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Elogio al figlio unico

9 Settembre 2015 By mimma 94 Comments

Figlia unica

Ci ho messo tanto a scrivere questo post.
Un po’ perché sono in una fase di crisi da foglio bianco, mi sembra sempre di non avere cose interessanti  da raccontare, un po’ perché questo è un tema piuttosto spinoso. Ma ho voglia di fare alcune considerazioni su questo argomento a me molto caro.

Sono mamma di una figlia unica, che al 99% rimarrà tale e ho due sorelle.
Ho tanti amici con fratelli e tanti amici figli unici.
Quindi, direi che conosco il tema da entrambi i punti di vista. Bè, più o meno, di sicuro ho vissuto tante situazioni che mi hanno fatto capire molte cose.

Avere un figlio unico non sempre è una scelta.

Ma anche se lo fosse non mi piacciono i facili e stupidi commenti, le teorie astruse, le frasi fatte. Madri di figli unici, quante volte vi siete sentite dire: “ma dai, fallo per lei!“. Questa è una di quelle frasi che più non sopporto e tollero!
Mettere al mondo dei figli è una nostra responsabilità, un regalo che facciamo a noi stessi.
Non trovo giusto, ma neanche così vero, dire che mettiamo al mondo un secondo o terzo figlio per fare un dono al fratello o alla sorella.
Non so voi, ma sono circondata da fratelli e sorelle che non giocano tra loro, che da grandi si ritrovano ad avere problemi seri al punto di non parlarsi per vent’anni, che non fanno mai affidamento sul fratello o nella migliore delle ipotesi c’è affetto o accettazione, ma il feeling è tutta un’altra cosa.

“Ma tu hai una figlia sola? Sai con due …”

Con due cosa succede???? Ecco questa è un’altra delle tante frasi antipatiche che spesso mi sento dire.
Ritorno a ricordare, avere più figli è una scelta.
Ultimamente ho letto un articolo dove si diceva che noi mamme di figli unici abbiamo una vita più facile. Ma allora la domanda sorge spontanea: “ma chi te l’ha fatto fare essere madre di più figli?”.
Esistono tante mamme in grado di avere due e più figli che non si lamentano mai, che gioiscono della loro situazione, ma ne esistono di quelle che lo trasformano in un atto eroico, che si lamentano in continuazione, ma soprattutto fanno pesare a te, che di figlio ne hai uno solo, la loro condizione di plurimamma: ” sai, io ho due figli!!!!!” con mille punti esclamativi.

Elogio del figlio unico

Oggi vorrei soffermarmi su alcuni aspetti che riguardano i figli unici, alcune qualità che ho notato e soprattutto alcune potenzialità che hanno. E provare a sfatare alcuni miti “negativi” che circolano sui figli unici.
Purtroppo, troppo spesso si tende ad associare spiacevoli aggettivi ai figli unici, come ad esempio viziato, prepotente, capriccioso, ma troppo poco ho sentito parole carine e di elogio nei loro confronti.

Primo step: viziati e prepotenti.
Pensate davvero che sia una prerogativa dei figli unici?! Dai rifletteteci un po’.
Non vi è mai capitato di incontrare un bambino con fratelli o sorelle viziato e prepotente? Bè, io si e pure molti!
Avere più figli a volte ci può portare a cedere con più facilità per stanchezza? Oppure prestare più attenzione all’ascolto dei bisogni di un bambino  vuol dire dare un vizio?
Non so, mia figlia sa benissimo che se fa la prepotente quell’amico non  vorrà più giocare con lei, perché se il fratello o la sorella tollerano i soprusi, le botte o le regole imposte un bimbo “estraneo” no.
Un figlio unico condivide per forza i suoi giochi con gli estranei. E’ una cosa che impara in fretta, pena non poterci giocare e rimanere solo.
Un fratello sa che quel gioco è suo quanto della sorella o fratello, anzi dirà è mio e il fratello lo pregherà di giocarci…oppure lo accetterà e basta. Il figlio unico sa che è suo, che nessuno glielo può portare via e che serve solo a giocare. Non a diventare una dimostrazione di potere.

Sarà un caso che i figli unici hanno amicizie più lunghe e durature?! Forse perché fin da subito imparano a prendersene cura, a non dare per scontato.
Mio marito primo di cinque figli di cui i primi tre a distanza di tredici mesi, tutti maschi, mi racconta che per anni non permettevano a nessuno di diventare loro amici. Che loro stavano molto tra loro, si bastavano. Erano già in troppi. Lui guarda sempre un po’ con invidia il fatto che Giada abbia sempre playdate con amici diversi. Che abbia intorno sempre amici, persone nuove.

Un’altra cosa  che noto dei figli unici che sono bimbi senza schemi, senza un ruolo preordinato.
Non sono per forza i fratelli maggiori che devono essere responsabili e devono “capire perché tu sei quello grande” , così come il fratello minore è quello piccolo, anzi spesso viene trattato ancora più da piccolo, rispetto alla sua età.
E’ capitato anche a me.
A diciotto mesi ero grande. Tenevo in braccio mia sorella. Io dovevo sempre capire, subire, portare pazienza. Ricordo che a cinque anni quando nacque mia sorella piccola, mia madre era in ospedale, mio padre si alzava andava a lavorare e io appena sveglia dovevo telefonargli. Mi insegnò a usare il telefono quello con la tastiera che si girava, dovevo  chiamarlo per dirgli che eravamo sveglie e così lui veniva.
A sette anni accompagnavo a piedi a scuola mia sorella.
Ovviamente le mie sorelle alla stessa età non facevano nulla di tutto ciò. Erano piccole. Ero io una bimba giudiziosa?? Può essere, ma anche se non lo fossi stata io ero quella “grande”.
Ma potrei annoverarvi un milione di esempi, che mi sono accaduti fino al compimento dei trentacinque anni. Tipo essere la guardia, vedere chi frequentavano, coprirle. Un ruolo che pure certe zie mi hanno dato con le cugine più piccole. Io mi sono iscritta da sola a Milano. Ho trovato tutto da sola: casa, compagne di appartamento e amici. Mia sorella piccola l’ho aiutata io ed è venuta a vivere con me. Quindi, sono tornata ad essere la grande, la guardiana.
Ma pure lei ha dovuto accettare di venire a Milano solo perché c’ero io. E non ha potuto provare a fare test di psicologia a Torino perché due figlie sparse per l’Italia non aveva senso. E poi io almeno avrei potuto badare alla piccola.
Il fratello minore ha di suo il doversi confrontare  perennemente con il fratello maggiore. Il paragone. Un modello da emulare o contrastare.
Sia che la distanza di età sia breve sia che sia invece più importante. Ricordo il dilemma di mia sorella Rossella. Timida, meno studiosa, super energica, fisica. Fu messa nella mia stessa scuola, stessa sezione con un anno di differenza. Poveretta fino a diciotto anni ha subito il confronto con me. Ricordo che io alle medie già pensavo se mai avrò più figli non li metterò mai nella stessa scuola.

Il figlio unico dovrà formarsi la sua personalità da solo.

Farà le sue scoperte. Non sarà per forza grande, né piccolo. Troverà da solo il suo ruolo. Non verrà conosciuto come il fratello di . Al paese tutti mi dicono ora “tu sei la sorella di Rossella”. Insomma ha avuto la sua rivincita e io ho perso la mia identità.
Il figlio unico in un ambiente nuovo sarà sempre solo. Non avrà una spalla o qualcuno che gli farà da compare.
Dovrà imparare a capirsi e a capire le dinamiche della convivenza, misurandosi con qualcuno che non gli vorrà bene per forza.
Dovrà essere coraggioso il triplo e anche curioso.
Avrà la libertà di non avere un ruolo.
Mi è capitato spesso di vedere che chi ha fratelli messi in un ambiente nuovo con tanti bimbi, se c’è il fratello vicino, magari più grande, diventano la loro ombra. O comunque trovano coraggio il sapere che suo fratello è nei dintorni ,  anche se sono in una classe diverse.
Il figlio unico  fin da subito ci proverà da solo a cavarsela. Sarà un caso che mia figlia ogni anno vince la star della week per essere la bimba che meglio e prima di altri si è adattata??

Tendezialmente il figlio unico è più sicuro. Un po’ perché non divide con nessuno l’amore e le attenzioni dei genitori.  E questo è una fonte di sicurezza enorme. Non conosce le dinamiche della gelosia.

E poi sa che tocca a lui. Che non si può svincolare da questo presupposto. Imparerà presto a contare su se stesso.

Il figlio unico expat è messo ancora più alla prova.
Perché spesso in quella grande playground della scuola straniera in cui si è trasferito non vedrà nemmeno un volto familiare, ma nemmeno la lingua lo sarà.
Questo comporterà una grande dimestichezza a gestire i cambiamenti. Le situazioni con più persone. Il cambio degli scenari e spesso sapranno confrontarsi e condividere del tempo con degli adulti.

Tutto ciò per dirvi che la sorellanza, fratellanza sono una gran cosa, ma essere figli unici non è poi così male.
Smettiamola di vivere di frasi fatte. Magari le mie vi sembreranno solo parole, teorie. E forse avete ragione. Ho forzato un pò la mano, anche se credo a molte delle cose scritte.  Ma….

La regola è sempre una: “tocca a noi genitori” non creare dei mostri.

La responsabilità è di noi genitori sia di figli unici che di bambini con fratelli e sorelle.
Dare un fratello o una sorella a nostro figlio non è la soluzione dei problemi, non si salveranno solo con un fratello come spesso mi sento dire, no  non lo salverà per forza, nè questo sarà fonte di sicura di felicità, ne lo renderà una persona migliore. Non per forza. Ne questo gli precluderà di avere dei momenti in cui si sentirà solo e incompreso.
Poi avere più figli è una scelta, averne uno solo non sempre. E non parlo di me.

Ricordatevelo quando partirete con la vostra arringa.

E se anche lo fosse va rispettata e non considerata, semplice, egoistica, comoda o sminuita. La relazione con un fratello è sicuramente una magica opportunità, sopratutto per noi genitori.
Ma alleggeriamo le spalle di questi figli unici da falsi miti. E non pensiamo di spiegare tutto solo con quello.
Non trovate?

figliaunicaCollage

Filed Under: SENTIMENTI

Comments

  1. Serena (Cara Malù) says

    9 Settembre 2015 at 8:32

    Guarda, GRAZIE perché io sono mesi che mi angoscio per il fatto di non volere un altro figlio (almeno per ora la penso cosi, il mio ha un anno) e non ti dico i commenti..addirittura mi hanno detto che devo farne u altro perché il primo è il figlio della paura e rimarrà solo…e la penso esattamente come te, io ho avuto la fortuna di avere una sorella che adoro ma conosco fratelli che si fanno la guerra tutti i giorni, non si può sapere come andrà e bisogna scegliere solo in base al proprio sentire. Se non siamo convinti, meglio non farlo per altre motivazioni che sono tutt’altro che dimostrabili, come giustamente hai indicato nel post. E poi mio figlio ha due cugini, al massimo cresce con loro 🙂

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 10:49

      carissima segui il tuo cuore. E lascia stare i commenti stupidi. Un figlio si fa per noi stessi. La frase che odio di più è proprio questa “fallo per lui, lei”. Assurdo. Anche perchè tutti bravi ma il figlio te lo crescerai tu. Inoltre io per esempio ho 42 anni, mio marito 50 e noi altre alla inevitabile stanchezza fisica,abbiamo un sacco paura delle malattie. Quando lo dico mi prendono tutti in giro. Comunque vivi la tua vita. Un abbraccio

      Rispondi
      • Nadia Cascella says

        19 Marzo 2021 at 22:03

        Complimenti, è il primo articolo intelligente che leggo sui figli unici.

        Rispondi
  2. Ilaria says

    9 Settembre 2015 at 8:46

    Da figlia unica, ti dico che condivido ogni singola parola che hai scritto… Sono rimasta figlia unica perché a mia madre avevano sconsigliato calorosamente un’altra gravidanza, anche se lei era quella che agli altri suggeriva sempre il secondo figlio… Concordo che non è male essere figli unici… Certo, da piccoli quando tutti i tuoi amici tornano a casa senti un pochino quella sensazione di solitudine di dover giocare da sola, però passa… Con il tempo impari che gli amici veri sono la tua famiglia di elezione e non senti il bisogno di avere quel legame di sangue, anche perché non essendoci mai stato non sai cos’è… ho sempre avuto un carattere molto socievole e non ho mai fatto fatica a conoscere persone nuove, soprattutto durante l’università (anche io Milano e anche io ho dovuto ricominciare tutto da zero cavandomela da sola). Da figlia unica confermo che non è vero che siamo viziati e prepotenti, certo abbiamo il “privilegio” di avere le attenzioni tutte per noi, però mi ricordo che se i miei mi dicevano “no” rimaneva “no” e sapevo che non dovevo fare i capricci perché tanto non venivano presi in considerazione… A 28 anni posso dire che da figlia unica ho imparato presto a cavarmela da sola e ho i miei amici che mi riempiono la vita… Secondo me, tutto dipende da come si viene cresciuti e dal “polso” che hanno i genitori…

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 10:46

      Brava Ilaria, adoro sentire anche la vostra voce. E come dici tu, che poi è la conclusione del mio post, dipende solo da noi genitori e certo un pizzico di fortuna, ma la buona volontà ci vuole. Un abbraccio e come ti capisco milano, famiglia di elezione.

      Rispondi
    • Valentina says

      30 Giugno 2021 at 23:47

      Grazie per questo bellissimo scenario del figlio unico, lucido, realistico ed esistenziale! Così convincente e vero da asfaltare tutta la caterba di pregiudizi insensati che noi mamme consapevoli di figli unici dobbiamo subire più o meno esplicitamente ogni giorno

      Rispondi
  3. Alessia says

    9 Settembre 2015 at 9:36

    Grazie per questo post!
    Di figli ne ho quattro. è così, sono arrivati, li abbiamo accolti. è la nostra famiglia.punto.
    Così come eravamo famiglia quando ci siamo sposati, quando non sapevamo se avremmo mai avuto figli né quanti.
    Mio marito è figlio unico e mia suocera non manca mai di dirmi che io ne ho quattro…lei invece uno solo…perfetto! 😉
    Purtroppo le frasette fatte simpatiche non risparmiano nessuno.
    Io ho tre femmine e un maschio, non ti dico quanti compatiscono il mio secondogenito… E se fosse arri ATO per ultimo avrei avuto il plauso “meno male almeno 1 maschio…”
    Come se i figli dessero un punteggio alla madre in base al sesso, al numero…o spesso anche al peso!
    I figli unici hanno più opportunità in un certo senso, è vero.
    Io non ci penso.
    La natura mi ha “dato” quatro creature che non sono un mio possesso, sono doni – che siano uno, due, dieci! – inestimabili.
    Non una medaglia all’onore…

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 10:45

      Io vi stimo molto voi plurimamme….se posso definirvi così. In generale siete quelle che non dicono mai nulla, ne si lamentano troppo. io adoro le famiglie numerose, eravamo tre sorelle. So quanto è importante la relazione ma comunque trovo anche assurdo avere così tante certezze che il figlio unico sia il male o, spiegare tutti le cose legandolo a quella condizione. Insomma era un piccolo sfogo. Grazie per aver capito

      Rispondi
  4. Trentazero says

    9 Settembre 2015 at 12:18

    Che post meraviglioso!
    Quante brutte parole che hai citato, credo che tutte le frasi fatte andrebbero eliminate dalla faccia della terra.
    Riempiono un vuoto comunicativo passando sopra chi si ha di fronte con un carro armato e non danno niente.

    Credo tanto nella libertà di scelta, fare come fan tutti crea tante situazioni mica tanto felici.
    Cosi’ come mettere a tacere ambizioni personali o mancanze facendo scelte tanto importanti.

    Come sai io non voglio figli, per ora o forse per sempre. Non voglio fare figli per i motivi sbagliati e per accontentare gli altri.

    Sono contenta di aver avuto mio fratello, non potrei immaginare la mia vita senza di lui.
    Siamo stati io e lui per tanto tempo!

    Giada e’ una delle bimbe piu’ fighe che io conosca, state crescendo una donnina che andrà’ lontano

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 12:23

      Si le frasi fatte, le certezze del futuro degli altri, le sentenze di condanna a priori sono terribili. Io so solo che cercherò di aiutare molto Giada …sopratutto a essere quello che è lei e non quello che vogliono farle credere gli altri. Compreso noi genitori. Ti abbraccio adorata

      Rispondi
  5. Serena says

    9 Settembre 2015 at 12:42

    Brava! da figlia unica condivido tutto quello che hai scritto….personalmente non ho mai chiesto e/o sofferto per l´assenza di un fratello, come non ho mai sofferto la “solitudine” (altro grosso rimprovero di chi incita a tutti i costi a piu´figli), forse perché i miei mi hanno sempre coinvolto in mille attivita´ludiche e sportive. Ho anche imparato a giocare da sola, cosa che amavo fare, e a sviluppare una particolare creativita´nell´inventarmi giochi e situazioni!
    Quando poi abbiamo deciso di avere un secondo figlio, l´ho fatto certamente non perche´”era meglio farlo”…e a poche settimane dalla nascita guai a chi dice al primogenito “avrai un fratellino, ora sei grande (ha due anni), DEVI volergli bene, DEVI giocarci insieme, ecc…ecc…)

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 14:04

      Brava fai benissimo. E mi piace sentire le storie dei figli unici, l’ho già detto ma per quanto io sia serena…in fin dei conti ho anche io a volte le mie paure. Un abbraccio

      Rispondi
  6. CRistina says

    9 Settembre 2015 at 12:48

    Io sono figlia unica e personalmente mi é sempre mancato un fratello o una sorella. Quando ero piccola c’era mio cugino, anche lui figlio unico e coetaneo, quindi un ottimo compagno di giochi…Ora che vivo all’estero anche se non lontano da casa (sono in Francia per ora) e con una mamma purtroppo non in ottima salute mi manca ancor di più. Poi chi lo sa..magari non sarebbe stato d’aiuto ma sta di fatto che…mi manca!
    Per questo ho voluto a tutti i costi 2 figli anche se mio marito non era troppo d’accordo.
    Come dici tu e su cui concordo in pieno, credo che il ruolo dei genitori sia fondamentale nell’educare 1 ,2,3, 10 figli … Fino ai 4 anni mia figlia é stata figlia unica e poi all’arrivo del fratello le cose son cambiate e ogni giorno cerco anche io di cambiare, di crescere con loro, cercare di far si che la loro complicità sia forte e scopro con loro nuovi aspetti..che io personalmente non ho vissuto come figlia.

    In quest’ultimo periodo si tende molto a criticare soprattutto tra mamme ed é una cosa che proprio non sopporto: figli unici/ plurimamme, allattanti/pro biberon, casalinghe/lavoratrici… BASTA! ognuno fa le sue scelte e in quanto tali vanno rispettate e… grazie a Dio non siamo tutte uguali!!!!!!!!!!!!

    Rispondi
  7. delia says

    9 Settembre 2015 at 13:10

    Bellissimo articolo. Anche a me non piacciono i luoghi comuni, le frasi fatte e gli atteggiamenti “io sì che so cos’è la fatica”. Sicuramente ogni madre e padre devono sapere cosa vogliono, prima di ogni altra cosa, prima di iniziare a discutere. Ogni famiglia nasce in base a esigenze, punti di vista, casualità, desideri e vissuti personali. Io ho 2 figli e, a volte, ne vorrei anche un terzo. Ma ci tengo molto a far vivere mia figlia (la prima) come persona unica che debba avere le sue cose e i suoi spazi, così come non voglio che il secondo, un maschietto, non sia il cocchetto di casa solo perché il secondo.
    I miei figli si portano 5 anni di differenza e mi è anche stato detto: “bè, ma così lontani, saranno come due figli unici” O.O
    Quindi questa gente che semplicemente vuole dare aria alla bocca, non va considerata più di tanto:meglio usare il nostro tempo in altre attività!!

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 14:03

      Grazie Delia. E’ la stessa cosa che ho detto a una mia amica che ha deciso di avere il secondo prestissimo. Era partita convintissima poi ogni tanto ha paura. Io le dico che sarà bellissimo ma di ricordarsi di crescere la grande come UNICA . di non caricarla troppo. Io non posso dire di aver sofferto, non da piccola e probabilmente quel tipo di educazione è stata la mia forza, ma è anche vero che solo da grande sono riuscita ad affrancarmi da certe situazioni non senza sensi di colpa. un abbraccio

      Rispondi
  8. Elga says

    9 Settembre 2015 at 13:50

    Figlio unico o no, l’ importante è crescerli al meglio che possiamo. Tutto è una scelta, frutto delle nostre esperienze passate di figli. Io ho avuto la prima un po’ tardi (per scelta) e adesso che mi piacerebbe il terzo, è tardi per l’ orologio biologico…. comunque uno o tanti, sono il nostro futuro. Ciao

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 13:59

      Si capisco quello che dici. E condivido che l’unica cosa davvero importante è provare a fargli crescere bene.

      Rispondi
  9. Gabriella says

    9 Settembre 2015 at 14:41

    Anche noi siamo tre sorelle, e io la grande delle tre 😛
    Condiviso tutto quello che dici!
    Ormai credo che marta resterà figlia unica, perché mi sa che non ne arriveranno altri, non per scelta. Anche io mi son trovata nella situazione di dover giustificare questa sua “solitudine”, perché la delicatezza della gente a volte….vabbe’, lasciamo stare. E’ come se fosse scontato doverne fare almeno due, si usa così, e se tu ti fermi beh, c’è qualcosa che non va, è una famiglia a metà. Un po’ ne soffro, anche se comincio a convincermi che sia meglio così e che Marta potrà essere una persona serena e completa anche se figlia unica. Non trovo molta differenza tra lei e altri, come scrivi, con fratelli. Conosco amichetti viziati e prepotenti, e tutti loro hanno fratelli/sorelle. Marta conosce il senso del risparmio, sa che, anche se sola, non può avere tutto quello che desidera e vede (beh, le richieste logicamente qualche volta le fa, sennò che bambina sarebbe?), noi non la riempiamo di doni solo perché “tanto ne abbiamo una sola”. Tutto è abbastanza equilibrato, nel rispetto di quello che riteniamo giusto. Forse i nonni la viziano un po’…sì, loro sì. Aggiungi che lei è sola in casa, ma è anche l’unica nipote da parte paterna e materna…
    Quello in cui pecco è organizzare pochi pomeriggi di gioco con i coetanei, ma per disorganizzazione mia e impegni quotidiani. Però mi stupisco sempre del fatto che, in situazioni in cui c’è lei e ci sono altri nani, riescano a far gruppo anche se la frequenza non è quotidiana, e questo mi consola, perché penso che: a) non è timida come sua mamma; b) è una bambina socievole.
    Insomma, ‘sto figli sono “UNICI” in tutti i sensi 😉

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 14:50

      che bel commento Gabriella. Mi ritrovo molto e pure da me i nonni sono tanto bravi a viziarla, poi capirai la vedono pochissimo. Bellissima la frase finale. Sono unici in tutti i sensi.

      Rispondi
    • Emanuela says

      9 Settembre 2015 at 15:41

      Verissimo Gabriella. Noi lasciamo un po’ fare i nonni perché’ viviamo lontani e quindi se si divertono a viziarla un po’ non c’e’ nulla di male.

      Rispondi
    • simona says

      20 Gennaio 2016 at 8:45

      Io credo che le scelte personali nn vadano mai giudicate a prescindere come nn credo ci sia una regola per il numero di bambini da avere. Sono mamma di tre figli stupendi di cui uno affetto da autismo. Beh anche a me é successo di sentirmi dire “ma sei impazzita!” Quando dopo di lui abbiamo deciso di avere anche la terza, ma nn mi é interessato ne tantomeno ho passato notti insonne. Loro tre si amano litigano e soprattutto sono circondati da amici che li amano! Non esiste una regola in questo e soprattutto se si fa un elogio al figlio unico e se si mette in evidenza i lati positivi rispetto ad avere fratelli e sorelle si rischia di diventare come chi dice ” ma fallo x lei/lui.?

      Rispondi
  10. Emanuela says

    9 Settembre 2015 at 15:39

    Post bellissimo, sono nella tua stessa situazione riguardo ai bimbi, ma figlia unica anche io (non per scelta). Hai detto tantissime cose giuste e molto ben scritte, complimenti. E in bocca al lupo alla piccola, che mi fa pensare alla nostra!

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 16:37

      Grazie mille! molto gentile. Allora in bocca al lupo anche a voi!

      Rispondi
  11. Gemma says

    9 Settembre 2015 at 16:05

    Io ne ho due.
    SCONSIGLIO a tutte di fare il secondo.
    Sono nella fase che se vedo una incinta manco ho il coraggio di farle gli auguri (e non ti dico se è incinta del secondo)
    Ho detto tutto.

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 16:38

      Dai sarai nel tunnel…dei primi mesi! Ti sono vicina.

      Rispondi
      • Gemma says

        9 Settembre 2015 at 16:53

        La grande ha 6 anni e mezzo.
        la piccola 2 anni e…(aspe che conto i mesi) 5 mesi quasi
        Mi posso ancora giocare la carta tunnel dei primi mesi?

        Rispondi
        • mimma says

          9 Settembre 2015 at 16:58

          Ah no peggio sei nel tunnel dei terrible two!!! ahhhh

          Rispondi
          • Gemma says

            9 Settembre 2015 at 17:04

            secondo me esco dal tunnel quando faranno 18 anni e andranno a studiare in australia.
            Quante volte l’anno potranno affrontare un viaggio di 24h???

          • mimma says

            9 Settembre 2015 at 19:56

            ahhhh…oppure scappiamo noi!

  12. giupy says

    9 Settembre 2015 at 16:43

    Da figlia unica condivido in pieno. Mi sono sempre sentita dire che come figlia unica sarei stata troppo solitaria, competitiva, egoista… che per carita’, io non sono una persona perfetta ma sono sicura che tutto cio’ NON derivi dal non avere fratelli. Anzi, ricordo che l’unico mio problema era l’eccessiva generosita’, perche’ prestavo a tutti matite e giocattoli non avendo bene chiara la nozione di “questo e’ mio” e “questo e’ tuo” che chi ha molti fratelli invece ha. Quindi si, un po’ fessa ero, ma sono migliorata. E, comunque, il sacro principio di farsi un tegamino di… su quanti figli una vuole/non vuole avere rimane molto importante…

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2015 at 16:57

      No vabbe io ti adoro, saperti pure figlia unica mi da ancora più fiducia sul futuro della mia piccola.
      Il tegamino….ahhhhhh

      Rispondi
      • Giupy says

        10 Settembre 2015 at 4:15

        Ma certo che la tua bimba verra’ su bene, con una mamma come te!! 🙂

        Rispondi
        • mimma says

          10 Settembre 2015 at 12:36

          Quando lavoravo mi fu assegnata una giovane stagista. Sarda, figli unica, grande viaggiatrice, che conosceva mille lingue. Ma sopratutto aveva una grande determinazione e un bellissimo carattere. L’ho amata subito e me la sono curata tantissimo. L’ho spinta a entrare nel programma giovani talenti che avevamo. Ho sempre creduto in lei. Siamo rimaste in contatto . Lei ora ha fatto tanta carriera. E ora si trova a Praga per una nuova avventura. E continua a viaggiare un sacco. E’ una delle persone più indipendenti che io conosca e per nulla prepotente e viziata. Quindi si l’etichette sono una gran ca**ata. E tu sei un altro esempio.

          Rispondi
  13. Graziella Pezzetta says

    10 Settembre 2015 at 0:27

    Io sono la prima di tre figlie, ho a mia volta tre figli, due maschi e una femmina, avessi potuto ne avrei fatti altri di bambini, ma la mia salute peggiorava a ogni figlio. Quando ho avuto il mio primo figlio a 19 anni, tutti mi chiedevano se ero incinta prima di sposarmi, perchè era troppo presto! … al secondo nessun commento, quando ho avuto la terza, Roberta, i commenti erano: ma vuoi fare una squadra di calcio? ; ma appartenete a qualche setta religiosa?; ma adesso basta che non siete conigli … io rispondevo sempre puntualmente: ne vogliamo almeno 5 ma se riusciamo vorremmo arrivare a 7 … perchè lo dicevo? per vedere la faccia, l’espressione degli stolti. Questo per dire che le persone non si fanno mai nè padelle, nè tegamini, nè tazzine di cavoli propri. Ora Roberta ha un bimbo, il mio strameraviglioso adoratissimo Davide e già le chiedono quando farà il secondo, me lo racconta sconvolta e io le rispondo: fregatene. Un figlio unico, secondo me, non è nè meglio nè peggio di bambini con fratelli e sorelle, è un figlio che avrà opportunità o non ne avrà a seconda delle circostanze, della famiglia, dell’ambiente e delle botte di fortuna o sfortuna. Ci sono figli geni e sono gli ultimi di una serie di figli, ci sono figli viziatissimi, egoisti e antipatici sia tra i figli unici sia tra i figli appartenenti a squadre di calcio. Onestamente non vedo davvero differenze. Vedo invece ancora troppe mamme che danno importanza alle chiacchiere inutili di altre persone che vogliono dare pareri non richiesti. Un bel: fatevi gli affaracci vostri e fateveli a casa vostra, ci starebbe molto bene.

    Rispondi
    • mimma says

      10 Settembre 2015 at 12:39

      Graziella grazie per averci raccontata la tua esperienza. Lo so hai ragione, ma alla fine, essere madri ci rende un pò insicure, sopratutto all’inizio e per quanto una sa di dover scegliere da sola è normale che si possa essere un pò toccati. Però si il segreto è cercare la propria strada. Che regole non ci sono. un abbraccio

      Rispondi
  14. Claudia says

    10 Settembre 2015 at 3:28

    Io mamma ancora non lo sono, ma sono unica figlia femmina, in mezzo a due maschi. Un disastro e una gioia allo stesso tempo. Premesso che non so cosa voglia dire essere figlio unico, condivido a pieno quello che dici sull’avere fratelli: la compezioni, i continui paragoni, le gelosie… sono tutti aspetti dell’avere un fratello, cosi come lo sono il condividere, il giocare insieme, ecc. Cose assolutamente non scontate pero’, che potrebbero non avvenire mai!

    Rispondi
    • mimma says

      10 Settembre 2015 at 12:37

      Brava è esattamente quello che volevo dire. Bella donna coraggiosa. Ti abbraccio assai

      Rispondi
  15. Mamma avvocato says

    10 Settembre 2015 at 7:15

    Questo post mi tocca molto. È vero tutto ciò che dici sui fratelli,da seconda di tre figli che peraltro fa un lavoro in cui vede tutte le magagne familiari altrui, confermo in Totò.
    Tuttavia io non vorrei che mio figlio fosse figlio unico. Non tanto per lui, però, lo ammetto senza problemi, ma perché IO e mio MARITO vorremmo un secondo figlio!
    Certo, uno pensa che in due i bambini avranno una persona in più su cui contare, non saranno soli, anche se magari non ci sarà il legame che c’è con un amico (quasi mai, in effetti), però i legami di sangue restano…però non credo possa essere la vera motivazione profonda, anche perché quando mio figlio chiede un fratellino o una sorellina mica lo sa cosa significa davvero.
    Quanto ai commenti degli altri, da un po’ mi sono stufata e dico chiaro e tondo a tutti che non arriva e non so che farci, lo facciano loro se sono tanto bravi come a parlare!
    la delicatezza e’ davvero un optional.

    Rispondi
  16. Sempre Mamma says

    10 Settembre 2015 at 10:59

    Io ho un fratello maggiore. Non siamo mai andati molto d’accordo da piccoli, lui mi picchiava spesso, mi sottometteva, era molto geloso di me e io di lui, essendo il figlio preferito perchè maschio.
    Ho avuto un figlio, dopo di lui pensavo di non averne altri e che restasse figlio unico. MrD mi chiedeva spesso di fare un altro bambino, voleva un fratellino, ma non ero dell’idea, per motivi lavorativi, ormai avevamo un equilibrio che non volevo scombussolare. Pian piano è maturata in me la voglia di un altro figlio. Alla soglia dei 37 è nato Miciomao. Ha portato scompiglio e gioia. L’età che li divide fa si che crescano senza molte cose in comune, ora MrD ha 22 anni e mezzo e Miciomao 8. Hanno un carattere totalmente diverso, io dico sempre che si compensano. Non crescendo insieme non so se il loro rapporto sarà saldo in futuro o meno, lo spero e eme lo auguro. Per ora il piccolo cerca sempre il grande, ma il grande arriva stanco dal lavoro la sera e il piccolo gli da solo fastidio.
    Se tornassi indietro li farei a pochi anni di distanza? Non credo. Non sarei riuscita a gestirli col lavoro che ho sempre fatto, ne sarei uscita pazza.
    Io ammiro le donne che fanno tanti figli, che hanno la voglia e la forza di affrontare tante gravidanze e lo spirito di crescere una moltitudine di bambini.
    La vita non è una gara a chi fa più figli, a chi li fa più vicini d’età o meno. Ognuno nella vita fa ciò che credo giusto per se stesso, per le sue capacità, per i suoi desideri e per ciò che il destino gli riserva.
    Nel mio paese c’è una signora che ha 9 figli, la prima ha l’età di Mrd, gli altri tutti maschi, a scalare, l’ultimo ha un anno in più di Miciomao. Il marito è in casa di cura, malato mentale. E’ eroica, ma tanto tanto stanca e preoccupata per le sorti dei suoi figli, in un mondo così difficile.
    Scusa se mi sono dilungata.

    Rispondi
    • mimma says

      10 Settembre 2015 at 12:33

      Grazie per il bel commento! Hai detto un sacco di cose giuste. Un abbraccio

      Rispondi
  17. Gilda says

    11 Settembre 2015 at 13:26

    Mimma, io sono figlia unica e da sempre mi sento dire le peggio cose basate su luoghi comuni! Per non dire quello che ancora oggi mia mamma si sente dire.
    Ne avevo parlato qui tempo fa,dagli un’ occhiata http://www.nonpuoesserevero.it/2015/05/storia-di-un-figlio-unico-come.html?m=1

    Rispondi
  18. Erica says

    16 Gennaio 2016 at 11:13

    Molto bello quello che hai scritto! Condivido pienamente. Sono una mamma che ha un figlio unico per scelta e che ha 2 fratelli minori!! 😉

    Rispondi
  19. stefi says

    17 Gennaio 2016 at 20:54

    Io ho un figlio unico ma sul suo libretto di nascita c’è scritto che era la terza gravidanza della sua mamma (non certo per scelta). In merito ai luoghi comuni e le frasi sciocche e indelicate, mi sento vicina a tutte quelle donne che pur volendo non hanno avuto il dono di 1 2 3 4 … figli, quanti ne desideravano.

    Rispondi
    • mimma says

      18 Gennaio 2016 at 10:24

      anche io ho avuto un aborto prima della mia piccola. Un abbraccio….

      Rispondi
  20. Simona rossi says

    15 Marzo 2016 at 11:45

    Ciao! Figlia unica, un po’in crisi in questo periodo per la perdita di fiducia in una vecchia amica, e neomamma di una bellissima bimba di 4mesi.
    Sarà’ per l’esperienza di vecchia amicizia delusa che sto’passando, ma sto’ riflettendo proprio su come dare a mia figlia quella sicurezza,che forse io non ho avuto abbastanza…
    Trovo meravigliosi e giusti tutti i vostri post! E spero che il blog sia ancora attivo

    Rispondi
    • mimma says

      13 Aprile 2016 at 9:24

      Ciao Simona, si siamo attive.
      Grazie per la tua testimonianza e scusami per il ritardo nella risposta.
      io ho due sorelle e le amicizie mi hanno ferito uguale. Avere una sorella mi ha aiutato?
      mah non saprei dirti con un’amica si instaura un rapporto unico.

      Rispondi
  21. Arte says

    23 Marzo 2016 at 8:04

    Ciao. Mai sorella é stata la più grande maleducazione della mia vita. É sempre stata prepotente e, con la scusa che era più piccola( di 3 anni) dovevo sempre subire. Il suo caratteraccio se l’ é portato anche oltre i 30 Anni. Ho passato tanti anni a non rivolgere la parola sono stati gli anni migliori. Mai mamma ci costringea fra pace ma io sto meglio quando non le parlo perché è odiosa, irascibile. Non ti dico poi da quando ha preso la laurea triennalevin infermieristica ora crede di essere un primario e sta sempre a sindacare invirtu’ delle sue competenze(premesso che anche io e mio marito siamo laureati ma non ce ne può fregar di meno) ed è persino sprucida con la nostra bambina. Insomma io non l’ho mai sopportata, mi venuta sempre imposta ( se non te la porti non esci. Se non la fai giocare col tuo gioco te lo butto ecc). Io sarei stata meglio senza di lei é stato un impiccio della vita e non me la sono assolutamente trovata come amica anzi…quindi prima di fare un altro figlio un giorno ci penso bene.

    Rispondi
    • mimma says

      23 Marzo 2016 at 12:02

      Immagino quanto sia stato faticoso per te. E conosco tante storie simili purtroppo. Per quello mi arrabbio quando dicono “fallo per lei”. Un abbraccio forte.

      Rispondi
      • Alice says

        28 Marzo 2021 at 1:30

        Ciao, leggo per caso questo blog da mamma che ha paura perché non vuole altri figli dopo la mia Vittoria, nata quasi 5 anni fa in un giorno di un caldo settembre ! Vorrei dire che io non sono figlia unica, ho un fratello più grande di me che è ed è stato la mia più grande delusione in tutto! Non è stato una compagnia, mo meglio si a volte si per carità, ma in generale mi sono sempre sentita sola anche con lui! Era tutta una gara, mi ha sempre sottomessa, i litigi erano all’ordine del giorno, quando giocavamo lui doveva vincere, fare i giochi che voleva lui, e in più mi sono sempre sentita rifiutata, come adesso che siamo adulti, è geloso di ne, non mi parla se non a stento, io sono la laureata lui no eccetera eccetera. Quando mi dicono lasci da sola tua figlia mi si rizza o tutti i capelli! Io mi sentivo sola anche con un fratello, ho sempre giocato da sola, lui non c’era mai per me, lui è sempre stato il preferito di mamma, il primo il maschio, di nonna il primo, il maschio, il poverino aveva la scoliosi e quindi secondo voi cosa dovrei rispondere a chi da fiato alla bocca dicendo : noo la lasci da sola?? Comunque non lo faccio solo perché ho avuto un’esperienza a dir poco sconfortante con mio fratello, lo faccio perché io non voglio altri figli!! Sto bene così!! E mia figlia che si sente dire anche da coetanee 5enni che non è normale che non abbia fratelli perché gioca da sola ovviamente torna a casa triste e mi chiede perché?? Io le spiego esattamente questo: che essere figli unici non è poi così male : tanti cugini, tanti amici, e che purtroppo io mi sono sempre sentita sola e non voluta anche da mio fratello e firse questo fa più male di giocare da soli per un po’ a casa, e che invece mi ha insegnato ad essere forte da sola, e a sapermi adattare alle situazioni e al mondo con una forza che forse è stato meglio così! Essere forti e indipendenti sono le caratteristiche che più mi hanno aiutato nella vita e voglio che mia figlia cresca esattamente così!! In cu..o a chi mi dice che sono una mamma scellerata che non fa almeno 2 figli per compagnia!!!!

        Rispondi
  22. sonia says

    18 Aprile 2016 at 12:54

    ciao
    io sono figlia unica contenta di esserlo anche se a volte penso che la mia fortuna sia stata avere tante amiche e le miei cugine vicino. Ho una figlia sola non nego che ci sono stati momenti in cui avrei voluto il secondo ma non per fare compagnia alla prima ma per me stessa per rivivere tutto quello che ho vissuto con mia figlia. Poi però obbiettivamente io lavoro tutto il giorno mi devo appoggiare ai miei che comunque invecchiano il tempo è poco e non è vero che si ha il tempo per fare tutto
    io mi dedico a 1000 a mia figlia con lei gioco si parla tanto e le do la possibilità di stare sempre con amichetti. Ne avessi due non potrei fare tutte queste cose e dovrei far rinunciare qualcosa o all’uno o all’altro. Come scrivi sono scelte di vita nessuno deve giudicarle e hai ragione che ci sono tante che ti sbattono in faccia io ne ho due…. li hai fatti e ora te li tieni i figli non arrivano da soli quindi sai cosa fai.

    Rispondi
    • mimma says

      19 Aprile 2016 at 13:21

      Carissima Sonia comprendo al 100% quello che dici. Anche io a voltre ne vorrei un’altro per me. un abbraccio

      Rispondi
  23. luna says

    22 Aprile 2016 at 21:17

    io anche ho una solo figlia…ci penso a fare il secondo. ma poi trovo piu contro che pro.

    Rispondi
    • mimma says

      23 Aprile 2016 at 11:34

      lo capisco eccome. Chissà se i dubbi passerenno mai.

      Rispondi
  24. Elisabetta says

    8 Maggio 2016 at 1:54

    Ahime ho 2 sorelle e per sfortuna più piccole…una mi ha rovinato l’infanzia ed un altra l adolescenza, quindi dico si, avrei preferito esser figlia unica…e personalmente ho scelto di non avere figli perché non voglio rovinarmi il resto della mia esistenza…

    Rispondi
    • mimma says

      8 Maggio 2016 at 18:46

      Queste storie mi fanno dispiacere perchè non dubito che possano essere vere. Ma i genitori non fanno nulla? Chissà magari un giorno cambierai idea sui figli o magari no. E in ogni caso avrai fatto bene a seguire quello che senti tu. Un abbraccio

      Rispondi
  25. Lina says

    9 Maggio 2016 at 14:58

    E’ un papiro, vi avverto.
    Sono le mie riflessioni di più di un anno fa (faccio copia/incolla).
    Adesso sono ben più tranquilla, per inciso.
    E’ solo per ribadire il concetto: intromettersi a gamba tesa in una cosa così intima chiedendo “quando fai il secondo?” è veramente di una inciviltà senza ritegno, perché non si può sapere cosa ci sia dietro certe “scelte”…

    Lunedì 20 aprile 2015.
    Spotting di fine ciclo, arrivato la settimana scorsa; già lo so che continuerò con TB e stick fino all’esaurimento dei medesimi, ormai acquistati, e poi stop, per sempre….perché purtroppo, non per volere mio, questo è il mio “punto e a capo” sul tema “secondo figlio”.
    Era, questo mese, l’ultima chance per poter partorire entro i 45 anni.
    Lo so che non c’è da stupirsi (sarebbe stato quasi da pubblicazione scientifica il contrario), ma ugualmente metterci un punto è un po’ amaro.
    Ho pregato (senza convinzione, forse), ho fatto pellegrinaggi, mi sono nuovamente sottoposta alla Tortura (sono passati due anni e mezzo, ormai), ho speso soldi, tempo, energie, ho poi rifatto isterosalpingo, che a quanto pare è servita solo ad aumentare l’illusione….
    Eppure è dura dire punto e a capo… ho fatto l’impossibile per dire che mi va bene così lo stesso ma non c’è verso.
    Non mi va e forse non mi andrà mai bene così.
    Me ne devo fare una ragione, lo so, eppure so anche che ciclicamente tornerò a pensarci e non so come fare.
    A volte mi illudo di esserci riuscita ma mi basta vedere i fratellini degli amici di Francesca (ieri festa di compleanno di Sofia. La mia Francesca era la sola figlia unica.), mi basta sentire quanto si vanta L. per aver ottenuto il suo capriccio, la seconda gravidanza, per ricominciare daccapo.
    A volte credo che invecchierò e morirò pensando ai figli che non ho avuto, pensando che il mio progetto di famiglia è riuscito a metà e che, in fondo, ha vinto l’infertilità maledetta.
    E che la colpa è tutta mia che mi sono arresa.
    Eppure anni di tentativi mirati, indagini, analisi, circa 20.000 euro spesi, una IUI, 5 ICSI in tutto, bombardamenti ormonali, anestesie generali (per non parlare di preghiere, novene, pellegrinaggi…) ecc ecc…. dovrebbero essere argomenti abbastanza forti da spegnere qualunque obiezione.
    Eppure, se dopo tutto questo ancora ci sto pensando, ci sarà un motivo…
    Dico basta, si voglio dire basta ad inutili illusioni, basta alle sciocche speranze di poter avere un altro figlio, magari naturalmente, che illusa idjota!
    Il fatto che io oggi sia madre mi ha fatto dimenticare che mia figlia è frutto di anni di sofferenze e tentativi, e di una (fortunatissima) icsi, mi ha fatto dimenticare che sono una donna (evidentemente, a dispetto di questa ultima salpingo) infertile, che mio marito lo è ancora di più, che ho 44 anni e che a questo punto posso dire di non avere alcuna possibilità di concepire!
    Devo accettare questa condizione, e smettere di starci male!
    Devo convincermi che mia figlia crescerà bene anche se figlia unica e vivere serenamente il fatto che non conoscerà quanto sia bello avere un fratello/sorella.
    Io, mia figlia, e la mia famiglia ci meritiamo una felicità senza turbamento, si, lo devo a lei, al mio cucciolo, le devo tutti i sorrisi che posso, perché se non fosse arrivata lei io sarei persa!
    Lo devo anche a tutte le donne che ancora lottano per averne uno, di figli….e che forse non ci riusciranno mai…
    Francesca ci chiede in continuazione un fratellino o una sorellina; all’asilo ogni mese c’è qualche mamma nuovamente incinta e lei reclama…anche se ultimamente sono forse riuscita a farla un po’ rassegnare…
    L’accettare che tuo figlio resti figlio unico è sempre difficile, e io non l’ho deciso dalla sera alla mattina, è una consapevolezza che ha preso piede piano piano.
    Devo arrivare al punto in cui non ci penserò quasi più, e se ci penserò non la vivrò più come una mancanza, piuttosto pensando che sarebbe stato bello, ma niente di più.
    Anzi penserò addirittura a come sono fortunata ad avere una figlia sola, rispetto a chi ne ha anche tre o quattro ma magari non riesce a seguirli bene.
    Mi devo finalmente godere la figlia che ho avuto la fortuna di avere, e riuscire a vedere il lato positivo di avere solo lei: il rapporto esclusivo che si sta instaurando, e che spero che resti così bello anche quando sarà grande, o anche solo in termini di investimento del tempo che ho la fortuna di dedicare tutto a lei, e perché no anche a me stessa, forse, un domani, ed a mio marito.
    Vivrò la mia famiglia a pieno per quello che è senza desiderare più ossessivamente quello che non esiste, e questa sarà una bella conquista.

    Il capitolo è definitivamente chiuso e io ostento sicurezza e lucida consapevolezza, ma lo so che dentro di me non riesco a crederci, a farmene una ragione.
    Sognavo e desideravo con tutta me stessa di rivivere tutte quelle gioie meravigliose, e soprattutto di vedere la mia bimba giocare e crescere con un fratellino.

    Lo so che sono già stata fortunatissima, però ero così sicura che ci saremmo riusciti di nuovo…quella salpingo miracolosamente risultata buona non poteva essere un caso…e questo fallimento definitivo, veramente mi addolora, mi mette davanti alla mia caducità, alla mia fallacità.

    Non potrò mai più sperare, mai più sognare…
    Mi sembra impossibile.
    Forse perché adesso so tutto ciò che mi perdo…La gravidanza, stringere un neonato tra le braccia, annusarlo, vederlo crescere…
    Mi sembra che non mi sia goduta appieno il tempo con mia figlia, perché ero tropo frastornata, e perché non sapevo che non ci sarebbe mai stata una seconda volta.

    L’essere arrivati al punto di non ritorno, dove non esiste più alcuna speranza, alcuna possibilità, dove so che le abbiamo provate tutte, senza nessun risultato, mi lascia una sensazione di vuoto e di sgomento che non riesco a descrivere.

    Sembra incredibile potersi sentire così pur avendo già un figlio, non dovrebbe succedere, non è né logico né razionale né giusto nei confronti di chi figli non ne ha
    Il dolore è rivivere di nuovo il film della propria infertilità, averne la conferma definitiva e inappellabile.
    Sentirsi inesorabilmente delle infertili.
    Non riuscire a chiudere il cerchio del progetto familiare che si è sognato contro ogni evidenza, ma che pareva così raggiungibile, a momenti…
    Sentirsi in colpa verso il figlio che c’è già.
    La verità è che dopo il successo con Francesca pensavo di aver risolto qualcosa, invece dovrei guardarla e stupirmi che esista: noi siamo una coppia sterile.
    Punto.
    È talmente normale ormai per me non riuscire a rimanere incinta che a volte mi sembra impossibile avere una bambina.
    Non voglio piombare nella tristezza.
    Però quella sensazione di non farcela mi accompagnerà sempre.
    L’infertilitá è una brutta bestia, come un’ombra nera non ci lascia mai: talvolta ci precede, oscura la via.
    Talvolta è al nostro fianco e rende il cammino incerto e impervio.
    Talvolta è dietro di noi.
    Io la sento dietro le mie spalle, che sogghigna, come se mi dicesse: ho vinto io, cretina, cosa credevi?
    Questo è il tuo punto e a capo, mezzafemmina, rassegnati!
    La cosa assurda e paradossale è che tutto mi sarei immaginata ma non quello di dover scrivere queste cose.
    Anni fa , già abbastanza consapevole delle difficoltà a cui sarei andata incontro per avere un figlio e del mio scarso spirito materno, mi sono sempre detta: me ne basta uno, non chiederei di più, non sono folle ….
    E poi, quando ho iniziato l’iter, pensavo: dopo tutto il calvario che sto affrontando sarei stra felice di avere un singolo e solitario pargoletto, e poi io non sono nata per fare la mamma, per sacrificarmi, e poi soldi non ce ne sono, aiuti nemmeno ….
    Eppure non e’ cosi ….
    Giocherei carte false per avere il secondo (la seconda, per l’esattezza…ho sempre pensato che Francesca sarebbe felice con una sorellina…), ma qualcuno e qualcosa hanno già deciso per me e sono loro il mio punto e a capo e cioè questa dannatissima e tremendissima infertilità unita ad una età che non perdona.
    Ora mi chiedo: sono io l’egoista che “pretendo” di avere troppo e non so accontentarmi della più grande gioia che mi sia capitata?
    Ciò che più mi fa rabbia è non saper trarre da questa mia vita che sicuramente tanti invidierebbero il massimo della felicità che noi tre meritiamo ….e poi l’incessante paragone con chi ne fa quanti ne vuole….

    La sorte è stata, nonostante le sofferenze (non me ne sono mai lamentata, MAI!), benevola con me, perché mi ha reso beneficiaria di un miracolo, l’ho comunque sfidata di nuovo, anche dopo… ma non mi ha più aiutata…anche questo è un piccolo lutto, non come non averne affatto di figli, assolutamente, ma un pochino lo è.
    E’ andata così, è andata benissimo, però peccato non poter essere diverse da così, io, il mio partner, la mia data di nascita….
    Devo godermi questo miracolo unico, succhiandola ogni istante, io ho fatto tutto il possibile, (compatibilmente con la mia poca lungimiranza di qualche anno fa e con la mia arroganza…ma questa purtroppo sono io..); di più non si può.
    Provo rabbia verso me stessa perché continuo a soffrire per la mancanza di un secondo figlio invece di gioire al 100% per la bimba che ho avuto l’immensa fortuna di avere dopo tanti anni di sofferenza…
    In certi momenti però mi struggo, pensando che rimarrà figlia unica di genitori già grandi, mentre vorrei tanto che avesse un fratello o una sorella con cui giocare, ridere, litigare e magari a cui tenersi stretta nei momenti bui, quando forse noi genitori non potremo farlo….

    Forse è il rimpianto per la famiglia numerosa sognata in tv…la paura che la mia bimba rimanga sola troppo presto…ma poi penso che non è detto che fratelli o sorelle vadano d’ accordo….avrà degli amici che si sceglierà e sarà felice (è quello che spero per lei)….
    Tuttavia, quando sento amiche o conoscenti (specie “anziane”) che non hanno dovuto fare il mio percorso programmare il secondo con candida nonchalance una piccola fitta di dolore, di rabbia, forse di invidia c’è…..
    Ma non ripeterò gli errori del passato….voglio godermi il presente e questo bellissimo dono…
    Dovrò farmi forza e abituarmi all’idea che non accadrà un secondo miracolo; dovrò imparare pian piano, per autodifesa, ad allontanare dalla mia mente anche soltanto la possibilità che possa accadere…ed il trascorrere del tempo mi sarà d aiuto, in questo…presto neppure più ironicamente (come mi pare lo faccia adesso) la gente mi chiederà che intenzioni ho per il secondo…data la mia età che avanza…..
    ….ma com’è che rimane l’amaro in bocca, perché non riesco ad accettare questa realtà fino in fondo?
    E’ come se un velo sottile di tristezza avvolgesse la mia anima…
    Perché improvvisamente, quando meno me l’aspettavo, mi sono sorpresa ancora, a settembre scorso, a sperare l’insperabile, contro ogni buon senso, contro ogni evidenza?
    Dopo più di due anni dall’ultima ICSI dovrei adesso sentirmi pacificata, e invece mi basta vedere una donna incinta, specie se “non giovanissima”, un bimbo piccolo sorridermi che una sensazione di smarrimento mi assale, ma anche una strana dolcezza che mi fa sciogliere e che non so interpretare fino in fondo… forse in quest’ultima percezione sta l’accettazione, sofferta ma reale… o almeno me lo auguro.
    E’ andata così ed in effetti io ce l’ho messa tutta quando era ora, ora non è più ora.
    E’ una speranza che si spegne definitivamente.
    Da poco comincio a familiarizzare con l’idea che mia figlia resterà unica e mi pugnala un po’ meno sentire gli altri che con la più grande naturalezza annunciano l’arrivo del secondo o terzo figlio, ma non è stato facile e non lo è nemmeno adesso.
    Mi gira meno nella ferita, ma rimane una spina nel fianco vedere le foto delle bimbe del mio ex mano nella mano, due anni e poco più di differenza, felici, spensierate, unite per la vita, sostegno per sempre l’una dell’altra….
    Mi consola solamente il fatto che quando mia figlia sarà grande potrò dirle di avere fatto tutto quello che era nelle nostre possibilità per darle un fratellino, carte alla mano.
    E sono certa che capirà e ammirerà la mia perseveranza.
    Si spalanca un futuro da sola, per la mia bimba.
    Ma confido nel suo carattere, che si farà tanti amici, che ci saprà fare, che si circonderà di persone belle e positive che le vorranno bene, che sarà gagliarda, felice, indipendente.
    …ed io devo decidermi: devo contattare il parroco: quel garage deve essere svuotato da tutti quegli scatoloni di vestitini, non ho più scuse da accampare, nemmeno con me stessa….

    Rispondi
    • mimma says

      10 Maggio 2016 at 11:02

      Mi hai fatto venire i brividi. Commuovere. Spero che almeno le battutine sul secondo figlio ti siano evitate. In ogni caso ti abbraccio forte e se posso permettermi goditi tua figlia hai fatto il possibile, sei stata coraggiosa.
      grazie per la tua testimonianza

      Rispondi
    • Isabella says

      19 Aprile 2020 at 18:56

      La tua storia mi ha commosso tantissimo perchè ci ho visto la mia storia. È incredibile quanto il tuo percorso per ottenere la gioia della maternità è simile al mio, credimi. Non ho nulla da aggiungere , e dire che ti capisco è poco perchè sono nella tua identica situazione.
      Però posso dirti che in fondo quando guardo la mia unica figlia penso che è un miracolo bellissimo che Dio mi ha concesso , e per questo non smetterò mai di ringraziare. Dopotutto le nostre figlie uniche forse nella vita saranno più fortunate ? chissà . E cmq tutto può ancora accadere, se è destinato, finché non andiamo in menopausa. Facciamoci coraggio e gustiamo la felicità che Dio ci ha dato giorno per giorno. Un abbraccio

      Rispondi
      • mimma says

        28 Aprile 2020 at 13:37

        una gioia grandissima

        Rispondi
  26. Babi says

    10 Maggio 2016 at 17:47

    Ciao, sono arrivata a questo articolo facendo una ricerca su Google sui figli unici: cercavo un po’ di speranza, di incoraggiamento e devo dire che quello che hai scritto me ne ha dato tanto. Il mio “problema” è che non voglio altri figli, ho una bimba, cercata e voluta, di 15 mesi, ma non ne voglio altri. O meglio, l’idea mi piacerebbe anche, ma in astratto, se poi penso a dover affrontare tutto dall’inizio, io che dopo 15 mesi mi sento ogni giorno più stanca, mi dico che non ce la faccio. Anche mio marito è dello stesso parere quindi non ci sarebbero problemi se non che gli altri mi mettono brutti tarli in testa, tipo se resta sola, se da vecchi abbiamo bisogno di assistenza pesa tutto su di lei…da quando è nata, non scherzo, hanno cominciato a dirmi di fare presto il secondo, io dico che non ce la faccio, perché è così che mi sento, e mi dicono “non avrai mica il coraggio di lasciarla da sola?” Tutto questo mi fa venire dei sensi di colpa, ultimamente penso spesso a una ragazza che conoscevo da piccola, figlia unica amatissima dai genitori, anni fa ha perso la mamma e di recente il papà, lei ha poco più di 30 anni e non è sposata, niente figli, se ci penso mi manca l’aria…Poi mi ricordo di quando ho perso mia madre, noi siamo cinque sorelle, mio marito dice che in questi casi ci si divide il dolore, ma in realtà non sa di quello che parla, il dolore ognuna di noi l’ha vissuto totalmente e affrontato in modo diverso, per conto proprio, anzi cercavamo di non mostrarlo fra di noi per non far stare peggio le altre. È incredibile quanto mi rispecchi nella descrizione delle responsabilità delle sorelle maggiori, io sono la seconda, io e la prima eravamo le grandi, le altre le piccole, odiavo questa distinzione. Passavano gli anni e io continuavo a essere grande e loro sempre piccole, ricordo anche che litigavo con mia madre per queste cose. Però non ho mai avuto risentimento con le mie sorelle, vado d’accordo con loro, sono le mie migliori amiche, però non ne ho altre, in effetti da piccola non ne sentivo il bisogno, anzi sentivo il bisogno di stare un po’ da sola, da grande non mi è mai riuscito di costruire legami d’amicizia duraturi. ..quindi mi faccio cento ragionamenti in testa, sui pro e i contro di fare un altro figlio, ma resta il fatto che fisicamente mi sento tropo stanca e di conseguenza mi sento una pappamolle perché non lavoro neanche, ho 37 anni ma mi sento anche più vecchia e la mia autostima scende sempre di più

    Rispondi
    • Babi says

      10 Maggio 2016 at 21:12

      Aggiungo che ho appena letto il commento sopra di Lina e mi sembra di essere ancora più in difetto a decidere di fermarmi a un figlio. ..

      Rispondi
    • mimma says

      11 Maggio 2016 at 17:35

      E’ una questione così complessa. Purtroppo il mondo che ci circonda ha sempre il potere di farci sentire “inadeguati” imperfetti. Lo siamo perchè non riusciamo ad avere figli e lo siamo a maggior ragione se decidiamo di non averne. Non ho la risposta risolutiva. Anche io spesso mi sento colpevole. E se non mi colpevolizzo da sola ci pensano gli altri. Ma Babi una cosa la so per certo una persona deve scegliere cosa la fa stare meglio. Io so che questo non crererà forti traumi a mia figlia. So che lo farebbero di più un mio malessere. ti abbraccio

      Rispondi
      • Babi says

        11 Maggio 2016 at 23:16

        Verissimo, io in questo momento mi sento appagata così, in tre stiamo bene, poi se io e mio marito cambieremo idea si vedrà, ma non penso anche perché ci sono fattori economici da prendere in considerazione. Penso che il vero problema sia che pensiamo troppo al futuro, a quello che può succedere che è forse legato all’essere genitori, ma la verità è che ci sono troppe variabili da prendere in considerazione, come si può essere sicuri di fare la scelta giusta, quindi come dici tu meglio fare quello che ci fa stare bene, me ne devo ancora convincere a pieno però 🙂 comunque complimenti ancora per questo articolo (non so se è il termine giusto) e per tutto il blog, mi sembra davvero di vedere tradotti in parole molti miei pensieri 🙂

        Rispondi
  27. Maria Angela says

    6 Settembre 2016 at 19:58

    Io ho due figlie. Sono talmente differenti, talmente diverse in gusti e caratteri, in perspettiva, … che ho (abbiamo) sempre dovuto gestirle come due figlie uniche. Ancora adesso, che sono giovani belle e attive donne, la nostra relazione come genitori è quello che gli americani chiamano one-to-one, 1:1. Individuale, dedicata. Separata. Per ogni una.
    Saluti!!

    Rispondi
    • mimma says

      9 Settembre 2016 at 7:38

      Grazie Maria Angela per il tuo commento. Si anche io ho pensato spesso che noi sorelle eravamo così diverse che ci avrebbe fatto bene essere gestite come figlie uniche. Non sempre i miei ci sono riusciti. Anzi per loro il fatto di essere sorelle era il modo per farci accettare tutto. Un abbraccio

      Rispondi
  28. MD says

    11 Settembre 2016 at 10:02

    Salve, ho un bimbo di 28 mesi arrivato senza grosse difficoltà. Appena nato, nonostante la stanchezza per l’anno e mezzo di notti insonni e per l’allattamento a richiesta durato quasi fino ai due anni, ero davvero convinta di volerne un altro. Rivivere il momento magico della nascita, tenere stretto quel fagotto, vedere il suo primo sorriso… Mio marito ha voluto aspettare per far si che almeno L iniziasse a dormire. Abbiamo dunque aspettato il primo anno in modo che lui cominciasse il nido e che io, casalinga non per scelta, e mio marito, fuori casa 10 ore al giorno, riuscissimo a ritrovare un pó di equilibrio e serenità. Ecco però che nell’arco di pochi mesi, a mia madre viene diagnosticata una grave malattia neurodegenerativa, a mio padre un tumore grave non operabile. Ho un fratello a cui voglio bene ma col quale non ci siamo mai confidati e col quale non ci cerchiamo. I parenti di mio marito non abitano qui e da quando L è nato lo hanno visto solo 3 volte, la sorella di mio marito non abita qui e ha litigato con mio marito. L inizia l’asilo e non fa una settimana intera, sempre a casa malato, e io malata con lui. E spesso anche mio marito malato…nessun aiuto da parte di parenti e pochi soldi per poterci permettere aiuti a pagamento.Un anno terribile. Le mie convinzioni sul secondo figlio iniziano a vacillare, poi prendiamo coraggio e ci tentiamo. Incinta al primo colpo, ma qualcosa non va, non sono felice, ho paura, ho paura che il bambino sia malato (io ho 39 anni), ho paura di riaffrontare il parto, ho paura di non farcela con L, ho paura che non ci bastino i soldi, ho paura di rimanere chiusa in casa per sempre con due figli piccoli, mio marito sempre fuori e nessun parente che ci possa o voglia aiutare. Prima eco, sono due!!! Io e mio marito disperati, non ho dormito intere notti pensando a come avremo fatto. Seconda eco, uno si è riassorbito, l’altro sta bene, c’è il battito ma risulta qualche giorno indietro. Inizio a sentirmi in colpa per l’embrioncino che non ce l’ha fatta, forse ha ‘sentito’ la mia disperazione e sono preoccupata per l’altro che secondo i miei calcoli è troppo piccolo. Il ginecologo dice che può essersi impiantato in ritardo, di stare tranquilla, ma io ho pochi sintomi rispetto alla prima gravidanza. Passa un altro mese con L che tre giorni va all’asilo e dieci li passa a casa… Mi contagia un virus intestinale e la congiuntivite batterica…. Sono stanchissima e sto male e sono terrorizzata perché sono nel primo trimestre e sono costretta a prendere farmaci per i miei malanni ( ovviamente con l’ok del ginecologo). Terza visita dal ginecologo…aborto interno da almeno tre settimane perché l’embrione non solo non ha più battito ma è rimpicciolito, devo subito fare un raschiamento e dopo due mesi possiamo riprovarci. Ho passato notti e notti piangendo, col senso di colpa nei confronti di questi due embrioni che forse hanno captato le mie insicurezze. Mi sono sentita in colpa anche nei confronti di L, è stato un periodo davvero brutto e io anche se eravamo insieme non ero davvero presente ma chiusa nel mio dolore e nella mia confusione. Il ginecologo dice che quando si abortisce così all’inizio si tratta di anomalie cromosomiche e che non sono state ne la febbre, ne il virus intestinale o altro. A volte mi chiedo, forse ho preso male quella gravidanza perché in fondo sentivo che sarebbe andata male? Non lo saprò mai… però non riesco a togliermi dalla mente quel cuoricino che batteva. Di mesi ne sono passati sei, ogni mese quando arrivo nel periodo ovulatorio ci penso, mio marito ci ritenterebbe, io vorrei ma non ne ho il coraggio. Il mio/miei piccoli sarebbero nati proprio in questi giorni. Mi sento molto stanca e molto giù, i miei genitori stanno male, mio figlio sta per cominciare l’asilo e spero che quest’anno si ammali un pó meno, mio marito dopo qualche settimana di vacanza è tornato a lavoro e io il mese prossimo compiró quarant’anni. Mi piacerebbe avere un altro bambino e anche io subisco le domande indiscrete delle persone che incontro e che mi chiedono ‘ma non te lo fai il secondo?’, ‘ma non ti sbrighi?’, ‘non lascerai L da solo?’, ‘ma almeno lo state cercando?’. Ci rimango male, la butto sul ridere… Io lo vorrei davvero ma sono come ‘bloccata’, il tempo stringe e devo decidermi lo so…

    Rispondi
    • mimma says

      12 Settembre 2016 at 8:25

      La tua storia mi ha colpito. Ti ringrazio di averci aperto il tuo cuore. Vorrei poter abbracciare e dirti “non torturarti sii serena” “tutto si sistema”. Non accollarti altri pesi, altri dolori e colpe. Non sentirti giudicata. La vita è dura e io ho capito perfettamente il tuo percorso. Cerca di rimetterti e quando starai bene troverai la tua strada. Me lo sento. Se può servirti come incoraggiamento la mia amica ha avuto il secondo a 43 e il primo ha sei anni. Non sentirti messa alle strette. Un abbraccio forte

      Rispondi
  29. caterina says

    3 Novembre 2016 at 10:56

    Pensavo di essere incinta di un secondo. Non lo sono. Da una parte mi pervade un senso di vuoto e dall’altra di sollievo. Chi ha fortuna di avere gravidanze facili, non puo’ capire forse. Sono dilaniata dal dilemma del secondo, ma naturalmente non e’ arrivato e nostro figlio e’ un bimbo che ci riempie di gioia.
    L ‘ho avuto tardi e dopo un aborto, superati i 40. Direi che la vita mi ha dato molto, considerando che ho un marito che mi ama e mi aiuta. Posso dire che dovremmo accogliere quello che la vita ci offre con riconoscenza. L’essere madri non e’ dato dal numero dei figli ma dal modo di educarli e crescerli….
    Un saluto a tutte

    Rispondi
    • mimma says

      3 Novembre 2016 at 18:47

      io ho avuto prima un aborto e poi Giada. Si la verità è solo questa. Accogliere quello che la vita ci offre con riconoscenza.

      Rispondi
  30. Vale says

    7 Dicembre 2016 at 11:55

    A prescindere dalle mamme che desiderano un secondo figlio e non arriva, che rispetto profondamente, volevo ringraziare caldamente per questo post. In questo momento mi ha fatto tanto bene. L’uscita del “ma quando fai il secondo, non aspettare troppo senno’, fallo per lei ecc. è arrivata puntuale solo due giorni fa. Sono stata in crisi un’ora è semplicemente per i sensi di colpa. Perché a me l’idea di avere un altro figlio non splletica proprio e sembra peoprio una colpa. Ragionando un po’ sembra proprio che non basti mai. Se non hai figli ti chiedono cosa aspetti. Quando ce li hai, quando fai il secondo, se mon ti sposi non va bene, se sei single sei gay… Potrei continuare all’infinito… E il bello è che certe domande ti paralizzano e ti spingono a dover dare giustificazioni. Grazie del post e delle vostre risposte dove mi sono ritrovata e sentita compresa.

    Rispondi
    • mimma says

      10 Dicembre 2016 at 13:16

      Carissima sono felice che sei finita sul nostro blog, soprattutto se ti ha aiutato in qualche modo.
      Sono d’accordo sul quello che dici.
      Non esistono scelte giuste o sbagliate.
      E dobbiamo fare solo quello che ci fa stare bene. un abbraccio grande grande.

      Rispondi
  31. Mamma Ilaria says

    18 Gennaio 2017 at 12:27

    Grazie!
    Sono una sorella e mia figlia è figlia unica!
    Condivido ogni singola parola da te scritta!

    Rispondi
  32. Luxr says

    14 Marzo 2017 at 12:43

    Ciao care mamme, ho letto tutto d’un fiato questo articolo e vi ringrazio tantissimo perché mi ha molto confortato. Sono mamma di un bimbo di 20 mesi avuto a 38 anni dopo grande indecisione mia e soprattutto del mio compagno. Sono felicissima del mio bimbo ma perennemente stanca e senza il tempo di dedicarmi a nient’altro (lavoro a tempo pieno), onestamente l’idea di un secondo figlio mi fa venire i brividi. Io poi con mio fratello, prepotente ed egoista, ho avuto un rapporto fortemente conflittuale in casa, divenuto inesistente una volta uscita do casa (è stata per me una liberazione). Quindi i discorsi sul valore dei fratelli mi toccano fino a un certo punto, sebbene conosca anche fratelli che vanno d’accordo e sono uniti (così come conosco fratelli con situazioni più o meno simili alla mia)…per finire, ho la fobia del parto e l’idea di partorire ancora mi terrorizzerebbe, oltretutto ho quasi 40 anni.
    Il problema è che mi sento dire spesso da colleghi, amici, e conoscenti vari che dovrei proprio fare il secondo figlio, che “i bimbi non vanno lasciati da soli”, che bisogna farlo ecc…questi discorsi mi tormentano e mi fanno sentire egoista verso mio figlio, come se lo privassi di qualcosa di importante, spesso soffro molto per queste osservazioni, spero di riuscire a superarlo. Un abbraccio

    Rispondi
  33. Mariangela says

    29 Marzo 2017 at 0:52

    Meno male, pensavo di essere la sola ad avere queste perplessità. Io ho 37 anni, ho un bambino (voluto e arrivato subito dopo un aborto spontaneo) meraviglioso di quasi 10 mesi.
    Ho un fratello più piccolo di me di due anni, con il quale non voglio avere più niente a che fare per via della moglie che me ne ha fatto passare di ogni….. Mio marito ha due fratelli più piccoli con cui non ha nessun dialogo per differenze caratteriali. Beh! Mio marito, appunto per questo non vuole altri figli, io onestamente starei bene così se non fosse per il fatto che la gente mi fa sentire in colpa perché se dico che forse il mio piccolino non avrà mai un fratellino mi dicono: “ma lo lasci da solo? La compagnia gliela devi fare! Io pur avendo un fratello sono “da sola” e credo che se fossi stata figlia unica non avrei sofferto così tanto.
    Spero che possiate aiutarmi a superare questo momento in cui mi sento in colpa nei confronti di mio figlio. I dubbi mi assalgono.
    Grazie a tutte voi e grazie alla signora Mimma.

    Rispondi
    • mimma says

      1 Aprile 2017 at 18:26

      Mariangela non sentirti sopraffatta dalle aspettative altrui, lasciali perdere.
      Ribadisco quello che ho scritto i figli gli facciamo per noi, non per compagnia al fratello.
      Di questo sono convinta e le vostre storie lo confermano.
      Pertanto fai un bel sorriso e lasciali perdere, se più aventi ti tornerà la voglia bene.
      Ma è una vostra scelta. E nessuno deve forzarvi

      Rispondi
  34. Arianna says

    9 Maggio 2017 at 20:28

    Fortunata di aver trovato questo blog Vi ringrazio enormemente per i vostri messaggi .. sono mesi forse anni che anche io attraverso momenti di alti e bassi riguardo alla possibilità del secondo figlio. .. momenti di convinzione e poi dubbi atroci… ho quasi 37 anni una figlia favolosa di 7 ed un matrimonio felice. Io sono figlia unica ed intorno a me sia amici che a livello familiare ho esempi prevalentemente negativi con fratelli che litigano (da piccoli per i giochi e le attenzioni, da grandi per i coniugi o per le eredità ..) o non hanno proprio rapporti o ne hanno di “consuetudine” … io sono convinta che crescendo bene i figli e dando l’esempio si cresceranno anche buoni fratelli ma mio marito non è convinto perché dice che i fratelli non si scelgono! Inoltre ritiene che la nostra situazione sia felice ed appagante per tutti e 3 ed inoltre ha enormi paure sulle malattie (atroci esperienze con secondi figli di amici tra cui uno autistico ed uno trapiantato di midollo con genitori addolorati. …) e su tutto ciò che di non prevedibile possa accadere ad un secondo figlio ed alla nostra situazione familiare (limitazioni logistiche, organizzative, economiche ecc..). Lui dice che una figlia unica ce la stiamo godendo appieno in ogni momento! Che possiamo consentirle di fare tante cose senza viziarla! Che la stiamo crescendo estroversa generosa coraggiosa intraprendente.. e che da grande ci ringrazierà senza tante rotture coi fratelli libera di una vita autonoma o come vorrà. .. con dei genitori sempre pronti a darle il 100% (case comprese…) . Io di contro ho tanta paura di quello che può succedere a noi ma soprattutto a mia figlia che sarebbe praticamente sola! Senza fratelli ne cugini ! Con tutto il rispetto per le over 40 io sono già biologicamente a rischio e non me la sento di buttarmi in questa nuova sconvolgente avventura solo per il desiderio di “averne 2” ed appagarmi di una nuova creaturina da accogliere e per far fare da piccola Tata a mia figlia. …
    Vorrei tanto chiudere il capitolo godermi appieno figlia e marito ed eliminare tutta la roba da infanzia in soffitta e garage ma poi basta un commento della gente o l’ennesima pancia a scuola a farmi sentire egoista, una mamma di serie B, una donna problematica. .. a me fanno tanta pena le mamme con due o più figlie esauste, azzerate come donne da anni incapaci ormai di una vita propria, ma nutro allo stesso tempo un sottile fisiologico culturale inevitabile senso di invidia. …

    Rispondi
    • mimma says

      11 Maggio 2017 at 16:46

      Capisco davvero il tuo stato d’animo. penso che arriverà un momento n cui tutto sarà più chiaro. Da un lato capisco tuo marito, il mio è uguale, loro non si fanno toccare da opinione sociale, paure. dubbi. Io ogni tanto ce li ho. Ora però sempre meno. E le mie paure non sono più che l’ho lasciata da sola, che legame con sorelle insostituibile, a volte penso che avere 100 giada intorno sarebbe un privilegio. Ma poi appunto mi dico che non sarebbe come lei. Insomma ora sono serena. Aiutata dalla consapevolezza che sono vecchiotta, giada inizia a essere grande e quindi avrei due figli unici. ti abbraccio e ti penso.

      Rispondi
  35. Ely says

    24 Luglio 2017 at 11:30

    Ho letto tutti i vostri commenti senza perdere una sola parola.Mia figlia ha 9 anni e soffre da morire per non avere una sorella o un fratello. A volte me lo chiede con le lacrime agli occhi e io mi sento morire per questa sua sofferenza. Ha paura della solitudine, se sente solo la parola dice” mamma, la solitudine è bruttissima, è tremenda”. Ho 40 anni e mio marito qualcuno in più, situazione economica brutta, tiriamo avanti per arrivare a fine mese, non c’è la sentiamo di avere un’altro figlio . Non abbiamo nessuno, siamo solo noi tre in questa città e una volta all’anno riusciamo andare dai nonni e dalla mia sorella. Amici si ma tutti con più figli e tutti troppo grandi per dare attenzione a mia figlia. Sono in crisi dal suo ultimo pianto, sogna di notte di avere fratelli e la mattina è così triste… Mi sento in colpa come se le facessi un torto irreparabile, mi vengono ansie pensando che da grande potrebbe chiudersi in sé o sentirsi ancora più sola e non riesco ad uscire da questo vortice di paura. Con lei gioco, rido, la porto ovunque lei voglia , cerco di farla uscire con il gruppo di pallavolo, insomma, ci provo in tutti i modi di distaccarla da quel chiodo fisso ma non basta. Ho tanto bisogno di sapere che i figli unici non saranno adulti infelici solo per questo motivo, ne sento tanti che da grandi vanno dallo psicoterapeuta per questo motivo, tutti mi dicono che è un vuoto incolmabile che io , da sorella, non.posso capire del tutto. Come posso aiutare mia figlia? Cosa le devo dire per tirarla su ? Quali sono le parole giuste da dire? Sono settimane che piango solo al pensiero, non ne esco più, valanga di pensieri negativi e tanto , tanto senso di colpa. Scusate lo sfogo , spero in qualche piccolo consiglio dalle vostre esperienze.

    Rispondi
    • Giuly says

      4 Settembre 2017 at 15:17

      Ciao Ely says, stai tranquilla,non tutti i figli unici vanno dallo psicoterapeuta 😅
      Io sono una di quelle figlie uniche che da piccola ha chiesto con tanta insistenza un fratello/sorella perchè mi sentivo sola dal momento che i miei genitori lavoravano tutto il giorno e io passavo le giornate con la baby sitter o con i nonni.I miei avevano avuto un trauma alla mia nascita,perché ho rischiato di morire e non se la sono sentiti di riprovarci. Oggi che ho 33 anni, il fatto di essere figlia unica devo ammettere che mi ha aiutato. Ho imparato con il tempo a cavarmela da sola e oggi sono una donna perfettamente autosufficiente che non ha paura di affrontare ciò che le si presenta di fronte ogni giorno.Ho seguito i miei sogni e i miei genitori mi hanno sempre supportata in questo,forse anche di più proprio perché ero figlia unica. Ora ho un figlio di due anni e da figlia unica mi sarebbe piaciuto dargli un fratellino/sorellina mentre mio marito che ha un fratello e una sorella non fa altro che dirmi che è bella la famiglia numerosa,ma non sono sempre rose e fiori.
      Onestamente sto seriamente pensando di fermarmi a uno anche perché oggi come oggi la vita è molto cara e preferisco avere la possibilità di far fare delle esperienze a mio figlio che economicamente non riuscirei a fare con due (considerando anche il fatto che io potrei avere i gemelli) come dei bei viaggi con i suoi genitori (io ho avuto la possibilità di farli e ho dei bellissimi ricordi) o fare delle attività sportive o avere la possibilità di mettere da parte dei soldi per potergli pagare un giorno l’università se lo vorrà.Per fare queste cose dovremo fare dei sacrifici e mettere da parte di volta in volta qualche piccolo soldino,ma con due o più non riuscirei sicuramente a garantirgli niente di tutto questo…a questo punto non penso sia più giusto per lui.Preferisco fargli vivere una “bella” vita (concedetemi il termine); i rapporti con gli altri se li crea da solo, anche perché ho già visto che il fatto di andare al nido lo ha fatto svegliare…era molto timido e riservato ma ora non ha paura ad andare da dei bambini che non conosce per chiedere di giocare,come allo stesso modo sa giocare da solo senza avere necessariamente il bisogno di avere qualcuno che giochi con lui;questa a mio parere (e lo dicono anche le sue maestre d’asilo) è una virtù. E non ho paura che possa andare da grande dallo psicoterapeuta,devo però impegnarmi ad educarlo nel migliore dei modi e a fargli capire quali sono gli ostacoli che potrà trovare nella vita e insegnargli come superarli.Vedrai che tua figlia starà benissimo,datele le vostre attenzioni ed educatela al meglio,vedrai che diventerà una donna con la D maiuscola 😉

      Rispondi
      • Ely says

        14 Settembre 2017 at 11:56

        Ti ringrazio per le tue parole:) La situazione sta peggiorando, tornati dalle ferie, tutti santi giorni mi parla di fratelli e sorelle invisibili che vengono a trovarla nel sonno . Spero tanto che , da grande, capirà . In bocca al lupo per tutto !

        Rispondi
    • ele says

      23 Agosto 2018 at 11:56

      Ely, anche se il tuo post è datato ormai, se pure io se sono qui vuol dire che sono lacerata dallo stesso dilemma sul secondo figlio si/no, ci tenevo a risponderti ugualmente: io sono una figlia unica e per quanto ad un certo punto della mia età abbia provato a chiedere a mia mamma un fratellino/sorellina (penso più per emulazione verso gli altri bimbi di scuola che ne avevano che per mia reale convinzione) che di fatto non è arrivato (a mia mamma sarebbe anche piaciuto averne due ma i miei genitori avevano stipendi modesti e non se la sono sentita di aumentare le spese familiari), ti posso assicurare che io ho vissuto benissimo l’essere figlia unica. alle elementari ho conosciuto una bambina e siamo rimaste in classe insieme dalle elementari sino alla maturità. per me era come una sorella, anche lei era figlia unica, eravamo confidenti e complici, ci vedevamo spesso. non mi sono MAI sentita sola o quantomeno non nel senso di sentire la mancanza di un fratello/sorella. aggiungo il fatto che io sono nata con una grande passione, la danza classica (pensa: ho iniziato a 8 anni e la faccio tutt’ora che ne ho 38!). i miei mi hanno consentito di frequentare la migliore scuola della mia città, di fare stage, anche all’estero. anche se tutto è rimasto a livello di hobby perché il mio lavoro è un’altro (i miei hanno sempre sostenuto che con l’arte non si vive quindi si, potevo fare tutta la danza che volevo ma parallelamente dovevo studiare per costruirmi un futuro professionale stabile altrimenti la danza era la prima cosa che mi avrebbero tolto) io ho potuto togliermi grandi soddisfazioni e fare esperienze bellissime che forse non avrei potuto fare se nella nostra modesta famiglia ci fosse stato anche un altro figlio (perché a quel punto si sa: le opportunità che si danno ad uno devono essere date anche all’altro). Se tua figlia ha un’amichetta del cuore incentivala a passare con lei molto tempo…. invitala ogni tanto a dormire da voi oppure a casa a fare i compiti insieme (o manda tua figlia da lei. io andavo tre volte a settimana a fare i compiti dalla mia amica perché abitava nella stessa strada della scuola di danza che frequentavo. quindi dopo pranzo andavo da lei, facevamo i compiti, facevamo merenda e si chiacchierava/giocava un po’. poi alle 18 andavo a danza. giravo in bici sin dalle medie perché abitavamo in centro storico, dove il traffico era pressoché assente)…. cerca di farle capire che la solitudine che sente può colmarla benissimo attraverso la relazione con persone al di fuori del contesto familiare che sarà lei stessa a scegliersi (che è un grande vantaggio peraltro: un fratello non si sceglie, come viene viene e non è detto che il suo carattere sia compatibile col nostro, gli amici invece si scelgono in base proprio a se troviamo delle affinità o qualcosa del loro carattere che ci va particolarmente a genio!)

      Rispondi
  36. Francesca says

    24 Luglio 2017 at 16:48

    Ciao sono Francesca ho 43 anni e una bellissima figlia di sette e mezzo avuta senza problemi, gravidanza serena e concepimento lampo, un marito meraviglioso e una vita piuttosto agiata, tutto sembra bellissimo se non fosse che quando mia figlia aveva due anni e mezzo mi sono ammalata di una di quelle malattie che spaventano, alle ovaie, e così per salvarmi la vita hanno dovuto asportarmi tutto, rendendomi una giovane donna in menopausa e ovviamente non più fertile… per cui faccio parte di quel gruppo di donne che non ha potuto scegliere… ma all’epoca io un altro figlio non lo volevo!! Lo chiedeva mia figlia, ma io no!! E neppure tanto mio marito, che ancora oggi mi dice che è felicissimo e realizzato così che può godersi sua figlia, sua moglie, possiamo viaggiare e levarci tanti sfizi… è ovvio che la nostra è una situazione particolare, e ti mentirei se ti dicessi che non ci sono momenti in cui mi manca quel figlio che non ho potuto scegliere se avere o no, ma se mi fermo a pensare ti dico pure che è più il non aver potuto scegliere piuttosto che il non averlo avuto ad infastidirmi un po’… poi mi fermo a pensare a quello che abbiamo passato, l’intervento, la chemio, la paura di non poter crescere la mia bambina, è così mi rendo conto di quanto invece sono stata fortunata e quanto sia stato generoso Dio con me. Un bacio grande e grazie dell’articolo, chi non sa le battute le fa anche a me e feriscono un po’.

    Rispondi
  37. Elisabetta Bencivenni says

    3 Novembre 2017 at 19:54

    Silvia è e rimarrà figlia unica, non per scelta nostra ma perché più semplicemente il secondo non è arrivato. Ho tante colleghe, amiche che hanno 2 o più figli, altre solo uno…io ho sofferto e forse nel mio profondo ci sto ancora male..ma vedo mia figlia crescere non meno sveglia o meno intelligente di bambini con fratelli o sorelle, e tanto meno è più viziata di altri. È sensibile, ama la sua famiglia, i suoi nonni e i suoi gatti. Fa amicizia con molta facilità e sa mettersi in gioco se la situazione la stimola. Le piace leggere, studiare, capire…Forse unica nota negativa è che io da lei mi aspetto tanto…grazie x le belle parole di conforto che ho letto in questi commenti.

    Rispondi
  38. Elisabetta Bencivenni says

    5 Novembre 2017 at 9:33

    Ciao Mimma, mi piacerebbe mantenere i contatti con te, se ti fa piacere (a me lo farebbe tanto). Leggo e rileggo le testimonianze di queste mamme con storie simili alla mia, in qualche modo mi sento meno sola, meno inadeguata, pur consapevole che avere un solo figlio non può essere un metro di misura x calcolare le proprie insicurezze e debolezze. Purtroppo i così detti Luoghi Comuni talvolta fanno più male che un pugno in pancia…

    Rispondi
    • mimma says

      6 Novembre 2017 at 10:58

      Certo Silvia. Sono felice che in questo post tu abbia trovato conforto!
      Anche io sono stata colpita dai tanti commenti belli.
      Una meravigliosa sorpresa.
      Scrivimi quando vuoi e teniamoci con piacere in contatto.
      Un abbraccio Mimma

      Rispondi
  39. Alessandro says

    7 Dicembre 2017 at 11:01

    Credo di essere il solo padre che prova a dire la sua su questo argomento.
    Sono un padre di una figlia unica di quasi 11 anni. Una meraviglia che continua a farci dannare. Abbiamo deciso tardi sul secondo e questa incertezza ci ha fregato.
    Ora siamo sicuramente fuori tempo. La mia compagna malgrado la potenziale fertilità non ha portato a conclusione 2 gravidanze a 43 e 46 anni.
    Sì certo che mia figlia avrebbe voluto e vorrebbe ancora un fratello o una sorella (adora i bambini), ma la verità vera è che questo desiderio è soprattutto di noi genitori e mio in particolare.
    La mia compagna è abbastanza serena, ma io non ho chiuso i conti con questa mancanza e sereno non lo sono proprio.
    Lei lo sa, se ne accorge e ne sente il peso. So che non dovrebbe caricarselo e io cerco di non farlo, però non ci sono mai i tempi e le giuste parole per parlare di questi argomenti.
    Dovrò lavorare su me stesso per trovare presto un buon equilibrio. Lo devo fare per me e per la mia famiglia. Il tempo passa, terribile ed inesorabile, ed io non voglio che mi sottragga tutte le belle cose che la vita potrà offrirci.

    Rispondi
    • Elisabetta Bencivenni says

      3 Gennaio 2018 at 20:38

      Ciao sono Elisabetta, mamma della mia preziosa e unica bimba di 8 anni. Capisco molto bene ciò che provi…anche io come la tua compagna ho avuto mia figlia non più giovanissima e quando io e il mio compagno abbiamo tentato x il secondo non è successo. Fatico a farmene una ragione ma non ho scelta…cerco di godermi la mia famiglia nella speranza che questa piccola frustrazione possa un giorno abbandonare i miei pensieri e rendermi più serena. Un abbraccio

      Rispondi
  40. Claudia says

    21 Gennaio 2018 at 9:31

    Io vorrei tanto il secondo figlio ma di anni ne ho quasi 44. Quando volevamo iniziare “i lavori” per il secondo ecco che arriva la notizia dello spostamento della mia sede di lavoro, addirittura in un’altra regione. Noi siamo soli qui e non abbiamo aiuti. Il mio compagno pensa alla casa e alla bambina per una settimana di fila (spesa, lavatrici, cucinare, piscina, pulire etc) quando io sono al lavoro e lui dice che nn potrebbe farcela con due . Devo ascoltare anche le sue di esigenze e lui ha 5 anni meno di me. Per non perdere il lavoro ho dovuto accettare un contratto part time ( che mi lascia molto tempo libero da dedicare alla famiglia) che economicamente ci ha disintegrato. Mia figlia ha molte amicizie ed è molto estroversa. Io personalmente ho una sorella a cui voglio bene ma che vive in un altro continente e a volte sono felice che sia così lontana! Certo la gente ci prova a farmi sentire una mamma di serie B ma io resisto.
    Grazie per questo post

    Rispondi
  41. Sara says

    29 Gennaio 2018 at 10:41

    Io ho 36 anni e sono madre di una bimba di 3 anni. Vorrei tanto il secondo ma il mio compagno non vuole proprio e non riesco a convincerlo. Io vorrei un secondo figlio xche’ penso alla mia bambina e soffro all’idea che dovra’ farsi carico da sola dei problemi e della vecchiaia di noi geitori.. oggi non si fanno piu’ figli a 20 anni quindi e’inevitabile il pensiero che ci faremo vecchi quando lei sara’ nel buono della sua vita e dovra’ da sola farsi carico di tutto.. e cio’ mi angoscia. Un fratello o sorella e’ sempre un’appoggio x il futuro xche’ i problemi si pissono condividere e mi sembra una scelta egoista da parte del mio compagno! Ditemi voi se questo da solo non e’ un buon motivo?!?… non voglio lasciarla da sola ad affrontare il mondo quando noi nn ci saremo piu’… ma non posso imporre un secondo figlio al mil compagnio xche’ se insisto ho paura che cio’ possa dividerci!!

    Rispondi
    • Simona says

      9 Febbraio 2018 at 11:22

      Ciao a tutte,
      Ho scritto su questo blog ben due anno fa’e son felice ci sia ancora!
      Mi ritrovo con le parole di tutte voi, e in particolare con l’ultimo post diSara…anche io mi “scontro”con il “muro” di mio marito, che in assoluto non vuole un secondo figlio.
      Ho 40anni…

      Rispondi
  42. Taty says

    8 Dicembre 2018 at 13:38

    Ciao, ci siete ancora? Forse ho trovato questo post troppo tardi…

    Rispondi
    • Elisabetta Bencivenni says

      15 Dicembre 2018 at 19:46

      Ciao…io ci sono..

      Rispondi
  43. laura says

    20 Gennaio 2022 at 19:44

    Ciascuno deve agire assumendosi il carico che suppone di essere in grado di portare. Non c’è una legge che stabilisce quanti figli ci debbano essere in una famiglia. Io ne ho messo al mondo quattro, ormai sono adulti, e sono felice di quello che abbiamo vissuto insieme e di quello che la nostra larga famiglia è e sarà. Ciascuno di loro ha portato e porta ricchezza in termini di visione della vita, idee, progetti per il futuro, passioni: insomma un bellissimo elogio della diversità, che mi ha davvero aperto sguardi nuovi sulla vita. Ma questa è la mia esperienza. Certo che quando la gente mi incontrava con il pancione e mi dava dell’incosciente perché era in produzione il quarto figlio un po’ mi incazzavo e gli risponedevo “non me lo devi mantenere tu”, esattamente come quando la gente chiede alla mamma di Giada perché non arriva il fratellino. Se posso permettermi un’osservazione di tipo sociologico: hai visto la situazione demografica italiana?

    Rispondi

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Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

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