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Dolce dormire

5 Febbraio 2013 By mimma 8 Comments

Dormire è la cosa più semplice, piacevole e normale del mondo o almeno la pensavo così prima dell’arrivo di Patata.

Per carità sapevo di storie di amici i cui figli non dormivano, il mio stesso meraviglioso, adorato bellissimo, simpatico (fermatemi perchè con lui gli aggettivi superlativi non bastano mai) nipote all’inizio aveva reso la vita difficile a mia sorella mezza svizzera (mamma bravissima con regole di ferro, un mito per me irragiungibile, oltretutto più giovane) .
Però se non lo vivi sulla tua pelle, non capisci la portata di questa rivoluzione nella tua vita.
Avevo letto libri, mi ero confrontata con altre mamme, insomma mi ero fatta un idea.
Tra l’altro avevo anche diversi esempi di bambini “bravi” (con il tempo ho imparato che questo concetto è direttamente proporzionale alle idee della mamma, quindi per nulla oggettivo) quindi non pensavo necessariamente al peggio o meglio credevo che, dopo un lasso di tempo ragionevole, le cose si sarebbero assestate.
Ma nulla mi aveva preparata a questo neonato che si rifiuta di fare la cose più naturale del mondo: dormire.
Ricordo perfettamente la prima notte a casa, non c’è stato nulla di romantico, tra la mia inesperienza, Patata che urlava come un’ ossessa o come un “aquilotto”, mia madre che mi dava quei consigli che sono tutto e il contrario di tutto, mio marito sparito nell’altra stanza (lui il giorno dopo doveva lavorare!).
Per fortuna mi vennero in soccorso le mie tre amiche mamme: Valentina, Laura, Elisa, conosciute al corso di acquaticità gestanti, che non mi è servito a nulla, però mi ha regalato delle splendide amicizie che ancora adesso continuano. Loro avevamo partorito poco prima di me, un mesetto circa, e hanno passato gran parte della notte a rispondere ai miei messaggi e a rassicurarmi.
Comunque dopo è andata un pelino meglio ma di dormire tanto o con regolarità non se ne parlava.
Oggi so di aver commesso alcuni errori.
Il primo di non essermi fidata troppo del mio istinto.
Io capivo che nonostante la sua buona crescita, Patata aveva bisogno di un’integrazione di latte, che il mio latte non le bastava, ma “orrore” parlare di “aggiunta” in quanto allattavo ed ero finita nelle mani di una pediatra  “telebana dell’allattamento”. Quando la pediatra dell’asl in maniera pratica, dopo averle raccontato un pò l’andamento delle mie notatte, mi disse: le dia l’integrazione. Tutti, io per prima urlai di orrore e, addirittura la cambiai. MATTA…potessi tornate indietro.
Così come, io mi ero resa conto che Patata non digeriva bene, faceva fatica, preferiva stare sollevata,  il ruttino era una faticaccia, chiedevo sempre alla stessa famosa pediatra: “ma non è che ha il reflusso?”. E lei rispondeva: “Signora tutti i bimbi ce l’hanno!”. Certo è vero, solo che per alcuni è più fastidioso senza per forza essere cronico. E ancora adesso ne soffriamo.
E poi ci sono state quelle che io chiamo “cattive abitudini”: correvo al primo frigno, anzi a volte l’anticipavo. Mi muovevo in punta di piedi.  Insomma non stavo insegnando a mia figlia a gestirsela un pò da sola o comunque a darle il tempo di lamentarsi un pò, di sfogare le sue normali frustrazioni.
Per carità ci sono bimbi un pò più accomodanti, che se pure fai certi “errori” non ne hai conseguenza, altri invece come Patata che diventato tiranni.
Insomma si dormiva poco e male e, con lo svezzamento, è andata anche peggio.
Li sono iniziate le veglie di due, tre ore a notte.
Per carità io a tre mesi l’ho messa nella sua stanza. Ma praticamente tra la nostra stanza e la sua avevo creato il solco, tante erano le volte che mi alzavo, ma non avevo perso ancora energia e fiducia in una prossima “naturale” evoluzione.

Mi sono arresa solo perchè dovevo ricominciare a lavorare e non si poteva dormire così poco, ero diventata “dracula” uno “zombie”.

Senza contare che anche Patata era nervosa. Pure lei aveva bisogno di dormire.
Ne volevo arrendermi all’idea che mi dicevano tutti: è piccola, con il tempo migliorerà. Mio padre mi diceva sempre “questa bimba è un amore, peccato che non dorma” . Mi prendevano tutti per pazza. Il motto era non dorme, fa nulla, resisti, è normale. Ecco un’altra cosa che ho imparato “le mamme devono sempre sopportare tutto e guai a lamentarsi”.
Io invece pensavo che poteva solo peggiorare e sapevo che gli errori li commettevo io.
Avevo letto
tutti i libri sul sonno, ma quello più vicino a me rimaneva “Il linguaggio segreto dei neonati” di Tracy Hogg, solo che io ero riuscita ad applicare piu’ o meno bene dai 4 ai 6 mesi, poi mi ero persa, colpa della stanchezza accumulata .
A quel punto ho introdotto tutte le peggiori abitudini: metterla nel lettone, attaccarla al seno come un ciuccio, metterla nel passeggino e girovagare per casa anche se erano le 3 del mattino. Una volta le ho fatto vedere un film. Insomma ero allo stremo delle forze.
Ho deciso quindi di chiamare sulla base dell’esperienza di una mia amica, una puericultrice “esperta del sonno”, che applica metodo Tracy Hogg,  che in tre giorni insegnava a noi mamme (perchè sempre noi siamo le responsabili) come far dormire mia figlia. 
Mi sono sentita decisamente una “fallita”, chiamare qualcuno per far dormire Patata.
Iniziavo bene la mia carriera di mamma!!!
Vi assicuro che sono stati i soldi meglio spesi, Gabriella mi ha rivoltato come un calzino, ma mi ha dato un metodo che io poi ho applicato in molte altre aspetti della crescita di Patata. Dare regole è la cosa più faticosa del mondo.
Per carità conosco mamme che non ne hanno avuto bisogno, perchè da sole sono riuscite a darsi una regolata, io come tante per eccesso di amore o meglio “false credenze”, ho fatto confusione e  mi sono persa. Poi tante, beate a loro, hanno figli che dormono e, almeno questa fatica se la sono risparmiata. Altre dicono mio figlio è bravo, ma poi senti che prima di mezzanotte non dormono o magari  lo fanno solo nel lettone, oppure “i miei figli di giorno non dormono , non hanno sonno” poi fanno un pisolino alle ciunque del pomeriggio oppure sono nervosi e stanchi. Qui in Kuwait, sopratutto nella comunità britannica, tanti applicano il metodo del co-sleeping (mi chiedo se davvero per il “bene” delle figli o per risparmiare fatica). Per me era impossibile, già averla in camera non mi piaceva, nel lettone poi, avevo paura di schiacciarla.  
La verità e’ che non esiste un metodo per tutte. Occorre trovarlo, in base ai propri desideri, le forze e, capacità dei propri figli, anche se io ho visto funzionare questo metodo con tutti i tipi di bambini. 
Fondamentale è la motivazione e sicurezza della mamma.
Io volevo che Patata dormisse da sola nella sua camera e, che lo facesse tutta la notte  e, che se mai si svegliava, doveva farcela da sola. Questo per me significava essere bravi e dormire bene.
Tanti invece non hanno problemi a portarsi i figli nel lettone, oppure si riaddormentano seduta stante appena mettono il ciuccio al figlio anche se lo fanno 5 volte a notte.
Il metodo di Tracy Hogg è fondato prima di tutto su una corretta routine giornaliera, pasti alla stessa ora, pisolini alla stessa ora, bagnetto, momento gioco. 
Una tabella di marcia che può sembrare ad alcune mamme una limitazione, per me una libertà.
Io che non ero mai stata metodica e organizzata con Patata sono diventata svizzera.
E a lei faceva bene, si sentiva sicura, perchè sapeva esattamente cosa l’aspettava.
Patata  è una bimba vivace ma anche sensibile. Anche stando alle descrizione dei prototipi bimbi fatta da Tracy Hogg.
Il metodo di insegnarle a dormire non si può ridurlo a portarla nel suo letto e farla piangere, come sento spesso dire.
Ricordo che con Gabriella la prima volta ci abbiamo messo 40 minuti e Patata si è così arrabbiata e ribellata al cambiamento che ha vomitato.  Poi ha dormito fino alle 5 del mattino, lì senza Gabriella io mi sarei sentita già soddisfatta, invece noi siamo stati li con lei e ci abbiamo messo un’ora per farla riaddormentare. 
Si i pianti ci sono eccome, ma tu all’inizio sei lì, le parli, la rassicuri, le spieghi che le stai insegnando a fare  la nanna,  che ce la può fare da sola, la tocchi il meno possibile, qualche tocco sul culetto (che in qualche modo richiama “il movimento” che facciamo con il passeggino) e quando è allo stremo, la tiri su un secondo, conti fino a tre e la riponi giù. Le metti una bella musichetta, le dai altri oggetti di consolazione che non sei tu.
Se si calma esci fuori dalla stanza e, se ricomincia piangere aspetti a rientrare, e poi ricominci il rituale.
Insomma così Patata ha imparato ad addormentarsi da sola. Io mi sono spaccata la schiena a forza di stare piegata a rassicurarla. Avevo voglia di piangere, ma solo il primo giorno. 
Ribadisco Gabriella ha lavorato sulla mia motivazione, sui messaggi reali che trasmettevo a mia figlia, loro sono dei furbastri, capiscono se mamma è pronta a cedere.
Già il secondo giorno ha dormito tutta la notte o, comunque se si svegliava si riaddormentava da sola. E il terzo appena la mettevo giù in culla con gli occhi aperti non piangeva più, tempo 5 o 10 minuti dormiva. Un
miracolo!
Ovviamente non sono sempre stati tutti giorni perfetti. Ci sono stati i dentini, i vari malesseri, ma io non ho più introdotto varianti, non ho più creato confusione nella testolina di Patata. Anche se era una giornata difficile, fase strana ( e loro ne attraversano tante) io tenevo fede alle nostre abitudini.
Lei rimane un’allodola, si sveglia presto al mattino, ma almeno sono cessate le veglie e ora chiunque la può mettere a nanna.
Dorme regolarmente bene sia al pomeriggio che la notte e spesso è lei che mi chiede di andare a dormire. Io sono stata un generale a rispettare orari e anche ora, tranne il fine settimana, sono abbastanza inflessibile.
Anche quando torno dai miei e mio padre si lamenta che metto a nanna presto Patata.
Sarà strano ma appena ha iniziato a dormire le sono venuti fuori tanti denti, ha iniziato a camminare, ha avuto una accellerata di crescita.
Perchè dormire da piccoli è fondamentale per la loro crescita.
Io sono contenta di aver trovato questo metodo, di aver lavorato duro per applicarlo.
Dormire è la cosa più bella e facile del mondo solo che forse occorre insegnarglielo…ad alcuni bambini almeno.




Filed Under: Senza categoria

Comments

  1. Anonymous says

    5 Febbraio 2013 at 21:17

    Cara Mimma la corretta routine giornaliera serve molto ai bambini, li rende sicuri di se, questo mi è stato riferito tanti anni fa da mia nonna e credo ci sia qualcosa di vero. Sono nonna Stefy e mi piace dormire , condivido con te che se si dorme bene si riesce ad affrontare la giornata con più vitalità.L’essere un pò generale?Si,credo che noi mamme lo dobbiamo essere ma ti garantisco che i tuoi figli da grandi lo capiranno e ti ringrazieranno. Mi piace quello che scrivi.Ciao alla prossima

    Rispondi
  2. Mimma Zizzo says

    5 Febbraio 2013 at 21:31

    Cara nonna Stefy, noi siamo dei generali anche con noi stessi, ritorniamo a casa per farle fare nanna, anticipiamo il ns orario pappa se siamo in giro. Per fortuna ho un marito che condivide qs impostazione. Grazie nonna Stefy

    Rispondi
  3. Anonymous says

    6 Febbraio 2013 at 9:05

    Bell’articolo Mimma, hai proprio ragione la nanna dei propri piccoli e di conseguenza il nostro riposo sono un argomento caro a tutte noi mamme…………diversamente da te io con Sofia fin da quando era piccola non ho mai avuto il minimo problema, ha sempre dormito tanto e bene a partire dall’allattamento per poi passare allo svezzamento non mi ha mai fatto tribolare nemmeno per i dentini!Al nostro arrivo in Kuwait, vedevo che tutti i bambini dell’eta’ di Sofia e non, dopo la scuola facevano il riposino pomeridiano lei quasi mai fino a che non ha iniziato ad andare all’asilo e da li’ ha iniziato la maggior parte delle volte ad addormentarsi per un paio d’ore al suo rientro ma ci sono giorni ancora oggi che nn ne vuole sapere di dormire o che magari mi crolla alle cinque del pomeriggio per un’oretta ma questo non influisce assolutamente sul suo riposo notturno, quando sono le nove e trenta la sera lei mi dorme serenamente e senza capricci e per questo mi ritengo superfortunata.Unica pecca ma che non e’ assolutamente un problema che la signorina ogni tanto si sveglia di notte e viene da sola quatta quatta nel lettone con mamma e papa’, ormai e’ diventata agilissima nello scavalcare il suo lettino anche senza appoggi!!! Diversamente e’ andata con la mia seconda bimba…..inizialmente mi ha fatto impazzire come ben sai, infatti le ho provate tutte: farla dormire nel lettone con me, darle l’aggiunta che non ha assolutamente voluto, tenerla perennemente in braccio la notte per noi era diventata una veglia….solo adesso ho capito che bastava avere solo un po’ di pazienza e si sarebbe regolarizzata ….adesso dorme da sola tutta la notte tranquilla e senza l’aggiunta….solo di giorno e’ rimasto il problema che non ama dormire e vuole essere partecipe di tutto cio’ che la circonda ma del resto e’ anche giusto cosi’!!!Cmq sono pienamente daccordo sul fatto che e’ necessario che i bimbi abbiano delle regole e che ci sia una routine quotidiana che non deve essere cambiata anche io ho letto il libro che Mimma cita nel suo articolo, a dire il vero e’ stata proprio lei a prestarmelo e se devo essere sincera in alcune cose mi e’ stato molto utile nell’impostazione di alcune cose ma rimango comunque dell’idea che ogni mamma deve seguire il suo istinto non farsi prendere dal panico(come e’ successo a me con la seconda) e avere tanta pazienza che prima o poi tutto si aggiusta!

    Rispondi
  4. Mimma Zizzo says

    7 Febbraio 2013 at 7:42

    Brava Ale, ognuno deve trovare la sua dimensione e la strada verso una routine giusta per tutti.

    Rispondi
  5. Anonymous says

    7 Febbraio 2013 at 8:19

    Avere un figlio che dorme di notte non ha prezzo, per tutto il resto c’e’ Mastercard.
    Lasciate perdere Tracy Hogg, per chi fosse interessato all’ argomento consiglio “Fai la nanna bastardo”, di B.Ron. Anonimo cinese

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      7 Febbraio 2013 at 10:34

      Anonimo cinese mi fai sempre scendere le lacrime dal ridere!!!

      Rispondi
  6. Graziella Pezzetta says

    26 Novembre 2013 at 21:35

    io la adoro l’anonima cinese, mi fa morire dal ridere!

    Rispondi
  7. Graziella Pezzetta says

    26 Novembre 2013 at 21:36

    io l’adoro l’anonima cinese, mi fa sempre morire dal ridere!

    Rispondi

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