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Il sacrificio

28 Aprile 2015 By drusilla 18 Comments

il sacrificio

Nel lessico comune, il termine sacrificio, viene definito “uno sforzo, la rinuncia a qualcosa in vista di un fine.” Definizione fornita da Wikipedia.

I sinonimi di sacrificio sono: rinuncia, privazione, fatica, sforzo, sofferenza.

La scorsa settimana, mentre tornavo da scuola in auto, ascoltando la radio, ho sentito la solita intervista settimanale allo psicologo Raffaele Morelli che parlava del sacrificio, se volete ascoltarla potete trovarla sul sito di rtl.it. Tempo fa vi avevo parlato dell’invidia, sempre dopo aver ascoltato le parole di questo psicologo.

CHE COS’E’ PER VOI IL SACRIFICIO?

“Quelli che fanno sacrifici per te, prima o poi te la faranno pagare!”.

Queste sono le parole con le quali esordisce Morelli. Mai sentite parole più vere!
Non esistono persone disposte a fare sacrifici per te senza chiedere qualcosa in cambio.
Nel momento in cui noi dichiariamo di sacrificarci per qualcuno, che sia famiglia, amici o conoscenti, mettiamo in prima linea la fatica, la quale diventa più forte del piacere stesso. Questa fatica, a lungo andare, si trasformerà in rancore.

Spesso mi viene chiesto se vivere in un paese straniero, basato sulla religione islamica, comporta tanti sacrifici. Diciamo che ci sono tante regole da seguire, imparare e con le quali familiarizzare, ma non li definirei sacrifici dal momento in cui sono stata io a scegliere liberamente questa vita, senza alcuna costrizione. Sono rinunce parziali che non mi pesano perché i miei obiettivi di vita, le mie priorità sono altre.
Ciò che per una persona può essere un sacrificio non può esserlo per un’altra. Ciò che per uno è sforzo, privazione, sofferenza, può essere normale o accettabile per un altro. Credo che tutto dipenda da ciò che per noi è importante nella vita, dalle priorità di ognuno di noi.

SACRIFICIO

Affrontare questa salita non è stato un sacrificio, perché sono io ad aver scelto di farlo. L’emozione e l’orgoglio di arrivare in cima è qualcosa di più grande e forte della fatica e dello sforzo stesso.

“Sacrificio fa rima con altruismo”, continua Morelli, “tutti quelli che fanno il volontariato, la prima cosa che devono fare è raccontarlo a destra e a manca per far vedere quanto sono buoni”.
Vi confesso che concordo pienamente anche con questa affermazione, voi che ne pensate?
Non ho mai particolarmente amato fare volontariato dichiarato, aiuto la gente nelle mie possibilità, mi rendo disponibile se c’è bisogno e se credo veramente in una cosa, ma per questo non c’è bisogno di farsi pubblicità raccontandolo agli altri.

Una frase assolutamente da evitare è “dopo tutto quello che ho fatto per te…”. NO! In realtà, hai fatto ciò che ti andava di fare, altrimenti non lo facevi.
Ognuno di noi è libero di prendere le proprie decisioni senza accusare altri per ciò che si è scelto di fare.

Insomma, da questa breve ma intensa intervista radiofonica, ho avuto la conferma di ciò che ho sempre pensato: non esiste il sacrificio perché sei tu in prima persona a prendere le tue decisioni di vita.

LE SCELTE

E voi, cosa ne pensate?
Che cos’è per voi il sacrificio? Esiste veramente?
Vi siete mai sacrificati per qualcosa? E come vi siete sentiti, cosa avete provato?

 

Filed Under: SENTIMENTI

Comments

  1. sempremamma says

    28 Aprile 2015 at 11:57

    A volte sei costretta a fare sacrifici, anche se non vuoi, perchè la situazione lo richiede e non c’è altra scelta. Non sempre abbiamo scelta, a volte sono scelte obbligate ed è allora che il sacrificio pesa maggiormente, ma è anche vero che se riusciamo a portarne il peso e uscirne vincenti si hanno grandi soddisfazioni.
    Io non sopporto ed evito le persone che fanno sacrifici, pur non avendo loro chiesto nulla, ma avendo detto loro anche di non farlo e poi ti rinfacciano la cosa. Ho esperienza anche di questo e divento una iena.
    Solitamente se posso scegliere di non fare un sacrificio che mi pesa, non lo faccio, anche se vengo mal giudicata. E’ inutile fare se poi devi lamentarti.
    Ci sono poi i sacrifici utili, quelli che si fanno in vista di un bene migliore, quelli sono i più belli!!!

    Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:02

      Concordo, purtroppo ci sono cose che sei “costretta” a fare ed allora sono veri sacrifici, ma poi magari ne esci soddisfatta. Però anch’io non amo fare cose se poi mi devo lamentare.

      Rispondi
  2. mammaalcubo says

    28 Aprile 2015 at 13:01

    Io assocerei la parola “sacrificio” a “fatica”, più che a “rinuncia”.
    Sacrificarsi per me vuol dire scegliere una strada difficile e meno ovvia in funzione di un obiettivo. Il sacrificio ha a che fare con una libera scelta: anche secondo me non ha senso rinfacciarla agli altri o aspettarsi qualcosa in cambio.
    Se abbiamo chiaro cosa sacrifichiamo, perchè lo facciamo e per chi, tutto assume un significato.
    Io ho lasciato da parte i miei sogni universitari legati alla carriera e ho cercato un lavoro che mi consentisse di conciliare al meglio la gestione della famiglia. Ho sacrificato una piena soddisfazione professionale per una maggiore serenità familiare. Magari in futuro riuscirò a mettere insieme tutti i pezzi, ma per ora va bene così. Se tornassi indietro rifarei esattamente le stesse scelte.

    Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:04

      Allora hai preso la decisione giusta! Ti auguro di poter mettere insieme tutti i pezzi, in futuro!

      Rispondi
  3. Graziella says

    28 Aprile 2015 at 15:28

    Non condivido affatto la posizione di questo Morelli, mi sembra cinica e velenosa. Il sacrificio non sempre si rinfaccia e il volontariato non si fa per far sapere a tutti che si è buoni. Tu non ti sei sacrificata perchè lo volevi, sono certissima che ci sono molte mogli che hanno dovuto necessariamente seguire il marito per non sfasciare la famiglia, sicuramente quello è stato un sacrificio. Per esempio io in questo momento sto assistendo una persona, per farlo rinuncio a soldi e tempo per me, questa persona in realtà non è nemmeno una mia parente, è un sacrificio il mio? si lo è, la farò pagare a qualcuno per questo? no, non lo farò. Essere buoni a volte è semplicemente un dovere, a volte un piacere, sacrificio è rinuncia, si lo è, ma ci sono situazioni in cui non si può scegliere, altre in cui vale la pena, altre in cui non è sacrificio. La vita non è solo bianco o nero, a volte vi sono sfumature di grigio, certo più di 50.

    Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:08

      Sicuramente la vita è fatta di sfumature, per fortuna!
      Ma credo veramente che nel momento in cui dichiari che ciò che stai facendo è un “sacrificio” significa che stai vedendo solo la fatica che stai facendo e non qualcosa di positivo o l’obiettivo che vuoi raggiungere.
      Io credo che si possa fare volontariato, forse lo facciamo tutti i giorni, ma non mi piacciono le persone che dichiarano apertamente e pubblicamente di fare volontariato per la sola volontà di far sapere a terzi ciò che stanno facendo. Chi fa qualcosa per gli altri con il cuore, come fai tu, non ha bisogno di farlo sapere al mondo, lo fa e basta!

      Rispondi
  4. michele says

    28 Aprile 2015 at 17:57

    Mi intrometto in questa interessante conversazione tra mamme sperando di non disturbare. Molte volte mi sono chiesto “ne vale la pena?” . Il mio lavoro mi porta a viaggiare in continuazione, prima semplici trasferte in Italia, poi Europa, ora Mondo. Viaggiare era il mio sogno da ragazzo e non molto tempo fa potevo solo sperare un una escalation professionale cosi positiva. Eppure ancora non riesco a godere di quanto ottenuto perché il sacrificio di sottrarre tempo ai miei figli mi pesa moltissimo. Nei momenti di lontananza, nostalgia e solitudine il “sacrificio” diventa rinuncia, peso, dispiacere. In alcuni momenti ( nella maggior parte ad essere onesti ) mi sento artefice e protagonista della mia “missione” e questo mi aiuta a sopportare i momenti più difficili. Morelli ha però ragione quando dice che alla lunga il sacrificio può mutare in rancore. Inconsciamente ci aspettiamo, anzi, pretendiamo che il nostro sacrificio venga riconosciuto e condiviso e pertanto sentiamo di meritare un riconoscimento, una gratitudine incondizionata. Questo è un aspetto terribilmente negativo e destabilizzante per la famiglia. Io inseguono il lavoro che mi porta in giro per il mondo non solo perché garantisco così un tenore di vita migliore alla mia famiglia, ma anche perché mi sento gratificato dal successo professionale. Quindi si, dietro al sacrificio c’è qualcosa di nostro che nulla toglie al nobile ed altruista atteggiamento di abnegazione e dedizione. Ammettere che dietro al sacrificio non c’è solo puro altruismo ma anche la voglia di crescere interiormente, di affermarsi con sé stessi non toglie quanto c’è di buono nel nostro gesto e nelle nostre scelte. Dobbiamo forse essere meno legati al definirsi , meno timorosi di auto giudicarci. Siamo in questo posto, in questo momento, per un innumerevole serie di scelte e conseguenze, alcune decise da noi altre semplicemente accadute. Se dietro ad ogni nostra scelta c’è onestà con noi stessi e con le perione che amiamo forse il “sacrificio” sarà proprio la parte più bella del nostro cammino, come la salita che porta alla cima o come la solitudine che ci fa apprezzare ogni piccolo gesto di compagnia e condivisione.

    Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:15

      Grazie Michele per il tuo bellissimo commento!
      “Se dietro ad ogni nostra scelta c’è onestà con noi stessi e con le persone che amiamo forse il “sacrificio” sarà proprio la parte più bella del nostro cammino”. Questa è una frase meravigliosa che racchiude tutto!

      Rispondi
  5. Silvia Fanio says

    28 Aprile 2015 at 18:38

    Sacrifici se ne fanno, nella vita. A volte perché si sono scelti, a volte perché è la vita stessa a richiederteli.
    Ma nel momento in cui accetti di farli, ne accetti le conseguenze, nel bene e nel male.
    Personalmente cerco di accettarli e cercare il buono che ne consegue.
    Mi fanno rabbia, però, le persone che fanno un sacrificio e poi lo sbandierano a destra e a manca lamentandosi per ciò che hanno sacrificato.
    Concordo sul fatto che se scegli di sacrificarti per amore di qualcuno poi non è giusto farlo pesare. L’hai fatto per amore? Beh, amare significa anche non rinfacciare le fatiche che hai fatto per il bene di qualcuno. Se lo fai, allora non sei così altruista come vuoi far sembrare…

    Rispondi
    • veroveromamma says

      28 Aprile 2015 at 18:40

      hai ragione silvia se si fanno sacrifici per amore.. .no si rinfacciano … dovrebbero servire per amare amcpra di più.
      veronica

      Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:16

      Sono completamente d’accordo con te Silvia, i sacrifici per amore non si rinfacciano o si fanno pagare.

      Rispondi
  6. veroveromamma says

    28 Aprile 2015 at 18:39

    “….Se dietro ad ogni nostra scelta c’è onestà con noi stessi e con le perione che amiamo forse il “sacrificio” sarà proprio la parte più bella del nostro cammino, come la salita che porta alla cima o come la solitudine che ci fa apprezzare ogni piccolo gesto di compagnia e condivisione….”

    michele parole verissime e giuste..

    io non sono daccordo con morelli ….credoche il sacrificio nel senso assoluto abbia uno spessore tale che il rancore o il pretendere in cambio qualcosa, lo annulli e renda vano il sacrificio ( a mio parere….)stesso.
    il sacrificio per la famiglia per il benessere o per migliorare se stessi ha come contenitore ermetico la gratuità . io ho sacrificato la mia carriera per la famiglia e mio marit e mai ho rinfacciato o preteso qualcosa…… è stato difficile faticoso ma è stato giusto così e il sacrificio se non richiede fatica che sacrificio è?
    cristianamente parlando hauna valenza enorme ilsacrificio ….. il cristo si è sacrificatoepr noi e no ha rpeteso nullaincambio …… forse dobbaimosolo imparare a capire che noi possiamo farcela eche i sacrifici sono parte della vita che la rende ancor più undono prezioso

    veronica

    Rispondi
    • drusilla says

      28 Aprile 2015 at 21:25

      Veronica io in realtà ho “mollato” la mia vita certa, fatta di lavoro e certezze in Italia, per una vita incerta, un salto nel vuoto, verso l’ignoto. Non l’ho vissuto come un sacrificio, ma semplicemente come una possibilità di ricostruirmi una vita , una rinascita, la possibilità di trovare la vera me stessa.
      Io confesso che sono molto in linea con ciò che dice Morelli, purtroppo (o per fortuna, non so) non credo nel sacrificio come parte della vita, anche se ci sono sacrifici che si è obbligati a sostenere, ma quelli sicuramente sono scelte obbligate e non libere.

      Rispondi
  7. Mammapiky says

    28 Aprile 2015 at 22:39

    Dru avevo commentato ma è sparito tutto!!! Non riesco a vedere nemmeno la tua risposta per cui mi è arrivata la notifica!

    Rispondi
  8. Mamma avvocato says

    5 Maggio 2015 at 7:23

    sono d’accordo solo con una parte delle tue affermazioni.
    vero che alcuni intendono il sacrificio come rinuncia per gli altri e lo rinfacciano e sentire persone che si vantano di aiutare gli altri o di soffrire o aver fatto rinunce per il bene degli altri, e’ terribile: nessuno lo ha chiesto loro e credo che, soprattutto per un figlio, sia un peso insostenibile e ingiusto!
    Inoltre, rinnegare se stessi o una parte preziosa di se’, alla lunga crea solo danni, perché fa accumulare rabbia e rancore.
    Detto questo, io ho sempre visto il sacrificio come qualcosa di positivo: sacrificio fa rima con scelte faticose, difficili e con soddisfazioni non immediate ma sudate e spesso ottenibili solo dopo molto tempo?
    Sacrificio fa rima con il concentrarsi su un obiettivo e perseguirlo a ogni costo, perché per te e’ importante o perché è quello che va fatto in quel momento (sono d’accordo con Moky: vero che scegliamo sempre ma alcune non sono proprio scelte libere!) , però poi di solito me vale la pena.
    Se è vissuto così, alla fine non si pesa sugli altri, perché è un sacrificio che si fa per se stessi o per qualcosa che comunque per noi conta o sappiamo essere giusto o necessario in quel momento.
    Alzarsi alle quattro per fare una gita in ghiacciaio per me è sempre un sacrificio, perché devo rinunciare al sonno ed a svegliarmi con il nano accanto, camminare nella neve alta, respirare male, patire magari il mal di montagna, sono sacrifici…però l’arrivo in vetta o il paesaggio circostanza ti ripagano, così come il sorriso di tuo figlio quando torni!!!

    Rispondi
  9. Sandra says

    17 Settembre 2016 at 7:52

    Mah sono d’accordo con te non mi viene in mente un sacrificio che ho fatto perché non vivo le cose così. Vivo all’estero perché ho seguito il mio compagno e da quando sono qui il mio lavoro non decolla è stato un sacrificio? Penso proprio di no la vedo come una grande opportunità di vita di crescita personale che la vita mi ha offerto in modo inaspettato e sono felice di aver colto. Fare la mamma è un sacrificio? Sinceramente giorno dopo giorno sono sempre più stupita di quanto ti diano i figli, un amore così grande che mi aspettavo di provare ma non di ricevere. A me piace stare con loro. Non so sarà caratteriale .. Gli unici sacrifici che mi vengono in mente come tali sono quelli legati a piccole cose stupide tipo andare in un posto in cui non avevo voglia per fare contento qualcuno ma non è grave..

    Rispondi
    • drusilla says

      18 Settembre 2016 at 12:58

      Grazie Sandra per il tuo bel commento!

      Rispondi

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