Ci siamo conosciute al corso di preparazione al parto dei nostri primogeniti.
Mi ha colpito subito perche’ non l’avevo mai vista prima in paese, Canneto e’ un paesello di quasi cinquemila anime ed e’ difficile farsi scappare qualcuno!
Lei arriva da Milano e questo mi ha colpito ancora di piu’; mi sono chiesta “com’e’ possibile che una persona decida di trasferirsi da una grande citta’ come Milano al paesello sperduto della Pianura Padana?”. Conoscendola, col tempo, ho capito (forse!).
Inizialmente le ho chiesto di parlarmi del libro per bambini che qualche tempo fa ha illustrato e poi non ho resistito. Ho voluto conoscerla meglio e farmi spiegare la sua vita, la sua storia da “artista”, in che cosa consiste il suo meraviglioso lavoro nonche’ mondo.
Ma andiamo con ordine. Prima vi parlo del libro e poi di lei.
Titolo del libro: Mina piccola e potente cacciatrice
Autore: Silvia Ziliani
Illustratrice: Silvia Spagnoli (e’ di questa Silvia che parla il mio post!).
Eta’ di lettura: dai 3 anni e per tutti i bambini che vogliono sconfiggere, assieme a Mina, le loro paure piu’ inconfessate.
Ecco questo e’ il suo racconto…
“Non è semplice parlare di se. Se potessi lo disegnerei, ma non sono così abile con il computer. Preferisco la matita, poi ripassare con il pennarello a punta sottile. Oppure potrei fare una piccola scultura in carta pesta, o un rilievo in argilla. Ma temo che non sia il luogo adatto.
Allora provo a raccontarmi per immagini. Certo non vi racconto proprio tutto.
La prima cartolina che mi viene in mente, in ordine cronologico è quella di un bilocale in una casa di ringhiera a Milano, con le pareti ricoperte di tappezzeria color crema ruvida al tatto, ricoperta a sua volta da una innumerevole quantità di ragni disegnati a pennarello. E una nonna disperata sul divano.
A guardarlo meglio, è un gioco dell’oca: ogni casella è una prova, un incontro, una difficoltà, un premio.
Incontro molti altri giocatori come me, incontro bambini, incontro il Teatro del Covo, il Bread and Puppet , Cà luogo d’Arte… e tanti tanti altri.
Mi si chiede anche di costruire, piccole scenografie, pupazzi, idee.
Faticoso, faticosissimo. Ma divertente, divertentissimo. Certo… è un gioco!
Ma attenzione: i giochi sono una cosa seria, come diceva qualcuno. Non azzardatevi a pensare che non sia un lavoro.
La definizione di lavoro non è necessariamente: occupazione da cui si trae guadagno. Ci si possono aggiungere aggettivi come “divertente” o “creativa” o “stimolante”…non per questo perde di valore.
Da allora è bastato buttarsi e provare. Si ha paura di essere giudicati dall’adulto, ma siamo tutti più tranquilli (o inconsapevoli!) se abbiamo davanti un pubblico di bambini. Ho iniziato con i bambini.
Beata ingenuità. La mia, naturalmente. Chi ha figli o ha a che fare con quei nani malefici sa benissimo quanto possano essere crudeli e diretti.
Ho deciso di rimanerci, nel mondo dell’infanzia. Mi piace di più. Fino ad una certa età l’uomo è libero dai preconcetti e in linea di massima i bambini sono aperti all’ascolto.
Cari adulti che mi leggete, dove l’avete messo il bambino che eravate? Provate anche voi a mettervi in ascolto, e vediamo se cogliete il suo messaggio…”
Debora Uberti says
Ciao e piacere di conoscerti mi è piaciuto molto il tup post e soprattutto la frase “dove avete messo il bambino che è in voi”? o per dire anche il famoso “fanciullino ” che nominava Pascoli, qiuano mi piaceva. Me lo chiedo molte volte anch’io soprattutto vivendo la mia vita di mamma con le mie gemelle!
Drusilla Galelli says
Ciao Debora, il piacere e’ tutto nostro!
neveverde says
c’è un premio alla lavanda per voi