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l'arte del commento

14 Agosto 2013 By mimma 10 Comments


Ormai sono quasi due mesi che sono  “ufficialmente” in vacanza in Italia.

E devo dire che rispetto a febbraio la trovo diversa, sarà perchè è estate, che da sempre è una stagione che fa sembrare tutto diverso, migliore, sarà perchè ho evitato di passare dalla mia Milano e sono stata in Puglia e Marche, regioni che si prestano a offrire il meglio in estate.
Tutto mi sembra più tranquillo, più sereno. Anche se la sensazione che meglio la descrive è un’aria di “sospeso” di “stand by”. Della serie “ai problemi ci penso dopo”.
E in questo clima di oserei dire “quieto” ottimismo, il livello di “energia positiva” e di attivismo è cresciuto. Ogni giorno ho trovato “qualcosa da fare e vedere” . Feste, sagre, eventi in masserie.
Insomma ogni occasione è buona per fare festa, per mangiare, bere e ricordare.
Complice il piacere di far vivere a Patata tutte queste “nuove” esperienze e perchè no “raccontarli” nel mio blog, sto facendo incetta di questi eventi.
Della serie aperitivi e cene con amici stanno a zero, sagre,feste patronali stanno a 10. Consapevole che poi sarà dura spiegare a mia figlia perchè in Kuwait non usciamo mai.
Oggi voglio raccontarvi una festa particolare.
La festa della rezza che si celebra a San Vito dei normanni,  meglio nota come la Rezzica.
La rezza  è una stuoia composta da bacchette di legno parallele tra loro che, collocata dinanzi alla porta di casa, protegge le abitazioni dalle intemperie e ripara dagli sguardi dei passanti l’ingresso delle case, permettendo comunque il passaggio dell’aria.
In realtà è anche uno strumento che ci permette di guardare fuori, senza essere visti, per “commentare”  tutti quelli che passavano, senza che questi se ne accorgessero.
E questa festa vuole in un certo senso celebrare questa arte del “commento”, portandola alla luce, portando fuori quelle donne che stavano in casa e guardavano la vita che c’era fuori.
Mi ha fatto pensare tanto questa festa. Sia perchè legittima quella che è un arte, un usanza, un costume diffuso tanto al sud quanto al nord.
Fa parte delle piccole realtà. Non conosce crisi, ceto sociale, sesso. Esistono pure uomini pettegoli.
Ricordo che da ragazzina ne soffrivo tanto, visto il mio carattere “esuberante” era facile essere un bersaglio, ma anche quando lavoravo a Milano nel Tribunale, tutti sapevano tutto di tutti.
Ovviamente l’argomento più amato erano gli amori, gli adulteri.
E anche a Kuwait ho visto un pò di sano pettegolezzo.
Se a Kuwait voglio sapere qualcosa, la persona che sa tutto e commenta tutto  è un uomo.
Quindi ho pensato che a San Vito fanno proprio bene a fare questa festa.
Perchè nascondere un’attività così diffusa?
Inventiamoci una festa, che un pizzico di ironia non guasta mai.
Tra l’altro la rezza mi ha fatto pure pensare alle donne con il burqa, al loro velarsi per non farsi vedere, ma chissà perchè mi da anche l’idea che così facendo non solo si celano, ma anche si sentano libere di guardare fuori e commentare, giudicare, mettere una distanza.
La festa è organizzata bene, ci sono  mostre, stornelli, esibizioni, immagini, sapori e danze. 
Tanta gente si aggira in quelle che sono denominate “stratodde” si accettano con il sorriso i commenti che vengono da dietro quelle rezze, si sta al gioco.
Intanto la pizzica, una sorta di tarantola, imperversa.
Così come il buon cibo. Se volete farvi un idea più precisa cliccate
qui 
Rezzica  e guardate le poche foto che visto la gran folla la mia amica Paola è riuscita a fare.


una bella e struggente esibizione di pizzica

ecco cos’è una rezza

ecco una bella provocazione. La signora diceva “mio marito quando l’ha visto è morto” e le altre attrici “dovevi pensarci prima”
sempre la pizzica che è un ballo che simula un corteggiamento


Tanti complimenti all’associazione che l’ha inventata.
Ormai è una tradizione di successo.
Chissà forse davvero l’italia dovrebbe puntare sul turismo e sulla sua ottima tradizione enogastromica per riprendersi.


Filed Under: Senza categoria

Comments

  1. Paola Adamo says

    14 Agosto 2013 at 12:13

    Vero, è proprio una bella manifestazione. Bello il pettegolezzo ostentato, bella la colonna sonora di pizzica suonata e ballata in tutte le strade. Tra l’altro il termine “Rezzica” deriva proprio dall’unione tra le parole Rezza e Pizzica. E’ una musica che ti prende l’anima, peccato io sia così negata con il ballo. Vedessi come ballava Martina in piazza!

    MI piace la similitudine tra la rezza e il burqa!!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      14 Agosto 2013 at 12:18

      Tra le tante feste che ci circondano mi è piaciuto raccontare questa proprio per l’ostentazione del pettegolezzo. Geniali . Poi la pizzica e’ davvero struggente . Ora ho una nuova missione impararla e lo farò !

      Rispondi
  2. Moky says

    14 Agosto 2013 at 13:55

    Cavoli quanta gente, si vede che è una manifestazione che piace ed è molto sentita.
    L’Italia non si sa valorizzare, ha luoghi e tradizioni che attirerebbero molto turismo se solo sapessero organizzarsi bene!!!

    Rispondi
  3. Mimma Zizzo says

    14 Agosto 2013 at 15:10

    noi l’attiriamo ma con l’intento di “fregarlo”…..così vengono e non tornano più….

    Rispondi
  4. mammapiky says

    14 Agosto 2013 at 17:08

    A me le sagre e feste di paese piacciono, si sta all’aperto e si sente tutta l’allegria di certe sere d’estate!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      15 Agosto 2013 at 17:01

      Io confesso che in passato le amavo poco. Ora grazie a mia figlia ho ripreso a frequentarle. Anche se ti dirò mi manca una bella serata “cosmopolitan”…

      Rispondi
  5. Silvia Mammabook says

    14 Agosto 2013 at 20:51

    Mi piace il clima che descrivi, mi piace che la gente riesca a far festa nonostante tutto. Io non so cosa mi è preso, ma quest’anno l’Italia l’ho voluta evitare, e ancora non mi tenta… anche se le tue parole mi hanno ricordato le fantastiche sagre toscane del porcellino e della ciliegia!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      15 Agosto 2013 at 17:04

      Hai ragione Silvia, anch’io sono partita a giugno con poca voglia, se non fosse stato per il clima impossibile di Kuwait avrei fatto altro. Ma mi sono ricreduta. Sta andando meglio del previsto.

      Rispondi
  6. Anonymous says

    15 Agosto 2013 at 22:20

    Che bello Mimma, l’ analogia con il burqa e’ riuscitissima. Questa Puglia e’ proprio affascinante…! Baci Ac

    Rispondi
  7. Claudia says

    16 Agosto 2013 at 16:38

    ciao.vi seguiamo e abbiamo pensato di darvi un premio. venite avederlo su http://www.progettoinfanzia.net/blog

    Rispondi

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