Siamo onorate di avere dei special guest blogger come Andrea e Federica. Oggi vi proponiamo un altro bellissimo suo post, che ci porta in quella città meravigliosa che è Singapore. La svizzera dell’Asia, con una cultura davvero unica.
“C’era una volta il mio parrucchiere vietnamita. Si chiamava Taz e lavorava presso una catena di acconciatori internazionali piuttosto nota qui a Singapore, esperti in capello caucasico. Giovane, alto alto, magro magro, capello lungo, dentino da castoro, orientamento sessuale imprecisato, era samurai di forbice. In sessanta minuti tagliava, sfumava, rifiniva alla perfezione, senza dire una parola. Semplicemente magnifico. Occupava il quarto dei sei livelli zen nella scala gerarchica dei parrucchieri singaporiani (stylist, senior stylist, style director, art director, salon director, international director), che l’utente deve conoscere a memoria al momento di prenotare. Mica basta dire: voglio tagliarmi i capelli, prima devi studiare.
Un giorno i Maestri Capi Parrucchieri gli dissero: Taz, sei troppo bravo, ti promuoviamo al sesto livello. Vai nel Business District e apri per noi una filiale, di cui sarai direttore.
Inizialmente l’ho seguito, mi faceva pure lo sconto cliente fedelta’. Ma mezz’ora di taxi o un’ora di metro nonche’ gli orari non compatibili con le mie tre ore mattutine Pidocchio-free mi portarono al vile tradimento: ho lasciato Taz alle donne della finanza e ho ripiegato su Tomo, un suo collega della sede centrale.
Tomo era diverso, l’ho capito subito: sfilettava la frangia e parlava; sfilettava i lati e parlava; sfilettava il carrè e parlava. Lo fissavo inorridita nello specchio mentre faceva scempio dei miei capelli. Alla fine mi sono arresa. Quando ormai ho realizzato di assomigliare a Nichi Vendola mi sono messa ad ascoltare il suo fiume di parole. Che aveva preso una piega interessante.
Perchè il parrucchiere Tomo mi stava raccontando di aver consultato un Feng Shui Master, visto che aveva sempre mal di testa. Costui, per la ragionevole cifra di duecento dollari, gli ha analizzato la casa e gli ha detto che il suo letto era disposto male. Duecento dollari, Tomo, e devi girare il letto, cosi l’energia positiva sara’ libera di fluire attraverso di te. Alla fine il mal di testa gli e’passato.
Feng Shui Master? Io ho simulato conoscenza. Ho iniziato con l’intercalare tipico dell’expat in area commonwealth: Uau. Uao va sempre bene. Puo’indicare stupore, ammirazione, paura, interesse. Non si sbaglia mai.
Una volta a casa, dopo aver oscurato gli specchi e inviato selfie all’expat marito, alla mamma e alle amiche (coro unanime: non stai poi cosi male=fai cagare, ma ti vogliamo bene e non te lo diremo), mi sono documentata.
Dunque dicesi Feng Shui una disciplina filosofica cinese antichissima, le prime tracce risalgono a oltre quattromila anni fa, che punta ad armonizzare l’uomo con l’ambiente circostante. Alla lettera significa vento e acqua, in riferimento ai due elementi che plasmano la terra e che contribuiscono alle caratteristiche piu’ o meno salutari di un luogo. In origine era utilizzato per orientare tombe, palazzi ed edifici sacri, oggi viene usato quasi per ogni aspetto della vita: dove costruire una casa, quando iniziare un’attivita’, come stabilire la data di un matrimonio, come migliorare la propria carriera, quando fare il cesareo, come risolvere problemi di salute eccetera eccetera.
Nella modernissima Singapore pare non cada foglia se un Maestro Feng Shui non voglia.
Tanto per iniziare, l’architettura stessa della citta’ e’ basata sul Feng Shui.
I primi insediamenti dei mercanti cinesi nel 1800 si localizzarono a Boat Quay, dove il Singapore River forma un’ansa che ricorda la pancia di una carpa, quindi benessere e prosperita’.
La Fontana della Salute, che se la tira da fontana piu’grande del mondo, ha una caratteristica forma ad anello con l’acqua che fluisce dall’esterno verso l’interno, il che assicura una prosperita’ pazzesca. I singaporiani ci girano attorno tre volte toccando l’acqua, pare garantisca una salute di ferro. Io ovviamente ci ho trascinato il Pidocchio, pensavo di tuffarcelo dentro, lui ha detto: mamma io non piace fontana, perche mi bagno i piedi. Ci verra’ l’Ebola.
E avanti cosi, ogni mattonella qui deve essere orientata correttamente, altrimenti sono guai. Alla gigantesca Singapore Flyer, la ruota panoramica, hanno fatto cambiare senso di rotazione. Prima ruotava dalla citta’verso il mare, allontanando la ricchezza. Ora gira dal mare verso il Business District e gli affari vanno alla grande.
La storia piu’ bella comunque e’ quella del metro. La leggenda racconta che intorno agli anni ottanta, mentre stavano facendo i lavori, l’allora Primo Ministro consultò un Maestro Feng Shui. Che disse: ragazzi, siete pazzi a scavare tutte queste gallerie? cosi facendo mi rovinate l’eccezionale Feng Shui della citta’. Appero’ nobile Maestro, ma una metro e’ fatta di gallerie, e adesso che facciamo? Rispose il Venerabile: ogni singaporiano quando va in metro deve portare con se’ un bagua, cioe’ un ottagono (il numero otto per i cinesi e’ il massimo del buon auspicio). Geniale, Maestro, soprattutto pratico.
Il capo cantiere metro si e’ probabilmente ucciso o forse l’hanno licenziato.
Però entro la data di inaugurazione fecero il restyling della moneta da un dollaro, che da allora ha la tipica forma ad ottagono. Chiunque in metro ha in tasca un dollaro, no? Problema risolto.
Che dire. Matteo Ricci, gesuita missionario da queste parti nel 1600, defini’ il Feng Shui “superstitio absurdissima”. Durante la rivoluzione culturale cinese e’ stato bandito. Al giorno d’oggi tira tantissimo. Se vuoi, in quattordici mosse su internet ti spiegano come diventare Feng Shui consultant. Non ho capito pero’se devi avere almeno un bisnonno cinese.
Parrucchiere Tomo, avrei tanto voluto assoldare qualcuno della Yacuza perche’ ti tagliasse le mani e la lingua, per poi inchiodarle all’ingresso del tuo atelier. Pero’ mi hai fatto scoprire un po’ della tua affascinante cultura, per questa volta sei salvo. Non ti voglio piu’ vedere, me ne torno da Taz, mi limiterò a farti radiare dall’albo dei parrucchieri mondiali.
E poi, da buona expat annoiata, metti mai che mi reinvento: #abbiamounmaestrofengshuinascostoinognunodinoibastatrovarlo.
Anonymous says
IO ancora non sono riuscita a trovarlo !!!!!!!!!!!!!!! Ma tu sei meravigliosa anche con il taglio alla Vendola un abbraccio nonna Stefy Ed è sempre piacevole scoprire storie di paesi lontani
Anonymous says
grazie nonna Stefy! ora dopo un mese vado molto meglio, ho di nuovo un aspetto civile…i primi giorni pero’ terribili…:)
Graziella Pezzetta says
Sei favolosa! con tanto di punto esclamativo. Non me ne vogliano gli altri blogger: Dru, Mimma, Andrea, ma tu li batti tutti, mi fai morire dal ridere ogni volta e hai uno stile di scrittura unico, poi quando nomini tuo figlio io me lo vedo come l’oracolo di Delfi “onda grande” e via che arriva lo Tsunami, “io mamma non piace” e via che tutti si infettano tranne lui. Poi di questa menata del Feng Shui io l’avevo sentita solo su Sky quando per un periodo guardavo un reality (ebbene si) su una riccona che secondo me non sapeva come arrivare a sera… invece no! è na roba seria, mi apri un mondo! Ah che bello leggere i blog! Grazie bloggare, un bacione!!
Mimma Zizzo says
Graziella non ci offendiamo. Noi la pensiamo come te. E’ unica e davvero brava. E tu non leggi i messaggi che ci mandiamo. Ci fa morire sempre. le chiediamo di aprire un blog, ma non ha voglia. Per fortuna però che ci delizia con qs post! #federicaforpresident
Anonymous says
Esagggerata Graziella!! Si si, qui il FS e’ affare di stato, io la tentazione di far venire un maestro in casa per darmi un paio di consigli ce l’avrei…
Emme says
Federica, sei bravissima, mi fai morire dal ridere. Volevo condividere con te questa cosa: la prima e ultima volta che sono stata a Singapore i miei colleghi locali mi hanno portata dal parrucchiere. Io pensavo a un banale shampoo seguito da banale messa in piega e invece questo mi ha distesa (orizzontale proprio) e mi ha lavato i capelli in una vasca nella quale appoggiavi la testa massaggiandomi per mezz’ora. una cosa orgasmica. Ma a Singapore tutti i parrucchieri fanno così? da esportare subito!
Anonymous says
e’ vero! anche questi pazzi dove vado lo fanno, ti sdraiano nella penombra…deve essere usanza nazionale!
Abaya and Heels says
ahhah questo post è bellissimo!! tornero a Singapore solo per cercare il mitico parrucchiere Taz, passando per un maestro Feng Shui, cosi giusto per gradire!
Anonymous says
se ritorni ti do’ le coordinate:)!
MammaInOriente says
Quando vivevo in Cina mi sono imbattuta spesso nel Feng Shui e ne avevo anche studiato un po’ i principi più per curiosità che per seguirli. Una coppia di amici che stava nell’appartamento sopra al mio invece si era proprio intrigata ed aveva rivoluzionato prima l’appartamento, poi aveva cambiato casa perché il grattacielo stesso dove abitavamo non rispondeva ad alcune caratteristiche fondamentali del Feng Shui! Il parrucchiere è anche per me un brutto argomento…
Anonymous says
inutile dire che rimpiango la mia parrucchiera kuwaita…
Anonymous says
Dico solo : Fantastica!!! Brava brava brava!!! Ma tu ce l’hai n tasca un dollaro da portare in metro? Fotina del dollaro dii Singpore?
Manu
Anonymous says
grazie Manu!! si si sono piena, e’ come con gli euro, alla fine ce li hai dappertutto…ti mando foto!