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Ma come diavolo ci sei finita nel Kuwait??

13 Marzo 2013 By mimma 33 Comments

Ma come diavolo ci sei finita in Kuwait?
Bella domanda, me la sento fare spesso. Da dove inizio?? Bè da un meeting aziendale su un cucuzzolo di una montagna, dove da brava “party girl” pur non sapendo sciare ci andai portandomi dietro le amiche del cuore (quando tutti si portavano lì mariti,mogli,fidanzate o amanti).Ebbene lì incontrai quello che sarebbe diventato l’uomo più importante della mia vita che guarda caso aveva lo stesso nome dell’altro uomo della mia vita: mio padre!!

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Capì subito che era una cosa seria e altrettanto velocemente capì che mi sarebbe costato parecchio, perchè lui pur essendo italianissimo, viveva all’estero: Dublino e non solo, aveva spostato la causa estera , che da sempre o  quasi, da tante soddisfazione.
Quindi da single incallita e modaiola, mi trovai non solo a fronteggiare il problema di dover superare il normale egoismo di rapportarsi seriamente e totalmente con un altro essere umano quando hai più di 30 anni, ma c’era pure l’ostacolo della lontananza e di dover fare prima o poi una scelta radicale.
E se all’inizio la lontananza aiuta perchè ti conosci senza bruciare le tappe (anche se noi già subito avevamo capito di essere uno il destino dell’altro) ed è romantico trovarsi nei we in città diverse, alla lunga hai bisogno di un quotidiano, di una base, di piedi puzzolenti e di avere uno che si addormenta sul divano mentre tu ti sei seduta da solo 5 minuti. O almeno qs ero il mio bisogno, non credo nei rapporti a distanza che durano troppo a lungo. Solo che ho combattuto a lungo. Amavo la città che mi ero scelta, milano, il mio lavoro, i miei amici e le mie sane abitudini. E poi insomma qs sconosciuto chi era? Vabbè mi hai rubato il cuore e la testa ma chi ti conosce?? posso rinunciare alla mia autonomia, alla mia indipendenza che durava da più di 15 anni e metterti la mia vita tra le mani???
Perchè da subito è stato chiaro che sarebbe stato meglio che a mollare tutto fossi io. Per tanti motivi, lui più grande, lavoro più figo e redditizio del mio, causa estera che piace a tutti ed è considerata figa( a parole TANTO meno nei fatti).  Eppure avevo bisogno di tempo e di prendere fiducia. Lui bravissimo non ha messo fretta, secondo me aveva le mie stesse perplessità, nè voleva prendersi questa “responsabilità” senza che io fossi convinta al 100% . Tra l’altro sembrava che la sua società prima o poi lo avrebbe mandato in una nuova città e a noi sembrava giusto avere le idee chiare  e magari iniziare insieme da un altra parte , nuova per entrambi.
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Così nel frattempo abbiamo messo su casa a Milano e fatto un matrimonio part time, della serie che ci vedevamo solo nei we e neanche tutti. Ma ad un certo punto è arrivato il colpo di scena. Il marito da bravo gemelli ( cioè istintivo, un pò pazzo) accetta un’opportunità lavorativa in Italia e io nello stesso periodo rimango incinta. Tutti felici e contenti??? Mica è una favola, questa è una storia vera!! L’azzardo ha un costo alto per il bel marito, più del previsto. Lui fa un passo indietro lavorativo notevole, sia in termini di professionalità, sia economici. E io ?? Io mi trovo improvvisamente a convivere h24 con un altro essere umano giustamente insoddisfatto, una neonata non dormiente e a gestire un pesante infortunio che complica la vita quotidiana. Ed è stato allora che ho capito che dovevo mettere in atto la tecnica imparata dal libro the secret: la forza di attrazione del pensiero ( in sintesi, ma vi consiglio di approfondire, se vuoi qualcosa devi desiderarla fortemente chiederla all’universo e comportarti come se fosse già accaduta. Il pensiero è un potente magnete).

Ho capito che ormai eravano una famiglia e che quello che contava di più era stare tutti insieme. Che almeno dentro di me il salto era fatto: mio marito e mia figlia erano l’indirizzo di casa. Non contava più la città, il nostro passato. Ma solo il presente e la ns soddisfazione di stare insieme serenamente. Ho capito che 20 anni e più di onorata carriera di mio marito meritavano un’oppotunità migliore  di quella milanese. Che per me, complice la sua vicinanza, era tempo di “prendersi la libertà” di capire se (e lo sapevo che c’era e c’è) potevo fare anche altro. Di colmare alcune mie lacune, come la lingua, che mi avrebbero reso più forte e migliore. E poi io e patata non saremmo state più ostaggio di una tata. Insomma ho capito che era arrivata l’ora di una nuova chance lavorativa ( povero marito a lui la parte meno divertente ma è o non è il più figo???). Ho comprato una bella stilografica al marito, perchè ero sicura che sarebbe arrivato un contratto importante da firmare, ho iniziato a comportarmi come se di lì a breve saremmo andati all’estero, ho fatto i c.d esercizi di visualizzazione.
 Mi figuravo la casa, la vita, la routine. E così arrivò la telefonata per il Kuwait. 
Un caso? Non credo (certo il fantastico curriculum del marito aiuta). 
Certo io tutto mi immaginavo: Londra, Amsterdam, Stati Uniti, Brasile…però ogni tanto quando mi concentro  e, il focus nella legge di attrazione è tutto , mi distraggo e voilà spiegato il Kuwait!!! ( sarà che era vicina l’estate e sognavo il caldo e il mare). 

Vi assicuro che ho faticato a convincere il marito. Un paese arabo, una figlia piccola, io che mettevo un buon lavoro in stan by ( w l’aspettativa). Ricominciare daccapo. 
Ma alla fine ce l’ho fatta . E’ stata dura, ma ora dopo un anno e dopo anche gli ultimi fatti in Italia dico “benedetta Kuwait”. Certo ogni tanto vengo colta dalla paura e dall’incertezza. In un mondo che insegna giustamente ad essere autonome e indipendenti io (per ora) mi sono votata alla vita di famiglia (che diciamolo non sempre è così divertente e facile e nè può costituire un sigillo di  sicurezza futura).    
Ma so che i giochi non sono finiti qui.
E non mi pento della mia scelta se vogliamo controcorrente anche alla luce di quello che ho lasciato. Come ho scritto è stata una scelta lunga, maturata e partita da lontano da quel meeting aziendale. Per nulla avventata. Poi qui siamo diventati una famiglia vera, patata sta crescendo bella e libera, penso che è comunque un gran privilegio passare tanto tempo con lei nei suoi primi anni. Anche se ho messo nel cassetto una laurea, una professione e tanti sacrifici.
Ma mi sto regalando una seconda giovinezza, perchè qui ho ripreso a sognare a immaginare altri scenari, grazie a quel fantastico uomo incontrato su un cucuzzolo della montagna ( che poi a me la montagna neanche piace). E poi che bello stare tutti insieme!!!

Filed Under: MAMME EXPAT

Comments

  1. mammapiky says

    13 Marzo 2013 at 12:29

    Vi conosco con questo post e già mi sono innamorata del blog che seguirò con piacere (ah mi aggiungo ai follower se non vi spiace?!). Navigavo in google per trovare un immagine adatta per un post, ed eccomi qui…l’immagine relativa ad una mamma indaffarata non la tocco ma sono felice di avervi conosciuto. Piacere sono Mamma Piky.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Marzo 2013 at 13:34

      Cara Mammapiky siamo onorate di aver fatto la tua conoscenza!!!! quell’immagine puoi prenderla noi l’abbiamo trovata in rete. Solo le foto sono intoccabili..;-) anche noi , se nn ti spiace ti aggiungeremo…
      a presto!

      Rispondi
  2. Graziella Pezzetta says

    13 Marzo 2013 at 13:40

    Secondo me siete delle pioniere tu e la Dru. Donne emancipate, colte, libere di scegliere, che scelgono di “dedicarsi” alla famiglia e ai figli, non è per nulla una scelta scontata e da un valore e una visione nuova e diversa al ruolo di mamma. Brave, vi ammiro.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Marzo 2013 at 14:16

      Grazie Graziella a me è sembrata l’unica scelta da fare. Senza alcun dubbio. Come dico ogni tanto mi assale la paura e l’incertezza…ma sono convinta che qs esperienza ci sta dando tanto a tutte e due.

      Rispondi
  3. Anonymous says

    13 Marzo 2013 at 14:00

    Sorella cara io nn condivido la vostra scelta e anche quella di lasciare il lavoro,ma io sono la vittima di un matrimonio fallito e nn soli,sono anche felice e sempre più convinta di vivere in Italia anche in questo momento di difficoltà!ma prima o poi anche voi tornerete perché vivere lì nn credo sia così figo e semplice.

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Marzo 2013 at 14:15

      Non è figo ma resta un’ottima opportunità sta a noi farla fruttare. Sono convinta che certe decisioni maturino dentro di noi e spesso sono imprenscindibili. Tu stessa mi hai detto che avresti seguito il tuo nuovo fantastico marito in veneto. Sicuramente torneremo l’Italia è casa ns.

      Rispondi
  4. enrico festa says

    13 Marzo 2013 at 17:00

    bellissimo!!!
    in bocca al lupo e complimenti per questo fantastico blog!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Marzo 2013 at 18:20

      E’ sempre bello ricevere visite,commenti ma quegli degli uomini mi fanno piacere ancor di più …. Siamo nella giusta direzione !

      Rispondi
  5. Anonymous says

    13 Marzo 2013 at 17:47

    Graziella, non ti conosco, ma il tuo commento e’ splendido. Non tutti capiscono la scelta di mollare tutto, seguire il marito e fare la mamma full-time. Anch’io resto dell’idea che nonostante le difficolta’ ( e posso assicurare che qui a Singapore, per il momento, per me e’ molto piu’ difficile che in Kw…) potersi godere il Pidocchio full-time (il marito qui molto meno, ha adottato uno stile lavorativo nippo-coreano) e’ un privilegio senza prezzo. Brave girls, questo blog e’ proprio bello, nei miei momenti di solitudine lo apprezzo ancora di piu’!!
    baci da Anonimo Cinese

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Marzo 2013 at 18:16

      Anonimo cinese tu che sei un medico ti prenderanno ancor più pazza!! Non sanno che lavori gratis per gli amici ammalati come me. Ci manchi sempre tanto!!

      Rispondi
  6. THEPOCKET MAMA says

    23 Marzo 2013 at 23:21

    ciao, ho appena scoperto il tuo blog e mi sono unita ai follower perchè sono davvero curiosa di sapere come continua la vostra avventura in Kuwait. A presto!! Laura

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      24 Marzo 2013 at 9:12

      Benvenuta Laura…ne racconteremo delle belle…

      Rispondi
  7. robedibimbi says

    24 Marzo 2013 at 11:05

    Che approccio..filosofico. Grandissima scelta; ottima dose di coraggio e incoscienza; stupendo il metodo di visualizzazione, cercherò di applicarlo per cambiare lavoro (magari mi concentro su Londra, perchè il Kuwait insomma…). Mi piace il blog! Ora seguo la caccia al talent e poi torno!. yu

    Rispondi
  8. MammaInOriente says

    10 Aprile 2013 at 2:45

    Anche io ho mollato tutto in Italia per seguire mio marito in Oriente, prima 3 anni in Cina e ora in Thailandia. A volte è bellissimo, a volte è tremendamente difficile. Soprattutto quest’ultimo trasferimento ci sta mettendo di fronte a problemi e sacrifici, ma non mi stancherò mai di dirlo: stare insieme è tutto e, ovunque sono tuo marito e i tuoi figli, allora quella è casa, anche se a migliaia di chilometri dalla tua casa fisica…

    Rispondi
  9. Emy says

    28 Aprile 2013 at 15:49

    ma tuo marito come l’ha presa del fatto che tu abbandonassi la tua carriera? 🙂
    Ma il kuwait gli piace o è stata ed è una scelta sofferta ancora?

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      28 Aprile 2013 at 16:40

      entrambe le decisione sono state difficili, ma necessarie. Il mio lavoro per ora è in stand by, ma confido di riprenderlo presto, magari facendo altro. In kuwait ci stiamo bene, anche se ogni tanto ci sta stretto.

      Rispondi
  10. Anonymous says

    10 Maggio 2013 at 21:20

    Questo commento è stato eliminato da un amministratore del blog.

    Rispondi
  11. alessia piani says

    29 Ottobre 2013 at 14:03

    ciao che bella storia.. e mio marito partiremo a breve per il Kuwait per una proposta lavorativa..mi chiedevo com’è la vita per un italiano e soprattutto le scuole ! grazie ciao

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      29 Ottobre 2013 at 19:55

      Ciao Alessia, grazie!
      La vita in Kuwait è una vita normalissima, per me scandita da una routine strettissima che dipende dai figli. Ci sono ottime scuole private. Se hai bisogno di informazioni non esitare a contattarci e inviarci una mail.
      In bocca al lupo!

      Rispondi
  12. Chiara A. says

    13 Novembre 2013 at 17:21

    “Mio marito e mia figlia erano l”indirizzo di casa”

    Credo che queste parole siano sufficienti a spiegare ogni scelta! Che sappiamo essere difficile, richiede un certo carattere (che spesso si ignorava di avere) e tantissima volontà e amore. E forse anche così non si sarà mai davvero preparati a quello che si dovrà affrontare! Ma questa non è semplicemente la VITA?!
    Vivere all’estero richiede sacrifici, ma al tempo stesso regala emozioni ed esperienze uniche nella vita!

    Sono appena arrivata a Doha, per seguire mio marito. Ho lasciato la mia adorata casa di Milano e il mio lavoro, un po’ a malincuore, un po’ elettrizzata.
    Ma in tutta sincerità è bastato addormentarmi la prima sera accanto a mio marito per capire di non essere andata via, ma di essere finalmente arrivata. Arrivata a casa mia, a casa nostra!

    Avete una nuova follower! 🙂

    Nonché neo blogger anche io!
    bonjourchiara.blogspot.com

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      13 Novembre 2013 at 17:59

      Cara chiara hai ragione. è proprio così…vedo che abbiamo fatto stesso percorso. Benvenuta in questa parte di mondo. Ti seguirò.

      Rispondi
  13. mamma jago says

    15 Novembre 2013 at 1:00

    Cara mimma…Seduta in unl salone di parrucchiere per donna nella nostra puglia…luogo a te (mi permetto il tu) sicuramente sinonimo di famiglia e intriso di odore di casa…guardavo attraverso il pc quella bimba biondissima e bellissima che parlava con la sua zia rossy (innamorata) anzi sbiriavo…e la sua mamma. …e mi chiedevo. ..come si fa a finire dall’altra parte del mondo???? Ed ecco la risposta. ..una combinazione tra favola e realtà. ..realtà che come tu hai scritto nn sarebbe mai esistita in Italia! !!! Bellissimo blog…..ciao. …

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      15 Novembre 2013 at 9:49

      Che bello immaginarti li nel negozio di famiglia, tra i miei cari. Benvenuta mamma jago

      Rispondi
    • mamma jago says

      20 Novembre 2013 at 20:40

      Grazie cara…..

      Rispondi
  14. Squitty says

    26 Gennaio 2014 at 8:55

    Ma che meraviglia questa storia! Complimenti per il coraggio e la determinazione! E, naturalmente, per il risultato. Ci siamo già incrociate, qualche tempo fa, ma da oggi vi seguirò con costanza (sono lentina ad aggiornare la mia pagina “blogs”). A presto

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      4 Febbraio 2014 at 14:37

      Certo squitty….ci ricordiamo di te! Grazie mille

      Rispondi
  15. Mamma Avvocato says

    4 Febbraio 2014 at 14:08

    Che dire? Leggere la tua storia mi fa capire che io non sarei pronta ad un passo del genere, non lo desidero proprio però…mi sono emozionata leggendoti e faccio il tifo per te!!!

    Rispondi
    • Mimma Zizzo says

      4 Febbraio 2014 at 14:36

      che carina chi sei! ma chi me lo doveva dire a me….impensabile un trasferimento fuori dalla prima cerchia di Milano…poi accade che finisci in mezzo al nulla! Vedremo…è dura, però anche stimolante…poi leggo che il kuwait ha regalato 500 milioni all’Italia e quasi mi sento orgogliosa di vivere qui…come se vessi aiutato pure io un pò la mia terra!

      Rispondi
  16. Cara Malù says

    20 Gennaio 2015 at 13:20

    Arrivo un po’ in ritardo e vi conosco solo oggi..ammiro il coraggio di chi lascia tutto per costruirsi la propria felicità e condivido il tuo entusiasmo per la legge di attrazione 🙂 Vi seguirò con piacere! Serena

    Rispondi
    • drusilla says

      20 Gennaio 2015 at 21:14

      Grazie di cuore Serena! E… Benvenuta!!!!

      Rispondi
  17. Mammarch says

    12 Ottobre 2015 at 15:51

    Non avevo mai letto questo post: bello, coraggioso e super romantico…W le donne con le p… 😉

    Rispondi
    • mimma says

      14 Ottobre 2015 at 18:09

      Cara….w a chi ha il coraggio di provarci almeno. Non trovi???

      Rispondi

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Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

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