Ritengo che una delle più grandi paure che si hanno appena si sbarca in un paese straniero sia la solitudine. Anche se si parte in coppia. Anche i più timidi, i più riservati, i più selettivi, i più licantropi avvertono questo brivido lungo la schiena. S.O.S amici. Dove sono? come faccio?. Se poi si hanno dei figli si pensa a trovare amici anche per loro.
Io l’ho già detto mille volte che avevo delle speranze di integrarmi, ma non credevo che poi sarei stata così fortuna. Pensavo che avrei avuto al massimo delle conoscenze, invece qui prima Drusilla, poi altre persone sono diventate molto care per me. Amici. Io non parlavo bene inglese, anzi non lo parlavo per nulla, ma credo che se anche fossi stata brava e fluente, non avrei mai fatto come vedo fare talvolta ad alcune persone italiane, che se sentono qualcuno parlare italiano, fanno finta di nulla. Credo che avrei cercato sempre dei miei compatrioti. Amici. Per quanto adori avere amici di tutto il mondo e non uscire solo con italiani, mi piace avere dei punti fermi tra la “mia gente”.
Se state per partite questi sarebbero i consigli che vi darei.
Kit S.O.S AMICI:
– camminate per strada, nei mall, club, dove c’è gente e fatelo con le orecchie tese. Magari fermate il primo essere umano che parla italiano. Io l’ho fatto vi ricordate il nostro incontro? Drusilla ha conosciuto Federica alla Messa di Pasqua;
– iscrivetevi all’associazione di Italiani che sicuro ci sarà nel posto che vi ospita;
– cercate un Blog, leggete i suoi post e magari scrivetegli. Anzi, quello forse lo farei per prima cosa ora;
– cercate un gruppo facebook. Il mondo è pieno di “italiani in….” e fatevi avanti presentandovi.
In molti paesi le associazioni lavorano bene, creano eventi, occasioni. In tanti sono inesistente. Poi più è figo il paese più è assente l’associazione.
Io ovviamente sono iscritta all’associazione qui, al gruppo facebook, poi per via del blog ormai a volte so dell’arrivo degli italiani presto. Molto presto.
Ma con Elisa non ci basta. Vogliamo provare a fare più cose, più gruppo. Anche perché è bello mettere a frutto quello che si è imparato sul posto, ma nello stesso tempo riguardarlo con gli occhi del nuovo arrivato. E poi io e lei non dimentichiamo mai quanto è stata dura all’inizio lo diciamo sempre.
Allora ci siamo dette, mettiamo sulla pagina facebook un annuncio di un caffè con data, ora e luogo. Chi potrà venire è il benvenuto.
E così abbiamo fatto.
E’ stato l’occasione di conoscere dal vivo persone di cui sento parlare da un po’, rivedere quelli già amici, incuriosire nuovi.
E ci siamo piaciute. Senza contare che si sono create alleanze. La bella e dolce Tania ci sta aiutando in un progetto bellissimo, chi ci segue in Facebook sa che sono arrivati alcuni ballerini della Fondazione della Taranta e noi li abbiamo adottati. Alessandra mi passa informazioni davvero importanti su Kuwait. Con Simona abbiamo già in agenda dei nuovi posti da visitare. Elisa ha già avuto altre idee bellissime, con Maddalena invece abbiamo iniziato una collaborazione per la realizzazione di una cosa bellissimissima. Quante volte ho ripetuto la parola bellissima?? Lo so. Ma queste cose mi danno energia.
Non so, forse è davvero come mi disse qualcuno che io non so stare da sola.
O forse è come mi dice Drusilla che io non so stare ferma. Oppure come dice la mia amica Anna che vorrebbe brevettarmi in una app così vado a parlare con i suoi vicini alle riunioni condominiali.
La verità che io adoro fare gruppo e sono spesso ripagata.
Inoltre. lo vedo fare molto tra gli stranieri. Loro fanno molto comunità tra loro. E non ho mai capito perché invece gli italiani spesso sono più restii. Ho messo sul gruppo Facebook la richiesta di un aiuto free per collaborare in questi giorni . E in tanti si sono dati da fare. Mi hanno commossa. Senza contare che avevo messo pure l’annuncio del mio corso di fotografia e in sei sono venuti. Insomma, se si propone qualcosa di interessante spesso le risposte ci sono.
Leggo spesso che i social sono il male, così come questi gruppi, che spesso nascondono truffatori.
Io dico sempre che sono ottimi strumenti. Che grazie a loro l’espatrio è diventato più facile.
Certo, tutto va preso con le pinze, con un certo spirito critico. Né penso che solo perché si è italiani si diventa amici. Io sono della scuola “fai e non aspettarti troppo. Prendi tutto quello che viene. Ma fai per prima”. Soprattutto se ne senti il bisogno.
Come dice la mia amica Renata se c’è una cosa a cui ho imparato a tenere di più vivendo all’estero sono proprio le nostre tradizioni, ma soprattutto aiutarci tra noi. Si adoro gli S.O.S. amici.
Io lo penso davvero.
Quindi, se siete come me, ma pure un po’ meno, scrivete un messaggio e qualcuno sono certa vi risponderà. Poi da li…piano piano si parte.
Lanciate un s.o.s.
E voi, rispondereste???
Senza contare che se ci sono di mezzo gli italiani si mangia sempre bene.
Grazie a tutte quelle che sono venute e che vorranno partecipare alle nostre iniziative spontanee.
Giupy says
Ma che belle cose che fate!!!
E mi sa anche che voi due Mamme nel Deserto a socializzare non avete problemi!
Ora mi e’ venuta voglia di scrivere un post sull’argomento, io appena arrivata ho subito iniziato a legare con gli Italiani perche’ anche io volevo fare gruppo e fare cene a base di pasta… in realta’ pero’ non si e’ rivelata una buona idea, un po’ perche’ gli Italiani di solito sono exchange students e dopo poco se ne vanno, e un po’ perche’ alcuni mi hanno dato proprio delle brutte delusioni. Paradossalmente, gli amici piu’ cari che ho e che ci sono sempre se ho bisogno sono Americani, che io sostenevo essere piu’ chiusi e meno amiconi. Mi e’ servito da lezione pero’ perche’ ho capito che si puo’ fare amicizia con tutti a prescindere dalla provenienza!
mimma says
Per ora io non posso dire nulla. E tra le persone a cui mi appoggio per bisogno ho sia italiani che stranieri. Però forse per assurdo gli stranieri si offrono per prima. Fai un post. Sono curiosa.
mamma avvocato says
Nel tuo caso è proprio vero quello che di solito è un modo di dire, ossia che potresti farti amici anche in un deserto di sassi!!!
mimma says
Sai che l’idea di aprire un blog me la diede un’amica a cui scrivevo le mail per raccontare tutto quello che stava capitando qui in Kuwait. e lei mi disse lo sapevo che ti saresti inserita pure in mezzo al desero. Dovresti raccontarlo in un blog farebbe bene a tanti….
Abaya and Heels says
E brava Mimma! Io l’ho fatto a Riyadh e qui a Lima sono stata ripagata da ragazze carinissime che mi assistono alla scoperta della città! Non appena sarà nelle mie mani farò lo stesso!!
mimma says
Lo so tu una maestra….bravissima
Antonella says
Per il momento non ho ancora avuto esperienze di questo genere ma, nel caso dovesse succedere, ho un ottimo punto di riferimento. Adoro leggere i tuoi post!;)
mimma says
grazie mille cara. Sei molto gentile. Io credo a quello che scrivo, che non può essere preso per verità assoluta, ma è la mia verità. Un abbraccio
Annika says
Non avevo mai pensato agli italiani come piu’ restii a fare gruppo…
Certo che sei in mezzo a un sacco di bellissime iniziative, accidenti!! 😀
MammaIng says
Ogni volta che leggo un tuo articolo mi dai la carica per continuare a partecipare e realizzare nuovi progetti…Grazie