Oggi sono così piena di orgoglio nazionale e femminile che non potevo non condividerlo con voi.
Sarò ripetitiva, visto che tutti i media ne stanno parlando, ma è una cosa di cui andare così fieri che non si può non parlarne.
Basta un nome: Samantha Cristoforetti!
Ho digitato tre semplici parole sul motore di ricerca Google: “prima donna italiana”. Come risultato ho ottenuto più di dieci pagine che parlano di lei. Si perché Samantha Cristoforetti è la prima donna italiana, la nostra prima astronauta a salire a bordo della Stazione spaziale internazionale.
Per chi se lo fosse perso, vi lascio anche il video della sua partenza.
Partenza Samantha Cristoforetti
Ieri sera, 23 novembre 2014, alle ore 22.01, Samantha Cristoforetti è partita per lo Spazio. Il tutto è avvenuto alla base spaziale russa di Bajkonur nel territorio del Kazakistan da dove partì il primo lancio verso lo spazio con a bordo un uomo, Yuri Gagarin, nel 1961. Mentre con a bordo una donna avvenne nel 1963 con Valentina Tereskova.
I tre astronauti hanno raggiunto la Stazione Spaziale Internazionale (Iss) a bordo di una navicella Soyuz dopo solo sei ore. Rimarranno in orbita intorno alla Terra per sei mesi.
Samantha, in previsione della missione sulla Stazione spaziale internazionale, ha dovuto seguire un lungo addestramento eseguendo le procedure tecniche necessarie, pensate che le fasi clou dell’addestramento per l’approdo e la permanenza a bordo della Iss sono durante tre anni. Inoltre, ha dovuto allenare il suo fisico per affrontare la permanenza prolungata nell’ambiente spaziale.
Nel suo caso però, quest’ultimo aspetto presenta alcune incognite. Infatti, per gli astronauti maschi si conoscono maggiormente gli effetti dell’assenza di gravita sulla salute, mentre vi sono molti meno dati su quali siano i pericoli nel caso dell’organismo femminile, visto il numero minore di donne che hanno partecipato a missioni spaziali.
Samantha trascorrerà 6 mesi a bordo dell’Iss dove parteciperà a circa 200 esperimenti. Tra questi, circa una decina, sono quelli ideati dall’Asi (Agenzia Spaziale Italiana), se siete curiosi di sapere di cosa si tratta leggete qui.
Si tratta di esperimenti che vanno dalla fisiologia alla tecnologia, che hanno l’obiettivo di prestare supporto logistico alle missioni. Vi faccio alcuni esempi, la macchinetta per l’espresso a bordo della Iss, la Isspresso, creata per studiare come si comportano i fluidi ad alta pressione e in assenza di gravità, oppure la stampante 3d appena installata a bordo della stazione orbitante.
Poi ci sono gli esperimenti di fisiologia. Slink, ideato per studiare i meccanismi di esecuzione del movimento indotti dalla microgravità. Piuttosto che Drain Brain, l’esperimento che utilizza un apparecchio non invasivo per il monitoraggio del ritorno venoso sempre in assenza di microgravità, una condizione che comporta la perdita di massa ossea e muscolare. Ancora, Wearable monitoring, dove attraverso una maglietta sensorizzata gli scienziati registreranno elettrocardiogramma, temperatura e respiro per il monitoraggio del sonno in condizioni di microgravità.
Insomma, per la nostra astronauta si prospettano 6 mesi intensi e di duro lavoro.
Ma, lasciatemelo dire, quanta soddisfazione ed emozione nelle parole di questa donna di 37 anni che parla con la madre in collegamento direttamente sulla Iss. E alla domanda della madre “è come te la sognavi”, lei risponde “molto meglio per adesso!“.
“E’ meglio di come lo sognavo!”
Buon lavoro Samantha e a tutti gli astronauti che si trovano sulla stazione spaziale internazionale.
Moky says
Io la stimoenormemente. Ho seguito una parte del servizio fatto l’altra sera e ne sono rimasta colpita.
Penso che il corpo di una donna reagisca in maniera differente dall’uomo, mi domando se abbia soppresso il ciclo per non avere inconvenienti o se si ferma da solo dato la gravità.
Che emozione sentirla e vederla parlare con la famiglia
Marco Alici says
La domanda non è nuova, forse è seconda solo a “come si fa a far pipì sulla ISS?” :).
Qui c’è una risposta: http://avamposto42.esa.int/blog/le-scarpe-rosa-vita-quotidiana-sulla-iss/
In realtà non è proprio una risposta: lei non dice cosa farà, ma di fatto lascia intendere che non è un grosso problema: non ci sono indicazioni e ogni astronauta si regola come meglio crede.
Marco Alici says
In realtà i media ne hanno parlato pochissimo. O meglio, per parlare hanno parlato, ma quasi sempre con toni poco adatti. Per esempio, l’unica televisione a trasmettere in diretta il lancio è stata RaiNews24, con una breve diretta dove il taglio, però, era più da settimanale di gossip che da rivista scientifica.
Fortuna che c’erano le dirette streaming, ma anche qui con alterne fortune. L’unica (di mia conoscenza) che potesse seguire chi non conosce l’inglese era quella dalla sede dell’Agenzia Spaziale Italiana: c’erano le istituzioni (il Ministro dell’istruzione, Università e Ricerca, il Capo di Stato Maggiore dell’aeronautica, il capo dell’ASI…), c’erano tre dei sei italiani protagonisti di missioni spaziali. Ma io vi ho trovato troppa superficialità e poca voglia di spiegare (veramente) ai profani.
Meglio, allora, ripiegare sugli originali, ovvero sulle dirette trasmesse dalla NASA e dall’ESA: poco male se non era sempre tutto chiaro.
Per il resto sono completamente d’accordo: c’è di che andare fieri. Samantha Cristoforetti è un bel modello, e non solo per le donne.
mimma says
ne hanno parlato pochissimo, zero diretta durante la partenza. Tutti presi dalla partita di calcio. Nemmeno una rete nazionale. Una vergogna…e un po’ lo specchio di quello che siamo diventati!
Daniela says
Condivido pienamente il tuo pensiero. Questa e’ una delle poche occasioni (purtroppo) in cui sono orgogliosa del mio paese.
Marco Alici says
Unica eccezione (a parte il breve spazio in diretta su RaiNews24 di cui ho detto) è stata la serata di sabato su RaiTre. Fabio Fazio ha dedicato all’evento uno speciale “Che Fuori Tempo Che Fa”, ospitando tutti e sei gli italiani che hanno partecipato a (una o più) missioni spaziali sulla ISS e/o sullo Space Shuttle: in ordine di tempo, Franco Malerba, Maurizio Cheli, Umberto Guidoni, Roberto Vittori, Paolo Nespoli, LucaParmitano (qui: http://bit.ly/1phVIns).
A seguire è stato trasmesso il film-documentario “La Donna delle stelle – Missione Futura”, di Gianluca Cerasola, interamente dedicato alla preparazione della missione di Samantha Cristoforetti (Da vedere! Qui: http://bit.ly/1phW8tV).