La scorsa settimana Tommaso ha ricevuto il seguente compito: Next week we will be learning about different childhoods in the past. To help your child understand the differences and similarities about their childhood and childhoods in the past. Present the findings in one of the following ways: key notes presentation, poster, interview on IPad with family member.
In poche parole, chiedevano di parlare delle differenze e similitudini dell’infanzia dei nostri figli e quella del passato. In particolare volevano che scegliessimo un membro della famiglia con il quale fare il confronto. Dopodichè il compito doveva essere svolto tramite un poster, un’intervista con IPad oppure con una presentazione con i punti chiave.
Uauuuu.
Mmmmm.
@@zzo faccio????
Queste sono state le mie reazioni dopo aver letto almeno cinque volte il compito assegnato.
Il compito risulta decisamente sfidante per un bambino di cinque anni e mezzo, ma soprattutto per la madre di quel bambino. Perchè diciamocelo chiaramente, questi tipi di compiti sono per i poveri genitori e non per i bambini.
Anyway… il compito va consegnato per lunedì e quindi bisogna iniziare a mettersi a lavorare seriamente!!!
Prima di tutto, ho chiesto a mia madre di portarmi un po’ di vecchi album di quando ero piccola. Dopodichè ho preso il primo album di Tommaso da piccolo, già questa è stata una grande sfida, perchè io adoro le fotografie stampate quindi ho 3 album da 200 foto che vanno da 0 a 2 anni per ogni figlio.
Un pomeriggio dopo la scuola ho fatto sedere i bambini sul divano e ci siamo messi a sfogliare i miei vecchi e polverosi album fotografici di quando ero piccola. Poi ci siamo persi nei ricordi (miei) della Libia, quando Tommaso aveva poco più di quattro mesi, per passare a quelli kuwaitiani. Insomma, quel pomeriggio ci siamo divertiti un sacco a guardare foto ingiallite e opache; a ridere di come era buffa la mamma da piccola, cercando di riconoscere i nonni e i bisnonni da giovani. Ma abbiamo anche riso guardando le guanciotte paffute di un Tommaso seduto sulla sabbia libica o ricordato con un po’ di malinconia la nostra casa in Kuwait con i loro giochi e la loro cameretta.
Dopo aver scelto qualche fotografia cercando di mettere in rilievo le differenze dell’abbigliamento, di giochi, delle feste, del modo di vivere tra me e lui, ho iniziato a lavorare.
Noi abbiamo scelto di presentare il compito attraverso un poster. L’intervista in inglese la trovavo decisamente troppo complicata e faticosa!
Inutile dirvi chi ha assemblato e prodotto fisicamente quel cartellone!!!
Però questo lavoro mi ha dato la possibilità di riflettere e pensare. E’ normale che l’infanzia dei nostri figli sia diversa dalla nostra, come la nostra è stata diversa da quella dei nostri genitori e via dicendo. Il passare del tempo si porta con se abitudini, mode, stili di vita diversi, epoche e per questo l’infanzia dei bambini di oggi non assomiglia alla mia di trent’anni fa, anche se per certi versi un po’ ci assomiglia, ma quello dipende dall’educazione e dai principi che tu madre decidi di dare a tuo figlio che spesso rispecchiano quelli che hai ricevuto tu in passato.
Io e Tommaso siamo molto simili per il nostro ruolo in famiglia, entrambi primogeniti, quindi responsabili del fratello minore, dell’equilibro famigliare.
La prima grande differenza tra me e Tommaso è la casa. Si perchè io ho sempre e solo vissuto in Italia, ho cambiato un paio di case, ma sono sempre rimasta nel giro di una ventina di kilomentri. Mentre mio figlio da quando è nato ha già vissuto in tre stati diversi: Libia, Kuwait e Italia.
Poi mi sono venute a mente le vacanze. Le mie vacanze estive avvenivano solo in Italia, tra mare e montagna, e ci si spostava solo in auto. Mentre Tommaso viaggia principalmente in aereo ed è normale varcare i confini italiani per andare a scoprire il mondo.
Pensate anche ai cartoni animati che oggi vanno ininterrottamente dalla mattina alla sera, esistono canali specializzati nella trasmissione di cartoni in base all’età ed alle esigenze. Io ricordo che guardavo i cartoni solo dalle 16 alle 18 su Italia1 con Bim Bum Bam.
Oggi siamo molto più attenti al cibo, offriamo ai nostri figli un’alimentazione equilibrata, ricca di verdura e frutta, cerchiamo di evitare cibi spazzatura, io lotto contro le merendine perchè preferisco una fetta di torta fatta in casa o i miei biscottini alla cannella o allo zenzero. Un tempo tutta questa attenzione forse non c’era, o almeno a casa mia non ci si faceva problemi a mangiare pane e salame anche due volte al giorno a scapito di un frutto!
E poi ancora le feste di compleanno che io ho sempre festeggiato in famiglia con una buona elvezia (una torta tipicamente mantovana) mentre Tommaso festeggia i suoi compleanni circondato di amichetti italiani e stranieri accompagnati dalle loro famiglie.
Per noi era normale giocare in strada con i vicini di casa, si giocava a palla avvelenata, quattro angoli, nascondino o semplicemente a rincorrersi. Oggi i miei figli giocano nei playgrounds, nei giardinetti pubblici o in casa. Sono un po’ selvaggi quindi adorano arrampicarsi, rincorrersi, urlare e sporcarsi!
Tante sono le differenze tra la mia infanzia e quella dei miei figli, ma ciò che veramente ci distingue sono i confini, gli stimoli e le possibilità.
I confini perchè per loro non esistono limiti, frontiere, contorni, il loro universo è il Mondo! Il mio universo è sempre stato l’Italia, prima il mio paesello, poi la provincia, in seguito la mia regione e poi l’intera Italia, ma ci sono voluti anni per superare i confini del paese e vedere l’Italia come il mio mondo.
Gli stimoli perchè i bambini di oggi vengono stimolati già da quando si trovano nella pancia. Un tempo si sceglieva uno sport, chi era fortunato e viveva in città anche più di uno, ma spesso dopo la scuola si giocava, oziava e solo alla sera si facevano i compiti. Oggi pare che questi bambini debbano correre a destra e sinistra a svolgere attività per chissà quale motivo! Io ho scelto solo di iscriverli a nuoto, il sabato mattina, voglio che si godano la loro infanzia fatta di giochi, semplicità, spensieratezza e felicità!
Le possibilità che stanno ricevendo i miei figli sono un qualcosa di imparagonabile rispetto a ciò che ricevetti io ai loro tempi. E io mi considero anche fortunata ad aver avuto due genitori come i miei che hanno sempre avuto uno sguardo attento al nostro futuro e per questo ci tenevano a farci studiare e ci aiutavano a guardare il mondo con occhi diversi.
Lunedi scorso abbiamo consegnato a teacher Terri questo cartellone pieno di ricordi, affetto e fatto con tanta passione!
Voi cosa ne pensate? Quali sono le grandi differenze tra la vostra infanzia e quella che hanno vissuto i vostri figli o stanno vivendo i vostri nipoti?
Graziella says
La tecnologia. Ecco qual è la grande differenza. Internet. Io per comunicare da bambina e adolescente e anche giovane donna usavo le lettere di carta e il telefono a gettoni, quando Internet è diventato realtà io avevo 27 o 28 anni … i cellulari erano grandi come il telecomando di Sky e io avevo una vergogna tremenda ad usarli per strada. Oggi mio nipote parla con Siri, che è quella voce inquietante che risponde alle domande dal cellulare; Davide accende e spegne la TV, usa automaticamente le dita per smanazzare sul mio portatile e la Peppa Pig si può vedere su Youtube senza sorprese. Secondo me il resto non cambia, i giochi coi compagni, il cibo sano (a casa mia sempre cibo sano) le scoperte del mondo … ma Internet e la tecnologia hanno cambiato radicalmente tutto e questi nuovi bambini sono i figli di Internet.
drusilla says
Hai ragione Graziella, forse la più grande differenza sta proprio nell’uso delle tecnologie e di internet. Sarà che ormai ci siamo così abituati ad averle che a volte fatico a ricordare che ai miei tempi tutto questo non esisteva e se già esisteva era solo per pochi.
Giulietta says
Bello questo post, anche se credo che sul fondo non ci siano poi così tante differenze. I bambini e ragazzia di adesso hanno molta più tecnologia di quella che avevamo noi, computer e telefonini sono giochini che maneggiano senza problemi, io il primo computer l’ho avuto per preparare la tesi di laurea!
Sul fondo però ci sono cose rimaste uguali, io giocavo a nascondino, all’elastico e alla settimana, e le mie figlie hanno fatto lo stesso. correvo a predi fiato in bicicletta, mi arrampicano sugli alberi, giocavo a pallone, e tutto sommato nei lunghi pomeriggi ai giardini anche loro l’hanno fatto. Poi certo adesso il mondo non ha confini, e in particolare per i nostri figli. Io già viaggiavo con i miei, avevo vacanze avventurose, ma nulla di paragonabile a quello che le mie fanciulle fanno, ma viaggiare oggi è più semplice!
Facevo feste in casa con gli amichetti, mi ricordo grandi gare di rialzo sulle panche della nostra immensa cucina, mi ricordo i panini al prosciutto e le pizzette fatte in casa, e dall’inizio ho rifatto lo stesso per le mie ragazze ( senza il rialzo possibilmente) stessi panini e stesse pizzette, belle feste che organizzavo per giorni, con giochi e premi. Poi è arrivato come per me il tempo delle festicciole danzanti, e anche li ho riprodotto quello che si faceva in casa, anch io chiusa in cucina, mettendo fuori il naso per controllare che non degenerassero!
Certo le differenze ci sono, ero bambina negli anni 70 e adolescente negli anni 80, le mie fanciulle sono cresciute in un altro secolo per tantissimi versi ( e veramente poi). Ma sul fondo non credo che le differenze siano così profonde. fa bene comunque ai bambini confrontarsi con le nostre differenze, vedere che siamo stati piccoli come loro, che abbiamo fatto più o meno le stesse cose!
drusilla says
Sono d’accordo con te Giulietta!
Lo sai che fare questo compito mi ha fatto pensare a quando ero piccola e guardavo con curiosità le fotografie dei miei genitori da piccoli, mi piaceva ascoltare i racconti di mia nonna e perdermi nelle sue storie. E’ stato un rivangare nel passsato che ti fa capire quanto velocemente passa il tempo…
Mamma Avvocato says
Scusa la domanda ma…ora non vivete in Italia? Avete scelto comunque una scuola inglese?
Quanto al resto, a parte che mi sembra un pò esagerato dare un compito così ad un bambino di neanche sei anni, perchè in pratica lo fa la mamma, credo che la differenza la facciano telefonini e internet.
Io ricordo ore passate al telefono fisso a parlottare con la mia amica ma, soprattutto, pomeriggi interi a casa di altri bimbi o mia con altri bimbi, o al parco.
Ricordo incontri fisici e non telefonici.
Ovviamente, è pià una questione di adolescenza.
Per i piccoli, a parte il maggior senso di comunità (per me che vivevo in una piccola cittadina) di una volta, non mi pare ci siano grandi differenze.
La moda nel vestire…quella sì che è cambiata e riguardando le foto mi sembra che sia migliroata molto!!!
drusilla says
Noi attualmente viviamo in Italia ma i miei figli frequentano una scuola internazionale, scelta praticamente obbligata visto che il prossimo anno dovranno sostenere un test per poter entrare in una scuola internazionale a Ryad.
Internet e telefonini fanno la grande differenza ma secondo me anche i cartoni animati a tutte le ore, il fatto che loro non hanno limiti o confini perchè la loro vita si svolge nel mondo e per me non era così, io vivevo nel mio paesello e nemmeno ci pensavo ad uscirne.
Marco Alici says
Forse la maggiore differenza che posso riscontrare è nell’esposizione a gli “stimoli” esterni. Da piccoli noi ci mettevamo davanti alla tv alle cinque del pomeriggio, o qualche minuto prima, salvo guardare l’orologio della rai che inequivocabilmente certificava il nostro anticipo. La nostra è stata in BN per un bel pezzo (forse il colore è arrivato che facevo la terza media?)
Tecnologia? Io ne avevo! Per la prima comunione mi regalarono i videogiochi, ma erano due bastoncini che colpivano una pallina. Per essere “tennis” era richiesto un certo sforzo di fantasia…
Per la cresima è arrivato… il computer! Beh… un Commodore C16, dove il numero indicava la quantità di RAM (16 kByte!). Essenzialmente ci giocavo, ma mi divertivo anche ad esplorare i rudimenti della programmazione.
In ogni caso la mancanza di stimoli esterni ci obbligava ad immaginare, a creare, a fabbricare, a sperimentare, ad aspettare (tipo: un mese per avere sviluppate le diapositive delle vacanze. Chi ricorda il Kodachrome?)…
Oggi questo sforzo è molto meno richiesto, e questo è un male. D’altra parte oggi, per usare un’espressione del prof. R. Davoli (http://www.cs.unibo.it/~renzo/), la conoscenza è “one click away”: quindi è molto facile avere accesso a una mole di conoscenza senza precedenti. I bambini di oggi sanno molte più cose di noi alla loro età.
Non credo esista un “meglio” o un “peggio”, perché molto dipende dal “filtro educativo” che i genitori devono sempre e comunque interporre. Altrimenti i danni si fanno oggi come allora.
Moky says
Le differenze sono molte, a partire dal luogo in cui viviamo, io sono cresciuta in una periferia milanese, dove già al tempo c’era miglia di abitanti, invece i miei figli vivono in una valle di 700 abitanti, la maggior parte vecchi, non c’è nulla, se non tanto verde, per far la spesa devi avere la macchina, mentre io andavo a piedi.
I miei lavoravano, io a sei anni arrivavo da scuola e mi scaldavo da mangiare, facevo il letto, mi arrangiavo a fare i compiti, stavo ore e ore da sola con mio fratello.
Quando ci siamo trasferiti in provincia di Bg avevo un sacco di cugini con cui passavo i miei pomeriggi, i miei figli non hanno nessun parente che abita vicino a noi.
In casa mia avevamo la tv in bianco e nero fino agli anni 80, il telefono è arrivato nell’83, il pc non è mai entrato in casa mia.
Il primo aereo l’ho preso a 21 anni, Miciomao ad uno.
Ci sono così tante cose diverse che potrei scrivere a lungo….
drusilla says
Grazie Moky!!!!
Quando ti metti a pensare in effetti di differenze se ne trovano un sacco.
Greis says
ehm.. forse per me è un po’ presto per fare questo compito ma sicuramente abbiamo una partenza differente che a lei permetterà di essere cittadina se non del mondo sicuramente di una gran fetta che molti ambiscono e sento di averle fatto un regalone..
Bello il compito..un tuffo nel passato fa sempre bene 😉
baciiiiii
drusilla says
Lo sai che anche per me la più grande differenza è stata proprio il fatto che i miei figli sono cittadini del mondo, mi sembra una cosa così grande e meravigliosa quasi da non crederci!