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Cambiare vita

3 Agosto 2015 By mimma 5 Comments

Ho raccontato tante volte la mia storia.
Una storia banale e semplice.
Incontri un uomo, te ne innamori, crei una famiglia con lui.
Ad un certo punto realizzi che la cosa più importante ono loro.
Loro sono il tuo indirizzo di casa. Loro ti guidano a fare un cambio radicale. Si, ti inducono a cambiare vita.mammaneldeserto.just
L’ho detto è una storia semplice e banale.
Ma il più delle volte non è capita e devo quasi spiegarla. Devo spiegare che le vita è quello che succede mentre sei impegnato a fare. Che Inshallah esite. Che ci sono tanti modi di vivere una vita.
A volte mi chiedo se non sarebbe meglio fare quello che tutti si aspettano io faccia. Quello che vedo fare a tante donne British e in generale a quelle che pensano di stare solo un paio di anni qui.
Si, potrei correre in palestra, poi andare in piscina, sdraiarmi, prendere il sole, chiacchierare con le amiche. E tornare a casa ad occuparmi dei bambini.
Almeno non mi sentirei chiedere “come mai non sei abbronzata? Ma non ti annoi?”.
Ci sono giornate come queste in cui ho un gran mal di testa, in cui non riesco a trovare un buco per incastrare tutti gli impegni che mi sono presa, in cui penso, onestamente, “ma chi me lo fa fare?”.
Che lavoro faccio vi starete chiedendo?
Io sono una di quelle fortunate persone che si riempie la giornata di una passione. Una di quelle che non guadagna nulla o quasi. Che gira come una trottola, e che si sente viva. Contenta e centrata. Quella sempre presente a ogni evento, a scuola, in giro.
Certo a volte in giornate come questa mi vengono i dubbi, mi assale la voglia di fermarmi. Ma poi mi ripeto ognuno è quello che è.
E io sono una persona curiosa. Non potrei vivere in un posto senza provare a conoscerlo sul serio, non potrei vivere in un posto senza integrarmi, senza cercare il mio posto. E poi ho deciso di dare un senso a questa esperienza. Che è stato inizialmente essere mamma h24, concedermi questo enorme, immenso lusso. Io credo nella qualità del tempo che si dedica ai figli, ma mi piace pensare che quando sono piccoli anche la quantità ha il suo valore, il suo peso. Esserci sempre anche nei piccoli gesti, come accompagnarli a scuola, non perdermi un evento, esserci nei numerosi play date e ai corsi di piscina, esserci a pranzo. Ma onestamente appena arrivata qui ero ossessionata dall’idea di cercarmi un lavoro. Sì, mi angustiava l’idea di perdere la mia indipendenza economica, buttare via anni di studio e sacrifici e poi anche perdere il mio ruolo sociale, perché ammettiamolo viviamo in un mondo in cui esisti solo se lavori.  Essere mamma, moglie, occuparsi della casa non ha più un valore, non è abbastanza.

Solo che una volta a Kuwait mi sono imbattuta in diverse difficoltà oggettive che hanno impedito la realizzazione di questa ansia “devo cercarmi un lavoro”. La prima difficoltà è stato il livello del mio inglese, troppo basso, per poter pensare di cercare un lavoro serio, ma anche uno semplice. Poi ho avuto estrema difficoltà a trovare una nanny, qui si “ordinano” in un’agenzia e arrivano direttamente dalle Filippine, Sry lanka, Etiopia e la regola è farle vivere con te, senza nemmeno averci parlato prima, guardato i suoi occhi, visto come si relazionava con la piccola. Senza nemmeno un periodo di prova. “Ordini” e poi vive h24 con te. Tutto ciò era troppo per me. Ho rinunciato presto a questo aiuto. Poi  non ci sono nidi, la maggior parte delle scuole partono dai 2 anni e mezzo e comunque terminano alle 12 o al massimo alle 13.30. E questo fino ai nove, dieci anni. Infine, anche a volere superare tutte queste difficoltà,  i miei studi  erano troppo incentrati sul diritto italiano senza contare che io ho una visa “da moglie” e questo paese ha deciso di ospitarmi perchè mio marito è il mio sponsor, il mio  padrone,  quindi le società non possono assumermi oppure se lo fanno mi darebbero solo 110 dello stipendio normale.

Per continuare a leggere la mia storia andate su amiche di fuso

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. Graziella Pezzetta says

    3 Agosto 2015 at 8:48

    Perchè per una donna è importante e talvolta vitale avere un lavoro fuori casa e un’indipendenza economica? Perchè è importante avere “un ruolo sociale”? Perché “esisti solo se lavori”? Perchè “essere mamma, moglie, occuparsi della casa non ha un valore”? (economico) E aggiungo io, non oggi ma da sempre. Appunto perchè non ha un valore economico definito, nonostante da circa 60 anni si cerchi di darglielo, si fanno conti, statistiche, paragoni: quanto pagheresti una cuoca? e un’infermiera? e una colf? e avanti così, eppure niente scalfisce questa realtà: essere mamma, moglie, amante h24 non ha un valore economico ecco perchè non viene considerato socialmente rilevante. E’ importante per carità ci mancherebbe, però è solo con l’indipendenza economica che la donna ha cominciato ad affrancarsi dalla schiavitù del focolare, perchè uso la parola schiavitù? perchè è lavoro “dovuto” e non retribuito. Le sufragette non a caso sono nate dopo la rivoluzione industriale, quando le donne si sono messe davanti ai telai, ed è con lo scoppio della I guerra mondiale che si è diffusa l’idea che le donne avessero diritti, perchè? perchè gli uomini era in guerra e le donne li sostituivano nelle fabbriche, con la seconda guerra mondiale l’iter si è completato e persino in Italia, spesso ultima nei cambiamenti, la donna ha potuto votare. Perchè? semplice, perchè aveva indipendenza economica, quindi possibilità di contrattazione. Essere mamma e moglie h24 oggi è un’idea romantica e sembra anche rivoluzionaria, perchè qualcuna (e so di ripetermi) ha lottato ed ottenuto la possibilità di non esserlo. I figli crescono (molto in fretta) e non hanno più bisogno della presenza costante della mamma e allora che resta? Che valore hai se anche per comprare un paio di mutande devi chiedere per favore a tuo marito? E se il marito a un certo punto cambia idea? Se ti molla tu che fai? E se sei tu che vorresti mollare lui? come fai se non hai uno stipendio? Questo intervento non è contro nessuna e a favore di nessuna, è semplicemente una riflessione su quanto sia importante essere consapevoli del proprio potere di contrattazione, se poi sei ricca di tuo, allora chisenefrega di questo mio intervento!

    Rispondi
    • mimma says

      3 Agosto 2015 at 9:54

      Graziella quello Che non mi piace e’ Che si debba contestare a priori in nome di un indipendenza che spesso è solo a parole . Perché spesso guadagni a malapena poco più di 1000 euro, hai bisogno di tata, doposcuola, l’impossibilità di fare una spesa accurata e il tuo stipendio si perde in quello . Tante fanno lavori insoddisfacenti, senza contare che subiscono mobbing per essere mamme e ho visto tante donne lasciarlo quel lavoro per qs. Così come sento dire che meglio andare a lavorare che con i figli io mi rompo a stare h24. E li nessuno si scandalizza . Detto qs cara Graziella io non ci vedo nulla di romantico a stare a casa . Tutte quelle che l’hanno fatto che io conosco è stato per praticità e necessita . Perché magari il tuo stipendio non ti darebbe da vivere e da solo non giustificherebbe far fare certe scelte . Comunque non credo che scegliere di stare a casa sia così condannabile e sopratutto non va liquidato ” stai a casa perché non ti piace fare nulla”. La realtà è sempre diversa . Poi per carità’ ti assumi un rischio altississimo perché se tuo marito ti molla ..ti ritrovi con un pugno di mosche . Ma ripeto nella vita bisogna essere pratiche e capire le situazioni e avere il coraggio di fare le scelte migliori per te, la tua famiglia e non farti condizionare dalle idee sociali che sono spesso frutto di preconcetti . La vita è una e ognuno fa quello che è giusto per se .

      Rispondi
      • Graziella Pezzetta says

        4 Agosto 2015 at 6:30

        Che ognuno debba essere libero di fare quello che gli pare della propria vita (potendolo fare) è per me un imperativo, se qualcuno si permette di dire “stai a casa perchè non vuoi fare niente”, dopo averlo mandato la dove deve andare, gli risponderei che se fare la casalinga e la mamma h24 gli sembra niente, potete fare cambio. Criticare è uno sport praticato dalla popolazione tutta, a qualunque latitudine e longitudine, personalmente me ne sbatto proprio delle critiche, ho faticato una vita intera per diventare sicura di me, equilibrata e consapevole, ci manca solo che mi faccia smontare e fare a pezzi da chi ha l’aria al posto del cervello. Mimma tu hai fatto una scelta, per amore, per avventura, per qualunque ragione, è sempre la tua ragione. Lasciali parlare e lasciali alle spalle. Io ho scritto quelle cose perchè è importante (secondo me) avere punti di vista diversi, ma non è che uno sia giusto e l’altro sbagliato, sono solo realtà diverse, tutte ugualmente valide, perchè alla fine diciamolo, ognuno vive nella sua pelle la sua vita, com’è possibile sapere e capire comè stare nella pelle altrui? Io avrei smesso da anni di spiegare e giustificare il perchè delle mie scelte, non ti piacciono? francamente chi se ne frega. PS però anche 1000/1300€ al mese ti permettono di farcela rispetto a 0€ (lo so per certo, per esperienza diretta) e se prima facevi una vita rilassata e dopo una vita da pezzente col tuo solo misero stipendio, è proprio con quello stipendio che conquisti la libertà. riPS non pensare mai, ma proprio mai mai che nei miei interventi ci sia critica nei tuoi confronti (ma come potrei permettermi? a quale titolo?) è che mi piacete un sacco e ogni tanto è bello partecipare, tutto qui.

        Rispondi
  2. Gilda says

    4 Agosto 2015 at 22:52

    Sono rimasta molto turbata dalla storia di una persona a me molto vicina che ha scelto,ormai ventanni or sono di non lavorare per seguire le figlie (e mai scelta fu più azzeccata),poi il marito se n’ è andato e si è ritrovata con un pugno di mosche. Dopo meno di due mesi aveva un nuovo compagno,ma adesso non ci sta più bene e non trova un lavoro che le permetta di andarsene e lasciarlo.
    Io adesso sto meditando se lasciare o meno il lavoro,per vari motivi, e ho una persona accanto che mi dice che la mia serenità è più importante di qualsiasi altra cosa,ma ho paura per la mia indipendenza che di fatto indipendenza non è xchè x scelta a casa nostra tutto è di tutti 🙂

    Tu sei una donna coraggiosa Mimma,io non so se sarei riuscita a fare quello che hai fatto tu:lasciare una città che amavi,il lavoro,una casa che dalle tue parole quando ci siamo incontrate traspariva quanto la amassi. E sono certa che il tuo coraggio ti ripagherà sempre nella vita 🙂

    Rispondi
    • mimma says

      9 Agosto 2015 at 11:22

      Grazie Gilda ! Hai ragione e’ in rischio reale ….ma volte tocca fidarsi!

      Rispondi

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