tocca a me

Ed eccoci qui.
Inizia la scuola.
Mi guardo velocemente in questo specchio che Drusilla mi ha lasciato prima di partire. Gliel’ho chiesto io, ma ora non so se è stata una buona idea. Mi fa troppo pensare a me, da sola, qui.
Eppure, nello stesso tempo ho come la sensazione che riflettendomi in questo specchio, in qualche modo ci siano i suoi occhi a guardarmi.
Oggi riderebbe della scelta del mio vestito. Mi direbbe sei bellissima. Poi abbasserebbe gli occhi sulle sue bermuda e le sue immancabile birkenstock è riderebbe come una pazza. E io con lei. Chissà come farà a stare senza indossare le birkenstock per nove mesi, camminare in casa sempre scalza, con l’estate che c’è è stata in Italia le avrà usate poco le sue amate ciabatte.
Io oggi mi sono messa un vestito carino, perchè a me da sempre aiuta. Affronto la mia tristezza, le mie paure e le mie ansie vestendomi di colori, riempiendomi di fiori.
E’ da sempre il mio antitodo.

In questi primi giorni di vita kuwaitiana mi sono sentita un po’ come una ragazzina mollata dal fidanzato. Quella che lo vede in tutti gli angoli, che prova una stretta al cuore quando frequenta gli stessi posti dove si andava insieme.
Eppure Dru non mi ha lasciato (cioè fisicamente non nè qui accanto a me ma moralmente siamo sempre vicine!).
Ci sentiamo spessissimo e quello che abbiamo fatto insieme, imparato insieme mi sta servendo tantissimo.
E poi a Kuwait, per fortuna, ho tante persone.
Appena scesa dall’aereo, mentre quel phon caldo mi avvolgeva e spettinava i capelli, ricevevo tanti messaggi. Anzi, sull’aereo ho trovato una famiglia. Scambiato numeri.
Se c’è una cosa in cui non sono cambiata, anzi semmai sono peggiorata, è essere  una stalker. A dire la verità, ho affinato la tecnica!. Attacco bottone più che mai, poi ora capirai me la cavo pure in inglese, quindi pure lo straniero non ha scampo. Come ieri al club. Ho subito familiarizzato con una polacca e una australiana.
Entrambe mamme di bimbe piccole, che andranno alla stessa scuola di Giada, entrambe iscritte al nostro caro e amato club.
Addirittura ho scoperto di avere due cose in comune con la polacca: abitiamo nello stesso building, ha vissuto anche lei a Milano, anche se solo per tre anni. Quindi, chiacchierare è stato facile, immediato, bello.
Sono qui entrambe solo da una settimana.
Ho preso il numero e le ho  invitate subito a casa mia per un playdate.
Ania, la polacca mi fa “sei davvero social”. Ragazza, non puoi immaginare quanto! Sei solo all’inizio…
Sono diventata così brava e astuta come stalker che tu neanche te ne accorgi!
In tanti ci scrivono sul blog, ci chiedono informazioni, aiuti, idee.
Fa strano, ma è anche bello.
E quando ho ricevuto la mail di quella famiglia italiana con due figli di cui uno della stessa età di Giada, li ho subito indirizzati nel mio bulding. Gli abbiamo prestato materasso, sedie, giochi. Ho pensato che questo avrebbe aiutato Giada a riempire il vuoto lasciato da Riccardo e Tommaso.
Oggi pomeriggio pure loro verranno qui a casa mia, insieme alla mia amica libanese Amal e Katya la russa.
La mia casa ritorna a vivere e popolarsi di amici dopo la lunga assenza estiva. Ci siederemo tutte al grande tavolo davanti all’enorme vetrata che guarda il mare, chiacchiereremo gesticolando, bevendo caffè mentre i nostri figli giocano felici.
In questa casa nel cielo come la chiama Giada torneranno quei suoni familiari, che ci fanno così bene.
Ieri Giada per l’ennesima volta mi ha chiesto dove sono Tommaso e Riccardo. E per la prima volta, alla mia affermazione “tesoro sono rimasti con i nonni in Italia, non torneranno più qui” non mi ha risposto con il consueto “no mamma, io li voglio qui”, “mamma torniamo pure noi in Italia”, ” mamma io ho bisogno di loro”. Mi ha risposto con un “Uffa. Va bene. Tanto ora mi farò dei nuovi amici, vero mamma?!”.
Ebbene si ci faremo dei nuovi amici.

Nessuno prenderà il loro posto. Anzi Dru mi starà sempre accanto in un altro modo, i suoi occhi, il suo modo di guardare ormai mi appartiene un po’.

Mi guardo un’ultima volta e lo specchio, sono pronta.

“Si ora tocca a me”. 

Lo devo a Giada a mio marito. E poi io sono la campionessa del bicchiere “mezzo pieno”.
Dru però stammi vicina!