Sono anche molto aperta ai consigli, mi piace confrontarmi con le altre mamme, capire che metodo utilizzano per educare i loro figli, ascoltare i suggerimenti della teacher di Ercolino e cercare di capire quali comportamenti tenere a casa. Il metodo inglese in molti aspetti è diverso da quello italiano, ascoltare gli altri e parlarne mi aiuta a farmi un’idea sul come comportarmi.
IL METODO HAPPY FACES #WORLDWIDELIFE
Sono anche molto aperta ai consigli, mi piace confrontarmi con le altre mamme, capire che metodo utilizzano per educare i loro figli, ascoltare i suggerimenti della teacher di Ercolino e cercare di capire quali comportamenti tenere a casa. Il metodo inglese in molti aspetti è diverso da quello italiano, ascoltare gli altri e parlarne mi aiuta a farmi un’idea sul come comportarmi.
Maddalena Sodo says
Il metodo penso che sia vincente. Molti a cui l’ho raccontato, hanno avuto da ridire sul fatto che si corra poi il rischio che il bambino possa comportarsi bene solo per il premio..Ma io ribadisco sempre che naturalmente, non ci si limita a dargli o meno la faccetta o il premio, contemporaneamente c’è tanto dialogo, tanta comunicazione. In questo modo il bambino comprende molto bene il senso del premio /non premio. In fondo, come dico sempre a chi invece si oppone al metodo: a lavoro ci sono gli incentivi e spesso i premi di produzione provocano molto entusiasmo e gioia in chi li riceve e sono un obiettivo che piace e rende il lavoro più leggero. Dunque, se questa cosa funziona con gli adulti, perchè non dovrebbe funzionare con i bambini? In fin dei conti la faccetta sorridente è come un “premio di produzione” e il sapere di poterla ricevere incentiva il bambino, lo stimola a fare meglio. Io lo avallo pienamente. Mio figlio esce orgoglioso da scuola con il suo stiker sulla maglietta o sulla manina…è orgoglioso perchè sa di aver lavorato bene quel giorno. Non è inoltre assolutamente vero che questo metodo (come spesso mi hanno detto) incentivi una eccessiva competizione tra i bambini: innanzitutto dipende dalla maestra o comunque dall’adulto far capire bene le cose e proporle nel modo corretto; seconda cosa la competizione è comunque importante nel bambino come nell’adulto, per spingerlo a confrontarsi, a non avere timore di provare, di fare , di sbagliare, di rifare e riprovare. W le faccette 🙂
Drusilla Galelli says
Maddalena hai ragione, la penso come te!
Devo dire che sto scoprendo l’importanza di questo metodo giorno dopo giorno.
Tato, il grande, quando esce dalla classe con lo stiker sorridente è molto orgoglioso e felice del buon lavoro svolto a scuola.
Eroclino, il piccolo, quando spegne la candela (equivalente happy face al prekg) è entusiasta.
Posso dire che questo metodo sta funzionando, mi sta aiutando anche a casa.
Non mi rimane che dire: evviva le faccette!!!!
koko pi says
Ommmiodddio, mi sembra di leggere la descrizione di mio figlio…
Il metodo “inglese” sembra azzeccato in pieno: è inutile, in certo cose noi italiani siamo decisamente arretrati…
Scusa…ora devo scappare…ho un cartellone da andare a preparare!! ^_^
Drusilla Galelli says
Fantastica Koko pi!!!!!
Maddalena Sodo says
personalmente penso che l’italica stirpe tema molto tutto quello che scatena la competizione, la vede negativa e la rifugge ^L^.
Drusilla Galelli says
Forse è vero. Io mi sto rendendo conto che una sana competizione ai bambini fa molto bene, li aiuta e li stimola a migliorarsi, ad impegnarsi per ottenere risultati migliori. Tato mi racconta che il suo amichetto J. prende tutti giorni lo stiker con happy face accompagnato da sweetie e questo lo sprona a voler fare come lui, impegnarsi per fare meglio.
Mom says
In America ti avrebbero consigliato di dargli farmaci per calmarlo…
Mimma Zizzo says
Davvero? ma medicine serie??? o rimedi naturali?
MammaInOriente says
Cara Drusilla, ho anch’io in bozza un post sull’argomento da finire dato che anche alla scuola di mio figlio si lavora molto in tal senso anche ora che ha iniziato le Primary. Essendo mio figlio molto turbolento a lui abbiamo sempre aggiunto, d’accordo con le maestre, sia l’anno scorso che quest’anno, delle raccolte di stickers extra da fare anche a casa. Io confesso che all’inizio ero un pò dubbiosa sull’efficacia di questo metodo, tenuto conto anche del carattere molto complicato di mio figlio. Invece mi sono dovuta ricredere perchè ha avuto effetti positivi. Lui ha infatti molto bisogno di sviluppare la sua autostima e quindi le gratifiche lo aiutano molto e lo fanno sentire molto orgoglioso di se stesso. Incredibile il suo sorriso all’arrivo a casa dopo aver preso una faccina felice o uno sticker che desiderava. L’unico rovescio della medaglia finora è che, quando ha una sequenza di giornate più negative, tende a vivere la cosa con un pò troppa frustrazione. Ma sicuramente nel suo caso sono più gli effetti positivi che quelli negativi!
Anonymous says
Cara Dru onestamente non saprei. Come ha detto Maddalena, anch’io avanzerei come limiti l’eccessiva competizione e il rischio di frustrazione. Ricordiamoci che hanno tre anni, non dieci. Poi e’ vero che l’importante e’ spiegare, parlare, comunicare, ma io a volte ho l’impressione che non capiscano ancora completamente. All’asilo di Giulio non usano qsto sistema, quando un bimbo e’ troppo su di giri cercano di distrarlo incanalando la sua esuberanza in qualche altra attivita’, che poi e’ una sorta di time out ma in realta’ non viene percepita come tale. Io la tecnica faccetta che ride l’avevo usata per lo spannolinamento, alla terza faccetta Giulio non era piu’ minimamente interessato….
E la Zizzo come vive questo tuo rapporto preferenziale con la mitica Miss Ilse? Scommetto che e’ un pochino gelosa!! Baci Federica
Mimma Zizzo says
me ne sono fatta una ragione. Ercolino grazie alla sua mamma può tutto! la ama…Drusilla conquista tutti. Io lo trovo carino come metodo, ma non lo trovo risolutivo. Ho visto che poi il comportamento “negativo” si ripete, magari anche dopo 5 minuti. Però può aiutare. Ho invece molto apprezzato l’uso delle happy face che ho letto nel blog di mariapaola ramaglia. Cioè lo utilizza per far verbalizzare al piccolo il suo stato d’animo. Mi piace molto. Io credo in una sana competizione, lo facevano a scuola ai ns tempi, poi per carattere ho sempre amato quelli più bravi di me….ora invece si eccede nel livellamento verso il basso. o comunque nell’appiattimento. I bravi devono aspettare i “ciucci” o quelli in difficoltà, non si riesce a far emergere e valorizzare davvero i bravi. Magari dandogli un accellerata. E in generale mi pare che ci si preoccupa sempre troppo “tutto può turbare”….non so….Io vorrei crescerli facendoli sempre sentirSi sicuri dei propri mezzi, e se anche alcune cose gli sembrano difficili a non arrendersi in partenza. Ma qs è un altro discorso.
Drusilla Galelli says
Concordo con l’amica e collega Zizzo, il metodo happy faces non è risolutivo. E detto sinceramente, io dopo qualche settimana mi stufo, mi dimentico di applicare le faccette felici, purtroppo non sono costante. Sarà un mio difetto, sarà che questo metodo non appartiene alla nostra cultura e quindi le faccette felici e tristi le dimentico per strada.
Anche qui Fede utilizzano il time out, chiamato proprio così. Quando si comportano male li mettono in una sorta di punizione dove non gli fanno fare l’attività che a loro piace come ad esempio leggere un libro, correre fuori, colorare e li tengono seduto per qualche minuto. Credo che i tre anni siano un periodo veramente tosto, molto peggio dei terrible two.
Un po’ di sana competizione mi piace, vedo che Tato la vive bene, gli piace ricevere faccette felici e cercare di raggiungere il suo amico J. che le ottiene tutti i giorni.
Mi piace quello che hai scritto Mimma, bella l’idea di aiutare il bambino a verbalizzare il suo stato d’animo, credo sia molto importante. E’ che con il carattere che ha Ercolino è un’impresa decisamente faticosa.
Per quanto riguarda la mitica e unica Big Ilse che dire?! Sono partita svantaggiata perché odiava mio marito e non so come ora adora me! Mimma ha ragione, Ercolino può tutto, o quasi, però va anche detto che tutte le volte che c’è qualcosa me lo fa notare e vuole trovare la soluzione insieme, della serie: mollami!!!
Deshna Francesca says
Marc quando era più piccolino si arrampicava letteralmente sulla porta pur di uscire da casa dei miei, un normale appartamento dove passavamo le vacanze a Natale e daje a spiegare che fuori alle 21 si stava sottozero, lo portavo fuori ugualmente, abituato com’è a stare all’aria aperta. Ho visto, specie perché passavano dalla nostra scuola, molti bimbi così che hanno semplicemente troppa energia, non sono fatti per stare seduti tanto tempo e sai come io appoggi la libertà e auto- regolazione frente alle costrizioni. Questo metodo non mi ispira molto o almeno non finché non diventa superfluo il premio perché ercolino ha capito come funziona la convivenza con gli altri. Non credo che le regole di convivenza possano basarsi sul ricatto premio -castigo perché tanto guarda la società…. ci si impegna di più cercando di ottenere un beneficio in barba alle regole che a vivere civilmente. E dire che siamo cresciuti tutti a suon di regole no? Forse non è la strada per avere adulti educati e rispettosi, se tanto mi da tanto….
mammapiky says
Mi ma, Dru ma che fine ha fatto il mio commento? Non e’ che e’ andato a finire tra gli spam?
Drusilla Galelli says
No Mamma Piky, non vedo commenti nello spam.
Cosa sarà successo?
Abaya and Heels says
Mi piace molto questo metodo, secondo me da grandi risultati! anche all’asilo della mia gnometta lo usano!!
mamma jago says
Cara dru…mio figlio jacopo 5 anni è in prima elementare e il metodo delle faccine viene utilizzato da una delle sue due maeste (storia e geografia) sostituendo il classico ed antico voto. ..buon compito e buon lavoro faccina felice e triste nel caso contrario …appena varca la soglia del portone d’uscita so già com’è andata la giornata. .(anche se le happy faces abbondano fortunatamente)…adottare questo metodo in casa potrebbe aiutarmi col secondo mio figlio che tu sembra abbia descritto descrivendo il tuo(scusa il giro di parole) e, magari il grande potrebbe aiutarmi!!!!!!vedremo……
ero Lucy says
Dru, leggo solo oggi… alla grande!