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Ecco cosa vorremmo dal nostro 2014

6 Gennaio 2014 By mimma 16 Comments

Abbiamo letto diversi post che parlano dei buoni propositi per il  2014.
Noi non lo faremo, un po’ perché entrambe siamo da buoni propositi di settembre, un po’ perché le cose migliori che ci sono successe durante l’anno non le avevamo pianificate e allora ci siamo dette, sai che c’è,  programmiamoci giorno per giorno, siamo sempre pronte al cambiamento, il resto si vedrà. Però abbiamo pensato, perché non rovesciamo la prospettiva? Cosa ci piacerebbe che accadesse nel 2014? La riposta è stato univoca: basta con alcune domande che ci vengono poste sempre.

Ecco a voi la nostra classifica.

1) Ma non ti annoi? Ecco questa è la nostra preferita. Ma non nel senso che ingenuamente avevo pensato io la prima volta che mi è stata posta: non ti annoi ad avere come tuo interlocutore principale un bambino piccolo??? No, no,  per carità, siamo matti? La mamma è una vocazione, senza se e ma. La domanda vuol dire poichè non LAVORI, non ti annoi???
Ecco, in quel momento mi vengono in mente tutti quelli che si alzano la mattina e sono FELICISSIMI ed ENTUSIASTI di andare a lavorare, di affrontare la routine di un ufficio, il contatto con colleghi “brillanti” e capi “democratici”, ripenso a quei momenti in cui lavori solo per avere pacche sulle spalle e “ringrazia che hai un lavoro”, di quando devi contenderti il ponte con i tre impiegati più anziani di te. Ripenso a tutti quelli che mi hanno detto: se potessi non andrei a lavorare. Ma tant’è appena tu fai questa scelta, improvvisamente diventi sfaticata, o peggio noiosa, impigrita, tutta presa  da una vita che si divide tra un massaggio, un bagno in piscina e palestra (ovviamente nell’immaginario dell’interlocutore). MAGARI è la mia risposta tipica. A livello statistico vi informo che a chiedercelo sono soprattutto le donne, spesso impiegate pubbliche. Mai una volta che ci venisse detto: ma non sei stanca? Ma come stai? Solo, ma non ti annoi? Riporto una frase che settimana scorsa, la nostra amica Anna da Parigi mi ha detto: dopo 7 giorni h24 con le mie figlie, mi chiedo perchè mi pagano per andare a lavorare. Lì mi riposo! Un genio? Bè anche…ma onesta.
Che dite, ce la farete a non porcela più questa domanda “intelligente”????. Che poi ai nostri tempi tante erano mamme h24, perchè ora è diventato così disdicevole? Mha!
2) Normale, sono “cose da bambini”. Altra perla che spesso ci sentiamo dire quella volta che miracolosamente il nostro interlocutore ci chiede: come va? E tu sollevata rispondi: oggi sono distrutta, fusa, ho le orecchie che mi fumano. Perchè? Perchèèèè ???? E quando azzardi una risposta, che già ti sembra inutile: oggi i tre nanerottoli ci hanno  messo a dura prova, con richieste, liti, vivacità, motivazione convincente per indurli a fare ogni più piccola nostra richiesta (metti giacca, siediti li, pigia il tasto ascensore, mangia seduto, non toccare, tienimi la mano, dormi). La risposta è “bè dai cose normali di bambini” della serie non fare l’esagerata NON E’ NULLA DI CHE. A livello statistico vi dico che questa affermazione ci viene posta sempre da donne,  che normalmente stanno fuori di casa 810 ore al giorno, con figli in scuole a tempo pieno fino alle 16.30 almeno, in cui vanno con pulmini, al rientro ad accoglierli ci sono le tate, oppure nonni e varie ed eventuali per emergenze e una serata libera alla settimana per uscire con amici. Per carità hanno ragione, tutto vero, nulla di eccezionale, sono cose di bambini, ma se invece sei attivamente coinvolto nella vita dei tuoi figli, non hai nessuno su cui fare riferimento, la tua giornata inizia alle 5.30 e finisce con loro alle 21, con 3 ore di scuola o sei nel pieno delle vacanze, vuoi lasciarmi ogni tanto la possibilità di essere stanca, di sfogarmi? Senza banalizzare la mia risposta?.
Io non giudico chi vive diversamente il suo tempo di mamma, non mi scappa MAI una battuta, ma lasciatemi il diritto di potermi sentire stanca anche se ho scelto io (e anche qui parliamone) di stare h24 con i figli .
3) Ma non fai il secondo? Fallo per lei non per te! Si sa quando diventi madre, tutti si sentono di dirti la loro, anche la più timida, anche la più anarchica, tutti hanno un’opinione precisa su tutto il mondo “essere mamma”. Ebbene una certezza che hanno tantissime persone, è che mia figlia in quanto probabile, quasi certa figli unica sarà: triste, sola e super viziata. Che in due sarebbe meglio. Giocano INSIEME. Che crescere due è più facile di uno. Che se la prima non ha dormito, la seconda lo farà di certo. Che non solo devo fare il secondo ma lo devo fare in fretta, non devo mettere troppa differenza. E mi fermo qui anche se avvoglia.  Mi piacciono le certezze altrui. Ho tre sorelle, le amo. Ma se dovessi fare un’analisi seria, intorno a me non è che veda sempre sorelle e fratelli uniti. Da piccoli ho visto che si passa più tempo a darsele che a giocare. Più facile crescerne due? si se hai il dono dell’ubiquità e se solo hanno caratteri uguali, ma se uno è compagnone e l’altro solitario come fai? Per questo tipo di domanda non ho una statistica. Mi è piaciuto molto l’approccio della nostra amica Valentina . Lei si è emozionata perchè la figlia maggiore ha detto per la prima volta “ti voglio bene” e l’ha detto alla sorella. Lei fa di tutto per non creare lo stress della sorellanza per forza. Mi ha detto: mica l’ha scelto lei di avere una sorella. E vi assicuro che per quanto vera questa idea non è così diffusa. Comunque la necessità di un fratello, sorella è opinione dominante che non conosce età, sesso e religione. Vi ringrazio per l’interessamento ma potete non chiedermelo più??? .
4) Devi fare la femmina. Dopo due maschi ci vuole. Ecco un’altra perla, non fai in tempo a presentarti, dire il tuo nome, dire che hai due figli, precisare che sono due maschi e taac parte l’osservazione: ORA CI VUOLE LA FEMMINA. Che le prime volte, mi sono girata ed ho pensato ma ce l’ha con me??? Non so perchè ma ho sempre la
sensazione che si debba dire qualcosa, da fidanzati era: quando ti sposi? poi c’è stato: quando fai un figlio? e poi l’altro?? e ora ti manca la femmina! che poi io le amo le femmine, ho fatto due figli in un anno e mezzo, mi lasciate respirare? ma poi dove sono tutti questi pronti a dire come devi organizzare la tua vita quando tu sei sola in mezzo al nulla a gestire due bimbi piccoli?? Grazie, si ecco mi chiamo Drusilla e sto bene con le mie due belve bionde di sesso maschile.

5) Cosa fai nel week end? Già questa domanda mi stressava ai tempi di Milano, dove c’era l’ansia da week end fuori. Dormo, vado in giro, MI RIPOSO. Che dovrei fare? Devo partire per forza? E chi ce l’ha tutti questi soldi? Milano l’adoravo nel we in cui era deserta. Qui invece questa domanda solletica un po’ la mia ansia di evasione. Mi verrebbe da dire: ma mi ascolti? cosa vuoi che faccia! Prendo una macchina e vado in Iraq? oppure IN ARABIA SAUDITA? in un mall? Va bene che siamo positive ma questa è la nostra amata “prigione a 5 stelle”.
Ad onor del vero forse più che la domanda è la loro risposta che mi agita. Tutte le innumerevoli cose che si possono fare in Italia, in città come Milano o comunque con paesi dove intorno c’è il mondo. Se ci volete bene non chiedetecelo. Noi votiamo sempre per un bel “come stai”. 
6) Quando torni in Italia? A volte mi piacerebbe rispondere solo: a fare che?? oppure quelli che ti incoraggiano dai prima o poi tornerai. Ma non è una fuga, è una scelta di vita consapevole, anzi è una grande opportunità. E non ci crederete pur trovandoci in mezzo al nulla stiamo trovando tanto. Quindi, non siamo nè degli sfigati, nè dei fenomeni. Siamo gente felice di essere salita su un treno.
7) Quanto di fermi in Italia per le vacanze? Non facciamo in tempo a mettere piede in Italia che ecco la fatidica domanda. E attenzione, è una domanda a trabocchetto. Qualsiasi risposta dai è sbagliata! Ci fermiamo due settimane: solo??? correlato poveri genitori. Ci fermiamo tutta l’estate, poco più di due mesi: così tanto??? ah già tu non lavori.Ecco forse più che la domanda potete risparmiarci questo tipo di risposte?
8) Chissà quanto guadagna tuo marito! Ecco un altro mito: chi lavora all’estero è ricco. Per carità espatri per stare meglio e, innegabilmente il tuo salario è migliore di quello che avresti in Italia. Ma forse non vi siete accorti di quanto grande è diventato il mondo, di quanta gente qualificata ci sia in giro. Si espatria per lavorare. Spesso solo per lavorare meglio, con più soddisfazione. Chiedetelo ad alcune nostre amiche in America che lavorano per l’Università. Si espatria per passione, per curiosità. Si espatria sperando che questa SCELTA, accettando anche posti non bellissimi, ti serva a rendere il tuo curriculum più interessante. Insomma, i soldi contano ma ormai non ti ricopre d’oro più nessuno perchè fai la valigia. Fare la valigia spesso è solo l’inizio.

Comunque quello che davvero ci auguriamo per questo 2014 è quello che ha detto George Sanders, autore di quello che pare sarà il libro dell’anno “10 dicembre”, in un discorso a un gruppo di studenti universitari di Syracuse. Noi l’abbiamo scoperto grazie al blog di Daria Bignardi  . Si, questo signore ha invitato tutti ad essere affamati, folli…ma meglio ancora SIATE GENTILI.
Vi riportiamo uno stralcio:

<<Qualsiasi cosa farete, nella misura del possibile eccedete in gentilezza… cercando di tenervi alla larga dalle cose che possono sminuirvi e rendervi banali. Quella luminosa parte di voi che esiste al di là della vostra personalità – la vostra anima, se credete – è tanto luminosa e brillante quanto nessun’altra. Luminosa come quella di Shakespeare, luminosa come quella di Gandhi, luminosa come quella di Madre Teresa. Sbarazzatevi di tutto ciò che vi può tenere lontani da quella luminosità nascosta>>.

C’è altro da aggiungere?? Non crediamo.




Filed Under: SENTIMENTI

Comments

  1. koko pi says

    6 Gennaio 2014 at 9:54

    No, direi che non c’è proprio altro da aggiungere! E’ vero purtroppo, alcune domande ormai si fanno senza nemmeno pensarci, solo per dare aria alla bocca!! Speriamo che il 2013 se le sia portate via…

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      6 Gennaio 2014 at 13:28

      o che magari se proprio proprio uan nuova…no??

      Rispondi
  2. Paola Adamo says

    6 Gennaio 2014 at 10:33

    A me dicono anche: che tanto poi loro crescono e tu ti ritrovi senza una vita. Devo commentare?

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      6 Gennaio 2014 at 13:26

      qs mi manca….ci arriveranno. Mha! non ho parole….

      Rispondi
  3. mammapiky says

    6 Gennaio 2014 at 13:06

    Guarda dopo due settimane di no asilo con i bimbi 24h con me, sono distrutta e noi che lavoriamo smettiamola di fare quelle che “tu non puoi capire che fatica”, perché una vita mamma a tempo pieno ci distruggerebbe, io vi ammiro e di certo l’ultimo dei vostri “problemi” e’ la noia!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      6 Gennaio 2014 at 13:28

      non vogliamo essere dipinte come eroine, ma basta con sta storia che ci annoiamo perchè non lavoriamo….davvero, basta. Anche se ora capita sempre meno e ti dirò io come prima cosa scoppio a ridere. Perchè che devo fare….

      Rispondi
  4. valentina corino says

    6 Gennaio 2014 at 14:04

    Beh avete letto come la penso 😉 grandissime, ormai sono rassegnata come la fai fai sbagli e dovevi fare il contrario

    Rispondi
  5. Mom says

    6 Gennaio 2014 at 14:52

    Bellissssssssssimo!

    Rispondi
  6. Graziella Pezzetta says

    6 Gennaio 2014 at 15:39

    un pò acidelle oggi? :-)))))))))))))))))))))))))) dai ragazze su! le donne ci hanno messo duecento anni per avere il diritto a non essere mamme h24 ad avere una vita propria che non fosse solo “moglie di” e “mamma di” è abbastanza ovvio che vi venga posta la domanda, siete due bellissime, giovani donne, istruite, laureate entrambe, che hanno deciso per amore di rinunciare a carriera e autonomia, oggi è una scelta insolita, inutile nasconderlo e negarlo, e l’idea di non aver altro da fare che occuparsi di bimbi piccoli è frustrante. per voi no, ma generalmente lo è. voi siete appagate così, generalmente non è così. e voglio aggiungere una cosa, ci sono moltissime donne che lavorano tutto il santo giorno fuori casa, poi si occupano dei loro bambini della casa, senza avere nessuna maid, sono ottime compagne amanti e amiche dei mariti, quindi il mondo è bello perchè è vario. voi avete fatto una scelta, altre donne ne fanno una diversa, a volte nemmeno possono scegliere, ma dovete accettare anche chi si stupisce, su dai 🙂

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      6 Gennaio 2014 at 15:52

      Cara Graziella in realtà credo che la questione sia più complessa di quello che pensi, se davvero fosse un problema di rivendicazioni di diritto al lavoro la domanda dovrebbe essere non ti dispiace dopo aver tanto studiato e faticato lasciare tutto quello che ti ero costruita ? No ti annoi. Tra l’altro la tipologia di donna che hai elencato non si sogna di fare queste domande. Hai ragione sono scelte e a volte come nel nostro caso non solo scelte . Perché trovare lavoro qui non è facile. Ma ci piacerebbe che la questione venisse affrontata da un livello più alto. Però come dici tu il mondo e’ bello perché vario. E un po’ di gentilezza e apertura non guasterebbe mai.

      Rispondi
  7. Anna Myselves says

    6 Gennaio 2014 at 16:55

    ah ah, e’ vero, confermo, l’ho detto e lo rivendico. E anche molto prima di 7 giorni 24h/24 🙂

    Rispondi
  8. speranziamo says

    6 Gennaio 2014 at 20:56

    oh, sì! più gentilezza per tutti! Il mondo, anche quello piccolo nostro personale, sarebbe certamente migliore.

    Rispondi
  9. Selena Giurissevich says

    7 Gennaio 2014 at 0:09

    quante veritá in un post!!! da quando é nato il bimbo son madre 24h/7/365 all’anno e non ho mai avuto un giorno di ferie, una libera uscita, niente!! perché prima ero all’estero da sola, poi ero madre single in italia, ora son di nuovo all’estero, con il padre, ma sto bimbo vuol solo mamá, e allora continuo a non aver mai tempo per me!! e intanto cerco pure di lavorar da casa. e ti chiedono perché sei stanca….che sia un buon 2014 senza frasi fatte 😉

    Rispondi
  10. Claudia Arici says

    7 Gennaio 2014 at 6:14

    quanta verità nelle vostre parole! a parte le domande come mamma, il resto me le sento fare anche io… d’altronde non è che all’estero facciano domande meno stupide sulla vita in Italia però! bisogna imparare a fregarsene e a non rispondere a domande stupide e banali!

    Rispondi
  11. Mamma con l'Ipad says

    7 Gennaio 2014 at 11:57

    alcune domande mi fanno sempre incazzare, altre mi fanno sorridere…
    parole sante le tue

    Rispondi
  12. tania says

    7 Gennaio 2014 at 16:17

    Io oggi ho realizzato che tra meno di 3 anni i miei frequenteranno, per un solo anno, entrambi la materna…sarà l’anno più bello della mia vita…sempre che intanto non faccia la femmina, perché sai, dopo due maschi ci vuole!!! 😉

    Rispondi

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