprare la frutta ed il pesce. Tutto quello che occorreva. Ora non esiste più. Ma io non l’ho dimenticato.
Ebbene sì, il suq non è altro che un mercato al coperto, com’era la mia chiazza.
Il Suq di Kuwait è davvero grande.
Ci sono tantissimi tappeti.
Per continuare a leggere clicca sull’articolo che ho scritto per amiche di fuso.
Lascia un commento