“Lo strano caso dell’apprendista libraia” di Deborah Meyler.
Romanzo
Una piccola libreria a New York
Un amore da dimenticare
Una magia tra i libri.
Basta l’immagine della copertina e queste semplici parole per innamorarsi di questo libro!
Prima di partire per le vacanze a Kaprun, sono andata a cercare qualche libro in biblioteca. Sono stata immediatamente rapita dalla copertina e dal titolo di questo libro. Non so perché, ma tutti i romanzi che hanno come protagonisti libri, librerie o libraie mi incuriosiscono.
La protagonista si chiama Esme Garland. E’ una ragazza inglese, studentessa di Storia dell’Arte, trasferitasi a New York per frequentare la prestigiosa università della Columbia. Esme ama ogni angolo di New York, soprattutto quello che considera il suo posto speciale: La Civetta, una piccola libreria nell’Upper West Side.
La Civetta non è una semplice libreria, ma un luogo carico di magia che nasconde insoliti tesori, come una prima edizione del Vecchio e il mare di Hemingway.
Poi c’è Mitchell van Leuven, il ricco, affascinante, bellissimo e meraviglioso fidanzato di Esme. Un personaggio non particolarmente simpatico, anzi, a tratti scostante. Un fidanzano non proprio modello a causa della sua scarsa fedeltà. Purtroppo, Esme si renderà conto di avere accanto un uomo non particolarmente adatto a lei in un momento non semplice della sua vita.
Infine, ci sono tutti i simpatici e strampalati personaggi legati alla libreria La Civetta: George, il proprietario; Luke, uno dipendente; i numerosi nonché bizzarri frequentatori di questo luogo tanto polveroso quanto magico.
Non voglio aggiungere altro, preferisco lasciarvi godere le emozioni che questo libro suscita pagina dopo pagina, capitolo dopo capitolo.
Ho letto questo libro in montagna sulla neve, seduta su di una sdraio al sole; l’ho letto in rifugio mentre gli austriaci cantavano a squarciagola durante la pausa pranzo; l’ho gustato al bistrot in compagnia di una fetta di torta sacher, mentre ero in piscina ed i bambini si divertivano con il papà a scendere dallo scivolo. E poi ancora la sera prima di dormire, mentre ero in bagno e mi nascondevo da figli e marito… insomma, non riuscivo a staccarmi da questo bellissimo romanzo fino a che non ho girato l’ultima pagina arrivando al finale, inaspettato ma incredibilmente bello!
E’ un romanzo che ricorda a tutti come il fascino delle librerie sia intramontabile. E che spesso quei luoghi pieni di scaffali polverosi nascondono sorprese inaspettate.
Questo post partecipa a venerdì del libro di HomemadeMamma
mammaalcubo says
Mi hai incuriosita, andrò a cercarlo 🙂
Mamma avvocato says
L’ho letto e recensito anche io poco tempo fa. Anche a me era piaciuto ma certo non mi aveva entuasiasmato particolarmente.
I gusti sono veramente molto suggestivi però l’ambientazione in libreria secondo me attira sempre gli amanti della lettura!!,
drusilla says
Io credo che ogni lettura vada contestualizzata. Io ho letto questo libro in vacanza e forse l’ho trovato bello ed entusiasmante anche per questo.
mamma avvocato says
Vero! E secondo me dipende anche da ciò che abbiamo letto prima e ciò che leggeremo dopo, oltre che se risponde bene ad un nostro bisogno del momento…per questo anche rileggere un libro può essere una bella scoperta o comunque sorprenderci!
GIlda says
Mi hai fatto venire voglia di leggerlo..adesso sarò costretta a correre a comprarlo 😉
artemisia says
Anch’io l’ho letto e non mi è piaciuto più di tanto. A suo tempo ne fui conquistata proprio dalla copertina!
drusilla says
La copertina attira molto, ma a me è piaciuto molto!
sempremamma says
Mi piacciono i libri in cui si parla di libri, di librerie e di incontri in libreria.
drusilla says
Anch’io li adoro!!!