Diversi continuano a chiederci perché Federica non apre un blog? Già perché? E’ troppo brava … Accontentatevi per ora con un altro suo post.
“Mala tempora currunt qui a Singapore. Alla faccia degli ottanta chilometri che ci separano dall’equatore e della presunta stagione monsonica non piove da oltre un mese, evento a dir poco eccezionale. Lo scorso anno -stesso periodo – ogni giorno cadeva una valanga d’acqua per un paio d’ore, creando una piacevole umidita’ degna di una serra.
Ora le piante dei Giardini Botanici avvizziscono e ingialliscono, e i singaporiani pure, studiano il cielo con sguardo preoccupato, incerti se sostituire la danza propiziatoria dei dragoni di capodanno con una più efficace danza della pioggia.
Parallelamente si va diffondendo la psicosi dell’haze: in Indonesia, complice il clima secco, hanno ricominciato a dare fuoco alle foreste per farsi un po’di terreno coltivabile; appena gira il vento, se non ricomincia a piovere, arrivera’ di nuovo questa specie di nebbia fitta- incrocio tra una mattina a Paderno Dugnano in febbraio e un gradevole odore di legna bruciata ovunque.
E’ gia’ scattata la corsa alla mascherina tattica e ai purificatori-umidificatori, io ne ho uno che pare una nave spaziale, eredita’ kuwaita, le sand storm andavano pure affrontate in qualche modo. Secondo alcuni questo clima cosi’ secco (parliamo comunque di un 60% di umidita’) sarebbe particolarmente insalubre. Una mamma indiana l’altro giorno in piscina mi prospettava di germi che svolazzano qua e la’nelle polveri atmosferiche, io la guardavo con sguardo scettico, avrei tanto voluto dirle: macheminchia vai dicendo, mai sentito parlare di Pasteur e Koch?, i batteri non volano nell’aria a questo modo, non siamo mica ai tempi della peste nera, orsu’.
Forse che invece abbia ragione lei, quattordici anni di studi medici infranti da una signora di Bangalore: il Pidocchio, da che c’e’ la stagione secca, ha polverizzato ogni precedente record di malattia, alternando con impagabile maestria raffreddore-benessere- raffreddore -benessere -raffreddore -tosse -benessere -congiuntivite -benessere, fino alla spettacolare tonsillite finale, dieci giorni di antibiotico e speriamo che regga. Altro che anno del Cavallo, siamo nell’anno del Virus. Ho visto il suo pediatra piu’ del marito expat, e sotto sotto lo trovo piuttosto affascinante. Ecco, non pensate a Brad Pitt in Vento di passioni, piuttosto ad una versione piu’ sobria e terra terra (molto terra) di Keanu Reeves incrociato con Mao. Tant’e’ che, vista la situazione del Pidocchio, avevo pensato di chiedergli se vuole fare il living-in pediatra, un po’ come fanno le maid. Qui, come in Kuwait, usa tantissimo avere una signora helper h24, che, sempre secondo gli standard locali, dovrebbe stare in una stanzina 1mx1m, senza aria condizionata ne’ acqua calda ne’ finestre, che tanto sono abituate cosi, il caldo non lo sentono, si muovono come ombre, non danno troppo fastidio. Difficile convincere i locali che la schiavitu’ e’ stata abolita da un po’, io neppure un criceto lo farei stare li’…sul pediatra pero’un pensierino…. Vabbe’, in questo clima vagamente apocalittico, io e il Pidocchio abbiamo alternato periodi di salute in cui andavamo a fare lunghe passeggiate ai Botanic Gardens- prima o poi vi ci faccio un post- dove mangrovie e affini mi trasmettono un che di balsamico (Tarzan non mi pare si ammalasse cosi’ spesso) a periodi di clausura domestica in cui abbiamo letto tanto. Noi la televisione non l’abbiamo, non gia’ perche” siamo naif o contrari, semplicemente perche’ siamo pigri, ce l’hanno sfasciata durante il trasloco e non l’abbiamo ancora ricomprata. Fattosta’ che si legge parecchio. Quindi mi espando e vi favorisco la recensione dell’ultimo libro che ho letto.Il titolo e’ Festa di nozze, autrice Maggie Shipstead. Trama in breve: nell’isola di Waskeke, al largo del New England, sta per celebrarsi il matrimonio di Daphne con Greyson, entrambi rampolli della buona societa’americana, lei gia’ incinta, lui ragazzone con improbabili cravatte.
Ma il vero protagonista e’Winn, il padre della sposa, che nei tre giorni di preparativi per il matrimonio vede le sue certezze di bostoniano doc infrangersi a poco a poco: la sua bella casa sull’isola, il grande rifugio della sua vita, viene profanata da un esercito di donne; e’ profondamente turbato da Agatha, provocante damigella della sposa, ma ama ancora la tollerante moglie Biddy, assobita dai preparativi; insegue ossessivamente la mancata ammissione al Pequod, elitario club di golf, ed e’preoccupato per la figlia minore Livia, appena lasciata dal fidanzato Teddy, e pronta a gettarsi nelle braccia di uno dei fratelli dello sposo per dimenticarlo. In un crescendo progressivo di tasso alcolico, attrazione fatale per Agatha e odio verso il rivale di gioventu’ Jack Fenn, alla fine ritenuto colpevole della sua esclusione dal club, Winn perdera’la sua iniziale compostezza per scivolare verso un baratro di ribellione, che raggiungera’ il suo acme nel geniale e disincantato brindisi alle nozze e nello sradicamento della banderuola segnavento dalla villa in costruzione del rivale. Il romanzo getta uno sguardo ironico, feroce e impietoso sulla societa’ wasp americana, in una girandola di partite di tennis, aragoste e champagne.
Ha momenti di lirismo assoluto, come quando Winn percepisce la sua casa violata (“quella era la casa di un altro uomo, le ragazze, la figlia e le amiche della figlia di un altro. Lui uno sconosciuto, un predatore, un antropologo, un cacciatore, un abitante della forsta escluso dal loro mondo”), quando Livia va a vedere la balena arenata sulla spiaggia (“si domando’ se non esistesse una cosmologia rovesciata per le balene, se il paradiso non fosse un luogo profondo, scuro e freddo, e quella luminosa spiaggia di sabbia non rappresentasse invece l’inferno”), e nel ballo finale di Winn con entrambe le figlie, tra loro completamente diverse, eppure da lui cosi’ amate. Su di tutti il faro, il cui raggio di luce riappare a scadenze regolari proprio nell’attimo in cui ci si aspetta di vederlo comparire, e l’oceano, che avvolge l’isola e i suoi protagonisti. Io l’ho trovato bellissimo e ve lo consiglio. Se non vi piace, ricordatevi sempre della numero tre delle dieci leggi del lettore di Pennac: il diritto di non finire un libro.Saluti e alla prossima.
Federica”
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Drusilla Galelli says
Amica Fede mi fai sempre ridere un sacco!
Bella recensione, ottimo consiglio di lettura ma peccato non trovarlo in formato eBook. Vorra’ dire che me lo segno per qiando vado in Italia la prossima estate.
Bacio
Abaya and Heels says
Ahahhaha il pediatra living in è una idea geniale 🙂 poi se è pure carino … 😀 il libro lo metto nella lista!!
Anonymous says
Grazie per ottimo consiglio di lettura ,sei sempre molto brava , è sempre un momento piacevole quando ti leggo . Mi dispiace per il tuo piccolino ( Pidocchio) anche se in ritardo con il commento ma seguo sempre nonna Stefy
Giada says
Federica sei un MITOO!! sempre divertentissimi i tuoi post!
mimma says
Allora stai in guardia che settimana prossima sarà di nuovo dei nostri!!!!