Con Drusilla facciamo parte del team di Kindle Italia. Siamo delle semplici collaboratrici. Ma anche questa esperienza è ricca di insegnamenti. Una di questa è la lettura di un libro scritto da quelli che tengono le redini di quella piattaforma Gabriele Falistocco, Marco Giacomello, Fiorenzo Pilla.
Ma di cosa parla questo libro?
Vi siete mai chiesti quale influenza esercita l’universo digitale sulla nostra vita quotidiana? Come può un algoritmo di ricerca decidere, al nostro posto, ciò che desideriamo o non desideriamo conoscere? Cos’è il diritto all’oblio?
Sono solo alcune delle domande a cui questo libro prova a fornire una risposta esauriente e, al tempo stesso, accessibile sull’ ”Io digitale”, ovvero tutto ciò che ci definisce e ci dà forma all’interno del mondo digitale.
Ogni volta che ci colleghiamo, che scriviamo qualcosa, ogni volta che registriamo, o lasciamo che vengano registrate, informazioni che ci riguardano, una piccola porzione di dati viene scolpita e conservata in maniera virtualmente indelebile all’interno del digital universe. L’insieme di tutti questi elementi costituisce il nostro “Io digitale”, una rappresentazione incorporea e alternativa del nostro “sé” che, per quanto intangibile, ha conseguenze dirette e profonde sulla nostra vita nel mondo reale.
Da tempo, ormai, la privacy, la condivisione, lo stare insieme, i rapporti interpersonali hanno acquisito una nuova dimensione in cui il digitale è parte naturale e, spesso, preponderante.
Si tratta di una naturale evoluzione nei rapporti sociali dettata dagli strumenti a disposizione e dal contesto. È importante, tuttavia, che questa evoluzione sia accompagnata dalla piena consapevolezza che, per quanto gli strumenti forniscano un’illusione di immaterialità, le conseguenze che le nostre azioni producono sono assolutamente concrete, sia per noi che per gli altri.
Nell’ottica di guidare il lettore lungo un percorso che porti a una presenza ben calibrata all’interno del digital universe, utile alla propria carriera, e aderente alla propria personalità più che all’immagine che vorremmo fornire di noi stessi, il libro affronta diverse tematiche: dalla ricerca di un lavoro alle insidie di un utilizzo eccessivamente disinvolto degli strumenti di condivisione sociale, dal “diritto all’oblio” alla prevenzione come miglior forma di tutela.
L’ipersocialità che il web può garantire è un falso paradigma; inutile ai fini dello sviluppo personale, dannoso se consideriamo i problemi di dipendenza psicologica che può portare, diviene quindi essenziale avere consapevolezza degli strumenti, conoscerli per utilizzarne le potenzialità ma, al tempo stesso, evitare di essere inghiottiti dai gorghi del mare digitale.
Lo trovate in vendita su amazoon sia in formato ebook che cartaceo.
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