“Buona domenica a tutti!”
Queste sono le parole conclusive della Santa Messa accompagnate dal suono festoso delle campane.
La gente confusamente esce dai propri banchi. Il silenzio di pochi minuti prima viene sostituito da un brusio crescente, le persone chiaccherano con i propri vicini di posto. In Chiesa si respira aria di festa, tutti sorridono, si fermano a salutare e magari scambiare due parole.
I miei occhi diventano lucidi, il cuore colmo di gioia e una felicità che per mesi non ho provato.
Non sono particolarmente credente, ma ci sono delle domeniche che sento l’esigenza di andare a Messa, perdermi nelle parole del prete, entrare in Chiesa, sentire il suono delle campane, sorridere ai miei compaesani. Dopo più di quattro anni nei Paesi Arabi ho bisogno di tutto questo!
Ho sentito troppi muezzin cantare, ho rinunciato a troppe domeniche, ho festeggiato troppi venerdì!
Ora voglio recuperare.
Finalmente sono tornata a vivere la normale settimana, quella che inizia il lunedì e finisce la domenica, quella in cui si lavora da lunedì a venerdì, alcuni anche il sabato. Ma la domenica è il giorno della festa.
Domenica per me significa famiglia, condivisione, stare insieme, festa.
Che bello poter andare a bere un aperitivo con gli amici dopo la Messa, poi tutti a pranzo dalla zia e magari a fine pranzo prendere la macchina per bere il caffè a casa di altri zii.
Circondarsi dell’amore e dell’affetto della propria famiglia è qualcosa di indescrivibile.
Questi ultimi tre anni e mezzo ho trascorso le mie domeniche in solitaria perchè i bambini andavano a scuola e mio marito al lavoro. Poi dopo pranzo si chiamavano loro, gli zii che assieme a mia mamma pranzavano, ridevano, urlavano tutti insieme.
Ora ci sono anch’io insieme a loro, da questa parte dello schermo, a festeggiare la mia domenica ritrovata.
Eccoci arrivati a casa della mia ziotta. La tavola in sala è apparecchiata a festa. Dalla cucina provengono profumi invitanti.
I bambini corrono a sedersi, non vogliono perdere il loro posto!
Ci si siede tutti assieme allo stesso tavolo, si condivide la bellezza di un pranzo in compagnia, si scambiano battutte, parole, pensieri, risate. Sono loro il vero progagonista di queste domeniche: le risate e la felicità!
La ziotta prepara sempre tante cose buone da mangiare, troppe per il mio stomaco, ma la domenica non esiste dieta, non ci sono limiti alla golosità. Mentre noi adulti siamo seduti a mangiare i bambini fanno scorpacciate di caramelle e lecca lecca che la ziotta compra ogni settimana apposta per loro.
Il momento migliore è l’arrivo del dolce. Da mia zia non può mai mancare il doppio dolce. Ecco un profiterols con panna montata e una fantastica torta di mele e noci fatta in casa da lei.
Nel frattempo ci sediamo sul divano a guardare tutti insieme alcune vecchie fotografie. Ridiamo di come erano la mamma e gli zii tanti anni fa. I bambini faticano a riconoscere i volti delle persone ma si divertono a cercare di indovinarle.
Poi è giunta l’ora del caffè. Questa volta non lo prendiamo qui, andiamo a casa di altri zii, la zia L&C.
Anche loro sono zii ai quali sono molto legata, zii che conoscono il vero significato della parola famiglia e dello stare insieme.
Mentre noi adulti ci beviamo un caffè, i bambini giocano fuori in cortile con il cane. Corrono, si divertono, si sporcano, si bagnano, tormentano il povero Leone che non abbaia mai ma che al massimo va a rifugiarsi in un angolo del giardino.
Dopo il caffè torniamo a casa di mia mamma.
Sono quasi le cinque. I bambini si sono addormentati in auto mentre stavamo tornando.
E’ giunta l’ora di fare ritorno a Padenghe, domani ricomincia una nuova settimana.
E mentre mi bevo il mio thè verde con le bacche di goji per digerire l’abbuffata domenicale, ripenso a quanto è stata bella la nostra domenica in famiglia.
Ma ditemi un po’, voi come avete trascorso la vostra domenica? In famiglia, con amici, da soli? Siete rimasti a casa oppure siete andati in giro? Raccontateci….
Moky says
Dal 2010, cioè da quando lavoriamo in un centro commerciale, non sappiamo più cosa voglia dire domenica in famiglia. Noi quattro intorno allo stesso tavolo ci ritroviamo solo sei giorni l’anno. Si è perso così il senso della domenica, del ritrovarsi, del far qualcosa insieme. Abitando lontano dagli altri e non disponendo sempre di un mezzo x spostarci ci ritroviamo spesso soli soletti. Però domenica è sempre domenica anche se la passi al lavoro come ieri 9-21.
drusilla says
Cara Moky, voi fate un lavoro veramente impegnativo! Credo sia difficile ritrovarsi pochissimo a tavola tutti e quattro assieme, la domenica è sempre la domenica e si respira un’aria diversa.
Un abbraccio!
francesca says
Anche per me la domenica è sacra! Di solito, adesso che i ragazzi sono grandicelli, dormiamo fino a tardi e facciamo colazione con calma. Di rigore il pranzo dai miei, dove spesso ci ritroviamo con i miei fratelli, e dove mia mamma dà sfogo alle sua abilità culinare. Nel pomeriggio si prende il sole in estate, si fa una camminata proprio verso Padenghe, sui colli dietro casa mia, nelle stagioni intermedie, e invece se piove e fa freddo si sta in casa a guardare un film, con il tè, la torta di mele, le candele accese, le copertine sul divano… insomma, vietato studiare, lavorare o innervosirsi! La sera, di rigore uscire per la pizza, o al massimo prenderla e portarsela a casa. Concordo sul fatto che un giorno di pausa sia vitale, come lo è passarlo serenamente in famiglia
drusilla says
Ohhh Francesca mi sembra quasi di sentire il profumo di quella torta di mele mangiata sul divano con la copertina sui piedi…
Un abbraccio
Mamma Avvocato says
Il tuo post dimostra una volta di più come a volte diamo troppo per scontato riti e privilegi che non lo sono.
Noi la domenica di solito la dedichiamo a passeggiate, sciate , pranzi e/o cene con gli amici o soli noi tre. Il pranzo in famiglia allargate è più da sabato, prima di commissioni e lavoretti, ma ultimamente non capita più molto spesso, ahimè.
Bella la tua domenica e la vostra tavola imbandita!!!
drusilla says
Hai proprio ragione, spesso diamo per scontato cose che hanno un valore inestimabile!
ero Lucy says
sono felice per te Dru, per i tuoi bimbi. Un po’ leggere questo post mi fa male, questo e’ quello che mi figlia non conoscera’ mai. Ma forse potremo crearlo con gli amici qui, lo spero, per darle una alternativa alla famiglia.
drusilla says
Cara ero Lucy, non scordarti che fino a ieri anche i miei bambini tutto questo non sapevano cosa fosse. I loro compleanni, il Natale, la Pasqua e tutte le ricorrenze tipicamente italiane le abbiamo festeggiate in compagnia di amici oppure da soli. Quest’anno, per caso e per fortuna, possiamo gioire di questa fantastica cosa che è la famiglia.
Chissà quanto sarà dura partire il prossimo anno…. ma non pensiamoci!
Annika says
Partirete per dove, l’anno prossimo?
Per me da quando sono a Londra domenica e’ l’unico giorno libero. E’ diventato il giorno delle gite…
drusilla says
Ciao Annika, la prossima meta sarà l’Arabia Saudita. Mio marito si trova già la ma noi per questione visti e scuole quest’anno siamo in Italia.