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MA TU CHE MAMMA SEI? Noi Mamme imprefette

6 Maggio 2013 By drusilla 9 Comments

D: Ciao tesoro, oggi e’ una giornata di riflessione. Sara’ che a breve si festeggia la festa della mamma italiana, visto che quella inglese e araba l’abbiamo gia’ festeggiata; sara’ che comincio ad accusare il tempo che e’ passato dall’ultima vacanza italiana. Mi sento in vena di riflessioni…
M: Ma in che senso?
D: Amica, ma tu ti sei mai chiesta che tipo di mamma sei?
M: Spesso come tutte. E poi se non lo facciamo noi, sono gli altri a definirci.
D: Si, hai ragione! Sai quante volte mi sono sentita una mamma di serie b solo perche’ ho fatto scelte diverse dalle altre mamme e quante critiche (gratuite) riceviamo ogni giorno da parenti e conoscenti (queste persone non le definirei amiche…).
M: E’ vero, il mestiere della mamma rimane quello piu’ difficile del mondo e quello piu’ criticato. Per fortuna che noi viviamo all’estero, lontano da parenti e vecchi conoscenti che spesso sono piu’ pronti a “insegnare” “suggerire” “indicare” “sparlare” e poco ad aiutare. Ma tu come ti definiresti come mamma?
D: Ma, vediamo. Mi sento una mamma easy, a volte pure wild, di quelle che lasciano molto spazio ai figli in modo da poter vivere le proprie esperienze. Tu mi conosci, lo dovresti ormai sapere…
Io sono quella che odia gli inserimenti a scuola, i miei figli dopo due giorni devono essersi ambientati in una classe con nuovi amichetti. Per fortuna che qui in Kuwait non esistono i lunghi e noiosi inserimenti come in Italia. Se ci pensi, cosa vuoi che sia un inserimento scolastico rispetto al cambiamento di paese?!
Io sono quella che accompagna Ercolino a fare le vaccinazioni e poi lo porta direttamente a scuola, consegnando alla teacher un boccettino di Panadol con le istruzioni. Lui e’ un bambino strong e non gli viene mai la febbre dopo le vaccinazioni.
Quella che scoppia a ridere quando Tato inciampa (e succede spesso) e cade. Anzi, mi e’ capitato pure di dirgli di stare fermo immobile mentre prendevo la macchina fotografica per scattargli la foto!
Quella che si dimentica di portare un cambio in borsetta durante il potty training e lascia giocare Ercolino col sedere nudo al club.
Quella che la prima (e forse l’unica) volta che Tato ha vomitato l’ha buttata sul ridere. L’obiettivo era tranquillizzarlo e non angosciarlo, ci sono riuscita! L’ho preso, buttato sotto la doccia e gettato nella spazzatura vestiti e tovaglia (certo perche’ noi vomitiamo durante l’ora di cena!).
Sono una mamma che permette di uscire con calzini (a volte pure di colori diversi!) e crocs quando fuori ci sono 45 gradi (all’ombra) per assecondare un capriccio di Tato.
Quella che odia il rumore assordante e isterico delle rotelline delle biciclette e quindi decide che i propri figli non le dovranno mai usare. Per fortuna che Tato ha imparato ad andare con la bici da grandi (come la chiama lui) a tre anni mentre Ercolino ci sta provando gia’ ora (due anni e mezzo).
Quella che il naso moccioloso lo fa pulire direttamente nella manica della maglietta perche’ i fazzoletti sono sempre nella borsetta sbagliata.
Quella che lascia saltare i Tati nelle pozzanghere perche’ lo fa anche Peppa Pig!
Quella che permette ad Ercolino di assaggiare la sabbia, la terra, l’erba, i petali dei fiori, la crema corpo (mi fermo perche’ la lista e’ troppo lunga…)
Ora mi fermo altrimenti posso sembrare una mamma degenere…
Ma cosa dire, il mio stile di mamma mi piace e i miei figli apprezzano a loro volta! Loro sono tranquilli e stanno crescendo easy e wild come me. Sicuramente non mi posso definire una mamma perfetta!
M: E’ proprio vero tu sei così…certo a vederti da fuori, magretta, con gli occhiali, il sorriso  sempre stampato in viso, pensi ecco la classica mamma perfetta, un pò secchiona? poi…
D: poi cosa? 
M: Poi invece sei la miglior compagna di avventura. Quella che come me se le inventa tutte pur di stare fuori casa, che si fa ridurre la casa un disastro per intrattenerli, che impazzisce per la ricerca della scuola migliore ma poi ama farli azzuffare in mezzo al mare, quella che cerca di fare un giusto mix tra regole e libertà. Quella con cui rido quando i nostri splendidi duenni passano il tempo a spintonarsi urlando “è mio” “no è mio” “è miooooo” e se non interveniamo dopo una spinta più forte scatta l’abbraccio e la resa totale di uno dei due (quasi sempre il mitico Ercolino). 
D: Si, è vero. E tu non sei la classica mamma 40enne, di quelle tutta ansia e paure ma sei una mamma giovane.
M: Ah però, dovrebbe essere un complimento? Che vuol dire?
D: Che non stai incollata passo passo a Patata, che le lasci esplorare il mondo che la circonda, che non corri al primo strepito. Che a 13 mesi le hai messo due braccioli e lasciata in mezzo alla piscina. Che senza paura e sensi di colpa l’hai lasciata subito al creche un’ora per andare a fare zumba.
M: Bè si è vero. Mi piace farle vivere mille avventure, non bloccarla con mie paure (che poi la verità che io a differenza di mia madre non riesco a prevedere il prossimo capitombolo). Così ogni volta che cade le dico ” non fa niente” e gliel’ho detto così tante volte, che ora la duenne quando fa una marachella mi dice: mamma non fa niente! Mi piace darle la sensazione di farcela da sola. Che se anche mamma non è lì, lei ce la può fare. Comodo? Forse. Ma io sono stata educata così. Il primo giorno di scuola elementare mia madre si dimenticò di venirmi a prendere. Capirai, era nel pieno di un trasloco con altri due figli piccoli, di cui una di un anno. Quando arrivai da sola a casa e piangendo le dissi “mamma ti sei dimenticata di venire a scuola” lei mi rispose ” perchè piangi? vedi sei arrivata a casa lo stesso e da sola. Brava”. Io smisi subito e capii che aveva ragione. E non l’ho mai dimenticato. Credo che si sia
sentita in colpa, ma ha visto il lato pratico e mi ha trasmesso la sua sicurezza.
Poi per carità quando a 18 mesi ha affrontato il primo giorno di nido nella scuola inglese , dove l’inserimento non esiste, un pò mi sono sentita mamma degenere a lasciarla da sola in un ambiente nuovo dove parlavano una lingua sconosciuta e, quando l’ho vista piangere mentre la porta si chiudeva sulla mia faccia, ho continuato a sorridere e a salutarla, salvo piangere dietro l’angolo. Ma già il secondo giorno è stato facile e ora il repertorio prevede: andiamo dai baby?? IEEEEE. 
Poi sono la mamma distratta per le cose materiali e pratiche, un pò pasticciona e testa per aria, tipo accorgersi solo davanti al portone della scuola che hai lasciato lo zainetto a casa, oppure non avere i fazzoletti nella borsa e per pulirla ritrovarsi a leccarle le dita sporche di cioccolato.
Però sono una grande motivatrice di ogni piccolo progresso. Tipo riuscire a salire da sola la scala a pioli dello scivolo,  un gran bel tuffo in piscina, riconoscere i colori, battere le mani per la prima pipì nel vasino. Esaltarmi perchè a scuola mi dicono che è una bimba entusiasta, che balla e canta benissimo, come se mi avessero detto che ha un QI altissimo. Fissarmi per darle la regola che si dorme da sola, che da tre mesi stai nella tua cameretta (anche se poi devo fare avanti e indietro 300 volte), insegnarti a riaddormentarti da sola e mai nel lettone con noi (sarà un bene poi questo??). Partire convintissima e felice di regalarle l’esperienza estera, commuovermi perchè gioca con tutti, che con i suoi baby parla inglese, salvo entrare in crisi quando lei, parlando via skype con nonna e zie, ti chiede: mamma andiamo lì???. E chiedersi ma faccio davvero il suo bene a tenerla lontana da tutti?
Sai che  pensarci non so che mamma sono? So che persona sono,  anche se, pure lì mi sento in continua evoluzione.  Sono innamorata follemente di lei, ma consapevole di chi sono e di cosa ero. So che lei oltre ad essere mia figlia è “anche altro”. A volte è innegabile sento  il “peso” di questo impegno. La (co)responsabile della persona che sarà. Altre (la maggior parte del tempo) invece mi sento una privilegiata per averla nella mia vita e tutto sembra facile. Prima leggevo tutti i libri di puericultura. Ora ho smesso, seguo il suo e il mio cuore. Si, mi sento come quegli innamorati con le antenne dritte. Pronta a non dare nulla di scontato e pronta a ricominciare sempre quando sbaglio. Perchè sbaglio. Cerco di darle la sensazione che lei sarà sempre amata e che io ci sarò sempre. Si la sua mamma imperfetta ci sarà sempre. Che poi loro di cosa hanno bisogno? Del nostro amore immenso. Mica di una mamma perfetta, di una che ce la mette tutta. Non credi?


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Comments

  1. Graziella Pezzetta says

    6 Maggio 2013 at 12:27

    che belle siete! 🙂 però faccio l’avvocato del diavolo (un pò antipatica me lo dico da sola) adesso è facile credetemi, tra pochi anni, dopo i 6 o 7 anni vi concedo 8 anni (ma son certa prima) avrete di fronte bambini che vogliono imporsi, che vogliono affermare se stessi e quindi non saranno semplicemente capricci, ma saranno davvero “altro” e li comincerà la grande sfida di amarli, educarli e al tempo stesso accettarli per quello che sono realmente, per non parlare dell’adolescenza… Per non dire poi quando decideranno di andarsene… Mestiere difficile quello di mamma,proprio tanto difficile, ma meraviglioso, anche perchè è un amore che si moltiplica nel tempo ed è inesorabile 🙂 non da scelta. Fortunatamente.

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    • Mimma Zizzo says

      6 Maggio 2013 at 12:40

      Graziella hai sempre ragione….e io sto già come dire assoporando quello che dici con patata. E’ nel classico terrible two. Molto ostinata, egocentrica che mi sfida…e poi come si dice “bambini piccoli problemi piccoli, bambini grandi problemi grandi..”

      Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      6 Maggio 2013 at 13:04

      Mitica Graz, come dire, tu hai sempre ragione!!!
      Tu che sei tre volte mamma e neo-nonna hai accumulato e vissuto in prima persona tutte le piu’ terribili fasi che I figli ti costringono a vivere. Ma come hai detto tu, il mestiere della mamma e’ quello piu’ difficile ma anche tanto meraviglioso e quello che ti regala sempre piu’ soddisfazioni.
      Un abbraccio

      Rispondi
  2. Anonymous says

    6 Maggio 2013 at 19:19

    Lasciatemelo scrivere siete mamme meravigliose. Si è vero essere mamma non è facile vuoi che i tuoi figli siano il più indipendenti possibile così riusciranno ad affrontare meglio le difficoltà della vita ma poi quando loro percorrono la loro strada ti mancano tanto e in silenzio ti preoccupi e vorresti aiutarli anche se sai che riusciranno a farcela benissimo e poi le gioie che ti danno sono indescrivibili.In qualsiasi modo MAMME è meraviglioso un bacio nonna Stefy

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  3. Emme says

    6 Maggio 2013 at 20:47

    Ciao, alle mie mammine nel deserto da una mamma SUPER IMPERFETTA (e lo dico anche in un post del mio blog). Vedere però la mia primogenita che a 18 mesi saluta tutti, abbraccia gli altri bambini e vuole farci “giro-girotondo”, sorride sempre (anche al dottore che le toglie i punti dalla testa, dove si è fatta un taglio perché alla sua mamma imperfetta è scivolata dalle mani) e il mio secondogenito bello, sano e sveglio mi suggerisce che l’imperfezione non è poi tanto da biasimare.

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    • Mimma Zizzo says

      6 Maggio 2013 at 21:02

      Sai che vedendo i tuoi figli penso che sei tutto fuorché imperfetta ???!!!

      Rispondi
  4. mammapiky says

    6 Maggio 2013 at 22:39

    Imperfetta per il mondo, perfetta per i miei figli. ;-))))

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    • Drusilla Galelli says

      7 Maggio 2013 at 7:58

      E’ vero Mamma Piky!

      Rispondi
  5. Anonymous says

    7 Maggio 2013 at 0:20

    Mi trovo in totale sintonia con Graziella, io che ho i figli più grandi.
    Le difficoltà dell’adolescenza, il distacco quando diventano adulti (ma continuano a volerti un mondo di bene) e questo amore che continua a crescere sempre, sempre, anche dopo tanti anni, ed è inesorabile, non dà scampo…ed è meraviglioso…

    Rispondi

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