I sette peccati capitali li conosciamo più o meno tutti.
Accidia. Ira. Superbia. Gola. Avarizia. Invidia. Lussuria. Ci sono tutti? Mi sembra di contarne sette!
Durante i momenti di sconforto mi strafogo di gelato, cioccolato fondente e nutella ma la soddisfazione più grande è passare al gusto salato dopo il dolce, divorando una pizza. La gola prende il sopravvento! Ci sono stati periodi in cui mi sarebbe piaciuto tanto avere un fisico mozzafiato: gambe lunghe, t@@e pazzesche e capigliatura folta, per questo invidiavo tutte quelle ragazzine più belle di me. Però era un’invidia sana, non ho mai fatto del male a nessuna! E’ capitato ancora di essere arrabbiata con qualcuno, ma non ho mai perso il lume della ragione. Insomma, non ho mai commesso un vero e proprio peccato capitale…
Il mio vero peccato è un altro: essere wild, dentro e fuori!
Essere wild è uno stato mentale, una filosofia e uno stile di vita. Sentirsi wild dentro significa per me prendere la vita con tanta semplicità, essere easy, non preoccuparsi troppo di ciò che accade attorno a noi, essere così come sono . Take it easy è il mio motto!!!
Sentirsi wild fuori invece implica infischiarsene delle mode del momento.
Perchè sono wild?
Perchè indosserei tutto il tempo dell’anno le mie inseparabili Birkenstock, quelle specie di sandali tedeschi che Mimma tanto odia! Dovrò assolutamente trovare un sostituto per la stagione autunno-inverno che sta arrivando.
Perchè mi piace indossare pantaloni comodi poco appariscenti, jeans e t-shirt monocolore. Non mi dimentico mai della canottiera che mi accompagna da ottobre ad aprile. Fondamentale la presenza della sciarpetta di cotone colorata al collo.
Perchè adoro immergermi e perdermi nella natura. Ascoltare i suoi rumori, lasciarmi trasportare dai suoi profumi e farmi conquistare dai suoi colori.
Perchè camminare scalzi mi regala un senso di libertà indescrivibile. Poter sentire e vivere la sabbia, l’erba e la terra direttamente con i propri piedi e non attraverso le scarpe ti regala sensazione bellissime.
Perchè i miei capelli ricci identificano il mio stato disordinato, caotico, confusionario. Ricordo che mia nonna mi diceva sempre “tesoro ma ti sei pettinata i capelli prima di uscire? Sembri tutta sciupata!”. Io ogni volta cercavo di spiegarle che i capelli ricci non vanno pettinati, però un po’ aveva ragione, potevo almeno sistemali.
Perchè mi dimentico ogni volta di lavarmi le mani prima di sedermi a tavola. E’ grave?
Perchè truccarmi è una cosa faticosa e da fare solo nelle grandi occasioni.
Perchè mi piace sedermi per terra quando gioco con i miei bambini.
Perchè non mi preoccupo se mi sporco di colori, terra, farina mentre gioco con i miei tati.
Perchè quando sono ai fornelli la mia cucina diventa un disastro e bisogna chiamare i rinforzi per sistemare tutto e riportarla ad uno stato normale.
Perchè in inverno indosserei solo dei maglioni giganti senza forma su pantaloni neri.
Perchè bevo a collo l’acqua.
Perchè mangio il pollo con le mani.
Perchè mi dimentico sempre i fazzoletti. Io il lunedì ci provo a metterli in borsetta ma poi durante la settimana si perdono.
….
Purtroppo questo mio stile di vita consolidato negli anni kuwaitiani si sta scontrando con la realtà che sto vivendo in Italia. Tornare a vivere in Italia (per fortuna solo per un anno!) è stato uno shock tremendo. Il mio stato wild sta per essere messo in discussione. Aiuto!
Prima di tutto, tra qualche giorno, dovrò riporre nell’armadio i miei adorati sandaletti tedeschi.
Il clima umido italiano mi fa diventare i capelli come un barboncino.
E poi ci sono loro, quelle che più di tutte temo, quelle che alla mattina alle 8.30 sono fresche di trucco e parrucco, di tutto punto vestite, profumate quanto le donne arabe, con un sorriso bianco brillante da pubblicità della mentadent. Loro sono le mamme italiane dei bambini che frequentano la stessa scuola dei miei figli. Avrei dovuto saperlo, siamo in Italia! Gli italiani sono tutti belli (provate a fare un giro per il mondo e poi vi renderete conto di quanto siamo belli!), hanno gusto nel vestirsi, amano la cura della persona e sono eleganti. Queste mammine sono tutte, e dico tutte, così fi@@@@e, fessssion, alte, capelli voluminosi, trucco impeccabile da far tremare il mio stato wild.
Le sto affrontando a colpi di sorrisi, domande sulla scuola e le incuriosisco con la mia vita da expat. Ma tutto questo basterà? Mi sa che tra un po’ dovrò andare a fare shopping!!!!
Questo post partecipa alla staffetta di BLOGinBLOG un’iniziativa nata nell’aprile del 2012. Tutti i mesi i partecipanti scelgono tramite un sondaggio l’argomento di cui scrivere nel proprio blog e da pubblicare lo stesso giorno.
Tutti i dettagli li potete trovare QUI.
Eccovi il link di facebook se volete partecipare.
Abaya and Heels says
ahahah fortissima Dru! metti da parte le Birkenstok che qui ti serviranno 😉
Moky says
Secondo me essere wild non è un peccato, ma un modo di vivere che ti semplifica la vita.
Se vai fuori dal cancello della scuola di Miciomao, vedi donne in tuta, in ciabatte, con accostamenti di colore assurdi, se ne fregano di tutti ed escono come meglio credono. Io all’inizio restavo esterefatta, poi ti adegui e ti senti più libera.
Dipende dove vivi e che scuola scegli!!
graziana says
Peccato, era un bellissimo post…sin quando non hai esaltato il trucco e parrucco delle italiane ( o perlomeno di certe) quando accompagnano i figli a scuola. Cioè, io lo trovo di cattivo gusto essere così agghindate e profumate di prima mattina: ma un po’ di semplicità e rilassatezza signore mie! 🙂
drusilla says
Cara Graziana, io non lo trovo di cattivo gusto, semplicemente hanno uno stile opposto al mio. Rispetto la personalità e il modo di essere di ogni persona anche se magari non lo condivido.
Diciamo che alla mattina le miei priorità sono diverse dalle loro!
Take it easy è il mio motto probabilmente il loro è be fashion, be beautiful to be happy!!!!
chiara says
Drusilla sei “la meglio”. Condivido tutto quello che hai detto. Anche le mamme della scuola di Nico sono sempre perfettine. I primi tempi facevo fatica ad accettare i loro sguardi schifati dei miei leggings o del mio non trucco. Ora mi sorridono e mi parlano!!! Non contano le (adorate) Birkenstock o i capelli spettinati. E’ la luce che trasmetti e l’allegria che porti. Poi, ahimé, anch’io dovrei andare a fare shopping. Un abbraccio
drusilla says
Ohhh grazie Chiara! Un po’ di shopping mi sa che dovrò farlo a prescindere visto che sono cinque anni che non vivo un inverno completo e praticamente mi manca tutto. Sicuramente i miei acquisti saranno sempre molto easy e mi rispecchieranno come le mie adorate birkenstock!!!!
Un abbraccio
Graziella says
Mimma ha ragione riguardo le ciabatte. Punto. Per il resto, ognuno sia libero di essere come vuole, anche essere inguardabile … prendersi cura di se stesse è un atto d’amore, curare il proprio aspetto è farsi una coccola e la mattina essere perfettamente in ordine richiede sacrificio, quindi chi lo fa ci tiene. Essere trasandate è una scelta o non-scelta, liberissime di esserlo, però liberissime anche le altre donne di guardarvi un pochino di traverso. Forse le italiane nate, cresciute, immerse nella bellezza, faticano ad adeguarsi alla “non-bellezza” io personalmente preferisco vedere donne e uomini belli, in ordine e affascinanti, detesto il calzino corto col sandalo (ma fisicamente lo detesto) o certe tutacce informi, o i mollettoni nei capelli, questione di gusti, se ci sono persone che si sentono bene così, bè … contenti loro … Per il resto anche io adoro stare scalza, eccetera, unico appunto: SI non lavarsi le mani prima di andare a tavole è grave! Ma ti perdono 🙂
Mariangela says
Ti sono solidale! anche io sono un po’ wild o come dice Mimma…zingara!! ahahaha
baby1979 says
Mi sono bastati 13 giorni in Italia per le ferie per capire quanto la mia wilditudine americana non andasse piu’ bene per il fashionissimo paese… 🙂
bonjourchiara says
Per le birkenstock..goditele al massimo, quest’anno sono super di moda. Le stanno indossando anche tutte quelle persone che hanno sempre dichiarato di amarle! Quindi vedi non è che non sei fassssion, tu la moda la precedi, non la segui 😉
Scherzi a parte, io faccio parte ovviamente di quelle che amano vestirsi con cura. Non lo faccio per gli altri e se devo essere sincera nemmeno penso “Ah oggi mi devo vestire bene” – che poi cosa significa bene.. –
Credo che più che sapersi vestire bisogna sapere come vestirsi. Se devo andare al lavoro mi vesto con più attenzione, se devo andare ad un evento ci penso proprio a cosa mettermi, se devo andare dal veterinario (cosa che sto facendo purtroppo spessissimo in questi giorni) allora chiaro che non andrò mai con trucco e tacco!
Detto questo, meglio essere cento volte una mamma che gioca e si sporca con i propri bambini che aver paura di rovinare la camicia in seta e sbeccare lo smalto! 🙂
Un abbraccio!
http://www.bonjourchiara.com
Mamma Avvocato says
In parte sono wild anche io (perchè condivido molti dei tuoi punti) però i sandali di cui parli non mi piacciono affatto!
Con il lavoro che faccio sono costretta a vestirmi in modo un pò elegante ma mi riesce veramente difficile a volte e mi innervosisce dover sprecare tempo per quello!
Posso suggerirti un’alternativa invernale per i piedi, comodissima e calda, della serie che poi non le abbandoni più? Le scarpe della Scarpa, modello Mojito, le originali però.
Costano care e ora vanno un pò troppo di moda per i miei gusti ma da quando me le hanno regalate sono stata conquistata!
p.s. Non è suggerimento sponsorizzato!!
Ketty says
Ciao!
Ho scoperto da pochissimo il vostro blog che trovo meraviglioso!
Drusilla ho però una domanda da farti, hai mai pensato in questo periodo di restare in Italia e cercare una tua strada qui (con la crisi che c’è è wild anche qui viverci!)?
Io ammiro la tua forza, xrò l’Arabia ha quasi zero diritti nei confronti delle donne….
Cmq bellissimo il film into the wild ; )
drusilla says
Ciao Ketty, sono felice che tu ci abbia scoperto! Grazie!
L’Arabia è un paese decisamente difficile da affrontare per una donna, come hai detto tu ha quasi zero diritti per una donna, però io non mi fermerò in Arabia per tanti anni, il progetto che segue mio marito ha una durata massima di quattro anni quindi poi arriverà un’altra meta. Una volta che sei uscita dall’Italia e che hai provato la sensazione di vivere nel mondo fatichi a rientrare. Io e Mimma scherzando diciamo che esiste il “mal d’espatrio”! Espatriare è una condizione, uno stile di vita che diventa necessità come l’ossigeno per vivere. E’ il confronto con altre culture, conoscere nuove persone, avere nuovi stimoli e sfide nuove tutti i giorni che mi piace. L’Italia è meravigliosa ma per ora ho voglia di ri-partire per un’altro paese….