Lo ammetto uno dei motivi che mi hanno spinto a sognare, cercare e vivere fino in fondo l’esperienza di vivere all’estero era risolvere il mio problema con l’inglese.
Ora poi parla pure in inglese, nel mezzo di una conversazione mi si rivolge in inglese: mamma move, mamma come here, sit down, give me.
Vabbè è vero lo ammetto, ho dimenticato di guardare tra le mail e, il giorno dopo, tutte erano vestite da pricipesse e lei da arcobaleno (ormai sceglie lei il suo abbigliamento e pur avendo un ottimo gusto ogni tanto esagera). Ma è andata meglio così. Meglio vestita da bimba felice (rubo definizione di zia Dani ) che da principessa, che diciamolo è proprio una storia diseducativa. A trent’anni ti ritrovi ancora a cercare il principe azzurro che non esiste! ( che poi uno vestito con una tutina azzurra stretta stretta e con la penna sulla testa chi lo vuole??? Vero Valeria???).
Oppure un’altro esempio della sua scarsa fiducia nelle mie capacità linguistiche me l’ha dato l’altro giorno. Lei mi parla in inglese, io normalmente le rispondo in italiano (sia perchè credo che in casa sia giusto mantenere la nostra lingua, sia perchè glielo insegnerei male), per una volta decido di assecondarla e all’ennesimo : mamma come here, le rispondo: where are you going??? e lei ???
Ma non finisce qua. Il miglior metodo di insegnamento della scuola inglese sono le canzoncine.
Alfabeto, numeri, la stessa lingua, per ogni cosa c’è una canzoncina.
E lei ha due anni, non oso immaginare quando diventerà più grande, basta solo pensare alla scuola elementare, se saremo qui, sicuro mi farà da traduttrice oppure mi chiederà di stare zitta ai colloqui. Ma per allora sono convinta che io sarò diventata una perfetta bilingue..che l’inglese non avrà più segreti per me.
La verità che ci sto prendendo gusto, mi piace poter leggere quasi tutto, guardare la tv, PARLARE CON TUTTI. Fare ironia che in un’altra lingua è dura e ridi solo tu.
E’ una sfida con me stessa e niente mi distrarrà dalla vittoria.
Neanche le inevitabili figuracce.
Tra l’altro in inglese ho trovato anche l’espressione che rappresenta la mia filosofia di vita :“Push your luck”.
Loro meglio di noi (e di me sicuramente) hanno il dono delle sintesi, del messaggio diretto e chiaro.
Quindi rompiano un pò le scatole a questa fortuna, senza chiedere troppo, ma neanche senza stare troppo ad aspettare, andiamocela a cercare la nostra fortuna. E anche quando non la vediamo “ce la inventiamo” all’interno della situazione che viviamo.
Come sempre ci vuole impegno, ma un pò di audacia non guasta.
Alexander Maurizi says
Essendo io bilingue e crescendo mio figlio da bilingue (inglese americano e italiano) vedo a volte lo stesso disagio che descrivi da parte di mia moglie, che pur avendo un ottimo inglese non ha ovviamente la stessa facilità che abbiamo noi. E’ lodevole da parte tua cercare di colmare questo gap ma sappi che (e non me ne volere) il bilinguismo vero e proprio si può acquisire solo durante i primi anni di vita, perchè si assorbe la musicalità della lingua e le infinite sfumature di significato e di tono, nonché i diversi registri linguistici. Detto questo sicuramente migliorare il tuo inglese ti aiuterà ad entrare maggiormente nel mondo di tua figlia! In bocca al lupo!
Mimma Zizzo says
Si Alex hai ragione non sarò mai bilingue (scherzavo)…ma aspirante conoscitrice della lingua inglese…a livelli di non far vergognare lei e di poter conoscere tutto il suo bellissimo mondo. Ecco poi magari mi dici che abitudini hai introdotto, in che lingua gli parlate…e tutto il resto! Tks
Alexander Maurizi says
Volentieri! I cartoni animati li guarda in inglese praticamente sempre (così mi sento anche meno in colpa 😀 )e io gli parlo in inglese quando siamo da soli (quando siamo insieme ad altri o al supermercato con il commesso che mi chiede quanta finocchiona vuoi diventa difficile passare continuamente da una lingua all’altra, anche se ogni tanto lo faccio). Per quanto riguarda i libri faccio decidere lui ma spesso è lui stesso che vuole quella determinata storia in inglese.
Mimma Zizzo says
quello che facciamo noi qui con loro e anche per me stessa…
mammapiky says
Poter praticare il bilinguismo con i figli e’ una fortuna vera, oggi non si può prescindere dal parlare nella sola lingua madre…non si può, nemmeno per noi adulti!!! E lo so che son dolori, perché per stare al passo, dobbiamo costantemente metterci alla prova mentre loro cantano indisturbati twincle twincle littore star….va di moda anche qui sai?! ;-))))
Mimma Zizzo says
si lo penso anch’io, conoscere una lingua è il minimo sindacale per il loro futuro.
Anonymous says
Il Pidocchio e’ confuso, altro che bilingue. Italiano, inglese, arabo e adesso questi pazzi che mettono il mandarino coatto negli asili. Per ora si esprime come Chewbecca di Guerre Stellari, se poi da grande fara’ l’ interprete alle Nazioni Unite saremo tutti piu’ felici…
Drusilla Galelli says
Lulu’ e’ sempre il migliore!!! Noi che ci preoccupiamo tanto in che lingua parlare e loro che assorbono e imparano tutte le lingue che sentono. Ercolino e’ nella fase in cui vuole parlare e sentire solo italiano e quando qualcuno gli si rivolge in inglese lo guarda con uno sguardo cattivissimo e risponde: “it is not funny!!!”. Chissa’ poi dove l’ha imparata questa!!!
Mimma Zizzo says
Ercolino è forte! n. 1 sempre…noi superata (per ora ) quella fase. Ti ricordi : Patata take your bag. No maestra qs é “borsa”!!. Comunque la scuola le sta dando tanto e sopratutto la voglia di parlare e giocare con i suoi amici.
Emme says
Teso, grazie, con questo post hai risollevato la mia serata depressa. Mi hai fatto morire dal ridere e hai reso benissimo le situazioni. Sei la mia “dislessica” preferita!!!!
Mimma Zizzo says
Da quanto non te lo sentivo dire! Hai ragione. Quante volte mi hai salvato e quanta pazienza. Pur non avendo problemi a passare da una lingua all’altra, a parlare nel sonno nella lingua del paese che ci ospitava e non ( ricordi in Inghilterra tu che parlavi in francese) sempre molto benevola nei confronti dei miei limiti. Speriamo che i tuoi figli abbiamo la tua stessa attitudine e se vuoi fare come tua madre che in estate vi faceva rinunciare ai falò per portarvi un mese in inghilterra io ci sto !!!