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Diario di viaggio di una “ragazza con la valigia”: Bilancio di un annoin Kuwait

12 Luglio 2014 By drusilla 12 Comments

Oggi ospitiamo il post di Elisabetta, un’amica italiana che vive e studia a Kuwait City. Queste sono le sue considerazioni, il suo bilancio dopo un intero anno di Kuwait.

“VENEZIA, 1 luglio 2013 – Mi decido ad aprire la mail, dirigendomi verso l’imbarco del vaporetto, sull’isola della Giudecca, in una calda mattina d’estate. Io, all’epoca ventitreenne, barese, neolaureata in lingue e specializzata in arabo, mi aspetto qualcosa, un segno che mi mostri la via da seguire per un futuro che è ancora assolutamente incerto.
E quasi scoppio in lacrime, leggendo il titolo della mail che avrebbe cambiato il corso del mio destino: “Urgente attesa riscontro…borsa di studio Kuwait…”. Stava succedendo proprio a me??? Non riuscivo a crederci, finalmente il mio sogno di stava avverando. Io, expat convinta, nella mente e nel cuore, avevo appena ricevuto l’opportunità che mi avrebbe riportata nel Golfo, dove avevo già vissuto per tre mesi un anno prima, e in cui sarei così ardentemente voluta ritornare.
“Mamma ho accettato! Tra due mesi parto per il Kuwait!” E, da buona mamma di figlia viaggiatrice, non le restava che supportarmi nella mia decisione. Stavo per partire per un nuovo viaggio, e chissà quali avventure mi sarebbero capitate. Non potevo di certo pensare che questa esperienza avrebbe cambiato la mia vita!
ROMA, 24 settembre 2013 – Finalmente si parte! Io e le altre due borsiste ci incontriamo in aeroporto per affrontare il viaggio aereo da Roma a Kuwait City.
Ma come sarà il Kuwait? Non era la prima volta che mi recavo in un Paese arabo, conoscevo bene i costumi e la cultura del Medio Oriente e del Golfo; anni di studio della lingua e della cultura mi avevano forgiata per i viaggi che avevo poi affrontato. Sapevo però ancora poco di quel Paese, diventato così tristemente famoso per la Guerra del Golfo.
E una volta arrivate? Cominciamo subito a confrontarci con le rigide (per fortuna con qualche eccezione) regole di un dormitorio femminile e con un’intricata burocrazia. Ci si apre davanti un mondo, così diverso dal nostro e così colmo di contraddizioni, ma allo stesso tempo affascinante, di donne in abaya e uomini in dishdasha. Scopriamo pian piano le usanze e i modi di pensare e vivere di un Paese dove l’Islam si mescola fortemente alle tradizioni locali. E ci addentriamo sempre più nella lingua, all’università e per le strade, prendendoci le nostre piccole soddisfazioni quotidiane. 

Passano i mesi, e il nostro gruppetto di Italiani viaggiatori si allarga e si rafforzano le amicizie. Veniamo in contatto con una gioventù locale “particolare”, nettamente divisa tra i conservatori rispettosi della tradizione, e i riformisti vicini all’Occidente. 
Ci perdiamo tra i suoni e i colori del souq di Mubarakia (tra i nostri luoghi preferiti), che rappresenta il centro da cui si è poi sviluppata tutta la vita nel Paese, e assaporiamo il cibo libanese in perfetto stile locale. E ci innamoriamo dei colori del deserto al tramonto, così affascinante e inquietante allo stesso tempo. E indugiamo in passeggiate infinite nei centri commerciali, pieni di luci sfavillanti e simili a parchi di divertimento. E un po’ kuwaitiani lo diventiamo anche noi, adattandoci alle comodità che la vita in questo Paese offre.
E poi cosa accade alla piccola ragazza con la valigia, nel mezzo della sua esperienza in Kuwait? In questo posto strano, con le sue imperfezioni e le sue contraddizioni, dove non mi sarei mai aspettata potesse accadere, trovo l’amore, e il protagonista della mia favola somiglia anche un po’ ad Aladdin, personaggio che avevo tanto amato da bambina e che viveva in un luogo inventato tra il Golfo e la Persia. Ed è proprio al mio principe che dedico queste righe, nel giorno del suo compleanno. E le dedico anche a questo mio Kuwait, che mi ha portato molta fortuna e a cui mi sono affezionata, dopo le mille avventure vissute. 

E anche se tra qualche giorno mi attende un aereo per l’Italia, la mia famiglia e il mare della Puglia, so già che questo non è un addio.
Arrivederci Kuwait!

Elisabetta “

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. CherryBlossom says

    12 Luglio 2014 at 20:06

    Ma che bella quella foto al tramonto!

    Rispondi
    • Unknown says

      15 Luglio 2014 at 9:34

      Grazie 😉
      Elisabetta

      Rispondi
  2. Emy says

    13 Luglio 2014 at 10:33

    Quindi il suo ragazzo è Kuwaitiano? Ritorna in Italia per le vacanze o perché terminato il periodo borsa di studio? 🙂

    Rispondi
    • Unknown says

      15 Luglio 2014 at 9:39

      Per fortuna è italianissimo 😉 Entrambe le motivazioni 🙂

      Rispondi
  3. Piera Romanelli says

    13 Luglio 2014 at 16:35

    Che bello !!!L’amore. Complimenti per il coraggio, Grazie per la condivisione della tua storia, per la bellezza dei tuoi sentimenti, per i colori…Tanti, tantissimi auguri.

    Rispondi
    • Unknown says

      15 Luglio 2014 at 9:41

      Grazie davvero per il bellissimo commento e per gli auguri 😉
      Elisabetta

      Rispondi
  4. Abaya and Heels says

    14 Luglio 2014 at 12:07

    Che bel post!! e che bella coppia 😉

    Rispondi
    • Unknown says

      15 Luglio 2014 at 9:45

      Grazie mille Nadia 😉 Ormai è come se ci conoscessimo 🙂 Complimenti per il tuo blog!
      Elisabetta

      Rispondi
  5. Il Frutto Della Passione says

    14 Luglio 2014 at 19:51

    Viaggiare arricchisce. Ogni luogo regala qualcosa che porteremo sempre con noi.
    Un viaggio può cambiare la vita, facendoci incontrare l’Amore. Quello di un uomo, nel caso di Elisabetta. Quello di un figlio, come nel mio!!
    L’ultima foto è stupenda.

    Rispondi
    • Unknown says

      15 Luglio 2014 at 9:51

      È stupendo come la vita possa essere inaspettata 😉 Auguri per il tuo bambino 🙂
      Grazie mille 😉
      Elisabetta

      Rispondi
  6. marina umelesi says

    23 Agosto 2014 at 13:56

    ciao elisabett! complimenti per la tua audacia! io stavo pensando (sebbene più “anzianotta”) di provare a concorrere per la stessa opportunità. mi domandavo però con quale budget bisogna presentarsi in K. vorrei sapere insomma qual è il tenore di vita in questo paese e se il pocket money che l’università ti offre è sufficiente a coprire le spese accessorie. ti ringrazio della risposta, sarebbe molto gradita a sollevarmi dai dubbi! un grande saluto!

    Rispondi
  7. FIFA16Mall FIFA 16 Coins says

    13 Agosto 2015 at 5:31

    were so proud of you.

    Rispondi

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