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Dialoghi tra expat

24 Marzo 2014 By mimma 27 Comments

Quando si arriva qui “gli altri” diventano più che mai importanti.
Diventa necessario fare amicizia, conoscere. Si è più disinvolti e si attacca bottone più facilmente.
Certo i dialoghi trattandosi di persone che non si conoscono, all’inizio si assomigliamo tutti un pò.
La differenza la fa da quanto tempo sei a Kuwait.
Se sei da poco allora sei la preda, quello che subisce di più le domande, se sei da tanto sei il predatore.
E noi chiaramente ora siamo passate di grado. Facciamo le domande.
Oggi vi proponiamo i dialoghi più tipici. Perché anche questo è un aspetto della vita di expat.

Da quanto tempo stai a Kuwait?

Se rispondi da un anno, entri subito della categoria di expat duro, hai superato il periodo più duro e la conversazione procede.

Se rispondi da tre mesi….la risposta tipica è AHHHHHHHHHH… della serie povera, non sai cosa ti aspetta.

Se rispondi da tre anni…la riposta tipica è OHHHHHHHHHH…della serie povera, speriamo che io vado via prima.

Ti piace il Kuwait??
la risposta non è mai diretta si sorvola. Vieni fuori una diplomazia che fa un baffo ai nostri burocrati.
Vi forniamo la scaletta.
Quelli che sono qui da poco rispondono così:
– E’ ok.
– E’ un buon posto per le famiglie.
– mmm…dai non è male.

Quelli che sono qui da tanto, sono lapidari.
– NO!

Quanto tempo vi fermate? 

I nuovi arrivati se fino a quel momento erano stati timidi, un pò impacciati, qui prendono coraggio e rispondono tutto di un fiato:
– SPERO IL MENO POSSIBILE 

quelli che sono qui da un pò e non appartengono a quella categoria di expat che sa sempre che il suo tempo massimo è due anni, risponde
-INSHALLAH….cioè secondo la volontà di Dio. 

Dov’eravate prima?

Tutti danno per scontato che non sia la prima esperienza expat. Che sei in giro da un pò.
Che è normale fare le valigie e cercare lavoro all’estero.
Tra l’altro sono stati sempre in posti incredibile. La maggior parte hanno vissuto in posti difficili: Arabia Saudita, Nigeria, Madagascar, Russia, Angola. I più fortunati arrivano  arrivano dall’Inghilterra o da Dubai e Abu dabhi. Raramente vi imbatterete in uno che è stato a New York trovi e accetti lavoro qui.

Ecco fanno eccezioni i mediterranei, gli spagnoli, i greci, gli italiani  che hanno quasi sempre un passato “lavorativo e familiare” nella propria nazione. 
I francesi sono invece più abituati a girare.

Che lavoro fa tuo marito? che ruolo ha?

Qui dipende dall’expat che ti fa la domanda. Abbiamo notato che sono sopratutto gli inglesi a fare questa domanda. Molto interessate a quello che fa tuo marito, non a quello che fai tu. 
Questa è una delle poche domande che ti fa la Kuwaita tipica. Vuole sapere società, ruolo ed capitato che abbia telefono a qualcuno della stessa società per chiedere conferma o capire esattamente il ruolo o la posizione, e relazionarsi in modo diverso con te  in base alla risposta ottenuta.

Noi pur essendo diventate predatrici ci asteniamo da fare questa domanda.


Da dove vieni.

Lasciamo perdere che ci prendono quasi tutti per spagnoli. 
Ma la cosa divertente è la risposta delle persone che hanno tutte passaporto inglese.
Ci è capitato.
-mmm non lo so esattamente. La famiglia è in Sudafrica, abbiamo passaporto inglese, il primo figlio è nato in Inghilterra, la seconda in Qatar e abbiamo vissuto sempre in giro per il mondo.
– siamo australiani. E tu pensi che bello finalmente capisco un australiano. Poi lei si corregge, sono turca, ho vissuto 10 anni in Australia  ecco perchè ho il passaporto. E a Bondy Beach abbiamo casa. Ma in estate andiamo in Turchia dai nonni.
– Sono inglese, ma ho sempre vissuto nella farm della mia famiglia in Zimbawue,  in Inghilterra ci sono andata solo qualche volta in vacanza.

Hai la maid in casa

tipica domanda che ti viene rivolta all’inizio.
Se rispondi no la risposta è :
ohhhhhhhhh e come fai? e perchè? costano così poco?
Se rispondi Si. Parte subito la controdomanda di che nazionalità è?? con tutta una serie di suggerimenti e idee in base al fatto che tu risponda : filippina, sry lankese, etiopia.

Anche questa domanda noi non la facciamo

tuo marito di dov’è ?
All’inizio non capivamo il significato di  questa domanda.
Ora sappiano perchè.
Quasi la totalità dei nostri amici e conoscenti sono coppie miste.
Libanesi con uomini inglesi.
Oppure libanesi con donne francese, inglesi o americane.
Tantissime americane e qualche inglese con Kuwatiani;
Tedesco con Malese o Greca.
Inglese con moglie di Singapore.
Scozzese con Russa.
Ma la cosa bella è scoprire dove si sono incontrati. Quasi mai nella città dell’altro, quasi tutti all’università ma in altri posti nel mondo. Ultimo una coppia lui francese lei cinese, di un paesino del sud, si sono incontrati all’università in Australia.
Questo è un aspetto che a noi affascina sempre tanto.

Hai figli, in che lingua gli parli a casa?

Tanto noi siamo fissate per crescerli bilingue, con tanta attenzione all’inglese, tanto quando a volte in queste coppie miste, notiamo la preferenza per insegnare solo l’inglese, sopratutto nelle coppie dove la moglie è asiatica. 

Dove vai in vacanza?

Per noi è scontato rispondere: a casa in Italia.
Qui tanti non hanno una casa nel loro paese di origine, o poichè stando da tanto in giro, non hanno rapporti più così stretti con familiari e quindi non desiderano tornarci e  passano le vacanze in giro per il mondo.

Ormai sono tre anni che siamo qui…chissà quante ne scopriremo ancora.







Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. Moky says

    24 Marzo 2014 at 12:16

    Che bell’analisi, davvero interessante.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2014 at 12:43

      Grazie Moky…a me a Drusilla piace offrire spaccati veri della vita da expat.

      Rispondi
  2. Twinsbimamma Barbara says

    24 Marzo 2014 at 12:33

    è sempre un piacere leggerti….è bello incontrare tante persone diverse tra loro…alcune ti arrichiscono….

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2014 at 12:46

      Grazie mille. Secondo me tutto arricchisce, sopratutto quello che non conosci. Forse all’estero, poi in posti più particolari, scopri cose che nemmeno immaginavi.

      Rispondi
  3. Abaya and Heels says

    24 Marzo 2014 at 13:36

    Bellissimo post!! lo stesso qui, domande simili e qualcuna in piu! paese che vai .. 😉

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2014 at 14:49

      raccontaci….dai dai…

      Rispondi
  4. Chiara T. says

    24 Marzo 2014 at 13:37

    Io sono una preda ed effettivamente quando rispondo che sono qui da 5 mesi mi rispondono..AHHHHH povera, ne riparliamo!! e poi scatta subito: MA TI PIACE QUI?!
    Dopo, devo essere sincera, mi chiedono che lavoro faccio! e quando dico che non sto propriamente lavorando sono ancora più stupiti dei fattori 5 mesi, le piace Doha e manco non lavora! Insomma esco dall’interrogatorio come un’aliena! 🙂
    http://www.bonjourchiara.com

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2014 at 14:50

      ahhhh….fantastica la mai aliena! Come se trovare un lavoro da queste parti per una donna non araba fosse semplice…

      Rispondi
  5. Graziella Pezzetta says

    24 Marzo 2014 at 14:23

    bel post, molto interessante, però vi dico una cosa che magari suona strana, a me ha fatto anche un pò tristezza … nella parte che riguarda le famiglie, almeno in apparenza, senza radici. forse ho frainteso, forse non riesco a comprendere bene, ma penso a voi, che ovunque siate nel mondo avete la vostra famiglia formata da voi, marito e figli, ma avete anche delle solide radici e famiglie e amici e un tessuto culturale, di vita, di affetti ben radicati dentro e che comunque vi aspettano sempre in ogni momento, persone sulle quali sapete di poter contare sempre e comunque, anche a distanza. io mi chiedo: come si vive senza questo retroterra? cosa chiami “casa” ? il luogo in cui sei? ma se non ti appartiene culturalmente, se non sei parte integrante della comunità, come puoi chiamarlo “casa” ? e come vivi senza casa? forse faccio domande da matta, ma è quello che mi ha fatto pensare questo bel post.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2014 at 14:54

      Devo dire che colpisce molto anche a noi. Ci sembra assurdo. Però devo dire che tanti di questi ricevono in visita i genitori almeno un paio di volte l’anno, cosa mai accaduta a noi. Oppure sanno che stanno due anni e non si scompongono di tornarci almeno una volta all’anno. Altri non tornano perchè nel loro paese ci sono situazioni pericolose. Tipo la nostra amica Venezuelana, o Columbiana. Per converso abbiamo tanti amici che tornano sempre. Tipo i greci ogni scusa è buona. Poi lo sai ci sono quelli del Nord Europa che proprio ragionano diversamente. Insomma si per noi italiani è strano tutto ciò.

      Rispondi
  6. Shaula says

    24 Marzo 2014 at 15:32

    mi piacete anche per le domande che non fate.
    e soprattutto per tutto quello che ci raccontate.
    mi rendo conto che leggo sempre più blog di expat.
    sono la mia finestra sul mondo, da quest’angolo di palude padana in cui mi trovo.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      26 Marzo 2014 at 7:06

      Grazie cara…ecco si qs è l’aspetto positivo, poi sai anche qui ci sono i momenti di stanca. però…le opportunità per imparare nn mancano.

      Rispondi
  7. Valentina VK says

    24 Marzo 2014 at 18:00

    mi ha fatto molto ridere perche’ sono al 90% ;e stesse domande e le stesse risposte della gente expat che incontravo a ginevra 😀

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      26 Marzo 2014 at 7:07

      Davvero??? Pure a Ginevra! Nn l’avrei detto……

      Rispondi
  8. havasflugilojn says

    25 Marzo 2014 at 4:25

    più o meno stesse domande anche qui…in più però hanno tutti ammirazione per Roma, quindi quando mi chiedono di dove sei? E io dico Roma…la prima cosa che chiedono è perché da una città così stupenda sei venuta in America?? -_- e lì le spiegazioni si fanno più complesse

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      26 Marzo 2014 at 7:08

      Qui i veri patiti dell’Italia i Kuwatiani. Però ecco Roma mette d’accordo tutti.

      Rispondi
  9. mammapiky says

    25 Marzo 2014 at 14:40

    Io sono curiosa come una scimmia e queste domande le farei a voi. Che mi rispondete?

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      26 Marzo 2014 at 7:17

      Sono qui da due anni e mezzo, kuwait? Ok. La vita di famiglia qui è facile. Non ho maid convivente, ma una bravissima filippina che mi aiuta nelle pulizie ed è baby sitter di emergenza. Mio marito è italiano, lavora per una società Kuwaitiana, è responsabile della divisione market vattelapesca, quindi non so quando e se mai andremo via. In casa parliamo italiano e guardiamo la tv un pò in italiano e inglese. In estate torno in italia, in puglia. E alla domanda di dove sei dico milano e tutti rispondono uaooooooooo…anche se inizio a trovare fan della puglia. Compiti fatti

      Rispondi
    • mammapiky says

      26 Marzo 2014 at 8:49

      Perfetto Mimma! Promossa! :-))))))))))))
      Dru alla cattedra, interrogata! ;-)))))))

      Rispondi
  10. Il Frutto Della Passione says

    25 Marzo 2014 at 23:57

    In quanto expat, trovo familiari la maggior parte di quelle domande. Qui in Brasile però, non è così forte la realtà di famiglie “nomadi”. Ho conosciuto persone con questo tipo di realtà e per quanto ami le mie radici, nutro sempre una grande ammirazione per chi ha saputo fare del mondo la propria casa. Viaggiare e conoscere, sono quanto di più incredibile la vita offra!!
    Qui invece, ci sono decisamente troppi italiani. La maggior parte, non può vantare un ruolo preciso e non porta alcun beneficio a questo paese. La presenza di tanti maschi in terra brasiliana, sfortunatamente non è solo un luogo comune.
    Detto questo, credo che le nostre realtà siano molto diverse. Eppure in qualche modo, noi donne expat abbiamo sempre qualcosa in comune.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      26 Marzo 2014 at 7:02

      hai ragione Eva, ci assomigliamo tutte un pò. E questo post me l’ha confermato. Anche se pensavo che tipo in america, le conversazioni fosse un pò diverse. Volevo dirti che ti siamo vicine. Ci emozioni un sacco. Ti abbraccio forte

      Rispondi
  11. Claudia says

    26 Marzo 2014 at 15:32

    Splendido, quanto siamo tutti diversi… uno pensa che la normalità sia sempre la propria e invece parlando con gli altri si scoprono milioni di modi di vivere diversi, affascinanti o meno, ma che suscitano sempre curiosità e interesse!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Marzo 2014 at 19:04

      Si il confronto arricchisce….e ti porta a volte anche a metterti in discussione. Non si finisce mai di imparare.

      Rispondi
  12. mamma jago says

    27 Marzo 2014 at 13:35

    Vi adoro sempre più. …nella vostra follia allegria e nella discrezione e rispetto che mostrate x la vita degli altri e soprattutto il vostro NON amalgamarvi alle consuetudini!!!!!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      27 Marzo 2014 at 19:07

      Ma tu ci vuoi troppo bene…..grazie…grazie.. Ho la fortuna di avere un’amica Drusilla molto simile a me, ci piace confrontarci, ma anche imparare e se è possibile evolverci….Senno che senso ha tutta qs fatica?

      Rispondi
  13. MaFa says

    30 Marzo 2014 at 20:31

    Che bel post! Anche qui mi sono trovata domande simili aggiungendo pure un “dove hai comprato casa”? e noi che non l’abbiamo comprata provochiamo stupore! Per il bilinguismo, anche qui ci chiedono tutti se parliamo italiano e quando rispondiamo SI sgranano gli occhi, come se fosse un errore! Il “dov’eravate prima” a noi non lo chiedono mai perche’ essendo l’Italia a due passi, sembra qausi scontato che veniamo da li’, al di la’ del confine, ma mi piace puntualizzare che veniamo dall’Irlanda e che i due maschietti sono nati la’! Irish nel cuore! 🙂

    Rispondi
  14. Mamma Avvocato says

    2 Aprile 2014 at 11:31

    Questo post è veramente interessante. Dice molto della mentalità di questi expat non italiani e della vostra (vincete voi il confronto, secondo me!!).

    Rispondi

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