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MA COME DIAVOLO CI SEI FINITA IN KUWAIT?

13 Marzo 2013 By drusilla 16 Comments

Ci sono giornate no, quelle in cui ti guardi allo specchio e non c’e’ nulla che va bene. Ti vedi brutta, grassa, insoddisfatta della propria condizione di donna, madre e moglie! In quei giorni mentre ti guardi nel maledetto specchio ti fai domande del tipo: “Ma cosa diavolo ci faccio in Kuwait?” Oppure “Ma che cosa mi e’ saltato per la mente quando ho deciso di mollare tutto per seguire mio marito all’estero, decidere di fare la mamma h24 e trasferirmi in un maledetto paese di nome Kuwait?”….
Non e’ facile scrivere di queste cose. Finche’ se ne parla ok ma mettere tutto nero su bianco e’ complicatissimo. Oggi vorrei spiegare come e perche’ ho scelto di mollare tutto, di seguire mio marito all’estero, di fare la mamma h24 . Tanti la definiscono  una “scelta coraggiosa” che va controcorrente ma io la chiamo solo una scelta di vita, forse forte, ma non piu’ coraggiosa di tante altre scelte!

 Per poter meglio spiegare la mia scelta devo partire da tanti anni fa. Si, perche’ sono tanti anni che io e mio marito stiamo assieme e ci frequentiamo; precisamente dal 1997 (woowww!!!). Ero una diciassettenne quando ho iniziato a frequentare quel pazzo scatenato di mio marito. Si puo’ dire che siamo cresciuti assieme: mi sono diplomata, poi ci siamo laureati (io in economia, lui in geologia), abbiamo condiviso le difficolta’ nonche’ delusioni delle prime esperienze lavorative, abbiamo superato gli ostacoli che la vita di tutti i giorni ci presentava. Ma siamo sempre stati dannatamente uniti!
Poi un giorno lui riceve una proposta lavorativa all’estero (piu’ che lavoro si trattava di volontariato) mentre io decido di frequentare un Master in Bocconi per specializzarmi nell’ambito delle risorse umane. Questa e’ stata la prima volta che siamo stati veramente lontani e separati per mesi: lui in Tanzania (Africa!) mentre io a Milano. Lui al lavoro mentre io sui libri a studiare. Ma la distanza ci ha uniti ancora di piu’.
Poi io finisco il Master mentre lui riceve un’altra proposta di lavoro (abbastanza seria ma non troppo!). Ancora lontani: lui in Spagna, io chissa’ dove…. In quel periodo stavo facendo i colloqui per ottenere uno stage di sei mesi al termine del Master.
E’ gia’ li che avevo deciso di “rinunciare” alla carriera! Si perche’ sono convinta che una relazione non puo’ durare se si e’ in due a voler far carriera. Quindi, io decisi di trovare un lavoro piu’ tranquillo; di quelli che ti permettono di gestire l’eventuale arrivo di figli; di quelli che puoi mollare senza rimorsi.
Qualche mese dopo a lui arriva la grande proposta di lavoro, quella che aspettava da tanto tempo, la proposta della vita. Finalmente, una grande azienda italiana che opera nel campo delle costruzioni (in particolare, fondazioni speciali, scavi di gallerie, consolidamento del terreno) gli propone un lavoro in Qatar.
Insieme decidiamo che deve partire, non puo’ farsi scappare un’opportunita’ di questo tipo. Lui che e’ geologo dove la trovava un’altra occasione cosi’?!
Io nel frattempo ricevo una proposta di stage in un’agenzia per il lavoro.
L’anno dopo decidiamo di sposarci.
La nostra situazione era la seguente: io impiegata addetta alla selezione in un’agenzia per il lavoro a Desenzano sul Garda mentre lui lavora come operatore di cantiere a Doha in Qatar.
Dopo un anno decidiamo anche di comprare casa in Italia; entrambi sapevamo che non avremmo mai realmente vissuto in quella casa ma volevamo comunque avere un qualcosa di nostra, una base per ritrovarci da soli durante i suoi rientri.
Nel momento in cui abbiamo iniziato a parlare di figli si e’ iniziato anche a parlare della mia partenza. Notare che uso sempre il verbo al plurale. Si, perche’ io e mio marito siamo un Noi; abbiamo questa abitudine (non so se bella o brutta dipende!) di decidere sempre tutto in due, non riusciamo a decidere da soli, dobbiamo sempre confrontarci, a volte litigare, discutere ma raggiungere la conclusione insieme.
La gravidanza di Tato la passo da sola in Italia continuando a lavorare.
Quando Tato ha compiuto 3 mesi, dopo aver fatto le vaccinazioni obbligatorie sono partita per la Libia e ho mollato. In realta’, non avevo mollato veramente tutto. Ho usufruito della maternita’ e poi di un periodo di aspettativa. Avere un contratto di lavoro, anche senza lavorare realmente, mi dava l’idea di avere maggiore indipendenza (era piu’ una condizione psicologica che altro).
Poi decidiamo di avere un secondo figlio. Sono rientrata in Italia per affrontare meglio la seconda gravidanza e poi via partiti per il Kuwait (Ercolino aveva solo 2 mesi). E dopo il secondo periodo di materinita’  ho deciso di dare le dimissioni. Ormai era chiaro che non sarei piu’ rientrata. Non e’ stato facile mollare un lavoro che adoravo e un ufficio fatto di amiche importanti. Ma nella vita le scelte vanno prese!
In conclusione, perche’ ho deciso di mollare tutto?
Perche’ credevo in mio marito, nel nostro progetto di vita di famiglia, perche’ pensavo che crescere due figli all’estero sarebbe stato fantastico e avrebbe dato loro tante oppurtunita’ in piu’. Ho voluto guardare lontano.
Perche’ amo alla follia mio marito e tutta la nostra meravigliosa famiglia!
Ho rinunciato a tante cose, come il lavoro; ho sacrificato la mia famiglia d’origine ma non posso dire di aver rinunciato alla mia indipendenza. Oggi, in Kuwait, mi sento piu’ libera e me stessa di quello che ero prima in Italia.
Qui posso dedicarmi ai miei Tati, posso fare la mamma come l’ho sempre sognato, posso coltivare le mie passioni e grazie alle persone meravigliose che ho conosciuto sto scoprendo dei lati del mio carattere che non sapevo nemmeno di avere. Ho intrapreso questa meravigliosa esperienza di blogger; ho imparato finalmente a parlare inglese; ho conosciuto gente da tutto il mondo; ogni giorno mi si presenta una nuova sfida!

Filed Under: EXPAT LIFE

Comments

  1. Graziella Pezzetta says

    13 Marzo 2013 at 13:32

    Perchè sei splendida 🙂 com’è splendido il tuo “attuale” marito 🙂 sei una grande Dru!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      13 Marzo 2013 at 14:49

      Graz sei sempre fantastica e troppo gentile!!!
      Pensa che volevo definire il mio lui come “attuale marito” ma forse non avrebbero capito tutti cosa intendevo…

      Rispondi
  2. Anonymous says

    13 Marzo 2013 at 23:04

    Che siete una grande famiglia già lo sapevo e vedervi così uniti mi lieta il cuore siete anche tanto lontani e mi mancate ma devo anche dire che avete sempre fatto buone scelte ed è vero che oltre ad averle voi state dando molte opportunità anche ai vostri figli,ciao carina vi voglio bene

    Rispondi
  3. silvia - amoricolpisello says

    11 Aprile 2013 at 12:40

    Che meraviglia! Ho appena scoperto il tuo blog ma mi riprometto di tornarci con calma.
    Un po’ ti invidio, sai? Se a mio marito offissero un’opportunità all’estero, prenderei armi, bagagli e bambini e partirei di corsa…

    Rispondi
  4. Mom says

    4 Settembre 2013 at 15:35

    CHE MERAVIGLIA!!! Bravissima!

    Rispondi
  5. Gloria says

    17 Ottobre 2013 at 16:38

    Bellissimo!!! Questo si che è un progetto famiglia! E il segreto sta proprio nelle parole amore e insieme!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      18 Ottobre 2013 at 11:38

      Grazie Gloria!

      Rispondi
  6. mamma jago says

    21 Novembre 2013 at 16:01

    Forza determinazione pazienza ostinazione a volte timore o dubbio…ma alla fine la parola famiglia è la risposta vincente su tutto…..complimenti drusilla (mi permetto il tu)……ciao. …

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      21 Novembre 2013 at 19:24

      Hai proprio ragione mamma jago, la parola famiglia è vincente su tutto!
      Grazie mille e il tu è perfetto.

      Rispondi
  7. Maddalena Sodo says

    19 Dicembre 2013 at 14:27

    che bella che sei, bellissimo leggerti anche perchè mi rivedo molto nella tua esperienza. Anche io due anni fa ho deciso di lasciare il mio lavoro per seguire qui mio marito, per fa sì che stessimo tutti e tre insieme..anche io non ne sono pentita e, a scapito di quel che molti pensano, anche io oggi mi sento molto più libera di quanto mi sentissi in Italia. Sono archeologa, per cui ho lasciato un lavoro per il quale avevo studiato tanto, una passione grandissima..ho lavorato per 15 anni, bellissimi. Ma oggi non mi pento di essere qui e sono felice 🙂

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      19 Dicembre 2013 at 20:35

      Ciao Maddalena! Grazie per i complimenti, sono felice di sapere che ci sono altre donne che hanno fatto una scelta dura come la mia. Lo sai che mi piacerebbe tantissimo conoscerti?! Dobbiamo assolutamente vederci visto che siamo emigrate nello stesso fantastico polveroso paese….

      Rispondi
  8. Maddalena Sodo says

    19 Dicembre 2013 at 14:27

    Hai ragione quando dici che la parola famiglia è vincente su tutto 🙂

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      19 Dicembre 2013 at 20:36

      A mei viene più naturale usare il NOI e mai IO!

      Rispondi
  9. Squitty says

    26 Gennaio 2014 at 9:04

    Anche la tua è una bellissima storia! E’ bello sapere che ci sono persone che credono ancora così tanto nella famiglia. Brava!

    Rispondi
  10. Mamma Avvocato says

    4 Febbraio 2014 at 14:02

    Bellissima storia (arrivo qui dal blog di festeggiamento dell’anno trovato sul cocco dell blogger)!
    Ti auguro che tuo marito sappia sempre apprezzare la tua scelta e la tua famiglia resti unita così anche in futuro e…ti seguirò volentieri!!!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      4 Febbraio 2014 at 19:59

      Grazie Mamma Avvocato! La mia è stata una scelta forte ma ben ponderata assieme a mio marito con il quale ora sono veramente molto legata e complice. Mi auguro che rimanga così sempre…

      Rispondi

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