Mamme nel Deserto (ma come ci siamo finite in Kuwait?) il giorno 30 maggio ha compiuto un anno.

Emozioni, parole, sensazioni, persone, viaggi, ricordi, sorrisi, abbracci, dediche, strette di mano, complimenti ma anche critiche, microfoni, lacrime…
La scorsa estate è stata ricca di impegni: presentazioni, interviste radiofoniche, qualche comparsa in tv locali. Ma quello che più mi ha entusiasmata ed emozionata è stato stare assieme alla gente. Ogni presentazione mi ha regalato la possibilità di conoscere nuove persone, ascoltare le loro storie e i loro pensieri. Si perché presentare un libro non significa solo mettersi su di un palco e parlare, ma significa prima di tutto relazionarsi con il tuo pubblico, saperlo ascoltare, cercare di rispondere alle loro curiosità, ma soprattutto confrontarsi su argomenti di ogni tipo.
Ma di cosa parla il nostro libro?
Mamme nel deserto (ma come ci siamo finite in Kuwait?) è un racconto, un diario a due voci, come più volte abbiamo detto. E’ un libro scritto a quattro mani, che narra di un’amicizia nata tra due donne e un paese straniero di nome Kuwait. E’ un libro che non ha la pretesa di essere né un romanzo tanto meno un saggio.
Insieme a Mimma abbiamo organizzato numerose presentazioni, ormai le conoscete tutte perché la scorsa estate ne abbiamo parlato tanto e vi abbiamo mostrato un’infinità di fotografie. Poi lei è ripartita per il deserto mentre io sono rimasta in Italia. Le occasioni per presentare il libro non si sono fermate ed io ho voluto continuare a coglierle. Grazie a questo libro ho scoperto che mi piace sedermi davanti ad un pubblico, impugnare un microfono e parlare della mia vita, raccontare le mie esperienza da donna espatriata, narrare di un paese lontano e sconosciuto come il Kuwait e ridere delle disavventure che io e Mimma abbiamo vissuto. Mi piace rispondere alle curiosità che ha la gente, confrontarmi con il mio pubblico e cercare di conquistarlo.
Proprio ieri sera ripensavo a quanta gente ho conosciuto, alle dediche che ho scritto, alle numerose domande e curiosità a cui ho risposto e a quanto ogni presentazione è stata diversa e unica rispetto all’altra.
Il libro può essere letto ed interpretato in diversi modi. Ogni persona che mi ha accompagnata durante le presentazioni ha trovato spunti di riflessione differenti e questo è stato il segreto dell’unicità di ogni presentazione.
Kuwait
Il libro descrive una realtà diversa, lontana dalla nostra. Kuwait è un paese sconosciuto ai più, basato sulla religione islamica con regole particolari, un paese molto ricco dove la vita si svolge in maniera piuttosto diversa da quella italiana.
Amicizia tra donne in espatrio
Parla dell’amicizia tra due donne che si incontrano per caso in un parco giochi, un giorno qualsiasi, in un luogo lontano. Due donne che se si fossero incrociate per strada in Italia, non si sarebbero nemmeno guardate negli occhi. Ecco che vivere lontano dall’Italia significa cambiare la propria prospettiva con la quale si guarda il mondo e da ciò ne nascono avventure indimenticabili. Ecco che un’amicizia nata durante un espatrio diventa solida e vera, spesso anche più duratura rispetto ad una nata in Italia.
Vita da expat, donne arabe, bilinguismo, cibo
Mamme nel Deserto (ma come ci siamo finite in Kuwait?) affronta il tema della vita da expat, con tutti i suoi pregi e difetti, soprattutto delle donne-moglie-mamme expat che decidono di mollare tutto per inseguire un progetto che si chiama famiglia. Parla di bilinguismo, di bambini che appartengono al mondo e vivono nella diversità. Ma non è finita qui, perché si parla anche di donne arabe, dei loro abiti, delle loro abitudini e della differenza culturale che ci separa da loro. Infine, si parla di cibo. Si perché andare a vivere in un paese straniero significa cambiare la propria tradizione culinaria, arricchirla di sapori, profumi e prodotti prima sconosciuti.
Tutto questo è Mamme nel Deserto (ma come ci siamo finite in Kuwait?).
Un’avventura unica ed indimenticabile che ognuno di noi, Mimma e Drusilla, ha vissuto e sta vivendo in maniera diversa. Un’avventura incredibile che ha coinvolto le nostre famiglie, perché come dicono Tommaso e Riccardo “non ci sono solo le mamme nel deserto ma anche i bambini nel deserto! Siamo noi!”.
Un grazie speciale va ad ognuno di voi, che avete creduto in queste due pazze ricce, un po’ bionde fuori e tanto bionde dentro.
Se non avete ancora acquistato il libro potete farlo direttamente da qui, mentre l’ebook lo trovate su amazon.
Questo post partecipa a venerdì del libro di HomemadeMamma
Io posso confermare che merita di essere letto!!!
auguri al vostro libro…. Che ho riletto per la seconda volta tornando dalla Francia!
Fino a non molto tempo fa non sapevo cosa fosse un blog, poi ne ho aperto uno perché avevo voglia di dividere con altri alcune mie esperienze di vita: http://www.ilsorrisodigin.com, e adesso mi muovo un po’ anche su altri blog prendendoci gusto ed imparando tante cose nuove. Ho cominciato con amiche di fuso, poi sono arrivata a mamme nel deserto, e poi l’altro giorno la mamma (che è i miei piedi, le mie mani, i miei occhi che non funzionano più) ha trovato ben in evidenza in biblioteca il vostro libro scritto a quattro mani e me lo ha già letto. Non conoscevo il Kuwait, per me i paesi arabi sono sempre stati più o meno tutti uguali. Ho invece cominciato a capire che ci sono differenze. Grazie. Ho sempre letto molto, e continuerò a farlo. Non mi resta che ringraziare chi stimola queste mie letture; anche se con occhi altrui.
Ciao. Buon soggiorno in Arabia Saudita.
Gin