Il mondo delle donne è misterioso.
Tutte noi abbiamo una storia diversa. Una luce nascosta.Le donne arabe incuriosiscono.
Quando passano vicino a te , sei sempre avvolto da una scia di profumo forte, senti anche il fruscio delle stoffe.
A volte penso che l’abaya più che proteggere attiri attenzione.
Che storia c’è oltre quel velo nero.
Cosa dicono quegli occhi?
Oggi vi riporto il racconto di un incontro intenso con questo mondo.
Dove ho capito qualcosa del mistero delle donne.
“Sono le 12, il taxi è in ritardo ma non voglio farmi guastare questa mattinata da questo piccolo ritardo. Arriverò comunque in tempo per recuperare la mia piccolina.
Non posso fare a meno di sorridere pensando alla mia mattinata. E mi viene in mente il ritornello di una vecchia canzone “se guardo il mondo da un oblò mi annoio un po’”…se invece Kuwait la guardi da dentro una spa saloon forse ci capisci qualcosa in più.
Stamattina mi sono guardata allo specchio e mi è quasi sfuggito un urletto di paura. Le mie sopracciglia avevano raggiunto un livello di spessore che la pittrice Frida mi avrebbe invidiato, la ricrescita mostrava già i miei capelli grigi, regalo delle tanti notti insonni e forse di un’età che non sento ancora e, infine,su cinque dita due erano senza smalto. Proprio un bel vedere…
Va bene che in Kuwait, tranne le donne arabe che sono sempre impeccabili, siamo tutti più wild e poco inclini a guardarci. Le mie amiche british sono capaci di venire a scuola quasi in pigiama o comunque molto, molto e ripeto ancora molto, casual.
Ma io ho esagerato, oggi urge fare visita alle mie amiche dello spa salon “Fleur d’Ulysses”. Già vi vedo che scuotete la testa oppure che sognate queste spa arabe, stile marocchino, tutte ceramiche, marmi e profumi intensi.
Ma io sono quella che pensa “easy life is perfect life” e quindi me ne sono andata in una piccolina, graziosa, vicino a casa. Lo so vi ho tolto la poesia. La mia spa non è altro che un parrucchiere con estetiste dentro. Però fanno tutto eh…Anzi è vicino alla casa dove viveva Drusilla, che quando ci passo sotto mi prende ancora un po’ di magone e non alzo mai gli occhi verso quella finestra, nè allungo il collo per sbirciare il parco giochi dove sono cresciuti insieme i nostri figli. Ecco, a pensarci bene dovrei evitarmi questa inutile tortura, anche se la bibbia dell’expat lo dice chiaro: “Chi trova un amico, è un grande amico, ma è a scadenza, prima o poi vi dividerete.”
Ma si è mai davvero pronti quando ciò accade?
Comunque io dalle mie amiche di Fleur d’ulysses mi trovo bene e non riesco a rinunciarvi. Sono carine e gentili e, poichè ci vado al mattino presto, non ho quasi mai bisogno di prendere appuntamento. Poi sono in grado di farmi il gelish, una manicure con smalto semipermanente. Da poco ha cambiato gestione. Ora c’è una bella nuova titolare: Leila, dai lunghi e biondi capelli, magrissima, ma con un seno voluminoso, sempre in abiti attillati e tacchi altissimi. Maria, la ragazza filippina, mi ha raccontato che è siriana e che ha 47 anni. Da quando c’è lei viene trasmessa sempre e solo musica araba. Prima invece c’era solo musica pop, un pò old e super romantica, che mi faceva tornare ai miei sedici anni. Avete presente la colonna sonora di dirty dancing?Quella.
Oggi non c’è nessuno. Solo io e la mitica Maria. Mi fa accomodare nella piccola saletta tutta pink ovviamente. Ci sono 3 postazioni con lunghi specchi, due lavaggi, le due poltrone dove puoi fare la pedicure con annesso massaggio e infine il tavolino con l’attrezzatura per la manicure. Sulla sinistra c’è un piccolo corridoio da dove si accede alla stanzetta della tortura, quella cioè per fare la ceretta metodo arabo, una mistura di acqua e zucchero che ti applicano direttamente senza usare strisce. Poi c’è la stanza piccola dei massaggi ed un piccolo hamman dove ti fanno quel bagno marocchino in grado di toglierti tutte le impurità e regalarti una pelle così liscia che noi occidentali, sappiatelo, non avremo mai visto che non usiamo queste tecniche.
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