Le vacanze sono finite.
Finalmente siamo tornati a vivere la nostra routine.
Una routine scandita da orari ben precisi legati alla scuola, al lavoro, alle attività sportive pomeridiane, ai compiti. Insomma, quella realtà che tutti torniamo a vivere a settembre dopo le vacanze estive.
“Tu sei fortunata!”
Questa è stata una frase che mi sono sentita ripetere diverse volte durante queste vacanze.
A pensarci bene, è un po’ di tempo che mi sento dire queste tre parole.
Sono fortunata perché ho due figli che mangiano tutto.
Sono fortunata perché mio marito ha un buon lavoro.
Sono fortunata perché i miei figli dormono tutta la notte.
Sono fortunata perché vedo il lato positivo delle cose e mi piace sorridere al mondo.
Sono fortunata perché mio marito mi aiuta nelle faccende di casa.
Sono fortunata perché i miei figli, fino ad ora, hanno mostrato una grande capacità di adattamento ai cambiamenti.
Sono fortunata perché…. perché…. e ancora perché….
La lista delle motivazione del “tu sei fortunata” è davvero infinita.
Confesso che tutta questa fortuna che mi viene attribuita pesa e comincia ad essere piuttosto fastidiosa e ingombrante.
Durante le vacanze in Italia ho avuto tempo per riflettere ed ho capito una cosa.
Il mondo si divide in due categorie:
– i Fortunati
– i Bravi
Inutile precisarvi che io appartengo alla prima categoria.
I Fortunati sono tutti coloro che hanno la vita facile, un lavoro rilassante e ben pagato, che vivono una realtà figa e divertente, fatta solo di cose belle.
I Fortunati sono quelli che hanno figli che mangiano tutto, dormono tutta la notte, sono educati, non fanno capricci perché in fondo in questa categoria i bambini nascono già pronti e fatti.
Poi ci sono i Bravi.
Questa è la categoria caratterizzata da un elevato tasso di lamentele e proteste. Coloro che quando raggiungono un obiettivo devono mostrarlo al mondo cercando di raccogliere il maggior numero di consensi e si crogiolano nel sentirsi dire: “wow, tu si che sei bravo!”. Ma essendo loro Bravi non riescono a sorridere per il traguardo raggiunto e si ostinano ad avere il broncio.
I Fortunati ringraziano ogni giorno con il sorriso per la fortuna che hanno ricevuto, perché il caso, il destino e le coincidenze li hanno aiutati.
Mentre i Bravi si lamentano per le difficoltà che la vita gli mette sulla strada.
Con questo post, decisamente polemico, vorrei semplicemente urlare che la vita è fatta di scelte.
Non esiste fortuna se tuo figlio mangia tutto, dorme tutta la notte, è educato, accetta facilmente i cambiamenti, ha tanti amici sparsi per il mondo. Dietro a questi bambini ci sono due genitori che hanno lavorato sodo e lavorano ancora ogni giorno per ottenere i giusti traguardi.
Non è fortuna se tuo marito svolge un lavoro che gli piace ed è ben remunerato, ci sono dietro una serie di scelte che portano con sè numerosi sacrifici e rinunce.
Non è fortuna se tuo marito ti aiuta nelle faccende di casa, semplicemente è questione di equilibri e rapporti basati sul rispetto reciproco.
Di una cosa posso dire di essere stata fortunata: ho una famiglia tanto imperfetta quanto meravigliosa che mi ha insegnato i valori fondamentali per vivere, mi ha detto che cosa sono l’umiltà e la gratitudine. Grazie alla mia famiglia ho imparato a sorridere alla vita e affrontare a testa alta tutte le difficoltà che ci mette sul cammino e cercare il lato positivo delle cose perché tanto le brutture e le cattiverie ci sono e saranno per sempre.
La fortuna va costruita, non aspettate che cali dal cielo!
E voi, a quale categoria appartenete?
Drusilla
Chiara expat 2.0 says
Applausi per Drusilla. Ah si, anche io agli occhi di molti (soprattutto quando torno in Italia) sono fortunata. Perchè vivo a Parigi, per il lavoro di mio marito, perchè mi sono permessa di aver lasciato il lavoro per trasferirmi a Parigi, perchè ho studiato in ottime scuole all’estero.
Il mio concetto di fortuna ė un altro. Sono fortunata perché ad oggi sono in buona salute e perchè ho trovato una persona che aveva voglia di crescere i figli all’estero, perchè anche lui stesso è cresciuto fuori dall’Italia e sapeva i pro e contro di ripartire, ma sono prevalsi i pro.
Detto questo, delle fortune a noi attribuite- che invece sono e sono state grandi sacrifici- rispondo con un sorriso tirato.
Ci sono quelli che mi capiscono e quelli che…fortunata te.
drusilla says
Un sorriso e’ la migliore risposta per queste persone….
Mamma avvocato says
Cara Drusilla,
Hai pienamente ragione.
Certo, la fortuna secondo me conta, però sono in alcuni ambiti: penso che giochi un ruolo importante nel riuscire o no ad avere dei figli, nell’essere o no in salute e nel l’avere o no familiari in salute, nel determinare il paese in cui nasci, nel determinare la famiglia in cui nasci e cresci, nel non avere tragici incidenti ecc.
Alcune di queste “fortune”, poi, incidono sulle possibilità future: studiare. Andare all’estero, trovare un buon lavoro ecc.
Però, senza impegno, costanza, volontà e fatica, i traguardi non arrivano. O almeno, e’ estremamente raro che arrivino! Dunque credo che sia giusto parlare di “fortuna” ma anche di bravura e della capacità di aver fatto le scelte giuste al momento giusto.
Spesso chi invidia e parla solo di fortuna ha avuto le stesse possibilità di scelta ma non ha saputo o voluto sfruttarle e, invece che ripensarci ed assumersene la responsabilità, si rode dall’invidia.
drusilla says
Brava!
Concordo con te, spesso chi invidia ha ricevuto le stesse possibilita’ di scelta ma non le ha sfruttate.
La fortuna nella vita esiste, ma come hai ben scritto tu, si puo’ parlare di fortuna perche’ siamo sani, perche’ abbiamo dei figli, perche’ i nostri familiari stanno bene.
Ilaria says
Molto spesso, agli occhi di chi vede le cose da fuori senza conoscere le dinamiche interne, vengo vista come fortunata perché ho un lavoro fisso che mi piace, perché il mio fidanzato fa un lavoro “figo” grazie al quale abbiamo diverse opportunità, tra le quali quella di viaggiare, e pensano che facciamo la “bella vita”. Però non sanno che dietro questa fortuna c’è sacrificio da parte di entrambi: vedersi poco perché facciamo orari totalmente diversi, non avere il week end a disposizione perché lui deve lavorare etc, etc, etc. Mi rendo conto che sono fortunata, ho delle ma la vita non è tutta rose e fiori. I momenti difficili (anche pesanti) li ho avuti anche io, eppure sono sempre andata avanti. Ho notato che molto spesso causa invidia avere avuto una famiglia alle spalle che mi ha lasciata libera di scegliere e mi ha dato delle opportunità, il resto però l’ho costruito da sola.
drusilla says
Avere una famiglia alle spalle che ci ha lasciate libere di scegliere e ci ha fornito tante possibilita’ e’ una fortuna ed e’ giusto sfruttarla al meglio facendo scelte talvolta difficili e sostenendo sacrifici.
Francesca says
Che i figli dormono tutta la notte non è fortuna, è un vero colpo di c*lo (l’unico di cui possa vantarmi) diciamocelo!
Per il resto non posso che essere d’accordo con te, solo io che dentro di me mi incavolo come una iena quando dicono che sono fortunata guardando le foto del condominio con piscina o quelle dei viaggi fuori porta qui a Kuala Lumpur.
A differenza di molte famiglie expat, la mia si è ritrovata costretta a compiere una scelta del genere quando ormai sembrava ci fossimo “sistemati”. Invece di piangere e lamentarci, o peggio ancora gravare sulle nostre famiglie di origine, una volta che ci siamo trovati entrambi disoccupati con 2 bimbe, l’unica strada possibile ci è sembrata quella estera.
Sì, forse siamo fortunati: perché siamo caparbi e non ci avviliamo mai.
drusilla says
Bravissimi!!!! Siete stati coraggiosi e con determinazione avete lottato per risolvere la situazione.
Un grandissimo in bocca al lupo per tutto!!!
arabafelice says
Standing ovation.
drusilla says
Esagerata! :)))
miriam says
Cara Drusilla,
anche io sono tanto “fortunata”, i miei bimbi viaggiano tanto (a volte temo troppo), mangiano e dormono tutta la notte, ho un lavoro che amo e anche mio marito ama il suo. Mio marito mi aiuta in tutto, dalle pulizie di casa alla gestione dei bambini. Siamo noi 4. Una famiglia fortunata che sorride ogni volta, o per lo meno ci prova.
Se le categorie sono quelle che hai descritto, “fortunati” e “bravi”, sono contenta di far parte dei fortunati … 😉
Let’s keep going…
Ho visto Fabi sabato e mi ha detto solo cose belle sul vostro incontro!
Miriam
PS: A proposito di adattamento. Sabato ha piovuto incessantemente tutto il giorno. Noi ci siamo ritrovate a meta’ strada tra Londra e Nottingham. Freddo e picnic in macchina. Abbiamo perso tutti i nostri piani e passato le due ore insieme in un McDonald. Ci bastava salutarci, parlare, sorriderci … avevamo con noi giochi di carte e i nostri bambini sono stati bravissimi a non lamentarsi mai per i piani cambiati. Siamo stati fortunati! 🙂
drusilla says
Let’s keep going….
L’incontro con Fabiana e’ stato magico e spero di poterlo ripetere anche la prossima estate, siamo state fortunate ad incontrarci!
Vale says
Credo che chi dica “tu sei fortunata” a volta nasconda invidia, altre volte magari un po’ di compassione?
Perché io, nonostante legga da un po’ vari blog di expat e legga di quanto siano entusiasmanti queste vite, proprio non riesco a vederci niente di particolarmente bello a dover vivere con un solo stipendio in 3 o 4 persone in qualche posto sperduto del mondo che non ha nulla di particolare da offrire, chiusi in un ghetto per occidentali, senza potersi spostare se non col bus o con un autista, o in mezzo alle zanzare o alla calura, in città che sembrano tutte uguali, fatte di grattacieli e palazzoni, che di essere a Shanghai o Dubai o New York non ti accorgi della differenza…se uno vive a Parigi, beh, è un altro conto, ma altri posti mi paiono molto meno accattivanti.
Quando però l’alternativa è poco più che niente in Italia, la disoccupazione o una sotto-occupazione, allora certo che si è bravi a voler cogliere la fortuna di un’opportunità altrove, e ammiro certamente questo coraggio, ma credo che sia, come confermate anche voi, il risultato di una scelta fatta di fatiche, caparbietà, sofferenza, volontà, rinunce. A me pare pur sempre una seconda scelta, perché a pari condizioni economiche totali famigliari, nessuno si sognerebbe di trasferirsi in certi posti.
Io credo di essere stata brava perché, faticando come chi si è trasferito, sono fortunatamente riuscita a costruirmi una bella vita qui in Italia: io e mio marito lavoriamo entrambi e nessuna offerta, tra le migliaia che abbiamo spulciato in giro per il mondo, riusciva a superare la somma dei nostri due stipendi italiani, perciò, anche a voler fare un’esperienza fuori tanto per provare e per i bambini, non ci conveniva, perché io avrei dovuto lasciare un lavoro soddisfacente per avere alla fine di meno.
Senza contare che credo fermamente che i bambini di oggi abbiano più bisogno di radici che di mobilità. E’ vero che nell’immediato si adattano bene a tutto, un anno di scuola qui e un’altro lì, un anno in un sistema e un altro in uno diverso, ma, a parte il fatto del “che cosa imparano” se saltano continuamente su e giù, perdendo ogni volta tempo nell’adattamento, prima o poi sentiranno il bisogno di fermarsi. E sarebbe un peccato si fermassero poi a 20 anni, quando invece sarebbe il momento sì di muoversi.
Scusate le mie riflessioni forse un po’ in controtendenza, e grazie se vorrete pubblicarle ugualmente.
drusilla says
Grazie Vale per le tue riflessioni, anche se in controtendenza sono molto interessanti.
Serena says
La fortuna ce la costruiamo, sono d’accordo con te, e soprattutto è spesso il frutto dell’atteggiamento che abbiamo nell’affrontare le difficoltà. Poi esiste anche la vera fortuna, quella che non può che dipendere dal caso (come godere di buona salute e avere figli che dormono e mangiano e io faccio parte di questa categoria di fortunati e ne sono ben contenta 😉 ) anche se, seguendo la logica della legge di attrazione, anche questa è stata “attirata” per merito nostro! Il punto dolente, secondo me, è che spesso quando qualcosa non va (dal lavoro ai figli) è sempre colpa nostra, di noi donne/mamme; quando otteniamo un successo, è fortuna. Questo non è giusto. Mio figlio ad esempio ha un caratterino non da poco..ha due anni e cerco di lavorarci su dando il meglio di me..non posso cambiare la sua indole, questa è “fortuna/sfortuna/caso”, però posso cercare di smussarla e guidarla.
drusilla says
Bellissima la tua riflessione sul fatto che noi donne/mamme quando otteniamo successo si tratta di fortuna, in molti casi e’vero, purtroppo.
Sempremamma says
Per me una persona fortunata è soprattutto una persona che ha la salute e che non ha perso qualcuno di molto caro proprio per problemi di salute o che non ha in famiglia persone con malattie gravi e degenerative che rendono la vita molto complicata.
Dietro i colpi di fortuna c’è tanto lavoro, sacrificio, studio, poi, per carità, a volte essere nel posto giusto, al momento giusto, aiuta, ma aiuta chi è già capace.
Però io non darei alla frase che ti dicono “tu sei fortunata” un significato così negativo, ci sono persone che si impegnano tanto nella vita, ma non riescono ad arrivare dove vorrebbero a causa di qualcuno o qualcosa che si interpone tra lui e il sogno, a volte un pizzico di fortuna serve, dai!
drusilla says
La salute e’ la vera fortuna!
Mariangela says
Brava, Drusilla, hai detto bene: la vita è fatta di scelte. E io aggiungo che la ‘fortuna’ ce la costruiamo noi con le SCELTE che facciamo. Anche io e mio marito, come te e il tuo, facciamo squadra e questo facilita la vita incredibilmente. Da fuori è più facile dire ?che fortunati’ ma noi lo sappiamo che la nostra fortuna è la conseguenza di una serie di decisioni ponderate insieme e al momento giusto. Goditi la tua FORTUNA e lascia che gli altri pensino e dicano quello che gli pare. Ciao, ragazza FORTUNATA! 😉
drusilla says
La vita è fatta di continue scelte, per fortuna!
Silvia says
Ciao Drusilla concordo quando dici che molte delle “cose” che hai, se sono così è perché sono frutto di scelte ed impegno che molti tendono a classificare come fortuna,tante persone quando torniamo ai nostri paesi di origine(io nn vivo all’estero ma solo in Brianza e sono marchigiana),tende a vedere la tua vita come qualcosa di distante e quasi privilegiato,ma nn sanno quanta fatica si fa ad essere sempre soli,con pochi aiuti. Detto questo un po’ di fortuna o combinazione fortunata di eventi, nella vita di alcuni c’è in più che altri….è così….sta a noi poi farla rendere. Buon rientro
drusilla says
Assolutamente d’accordo, un po’ di fortuna sicuramente serve nella vita, ma non tutto è frutto della fortuna.
Mamma Far and Away says
Quando ho letto il titolo del tuo post ho immaginato subito il contenuto e pure la motivazione che ti ha spinto a scriverlo.
Anche noi ci sentiamo dire tante volte che “siamo fortunati”. Sono fortunata perche’ ho incontrato mio marito a Dublino (che culo mi sono sentita dire…. ma nessuno si e’ mai chiesto “che fatica mollare tutto e tutti e partire da sola in una citta’ sconosciuta, parlando una lingua parlata poco e male!?). Sono fortunata perche’ vado d’accordo con mio marito e pure lui mi aiuta in casa… cavoli donne che culo che abbiamo, ma dietro, come per voi, ci sono rispetto, senso forte di “unita” e un forte senso del “to care” l’uno per l’altra. Che culo! Potrei andare avanti ma andrebbe a finire che scrivo un post qua sotto! E…. sono fortunatissima da settimana scorsa perche’ ho iniziato a lavorare a scuola, ma sembra che tutti si dimentichino del mio intero anno di volontariato a scuola, a gratis, dei sacrifici fatti per aiutare le classi dei miei figli senza mai lamentarmi e che fortuna che ho passato il colloqui! Ah ah, quanto sarcasmo! Speriamo che chi deve intendere intenda e noi andiamo avanti per la nostra strada, determinate, piene di vita, curiose e…fortunate!
Un abbraccio
P.S.: condivido ogni singola parola di Miriam scritta nel commento piu’ su! 🙂
drusilla says
Fai parte anche tu del club dei fortunati Smack
Doni says
Premesso che ci vuole impegno, determinazione e sacrificio x raggiungere gli obiettivi che uno si pone ma con molto realismo e onestá bisogna ammettere che un po’ fortunata lo sei e ti spiego perché…
Tu e tuo marito siete fortunati ad avere una famiglia d’origine che vi ha consentito un bel percorso di studi e non vi ha chiesto di rinunciarvi x necessità familiari.E questo vi ha portato ad avere una competenza e professione di un certo livello.
Siete fortunati xké avete avuto una proposta di lavoro che oltre a dare soddisfazioni vi consente di vivere agiatamente, di dare un’istruzione di livello ai vs figli, di fare vacanze, di togliervi degli sfizi…
Siete fortunati perché i vs figli in salute vi hanno permesso di vivere in un paese straniero. Sono tanti i genitori per curare i figli con problemi di salute devono rinunciare ai loro progetti…
Credo che questo sia sufficiente x dire che un po’ fortunati lo siete o no?
È stata una opportunità che avete valutato e colto e immagino e spero non abbiate subito.
Tanto di cappello per l’audacia e il coraggio che avete avuto e tanti complimenti per come affrontate le difficoltà di tutti i giorni, per la lontananza dai vs cari che sicuramente pesa, per i costumi e usi diversi che limitano la vs libertà
Con simpatia
drusilla says
Un po’ fortunati lo siamo, ma diciamo che ci siamo sudati tutti i nostri traguardi (studi, lavoro e stile di vita).
virginiamanda says
Per quanto riguarda me, ho sempre sentito dire questa frase da chi non mi conosceva molto bene.
Magari anche persone che si (auto)definiscono “amici” ma che non si sono mai sforzati di sapere come vanno realmente le cose e di approfondire un po’. È facile allora sentirsi dire “che fortunata! “.
A questi sorrido e faccio finta di niente.
Io però, a dirla tutta, un po’ credo di essere stata anche fortunata: sono nata in una parte del mondo ricca, con scuole eccellenti, in un periodo storico di pace e frontiere aperte. Ho una famiglia unita alle spalle che si è fidata delle mie scelte, senza cercare di sabotarmi.
E poi un’altra fortuna molto grande: non sono mai dovuta scappare. Nessuno mi ha cacciato dall’Italia, e so che se voglio un giorno posso tornare. Tutte queste secondo me sono benedizioni, fortune…
Qualcosa di cui spesso mi rendo conto è che la vita expat ti rende (tu generico, non tu Drusilla, eh! Non ce l’ho con te! ) più vulnerabile e più suscettibile quando si torna in patria. In Italia si chiacchiera, si parla del più e del meno e “come sta tizio, e che dice Caio, ah adesso vive in Sri Lanka, ma dai, che c#lo! ” sono all’ordine del giorno e poi ci si saluta e non ci si pensa neanche più.
Noi che poi torniamo all’estero, dove abbiamo interazioni minori e più tempo per pensare, ci rimuginiamo su e la frittata è fatta!
Ma a volte si tratta solo di riempitivi tra una chiacchiera e un pettegolezzo.
Non te la prendere!
Un abbraccio e scusa il poema!
drusilla says
Grazie per il poema, è un piacere leggere dei commenti interessanti e scoprire diversi punti di vista.
Un abbraccio
Artemisia says
Anch’io sono la fortunata della situazione, me lo dicono sempre tutti. Eppure anche a me pare di essermi conquistata ogni singolo pezzo di felicità…
drusilla says
Benvenuta nel club!!!
Giupy says
Assolutamente d’accordo… la fortuna in se non esiste. Certo, io mi ritengo fortunata perche’ sono sana e sono nata nella parte giusta del mondo. Pero’ la gente che mi dice “sei fortunata” non sono orfani di Bangui che si, avrebbero tutto il diritto a dirmelo. Sono persone che hanno avuto le mie stesse possibilita’ ma fatto scelte diverse (o, molto piu’ spesso, persone che vivono come me ma che devono sempre e solo vedere le cose negative, mentre io mi sforzo di guardare quelle positive…)
Quindi coraggio, vai avanti, e certa gente non ascoltarla…
drusilla says
Brava, la maggior parte della gente che si permette di dire “tu sei fortunata” è gente che ha ricevuto le mie stesse possibilità ma ha fatto scelte diverse.
Giupy says
Senza contare che io non ho figli, ma se mi dicono “che fortunata che il tuo compagno stira/e’ gentile/ ti tratta bene”… non e’ che io e il mio moroso siamo stati messi assieme a caso, ci siamo scelti, non e’ “fortuna”. Con un uomo che non mi rispetta non starei e nessuna donna dovrebbe farlo, non e’ assolutamente “fortuna”!
Graziella says
Urca paletta come sei incazzata! Chi è stato? Dillo a me che vado a dirgliene quattro! eheheh Dru non so cosa ti abbia fatto nascere questa arrabbiatura, ma perchè te la prendi? Davvero sai? Perchè? Se a dirlo è una persona a cui tieni, allora chiarisciti con lei, se a dirlo è gente a cui non tieni particolarmente, persone che parlano per dare aria alla bocca … ma cosa te ne importa! “non ragioniam di loro, ma guarda e passa” Alle persone piace parlare, magari ti ritengono fortunata e lo dicono con ammirazione, magari lo dicono con invidia, o per sminuire i tuoi talenti ma, come diceva una mia insegnante ad un corso sulla comunicazione: le vedi quelle due cose ai lati della testa? si chiamano orecchie, non bidoni della spazzatura, qui non entra la m…..a, ma solo informazioni utili. Sinceramente? stai sbagliando, non curarti di chi succhia la tua energia, gli stai dando un’importanza che non merita. Un bacio grande Dru.
drusilla says
Ahahahah!!!! Da questa mattina attendo il tuo commento!
Lo scrivere questo post è un modo per liberarmi definitivamente del problema che in realtà non esiste, ma che da tempo mi frulla nella testa. Insomma, avevo bisogno di urlare queste cose al mondo per capire se sono la sola a provarle, ma dai commenti mi sembra di capire che il club dei fortunati è pieno di gente come me!
Un abbraccio
Loredana says
Ben detto! E comunque, la gente che dice: “tu sei fortunata” non avrebbe mai avuto il coraggio di prendere una decisione cosí importante e fare una scelta cosí radicale!
Quindi, se siamo più fortunate ora, è perchè siamo state più coraggiose quando la vita ci ha messi davanti ad un bivio!
drusilla says
Concordo con te, il coraggio e’ quello che serve per prendere tutte le decisioni importanti della nostra vita.
L'angolo di me stessa says
Bè dai un po’ di fortuna nella vita c’entra: dove si nasce, dove si cresce, le possibilità che arrivano, l’essere al momento giusto nel posto giusto…Io sono stata fortunata a trovare mio marito o quantomeno ci sono state una serie di coincidenze mica da poco per farci incontrare! E poi i bimbi che dormono o che sono bravi, io ne ho tre e sono tutti diversi, chi dorme, chi non dorme, chi sclera, chi sorride sempre…la mamma sono sempre io quindi non credo dipenda solo da me.
Sono poi convinta che ci stia pure tutta po’ di fortuna o un po’ di coincidenze nella vita, perché altrimenti sai che terribile responsabilità essere l’artefice di tutto quello che ti succede e capita?
Se poi invece vogliamo parlare di quelli che non fanno altro che lamentarsi senza fare niente dicendo che gli altri sono tutti più fortunati…vabbè questo è davvero un altro discorso!
Non aveva nemmeno torto chi, qualche commento più su, sottolineasse come in Italia la chiacchiera al vento sia di prassi e poi magari noi nel nostro angolino ci rimuginiamo su e ci infervoriamo per delle cose che in fondo basterebbe lasciare proprio al vento.
Un abbraccio e buon rientro!
drusilla says
Come ho scritto in altri commenti, credo che la vera fortuna sia essere sani, avere famigliari e figli sani. Forse anche essere nati dalla famiglia giusta. Purtroppo credo poco alle coincidenze, credo piuttosto che le occasioni bisogna essere capaci di crearsele.
Un abbraccio
L'angolo di me stessa says
Io sinceramente ci credo perché è talmente strano l’incastro di scelte e imposizioni che hanno fatto incontrare me e mio marito per esempio, che mai e poi mai potrei credere di esserne io (o lui) l’artefice.
Mi piace guardare la vita come una serie di Slinding doors, che poi sia più fortunata quella che perde il treno e continua ignara nella sua falsa felicità o quella che becca il compagno a letto con un’altra…bè quello non lo so!
Penso che a volte dovremmo ringraziare per le fortune e altre volte dirci brave per quello che abbiamo creato.
Giusto una piccola riflessione che mi ha fatto scaturire il tuo articolo.
drusilla says
Bella riflessione, grazie!
Hai ragione, ci sono momenti in cui dovremmo ringraziare per ciò che abbiamo e per le piccole fortune che riceviamo e a volte dovremmo anche darci una pacca sulla spalla e dirci “brave”!
Mara G. says
Cara Drusilla,
io appartengo a quella categoria che probabilmente ti direbbe che si, sei fortunata!
Con questo non metto in dubbio i sacrifici quotidiani che affrontate ogni giorno, nessuno ti regala lavoro e competenze o quel che desideri, ma nella vita devi avere anche quel pizzico di fortuna che ti da l’opportunità di cogliere le occasioni e soprattutto di creartele.
Sono ancora molto giovane ma per me avere la salute è un traguardo, per un pezzo di normalità lotto ogni giorno, da anni sogno una vita normale, priva di dolore. Ma sai che ti dico? Che anche io sono fortunata perchè poteva andare decisamente peggio, potevo crescere in una famiglia molto povera e non avrei potuto laurearmi…o ancor peggio, sarei potuta nascere in un paese più sfortunato e non potermi curare.
In questi anni di lavoro su di me ho capito che non devi mai aspettarti un bravo da parte di nessuno, anche se per ottenere quello che vuoi hai dovuto far dieci volte la fatica degli altri. Che in fondo i nostri successi dipendono in parte anche dal sistema in cui ci troviamo e che le pacche sulle spalle bisogna darsele da soli.
Ho capito che ognuno vive col suo personalissimo dolore, che sia una malattia come nel mio caso, problemi economici, un grosso problema familiare o più semplicemente una limitazione nel pensiero che ti fa credere di non poter far qualcosa (vedi anche, come qualcuno ha scritto sopra, una mancanza di coraggio).
A tutti coloro che si sentono dire di essere fortunati, (pure a me è capitato), suggerisco solo la via della compassione per il dolore altrui e poi di gustarsi appieno ciò che significa fortuna: di gongolarsi per un momento sia di ciò che si ha ed è capitato sia di ciò che hai conquistato e di lasciare da parte l’amarezza, perchè è come bere veleno e aspettare che faccia effetto sugli altri.
Aspetto con impazienza altri begli articoli,
un abbraccio!
drusilla says
Grazie per le tue bellissime parole.
Essere sani, avere famigliari e figli sani e’ la vera grande fortuna, hai ragione.
Un abbraccio a te cara Mara G.
Mammapiky says
Non avresti potuto dirlo meglio! e ti capisco perchè questa frase sembra andar di modo anche qui…purtroppo io sarò anche “fortunata”ma non sono diplomatica e a questa affermazione rispondo sempre malissimo!
drusilla says
Io purtroppo rimango sempre senza parole e non so mai cosa rispondere a questa frase, colpa mia!
anna says
Che male c’è ad ammettere di essere fortunata?C’è anche chi ha faticato quanto te per avere una vita serena e non c’è riuscita, non per colpa sua. C’è chi si è fidanzata al liceo con il ragazzo più serio che esiste e poi……c’è chi ha trovato il lavoro che voleva e poi l’azienda in cui lavorava….c’èchi i figli li avrebbe voluti e non sono arrivati….. c’è chi i figli li ha avuti ma non erano sani…. c’è chi ha sposato l’uomo della sua vita ma ha scoperto di non essere la donna della vita di quell’uomo…. c’è chi….. potrei continuare all’ infinito. La sfiga esiste è inutile negarlo e anche la fortuna. Certamente quando l’hai acchiappata, la fortuna, devi lavorare sodo per tenertela stretta. Su questo non ci piove. Ma un po’ di “culo” iniziale ci vuole. Tu l’hai avuto e hai saputo gestirlo.
drusilla says
Ciò che più mi fa arrabbiare è sentirmi dire “tu sei fortunata” da quelle persone che hanno ricevuto le mie stesse identiche possibilità, o fortune chiamiamole come vogliamo, ma hanno fatto scelte diverse dalle mie e ora non sono felici per ciò che hanno e mi attribuiscono solo fortuna per ciò che ho costruito con fatica e sacrifici dovute a scelte molto differenti.
Ludo says
Hai ragione da vendere!
Leggendo le tue parole non posso fare a meno di ricordare quel senso strisciante di invidia, mascherato da ammirazione, che alcune persone mi hanno manifestato, riferendosi ai miei piccoli successi personali.
Alcuni ti trattano come se fossi un genio dall’intelligenza inarrivabile, oppure una persona ricolma di fortune negate ai più, solo perché vogliono evitare il confronto con una persona che è riuscita a fare più di loro o meglio di loro grazie all’impegno e alla passione, partendo da una condizione pressoché simile alla loro o affrontando le stesse difficoltà.