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Ti trasferisci a Kuwait City? Ecco qualche informazione utile

6 Novembre 2013 By mimma 17 Comments

Ormai dobbiamo prendere atto di un dato di fatto: espatriare è diventato di moda.
Anche verso questa parte di mondo che non è in cima alla lista di preferenze di nessuno.
Veniamo spesso contattate per ricevere informazioni.
Noi siamo felici di rispondere alla domande, incontrarli quando transitano qui, ma forse è arrivato il momento di fare un post con alcune informazioni pratiche. Che badate bene si basano sulla nostra esperienza personale e  sulla base delle domande ricevute, quindi non possono essere prese come metro oggettivo e valide per tutti.
Kuwait city, anche conosciuta come five stars prison, è un posto tranquillo. Abbastanza libero, quanto meno più della vicina Arabia Saudita.
Le donne circolano serene, ovviamente mantenendo un certo decoro visto che siamo in un paese islamico e con la dovuta attenzione, la stessa che ognuno di noi ha in qualsiasi parte di mondo.
Esteticamente è brutta. O quantomeno è piena di contrasti, si alternano zone modernissime, con bellissimi grattacieli, a casa diroccate,  campi aperti pieni di polvere e gatti, a magnifici mall.
Il marciapiede è un optional, quasi mai continuo, qui camminare a piedi non è di moda.
È considerato normale farlo solo sulla Corniche.
 
Lavoro
Consigliamo di venire solo con un contratto di lavoro alla mano.
Cercarlo qui è più complicato. Se non sapete discretamente l’inglese non ci provate nemmeno. Inoltre questo è un posto dove si può vivere solo con una Visto, che viene riconosciuto perchè hai un lavoro e conseguentemente uno sponsor (anche la moglie che non lavora  ha bisogno di uno sponsor in quel caso è il marito). Va rinnovato ogni anno o al massimo due. Per avere informazioni più tecniche (esami,documenti) contattare l’ambasciata.
 
Esiste il visto turistico di tre mesi. Almeno per noi europei.
 
Approdare in terra kuwaitiana con contratto di azienda italiana è sicuramente diverso. Manterrete tutte le garanzie contrattuali, nel pacchetto vi verrà riconosciuto l’affitto di una casa, la macchina e la scuola dei figli da una certa età in poi, un rientro pagato  e sopratutto sapete che prima o poi tornerete in Italia (quest’ultimo è un fattore psicologico importante).
 
Lasciare il lavoro in Italia e accettare un lavoro per una società Kuwatiana richiede qualche considerazione maggiore:
– il salario sarà probabilmente migliore, ma non pensate che vi ricopriranno di oro, tanta gente ha qui un fantastico curriculum, l’India con i suoi geni è vicina, tenete conto che le garanzie contrattuali sono inferiori.
– dimenticatevi i contributi.  Nessuno mette da parte per voi una cifra che vi verrà riconosciuta e si trasformerà in una pensione (io credo che la mia generazione non la prenderà nemmeno in Italia ma questo è un altro discorso). Si lavora dalla domenica al giovedì. Alcuni anche dal sabato, chiedete questo particolare quando vi intervistano. Lavorare sei giorni su sette è pesante. Se riuscite vi consigliamo in fase di contrattazione di concordare due giorni di riposo.
– Ferie: normalmente i contratti kuwaitiani prevedono 40-45 giorni lavorativi. Che sono davvero tanti. Ma fate attenzione le ferie obbligatorie sono in periodi completamente diversi dai nostri. Essendo un paese islamico, Natale, Pasqua sono giorni lavorativi. Non sono riconosciuti come ferie. Luglio e agosto sono mesi molto duri qui. Tenetevi più ferie possibile per quel periodo.
– Assistenza sanitaria quella pubblica è buona, anzi alcuni dicono che i migliori dottori lavorano negli ospedali pubblici perchè pagati meglio, ma se riuscite ad avere un assicurazione sanitaria privata è anche meglio, negli ospedali pubblici potreste avere qualche problema di lingua. I protocolli sono uguali e le medicine ci sono tutte . Tranne i fermenti lattici. Nessuno vi chiederà ricetta per venderli.
– Scuole. Ce ne sono tante, tantissime.  Le uniche frequentabili dagli espatriati sono le scuole private. In quelle pubbliche si parla solo arabo e da una certa età si studia inglese. Quelle private ci sono per tutte le nazionalità, mancano le italiane e le spagnole. Esiste il liceo francese. Scordatevi tutti gli indirizzi delle nostre scuole, sopratutto quelli tecnici. Se vi trasferite con figli di età superiore ai 14 anni che non sanno l’inglese valutate questo fattore.  Queste scuole sono tutte ottime, ma sono decisamente costose. Vi conviene pertanto valutare di inserli nelle pacchetto o nella valutazione della convenienza del salario;
– Case. Kuwait è divisa in tanti quartieri. Quello più popolato da espatriati è Salmya, ma ce ne sono diversi di belli. Potrete scegliere tra tante tipologie di case, l’offerta è ampia,  villa o appartamento. Molti building hanno varie facilities, piscina, palestra o parco giochi per bambini.
Nella scelta tra villa e building tenete conto che la prima richiede molte spese di manutenzione, giardino, piscina e dovrete farlo tutto da soli. Mentre nell’affitto dell’appartamento è compreso tutto: Luce, wi fi , internet e qualsiasi problema viene risolto dal portiere. Ovviamente nei loro tempi. 
– Cibo : potete trovare tutto. Scortatevi la frutta e verdura a km 0. Magari può succedere che vi affezionate ad un prodotto e questo dopo un po’ scompare senza una ragione. Se siete vegani o con problemi di intolleranza al glutine, qui c’è tutto compreso un sacco di cibi organici. Poiché è un paese islamico, non c’è il maiale e tutti di suoi derivati. L’offerta dei tipi di carne è limitato. C’è tanto manzo e pollo. Talvolta il vitello. Fine. Stesso discorso pesce. Qui c’è ne tanto, ma ha nomi e sapori diversi. Per i bimbi piccoli trovate quasi tutto, tranne pappe salate (mais topioca e affini) , omogeinizzati di carne (frutta e verdura si). Latte artificiali tutti.
– Qui è vietato l’alcool. Non lo trovate da nessuna parte, neanche negli alberghi internazionali. Questa comporta che la vita notturna o il divertimento non comprende esistenza di bar, locali, happy hour, DISCOTECHE. Qui è pieno di ristoranti, il fast food la fa da padrone. Per loro l’uscita ideale è andare in un mall e mangiare li. Stop.
– dress code: in ufficio l’expat va in giacca e cravatta, ovviamente dipende dal tipo di lavoro, le donne molto castigate, alcuni posti di lavoro richiedono la manica lunga e visto che l’aria condizionata è sempre a palla non è un male. I vostri colleghi arabi saranno tutti in dishdash, saranno super profumati, le donne quasi nessuna in abaja al massimo qualcuna con la testa velata. In ogni ufficio c’è la sala della preghiera (una per donne una per uomini). Durante il muezzin può capitare che si allontanino e vanno a pregare; Sarete circondati da camerieri che vi porteranno the e caffè quando volete. Le prime volte bellissimo, questo però significa che non vi alzerete mai dalla vostra scrivania;
– orari : la vita a Kuwait inizia presto. L’orario di lavoro tipico inizia alle 7.30 e finisce  in un range che va dalle 15.30-16.30, dipende dal lavoro e se sei kuwatiano o no; Le scuole iniziano presto 7.15-7.30 e finiscono dalle 12 alle 14. Mai oltre. Gli uffici pubblici dalle 9.00 alle 15.30. I negozi dalle 10 alle 22, alcuni come i supermercati sono aperti H24;
– Costo della vita: più o meno un 30% superiore rispetto all’Italia. Qui la moneta locale è il Kuwait Dinaro con un cambio alto vale quasi tre euro;
– Clima: si tratta di un clima tropicale secco; in estate il caldo raggiunge e supera i 50°; ma a differenza di altri paesi del golfo esiste un minimo di freddo, a dicembre alla sera può raggiungere i zero gradi, ma di giorno stabile sui 20-25;
– popolazione: In kuwait ci sono tre milioni di abitanti, di cui due espatriati. Molti sono i filippini,srilankesi, indiani, packistani, la loro mano d’opera a basso costo. Però è un ambiente internazionale. 
 
Sui trucchi psicologici per affrontare questa che, è comunque una grande avventura e grande opportunità, non abbiamo molto da suggerirvi. Quello dipende dal carattere, dalla motivazione, dalla voglia. Sicuramente è dura. Ma se ci si focalizza solo sugli aspetti negativi diventa insostenibile.
Per una famiglia è una ambiente sereno, facile.  Una vita semplice.
Per un single è più dura visto che le occasioni di incontro sono difficili e anche quando incontri qualcuno non è che puoi finire la serata invitandola a casa tua se non è tua moglie. 
Alcuni building sono molto tassativi su questo, altri meno rigorosi. 
Per noi la vita di espatriato è diventato uno stile, Vi rimandiamo alla lettura di questo post e  anche qui e infine alla nostra guida per la conquista della città.

Vi segnaliamo alcune importanti parole che dovranno far parte della vostro vocabolario:
– sciue sciue: ve lo sentirete dire spesso, sopratutto negli uffici pubblici: piano piano:
– yalla yalla: al contrario è l’intercalare tipico alla guida. Forza, go, muoviti.
– Inshallah : è la risposta tipica che si riceve ovunque, dall’ufficio pubblico quando consegnate documenti fino all’estetista a cui chiedi se finirà in tempo affinché tu possa andare a  prendere tua figlia. Tutto è rimesso nelle mani di Dio…se lui lo vuole, ovvio che accade. 
IN BOCCA AL LUPO

Filed Under: Tips about Kuwait

Comments

  1. Emy says

    6 Novembre 2013 at 17:39

    in sostanza, occorre un marito con una buona posizione sociale (ergo: i soldi!) per poter essere una moglie expat! questa è la moda delle blogger del momento 😉

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      6 Novembre 2013 at 19:39

      Cara Emy mi dispiace molto per te ma ti sbagli di grosso!
      Io e mio marito non abbiamo una posizione sociale buona ergo i soldi ma solo voglia di metterci in gioco e di lavorare!
      Vorrei precisare che per diventare expat si parte con la gavetta come in tutti i lavori, nessuno regala nulla. Mio marito è partito dalla Tanzania, passando per il Qatar, poi Libia ed ora Kuwait. E io sono diventata moglie expat solo quando mio marito è arrivato in Libia e ti assicuro che la vita non è stata facile, ma è inutile spiegare questi concetti a chi parte prevenuto nei confronti di chi si mette in gioco.
      Ti ricordo anche che noi non viviamo in un luogo bello, spassoso, di moda e divertente ma cerchiamo solo di vivere la vita con positività perché di brutture, cattiverie, sfortune nella vita ce ne sono già troppe.
      Grazie

      Rispondi
      • Giuseppe says

        29 Dicembre 2020 at 21:55

        Quanta gente frustrata che attacca senza motivo solo per scaricare un po’ di cattiveria… Senza parole

        Rispondi
  2. Mimma Zizzo says

    6 Novembre 2013 at 18:13

    Cara emy non so da quale punto hai tratto qs conclusioni . Sicuramente per uno stipendio leggero io non verrei fino a Kuwait city . Ma ti assicuro che molti stipendi cd buoni sono uguali a quelli italiani con la differenza che qui nn paghi tasse . Quindi metti o dovresti mettere da parte molto. Tanta gente viene anche per stipendi leggeri, perché fa curriculum e’ giovane, spera in un futuro migliore e va via da un paese che non gli offre nulla . Ci sono poi quelli che lo fanno perché malati di estero. Insomma le motivazioni sono tanti. Noi abbiamo descritto gli esempi più tipici, evidenziando cosa vi troverete ad affrontare. Precisando che non ti ricoprono di oro. Comunque non ci crederai ma iniziamo a incontrare uomini expat per amore. Più difficile visto che siamo in paese non proprio femminile. Ma esistono e la motivazione e’ uguale vivere qui, mettere da parte il più possibile e emigrare verso posti più liberari. Credo che qs e’ quello di moda…

    Rispondi
  3. Anonymous says

    7 Novembre 2013 at 5:45

    Cara Emy,il tuo giudizio mi sembra piuttosto superficiale, per fare la moglie expat in un posto come il kuwait i soldi sicuramente aiutano, nessuno vuole essere ipocrita, ma ti assicuro che ci vuole ben altro, te lo dice una che ci ha vissuto due anni. Mimma e Dru sono delle splendide ottimiste, e soprattutto da ammirare per la lorovoglia di trovare, ogni giorno, qualcosa di positivo da condividere sul loro blog con tutti. Direi che sono tutto fuorche’ delle blogger modaiole….Federica

    Rispondi
  4. Moky says

    7 Novembre 2013 at 13:47

    Ammiro la positività che mettete nel descrivere la vs vita in Kuwait.
    Non credo sia facile inserirsi e vivere in un paese così diverso dal nostro.
    Se mai un giorno dovessi espatriare non scegliere mai il kuwait, credo nessun paese mussulmano, forse più per retaggio culturale che altro, ma preferirei un paese occidentale, dove la cultura è più vicina al mio modo di vivere.
    La risposta Inshallah però mi piace molto, fa molto fatalista.

    Rispondi
  5. Moky says

    7 Novembre 2013 at 13:50

    Emy, credo che x espatriare e portare con sè la famiglia sia essenziale una buona posizione sociale, altrimenti se fai la fame che motivo c’è di espatriare, te ne stai dove sei, almeno hai intorno a te le persone che ami e non sei sola. Per una moglie expat il blog non è una moda, ma un modo per restare in contatto con tutti, descrivere com’è realmente la vita lontano dall’ Italia e fare nuovo conoscenze, meglio se in loco!!.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      7 Novembre 2013 at 14:11

      Moky cara si vede davvero che tu ne leggi tanti. All’inizio per noi il blog è stato un ponte con la precedente vita, dopo con quell’attuale, ci ha aperto porte e fatto guardare le cose con più attenzione per coglierne l’essenza e il bello. Un ottimo alleato per vivere meglio tutto questo .

      Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      7 Novembre 2013 at 14:17

      Grazie Moky, hai ragione!
      La scelta di aprire un blog è dovuta anche alla voglia di aiutare le persone che verranno a vivere e lavorare in Kuwait. Per questo è un onore incontrare nuove persone che hanno ricevuto un’offerta lavorativa qui e stanno decidendo di trasferirsi, questo post in particolare vuole aiutare queste persone a rispondere ad alcune loro domande.

      Rispondi
  6. Anonymous says

    8 Novembre 2013 at 14:03

    grazie per aver inserito alcune parole arabe nel tuo interessantissimo articolo, mi ha colpito il fatto che un’espressione araba (scioue scioue) sia presente anche nel mio dialetto (barese). In barese significa qualcosa come “essere superficiali”. Sospettavo che il barese ospitasse parole arabe ma ora ne ho la conferma…

    Rispondi
  7. Mia Guidi says

    18 Aprile 2014 at 17:52

    Grazie, il vostro blog è molto utile. Più che una moda espatriare (sempre se si ha l’occasione di farlo) è una necessità.. Ormai in Italia anche con 10 anni di esperienza e titoli di studio ti propongono contratti a progetto da 1000 euro al mese…se ti va bene ci paghi l’affitto (parlo per me che sono Graphic Designer). Per mangiare, vestirti e pagare le bollette devi avere un secondo lavoro.. la media è se ti va di lusso 2000€ per una famiglia di 3-4 persone con due stipendi…Poi ci sono le eccezzioni in cui si arriva a 3000-4000€ sempre con due stipendi o con uno bello grosso (solo per certe professioni ormai) Beh grazie per le dritte e spero proprio che l’offerta che ha in ballo mio marito vada in porto!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      18 Aprile 2014 at 22:06

      Tornato di moda era sarcastico… Purtroppo conosciamo bene la situazione . Spero davvero che la situazione si evolva in maniera soddisfacente per tutti ! In bocca al lupo . Tienici aggiornate e contattaci quando vuoi

      Rispondi
  8. Michela Pandolfi says

    12 Maggio 2014 at 14:59

    Grazie per aver aperto questo blog! Siete veramente uniche!!
    Complimenti per la vostra positività, freschezza e leggerezza nell’affrontare la vita da “expat”
    Come faccio a contattarvi in forma privata? Ho provato a mandarvi email, ma il tentativo è fallito.

    Rispondi
  9. Mimma Zizzo says

    12 Maggio 2014 at 15:10

    Michela scrivici su mimmazizzo@gmail.com e poi abbiamo pure una pagina fb mammeneldeserto !

    Rispondi
  10. Caterina says

    27 Luglio 2017 at 9:17

    Ciao mamme nel deserto
    Molto presto anche mio marito verrà trasferito in Kuwait (attualmente viviamo a Dubai) e prima da 4 anni in Thailandia dove ho conosciuto Federica.
    Vorrei sapere che problemi potrei avere con due cagnolini al seguito, come sono accettati. Qui a dubai molto meglio di quanto pensavo.
    Guardando alcuni appartamenti in internet mi è sembrato che non fanno molti problemi, ma cliniche veterinarie ne avete mai viste?
    Ci terrei ad avere un vostro parere prima di prendere qualsiasi decisione.
    Grazie mille
    Caterina

    Rispondi
  11. Maria rosaria says

    1 Maggio 2019 at 20:53

    Salve a tutte,sono Rosaria. Mio marito ha da poco ricevuto una proposta di lavoro per il Kuwait da parte della sua azienda. All inizio è stato un fulmine a ciel sereno. Ora a mente più lucida sto iniziando a documentarmi e sto notando che è meno impressionante di quanto avevo pensato all inizio!
    Leggendo sulla rete sono capitata sul vostro sito internet e ho deciso di scrivere,per capire meglio se potrebbe essere una buona scelta lasciare L Italia e affrontare questa avventura,visto che abbiamo anche una bambina di 4 anni
    Grazie
    Maria Rosaria

    Rispondi
  12. mik says

    27 Giugno 2019 at 18:11

    ciao a tutti, mi piacerebbe sapere quale sarebbe uno stipendio medio in Kuwait ? poi ciò che si guadagna dal proprio lavoro e sacrificio, come si fa per riportarlo in Italia con il minimo di aggressioni fiscali da parte degli shark (fisco) italiani? questi guadagni sono cumulabili con pensioni o quant’altro uno percepisce in italia? grazie.

    Rispondi

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Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

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