Da un paio di mesi a questa parte, tengo sotto osservazione Tommaso, il mio solare e simpatico primogenito di sei anni.
Ho notato in lui un significativo cambiamento di stile e un modo di porsi verso l’universo molto diverso rispetto a qualche mese fa. In questo periodo mi sta rendendo la vita decisamente complicata e impegnativa, non credo sia tutto da attribuire alla distanza della figura del padre, credo piuttosto di trovarmi di fronte ad un momento di vero e proprio cambiamento caratteriale, una sorta di nuova fase da comprendere e affrontare.
Saranno forse i suoi sei anni?
Lui è sempre stato il mio bambino solare, socievole, con il sorriso sempre stampato sul suo bel viso, pronto a fare tutto in compagnia di tutti. Lui, il cocco della maestra, il bambino capace di strapparmi un sorriso o un tenero abbraccio anche nella mia peggiore giornata, quello capace di sorridere non solo con la bocca ma anche con i suoi splendidi occhioni azzurri, positivo, canterino, ballerino, energico e festaiolo, si è da qualche mese, trasformato in un bambino che stento a riconoscere e capire.
Numerosi sono i “non mi piace, che noia, uffa, basta!” che hanno preso il posto degli entusiasmanti “si mamma” o “che bello!” pronunciati a gran voce.
Una montagna di “io lo sapevo già!” hanno sostituito quella sua infinita curiosità e voglia di conoscere e scoprire il mondo.
E’ molto più determinato, pronuncia spesso un imperativo “no”, dimentica volutamente di ringraziare o chiedere le cose con gentilezza. Fa richieste ferme, decise che spesso sono pretese.
Si stupisce molto meno della bellezza che lo circonda, dei regali che riceve e manifesta maggiore arroganza.
Spesso ci troviamo a scontrarci su argomenti o regole che fino a qualche tempo fa venivano accettate e rispettate senza problemi.
Lo vedo più musone, scontroso, lunatico e suscettibile, tremendamente impulsivo, capace di scattare alla minima provocazione da parte del fratello, che naturalmente lo tormenta senza sosta.
Non posso negare che questo suo atteggiamento mi sta mettendo alla prova!
Io che riversavo su di lui tutte le mie capacità di buona madre, io che con lui credevo di aver fatto un buon lavoro (e mi sentivo una madre così perfetta!), ora mi ritrovo ad urlare e, troppo spesso, perdere la pazienza, ripetere le stesse cose in continuazione.
La mia domanda è la seguente: “dove, come, perché e cosa sto sbagliando?”. Ma soprattutto, come e quando usciremo da questa difficile situazione in cui ci siamo ritrovati dentro senza accorgercene? Dobbiamo forse aspettare un anno e lasciare passare questa fase dei sei anni?
Credo di trovarmi davanti all’ennesima fase, si perché la vita dei nostri figli è fatta di fasi. Si parte con i terrible two, che poi diventano i massacranti three, che si trasformano in un periodo di tregua apparente per poi piombare negli sfidanti sei anni.
Mi sono messa a cercare sul web qualcosa che mi potesse aiutare, o almeno mi confermasse la mia teoria delle fasi.
Pare io abbia ragione! Qualcuno sostiene che verso i sei/sette anni di età i bambini vadano incontro ad un periodo in cui adorano opporsi a tutto, soprattutto con i genitori. Si tratta di un periodo non ben definito da nessuno, se ne trova qualcosa in giro per il web ma nessuno ne parla descrivendo analiticamente il fenomeno.
Con questo post vorrei condividere con altre madri il disagio e le difficoltà che sto vivendo e magari trovare insieme alcune soluzioni (o semplicemente dei modi per uscirne vive!).
Prima di tutto, vorrei capire qual è la causa di tutta questa voglia di opporsi?
Sicuramente sarà l’età. A sei anni si inizia a diventare grandi, ci si ritrova inevitabilmente ad assumersi vere e proprie responsabilità, le quali provocano ansia, agitazione e stress che possono sfociare in atteggiamenti rudi e impulsivi.
A questa età si inizia a frequentare la scuola dell’obbligo la quale richiede loro un impegno costante, continuativo e grande. Oltre che una elevata dose di concentrazione.
Il loro modo di vedere il mondo piano piano cambia, si formano i primi veri pensieri, aspettative, preferenze.
Le amicizie che li circondano diventano il loro universo. Questa è l’età in cui iniziano a costituirsi i vari gruppi ai quali appartenere o dai quali si viene esclusi. Da qui le prime delusioni, i fenomeni di bullismo o di leadership.
I bambini a sei anni di età si trasformano in esseri sempre più evoluti, maturi dotati di un proprio pensiero da far valere. Da qui nasce la loro consapevolezza degli errori, di ciò che è corretto o sbagliato fare o più semplicemente che a loro piace fare anche se sbagliato.
La vita di tutti i giorni richiede loro di attenersi a delle regole rigide che li lascia senza respiro, nelle quali ci si trova scomodi e alle quali si vorrebbe evadere.
Iniziano le prime valutazioni, non solo in ambito scolastico, ma anche nella vita di tutti i giorni.
Credo che l’insieme di tutte queste situazioni stia scatenando in lui quella tremenda voglia di opporsi, e come dargli torto, talvolta!
Tommaso sta crescendo, la vita gli sta sottoponendo molte sfide che lo mettono alla prova. Il suo carattere si sta definendo assieme alla sua personalità. Vuole testare i suoi limiti, trovare il suo posto nel mondo, capire chi è, quanto vale e capire come lo vede il mondo.
Ho notato che il suo comportamento con i compagni di classe è molto diverso rispetto allo scorso anno, ma questo meriterebbe un altro post, perché non ho capito se è solo una questione di cambiamento di età o la diversità tra i bambini italiani cresciuti in Italia da quelli abituati a vivere in un contesto internazionale.
Che cosa fare?
Esattamente non l’ho ancora scoperto!
La cosa che sicuramente ho capito è l’inutilità dello scontro diretto. Ho sperimentato quanto sia controproducente affrontarlo a muso duro e contrastarlo in modo diretto perché il risultato è solo rabbia e urla senza soluzione.
Quello che sto cercando di fare è di capire i suoi disagi attraverso la parola. Io gli sto parlando tanto e cerco di farlo parlare il più possibile. Cerco di stargli molto vicino, ho notato che in questo periodo ha bisogno del mio contatto fisico, spesso cerca i miei abbracci e i miei sguardi di approvazione. Sto provando a ridefinire le priorità e di conseguenza le regole, mantenendo saldi i limiti invalicabili ma togliendo quelle regole che sono attualmente secondarie.
Sto cercando di essere più flessibile mantenendo la mia autorità e autorevolezza.
Fornisco delle valvole di sfogo, quindi fuori da scuola se posso porto i bambini a correre, lanciare sassi nel lago, saltare, arrampicarsi per sfogare tutte le energie immagazzinate durante la faticosa giornata.
Sono andata a parlare con le insegnanti per capire l’idea che si sono fatte di mio figlio e grazie alla loro collaborazione ho trovato un modo di agire comune, univoco, che servirà a lui per prendere la direzione giusta e non perdersi. Ma servirà anche a noi a non sprecare troppe energie in cose inutili.
Tommaso rimane un bambino molto sensibile, dolce, attento agli umori del mondo che lo circonda e spesso troppo influenzabile. Voglio aiutarlo a maturare una personalità più determinata, forte, senza calpestare chi lo circonda.
Evviva il lavoro delle mamme, sempre!!!
Drusilla
Moky says
Siamo anche noi in questa fase e di anni ne ha 7 emezzo. Miciomao ha un carattere forte, lui da solare e sorridente è diventato più cupo e litigioso. E’ vero che nell’arco dell’anno scorso son successe cose che hanno cambiato molto la famiglia e ancora ne stanno succedendo, quindi è una normale conseguenza. Sembra voler prendere le distanze da tutto ciò che lo circonda, sembra quasi insensibile, ha agito in modo distaccato alla morte del cagnolino, eppure lo adorava, quasi non volesse dimostrare il suo dolore. Tu sei più attenta e brava di me, io son talmente presa dalle mie problematiche che a volte sorvolo sulle sue, ma devo stare più attenta.
Come dici tu, la crescita è tutta una fase, credo che sia così fino alla fine della vita, non è una cosa che riguarda solo l’infanzia
drusilla says
Cara Moky, non è che io sono più attenta solo che io non lavorando ho più tempo a disposizione. Ti confesso che a volte vorrei non farmi mille pippe mentali e lasciare le cose al caso ma non ci riesco!
Hai descritto altri particolari che caratterizzano anche Tommaso. La volontà di volersi distaccare dalla realtà, sembra insensibile a ciò che gli accade attorno.
L’unica cosa che dobbiamo cercare di fare è di farli parlare, fargli tirare fuori un po’ di quello che si tengono dentro perché devono imparare che nella vita parlare è importante, mentre è controproducente tenere tutto per sé.
In bocca al lupo a noi Moky!
Un abbraccio
Graziella says
Cara Dru, molte risposte alle tue domande te le sei già data da sola. Cominciamo col dire che è un maschio e questo fa molta differenza che se fosse femmina, le cose che scrivi su Tommaso sono tipiche di tutti i maschietti tra i 6 e gli 8 anni. Sta crescendo, tu sei la mamma e la fatica maggiore per te sarà quella di accettare che sta crescendo senza dimenticare che è un bimbo. Non è più il tuo piccolino ma è comunque un bimbo. Certo la lontananza del padre influisce, ma il bambino sa che è per lavoro e non per motivi brutti, quindi pur soffrendo la mancanza non ne prova paura, la sua reazione è dovuta all’affermazione di se. Soluzioni? … si, aspettare che cresca e poi le problematiche saranno altre. Detto così può fare paura, ma non esiste altro. Tu continua a dargli regole di cui sei assolutamente convinta, cerca di essere flessibile qualche volta, come regalo, ma se riesci evita di urlare (te lo dice una che urlava) non serve a niente. Armati di infinita pazienza, quando ci saranno punizioni, che siano giuste e ragionevoli e infine…….tanti auguri Dru! Crescere dei maschi ha tantissimi pro, ma anche alcuni contro, per esempio questo che stai scoprendo. Le femmine regiscono anche loro, ma più tardi e in modo diverso. Insomma Dru alla fine dovrai scoprire tu man mano le soluzioni, qualche volta ti sentirai impotente e penserai di aver sbagliato, ma tranquilla…non è vero. Un bacione grande Dru, sei ancora lontana dall’adolescenza dei tuoi figli, goditela tutta la loro infanzia. A presto cara.
drusilla says
Ti adoro Graziella!
Sai una cosa, credo di essermi tremendamente spaventata perché da un giorno all’altro mi sono ritrovata tra le braccia un bambino diverso. All’inizio ho dato colpa a tanti fattori esterni, ma come dici tu, si tratta solo di una delle tante fasi di crescita del bambino.
Certo che noi madri siamo sempre in lotta con il mondo!
Ah dimenticato, la felicità, la spensieratezza e il sorriso per ora Tommaso l’ha ceduto al fratello che pare essere diventato un giullare a corte e si presta a raccontare cose divertenti intrattenendo anche sconosciuti. Insomma, almeno non ci annoiamo!
Grazie di cuore per i tuoi commenti sempre costruttivi.
Un abbraccio
Francesca down under says
Come ti capisco! Stiamo vivendo la stessa fase anche a casa nostra. Mio figlio i 6 li compirà tra un paio di mesi ma già da un po’ ha iniziato ad essere più scontroso e sicuramente meno sorridente di un tempo. Proprio lui che ha sempre regalato sorrisi a tutti. È molto più timido, a volte come dici tu sembra aver dimenticato le buone maniere e soprattutto si lamenta in continuazione! Mi conforta sapere che è l’ennesima fase, anche se è proprio difficile da gestire.
Io tendevo ad attribuire il suo disagio alla nostalgia dell’Italia, chiede spesso quando ci torneremo e gli mancano sicuramente gli affetti più stretti come i nonni. Infatti tende a cercare di più il contatto fisico.
Anche noi cerchiamo di parlare di più, lo scontro effettivamente non è di grande aiuto. Ma per quanto mi riguarda spesso subentra in me la frustrazione di non poter fare abbastanza, proprio perché siamo così distanti dai nostri punti fermi. È ancora troppo poco che viviamo all’estero e chissà se troveremo mai l’equilibrio ideale!
In fondo il bello e il brutto delle famiglie expat è proprio questo… Poter contare solo sulle proprie forze!
Graziella says
PS. dimenticavo un dettaglio che ti farà sorridere, ma che ho scoperto quando non mi serviva più saperlo. Ai maschi parlare parlare parlare parlare parlare parlare … atteggiamento tipico delle donne, da fastidio, gli da fastidio parlare, spiegare e alla lunga gli da fastidio ascoltare. Li infastidisce esprimere nel dettaglio i loro sentimenti, gli da fastidio che gli si chieda come stai, vogliamo parlarne? Rispondono a monosillabi e per loro quello è un discorso compiuto. Quindi rassegnati Dru, semmai un giorno avrai una femmina ti potrai rifare (e qui puoi ridere quanto ti pare, anche della mia frase)
Mariantonietta says
Non si sarà innamorato?
Scherzo. Un abbraccio da chi di bambini ne capisce poco, ahimè
Mamma Piky says
E questa fase direi che e’ complessa e delicata e vedo che si avvicina sempre più anche per noi. Leo sta cambiando a vista d’occhio, per certi versi e’ ancora piccolo e si comporta come tale ma il distacco sta avvenendo, valuta quel che gli succede intorno e cerca un ambito sociale diverso dalla famiglia ed una sua affermazione nel gruppo. Improvvisamente imita i comportamenti degli amici, ne copia il linguaggio ( non sempre esemplare) e contraddice le regole di mamma e papà, in maniera piuttosto decisa. Servirebbe una giusta via di mezzo tra la sua affermazione e la necessità di guidarlo più che mai in questa fase, ma spesso i suoi comportamenti mi portano allo stremo ed urlo.
alem says
La mia nana è nella stessa fase, in più lei essendo una femminuccia inizia a mettere il muso e a fare scene da sedicenne. Inizialmente la prendevamo anche in giro, ora ho capito che sta cercando il suo spazio in famiglia, a scuola, nel suo piccolo mondo. Ha fatto molto l’inizio delle elementari, anche lei che è stata sempre socievole e aperta ora comincia a scegliere con chi parlare e con chi giocare.
In piu’ ho un quasi 4enne che è ancora nel pieno della fase tremenda dei tre anni che non la molla un attimo e non gliene fa passare una.
E’ una fase, me lo ripeto come un mantra. Speriamo breve.
drusilla says
Posso solo confortarti che il quasi 4enne appena compirà i 4 anni diventerà un angioletto! I miracoli esistono!
Annika says
Di psicologia infantile so poco o nulla, ma la posso dire una cosa? Dalle foto si vede che e’ un bimbo felice, e da quello che racconti che ti ama alla follia. Segni di una mamma favolosa! 😉
drusilla says
Tu sei troppo buona Annika!!!
Mamma avvocato says
Nono Drusilla!
Io pensavo che dopo i terribili due e i capricci e l’opposizione dei tre anni, si potesse stare tranquilli fino a 12 13 e invece….!
Scherzi a parte, non oso immaginare il nano a sei anni, se già a tre e’ tutto una opposizione.
Ti sei già data molte risposte ed è veramente lodevole questo tuo cercare una soluzione anche con le insegnanti.
Probabilmente solo tu, che lo conosci bene, puoi trovare la chiave giusta, però anche io temo che i maschi, anche se bambini, non vogliano troppe troppe parole.
Pensa che il nano già adesso mi chiede ogni tanto di non fargli domande e mi dice che non ha voglia di parlare.
Tra l’altro, il tuo bimbo e’ bellissimo ed ha un sorriso aperto e gioioso!!!
Mammarch says
Eccomi anche io da qualche settimana in questa esatta fase con mia figlia di 5 anni e mezzo! Pensavo fosse tutta tensione legata alla sorellina rompiscatole ed al mio ritorno a lavoro quasi full time, ma ormai ho capito che è l’ennesima nuova fase. Ovviamente arrabbiarsi, gridare e castigare non serve a nulla. Parlare, coccolare e mediare rende tutti più soddisfatti…ma che fatica ogni volta 😉
Maggy says
Questo blog e I vostri commenti sono stati una “benedizione”… mio figlio ha 6 anni e mezzo, ha appena iniziato la prima elementare… le vostre esperienze mi hanno aiutato a comprendere mio figlio. Il bimbo solare, sorridente, ballerino ed estroverso che era, si è trasformato in un qualcosa di assolutamente inaspettato… ad un certo punto mi sono detta:” dove hai sbagliato?” “In che cosa sei stata carente?” Alla fine mi sono data una pacca sulla spalla e mi sono detta ” il suo carattere sta cambiando indipendentemente da ciò che hai fatto o non hai fatto tu”. Grazie a tutti a voi!
drusilla says
E’ una fase, tranquilla!
Oggi Tommaso ha 7 anni e mezzo, fortunatamente e’ tornato ad essere sorridente e solare, certo la sua solarita’ ed i suoi sorrisi non sono piu’ quelli di quando aveva 4 o 5 anni ma almeno la fase opposizione e’ passata.
Grazie a te per il commento!
Silvia says
Ciao, sono finita oggi nel tuo post. La mia bimba è nella fase che descrivevi tu circa tre anni fa.
Mai contenta, sempre opposotiva fino ad arrivare a crisi isteriche se noi facciamo muro davanti alle sue infinite richieste e lamentele…
A voi come va?
Posso sperare che passi?
drusilla says
Ciao Silvia, a noi va molto meglio. Tranquilla, prima o poi passa, ma solo per entrare in una nuova fase…
Desiree says
Salve
A distanza di Un anno Come va con Tommaso?
drusilla says
Ora ha 10 anni e stiamo vivendo tutta un’altra fase. Per fortuna il sorriso e’ tornato, ma la voglia di opporsi spesso alle mie regole persiste. Diciamo che deve dire sempre la sua, ma questa cosa non mi dispiace.
Desiree says
Grazie per avermi risposto.Mi Hai dato Un po di speranza.
Anche il Mio bimbo si comporta esattamente Come tu descrivi e questo mi crea molte preoccupazioni,non so Come affrontare questa fase.
A fine giornata sono sfinita nell anima e nel cuore.
Grazie ancora