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La nostra principessa araba

9 Maggio 2013 By mimma 10 Comments

Nella vita si  fanno tanti incontri, alcuni non ti lasciano nulla o molto poco, altri sembrano fatti proprio per quella fase che stai vivendo,  poi le strade ti allontano e ti perdi, altri ancora ti colpiscono e ti danno tanto. E ti lasciano un segno. Anche se in realtà tutti ci insegnano qualcosa.
Io sono una donna dai colpi di fulmine.
Adoro le persone e di alcune me ne innamoro.
Ad una cena ho avuto la fortuna di incontrare una donna che mi colpito e, ogni volta che mi è capitato di rivederla, l’impressione si è rafforzata : uaaaooooooooooo è quello che penso ogni volta.
Si Laila Al-Hamad è una di queste. Una vera kuwaitiana, appartenente a una delle 5 famiglie che hanno fatto crescere questo paese.
Le c.d. Famiglie del Mare. Mora, piccolina, esile, elegante ma semplice, fine. 
Anzi direi tres-chic.
A me sembrava quasi più una parigina che kuwaitiana. Diversa da quelle che incontro normalmente.
Parla in italiano con un leggero accento francese, probabilmente complice i suoi studi nella scuola francese. E’ sposata ad un italiano, ma l’italiano l’aveva imparato grazie ai suoi studi, una scelta controcorrente, tutti studiavano lo spagnolo, lei amava l’italiano.
Poi a  Wasghington si sono conosciuti, entrambi lavoravano nella Banca Mondiale, Laila probabilmente ha pensato: ecco perchè sentivo di dover studiare italiano.
Come tanti kuwaitiani è sbarcata in America giovanissima, a 17 anni per proseguire lì gli studi, prima la laurea, poi il master, poi due anni a lavorare a Bangkok e poi l’impiego nella Banca Mondiale. 

Poi dopo 12 anni di duro e intenso lavoro, di viaggi intorno al mondo, di corse, di vita da expat, con suo marito si sono guardati negli occhi e si sono detti: i bimbi sono piccoli, una femmina e un maschio, se davvero vogliamo cambiare, recuperare un pò di tempo per la famiglia, dare ai nostri figli delle radici simili alle nostre forse è arrivato il momento di trasferirci.
E sono tornati a Kuwait City. Facile, bello, direte voi.
Bè, Laila ci ha raccontato che non è stato così.
Mancava da 20 anni, il paese era cambiato tanto, cresciuto molto, molte più cose da fare, ma aveva perso un pò di identità, troppo orientato al materialiasmo.
Senza contare che i suoi contatti non c’erano più. Quasi tutti come lei, emigrati altrove.
Famiglia si, tanta, qualità della vita, alta. I figli felici. Mamma più presente.
Ma Laila ha faticato a ricostruirsi il suo “centro vitale”. Come ognuna di noi mamme, quando arrivano i figli e la tua vita cambia.
Come tutte quelle che per amore, chi dei figli, chi del marito e sopratutto di un progetto comune mette via “un pò di se”  per un periodo almeno.
Ma lei aveva già le idee chiare, un sogno, un’idea, maturata anche grazie alla sua esperienza nel no profit della sua esperienza americana.
Recuperare  il “made Kuwait” la loro tradizione, il loro artigianato.
Creare qualcosa di qualità e di originale. Un progetto ambizioso in un posto dove l’import la fa da padrone, dove lo voglio “ora e subito” è di casa, dove è il profitto che caratterizza il successo della tua azienda non la qualità che essa produce.
Ma la nostra bella Laila non si arrende, è stata cresciuta con certi valori, e ha creato una bellissima realtà: ZERI CRAFTS


L’azienda prende ispirazione dal patrimonio del Golfo, reinterpretandolo in chiave moderna e contemporanea, con un occhio di artigianalità, design e qualità.  Zeri Crafts ha lanciato la sua prima collezione nel maggio 2012 alla Sadu House. I prodotti che offre sono il mubkhar, ovvero il bruciatore d’incenso che ‘ radicato nella cultura kuwaita; segnalibri il legno di banana con cordoncini fatti a mano; creazioni di pelle di cammello fatte a mano ad Abu Dhabi; collezione di tessuti e cuscini fatti a mano secondo la tradizione Sadu. La tessitura Sadu e’ un tipo di tessitura eseguita dale donne beduine in tutto il Golfo.


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Ieri ci ha ospitate nella sede della società. Che si trova all’interno di una villa che si affaccia direttamente sulla Arabian Gulf road. La cosa strana e’ che appena abbiamo varcato la soglia e chiuso il cancello alle nostre spalle ci e’ sembrato di entrare in un luogo magico. I rumuri della strada sono scomparsi a poco a poco, il profumo dei fiori e delle piante ha inebriate i nostri corpi, l’eleganza e la semplicita’ degli arredi ci ha conquistato e trasmesso serenita’. Dopo qualche minuto ci siamo scordate completamente di essere a Kuwait City!


Questa villa era lo chalet di famiglia. Qui la famiglia viveva, perchè la Gulf road non esisteva ancora, c’era solo un immensa spiaggia.
Abbiamo passato un’ora e mezza a chiacchierare di lei, di noi, di com’era il Kuwait vent’anni fa, di scuole, di figli, di vita.

Abbiamo sorseggiando un the verde, assaggiando dei buonissimi dolci tipicamente kuwaitaini, fatti in casa, perchè nelle pasticcerie non li trovi.


Circondati da cose belle e semplici.
In una atmosfera surreale, pacifica, con una chiacchera così piacevole e serena che io e Drusilla volevamo farci adottare. Anzi prenotarla almeno una volta a settimana. E’ teraupetica.
Lei non indossa il burqa, nè nessuno della sua famiglia. Nè si sognerebbero di farlo, pur essendo molto religiose. Ma di questo parleremo nel prossimo post.

Si le persone sono magiche. E alcune più di altre. E’ inevitabile.

Grazie Laila.




Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. mammapiky says

    9 Maggio 2013 at 23:21

    L’avete intervistata quindi?!?!?! Bellissimi oggetti, da come ne parlate sembrano avere un anima!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Maggio 2013 at 6:47

      Abbiamo chiacchierato . E si ha una così nella anima che a noi e’ sembrata una principessa . Mamma picky siamo pronte a soddisfare la ria curiosità .

      Rispondi
  2. Anonymous says

    10 Maggio 2013 at 8:44

    Una fotina- ina- ina se la poteva far scattare questa principessa, cosi’ da soddisfare la curiosita’ dei lettori/lettrici d’ oltreoceano!! Mimmuzza, tu ormai sembri Lilli Gruber che intervista Obama, guarda che posa plastica! AC

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Maggio 2013 at 11:33

      Sei la solita! I love you

      Rispondi
  3. bussola says

    10 Maggio 2013 at 10:53

    in questo blog si respira magia e profumo di spezie…. mi sono subito accomodata

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Maggio 2013 at 15:39

      Benvenuta! preferisci un the o un caffe???
      ;-))))

      Rispondi
  4. verdeacqua says

    10 Maggio 2013 at 11:21

    ma che bellissime cose!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Maggio 2013 at 15:38

      Si è vero e noi nn siamo brave a fotografare come te!

      Rispondi
  5. Rachele says

    10 Maggio 2013 at 15:26

    Bellissimi gli oggetti ma che dire della villa…. insomma a vedere le tue foto e leggere il racconto è stato come vedere un documentario alla tv, molto reale! e mi è venuta voglia di tuffo in piscina e assaggio del dolcetto!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      10 Maggio 2013 at 15:38

      i dolcetti buonissimi. sia quelli alla farina di ceci, che l’altro. deliziosi. E la casa era magica, sopratutto perchè riusciva a trasmettere pace e silenzio, pur trovandosi in una via molto rumorosa. E poi Rachele c’era un giardino! un sogno qui. Ma Laila è molto attente. I suoi oggetti sono belli davvero.

      Rispondi

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Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

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