L’acustica perfetta è il terzo libro scritto da Daria Bignardi.
La Bignardi mi piace un sacco, ho sempre seguito con interesse e fascino le sue interviste su “Le invasioni barbariche” e mi piace leggere anche gli articoli che scrive per Vanity Fair per questo appena uscì nel 2009 il suo primo romanzo, Non vi lascerò orfani, non esitati a comprarlo. Questo libro, pur raccontando una morte, parla della vita. E dice che è sempre meglio dare piuttosto che non dare, anche quando si sbaglia. Perché in una famiglia l’unica cosa che fa davvero male è l’assenza, mentre il caos e il calore delle esperienze condivise rafforzano le nostre radici e la nostra identità.
Nel 2010 è uscito Un karma pesante, che personalmente non mi ha colpito particolarmente, anzi, mi aveva proprio delusa.
Ho iniziato a leggere questo libro così per caso, dopo aver finito di leggere un libro cartaceo molto intenso e travolgente. Il kindle è ritornato tra le mie mani e nella lista dei libri ancora da leggere ho trovato questo: “L’acustica perfetta”.
Arno e Sara si incontrano da ragazzini e istintivamente si amano. Un pomeriggio d’estate lei lo lascia, dicendogli che “le piacciono gli amori infelici”.
Molti anni dopo si ritrovano e decidono di sposarsi: sono allegri, innamorati, felici, ma solo all’apparenza.
Arno è convinto di dare a Sara tutto se stesso e non capisce le malinconie e le bugie che affiorano poco a poco. In fondo, la sua vita gli piace così com’è: suona il violoncello alla Scala, ha avuto tre figli dalla donna della sua vita, non si fa domande. Ma il disagio di Sara con il tempo aumenta, finché una mattina Arno non sarà costretto da un evento inconcepibile a chiedersi chi è davvero la persona con cui ha vissuto tredici anni, la donna che ama da sempre.
Con titubanza e un po’ di paura, inizia a seguire una pista di ferite giovanili e passioni soffocate e, con crescente sgomento, ritrova il bandolo di storie insospettabili.
Questo libro l’ho letto velocemente ma mi ha fatto pensare per giorni e giorni. Mi chiedo, può una donna restare con un uomo che pensa di amarla ma non ha mai voluto conoscerla davvero? Con un uomo che non conosce il suo vero passato? Allo stesso tempo, può un uomo accettare che sua moglie non si fidi di lui? Si può vivere senza esprimere se stessi?
Sarà che sono così abituata a parlare con mio marito, a confidarmi, a raccontare tutti i miei sentimenti che non riuscirei ad accettare di avere accanto una persona che non mi conosce e della quale non mi fido.
Daria Bignardi dà voce a uno straordinario protagonista maschile, attraverso le cui parole si compone, tassello dopo tassello, il ritratto di una donna inquieta, agitata e vibrante. Un percorso verso la verità che si nasconde in fondo ad ogni relazione, verso il cuore buio che ciascuno di noi protegge anche dalle persone amate, un viaggio nel profondo, dentro i silenzi e i segreti delle nostre vite. Fino all’imprevedibile finale.
Questo post partecipa al venerdì del libro di Homemademama http://www.homemademamma.com/category/venerdi-del-libro/
Non amo particolarmente Daria ma mi hai convinto su due libri Non vi lascero orfani e questo di oggi, li leggero sicuramente. Grazie!
Mamma Piky il primo libro e quest’ultimo sono veramente belli!
pensavo d essere l unica a non amare Daria…
La Bignardi non è un personaggio che mi ispira più di tanto, ma questa tua recensione mi ha incuriosita molto, metterò il libro nella lista dei desideri, grazie del consiglio!
Dai prova a leggerlo e poi mi fai sapere.
Da leggere……sempre attenta cara Dru…..
Grazie Mamma Jago!
Come scrivi bene drudru!sei Una forza! 😉
Grazie mille Anonimo!!!
La Bignardi non mi piace un gran che ma mi fido del tuo giudizio..chiederò uno dei due titoli in biblioteca!
Fidati, sono belli veramente!
A me i libri della Bignardi sono piaciuti, mi hai fatto venire voglia di leggere anche questo nuovo libro!
Mi piace molto come scrive, metto in lista!!