• “MAMME NEL DESERTO” ORA È DISPONIBILE ANCHE IN EBOOK
  • DOWNLOAD DA GOOGLE PLAY
  • DOWNLOAD DA AMAZON

Mamme nel deserto

Il blog sulla vita expat

  • Home
  • Chi siamo
  • Il nostro libro
  • Tips per Kuwait
  • Dicono di noi e Press
  • Contatti
You are here: Home / Senza categoria / I monti pallidi

I monti pallidi

29 Agosto 2013 By mimma 5 Comments

Oggi chiudiamo la serie “racconti delle nostre (finte) vacanze da expat a casa”. All’appello non poteva certo mancare Federica. Non so voi , ma ogni volta che io leggo i suoi racconti, prima su whatsapp e poi, su nostra insistenza, qui sul blog, noi ridiamo e ci divertiamo un sacco. Adoriamo la sua penna e il suo sguardo sul mondo. Buona lettura.

“La tradizione vuole che la moglie expat se ne torni al Paesello a spendere i soldi faticosamente guadagnati dal marito expat non appena inizia il caldo o arriva il monsone o i figli finiscono la scuola o transitano nel cielo gli uccelli migratori. Tutte di cui sopra, nessuna di cui sopra. Io mi sono sempre discostata da questa usanza- del rientro anticipato, intendo, non dello spendere.
Il nostro Gruppo ogni anno si separa al massimo per una ventina di giorni, vuoi perche’ a me e al Pidocchio abbandonare il Baba abbatte troppo, i nostri addii in aeroporto sono penosi; vuoi perche’ le mie vacanze iniziano davvero quando siamo di nuovo tutti e tre insieme, visto che prima – nel pellegrinaggio tra nonni di Genova, nonni di Savona, parenti di secondo e terzo grado, amici, colleghi e passanti- assomigliano sempre di piu’ ad uno sfiancante mix tra meeting aziendali e i tour della Pausini. 
Al Pidocchio il mare non convince, l’ho sospettato nelle vacanze balinesi, ne ho avuta conferma durante la trasferta dai nonni paterni, quando si e’ di nuovo incagliato inamovibile all’ ingresso della spiaggia dicendo: onda grossa.
Quindi anche quest’anno, quarto consecutivo, il Gruppo ha compiuto la sua transumanza  a Ortisei, stesso albergo, stessa stanza.  Premio Speciale della Giuria per originalita’, scusate, ma da quando abbiamo preso qualche rischio salendo sul treno per l’estero la nostra voglia di sperimentare si e’ ridotta a zero. Squadra che vince non si cambia.
Ortisei o St. Ulrich o Urtijei, come recitano le tre scritte in italiano, tedesco e ladino del cartello, e’ un grazioso paesino della Valgardena, Alto-Adige, immerso tra il Col Rasciesa da una parte e l’Alpe di Siusi dall’ altra. Quattromila abitanti circa, 1236 m di quota, garantisce durante l’estate prati verdi perfettamente tosati, foreste di abeti secolari, casette in toni pastello con tetto a punta, balconi di geranei multicolor sicuramente OGM, almeno due chiesette con campanile stile Presepe tipico, fontane e fontanelle di acqua gelida ad ogni angolo, adorabili negozietti di giochini in legno dal prezzo proibitivo (tutti i gardenesi scolpiscono il legno da almeno cinque generazioni, sapevatelo), un paio di commoventi pasticcerie che sfornano krapfen e strudel caldi, una boutique dell’insaccato in tutte le sue possibili manifestazioni- cinghiale, capriolo, stambecco, cervo; affumicato, non affumicato, stagionato nel ginepro o nel pino mugo- il paradiso per chi si e’ fatto un paio d’anni in territorio islamico. 
E ancora: un parco giochi ovviamente in legno, con tanto di trenino e carrucole, un centro pedonale per fare un po’ di struscio serale, un’incantevole vista sul Gruppo del Sella e sul Sassolungo, tra le piu’ belle montagne delle Dolomiti, cieli blu- ma proprio blu blu blu, aria sempre frizzantina, cioe’ alla sera si scende sotto i venti gradi centigradi, ed infine tre moderni impianti di risalita che portano chiunque- e dico chiunque, paracarri compresi- sopra ai duemila.
Funivie, cabinovie, seggiovie, ovovie e funicolari sono stati un po’ il must di quest’estate montana, dal momento che il Pidocchio ha mostrato un’insana passione per tutto quello che sale, scende o gira, non avevamo ancora disfatto le valigie ma gia’ possedevamo un vantaggioso abbonamento multiopzionale dell’interminabile durata di nove giorni. Almeno un paio di corse al giorno da effettuarsi in completa solitudine, inventando scuse inverosimili per non far salire insieme a noi gli altri ignari camminatori, cosi’ da poter cantare dentro l’abitacolo “Noi solo noi” dell’ Anna Oxa. Che cosa non fai per le paranoie occasionali del tuo treenne.
Una volta arrivati  in quota si cammina a piacere (dalla mezz’ora alle dodici ore) e si va dove ti porta il cuore, in genere raggiungendo rifugi caratteristici sempre dotati di recinti con mucche, capre e conigli, dove i bimbi cittadini perdono le loro piccole falangi nel  tentativo di nutrire i graziosi animaletti, ma almeno se ne stanno tranquilli un’ora.
Due parole sui Gardenesi che, lasciatemelo dire, sono un po’ singaporiani dentro, cortesi, efficienti, grandissimi lavoratori, ma non molto comunicativi, certo l’accento alla Benedetto XVI non aiuta. La frase tipo della tenutaria del nostro albergo era: Ach, pel pampino, sempre chi tu va di corza, ja?  Che vuol dire: mi*c*ia, ma quanto corri? Anche quest’anno peraltro eravamo circondati a tavola da bambini fossili, immobili per oltre novanta minuti a smangiucchiare estatici un pane ai cinque cereali. Tempo di permanenza del Pidocchio a tavola: tredici minuti, poi abbandono della sala con scatto da centometrista.
Non so perche’ Ortisei mi piaccia cosi’ tanto. Forse per il colore delle Dolomiti intorno, chiamate anche i Monti Pallidi. Racconta la leggenda che un tempo avessero lo stesso colore scuro delle Alpi circostanti. Il figlio del Re delle Dolomiti aveva sposato la principessa della Luna, ma il poveraccio non poteva sopportare l’abbagliante luce lunare, mentre lei si ammalava alla vista delle cupe montagne, cosi i due dovevano vivere separati, un po’ come nel film Lady Hawke, quello con l’ attore che fa il replicante di Blade Runner e Michelle Pfeiffer.  Un giorno il suddetto principe incontro’ un piccolo gnomo in cerca di una terra per il suo popolo. In cambio di vivere li’, il nanetto promise al giovane di rendere lucenti le vette del suo regno. Cosi’, in una notte di luna piena, gli gnomi filarono la luce lunare e ne ricoprirono tutte le rocce, che da allora hanno questo colore unico al mondo, grigio chiaro, quasi bianco, ed attraggono ogni anno frotte di turisti, giapponesi compresi, assolutamente meravigliosi nelle loro tenute d’alta quota.

Sassolungo a sx, Luna a dx
mmm che bontà
Alpe Siusi…senza parole…
nel blu dipinto di blu….ecco a cosa penserò durante la stagione della pioggia
pensa un pò una funivia
balcone OGM
le soste preferite
Per me comunque sara’ sempre un luogo associato ad un ricordo speciale.
La prima estate che siamo venuti qui mancavano due mesi all’espulsione del Pidocchio, il quale- gia’ notevole rompicoglioni bambino richiedente anche durante la vita fetale – stava immobile di giorno e per gran parte della notte, per poi iniziare a muoversi in modo scomposto verso le quattro del mattino, facendo affiorare sulla mia pancia piedini gomitini e ginocchietti. Cosi’ me ne uscivo sul balcone a contare i suoi movimenti- che dovevano essere almeno dieci in due ore- guardavo i monti attorno diventare rosa con l’arrivo dell’alba e nonostante l’insonnia resistente alle gocce di Bach e il freddo glaciale mi sentivo smodatamente felice.
Federica”

gruppo sella

Filed Under: Senza categoria

Comments

  1. Moky says

    29 Agosto 2013 at 10:03

    Sono panorami splendidi, anzi meravigliosi….

    Rispondi
  2. mammapiky says

    29 Agosto 2013 at 12:46

    Anche per noi squadra che vince non si cambia per lo meno per un altro po’ di anni…e poi siete stati a Ortisei mica ai monti di vattelapesca!!!! :-))))

    Rispondi
  3. Anonymous says

    29 Agosto 2013 at 16:07

    Avrei la tentazione per il prossimo anno di muovere verso l’ Alta Val Badia, che e’ li’ vicino….chissa’…!

    Rispondi
  4. Serena Semplicemente says

    30 Agosto 2013 at 15:40

    Anche noi siamo appena stati ad Ortisei, per la terza volta e sempre nello stesso albergo…e abbiamo ampiamente sfruttato tutti gli impianti di risalita… Sarà una prerogativa di chi si divide tra nonni di Savona e nonni di Genova??

    Rispondi
  5. Anonymous says

    1 Settembre 2013 at 19:50

    Cara Federica sei fantastica la tua ironia ti rende speciale. Vero la montagna rende la anima felice e sono luoghi dove si scopre sempre qualcosa di nuovo e misterioso, con Drusilla e Selene piccole, x cui tanti anni fa , andavamo in vacanza a Castelrotto poco lontano da Ortisei . Non cambiare luogo di vacanza se questo ti rende felice ma sopratutto non cambiare tu sei meravigliosa.Nonna Stefy

    Rispondi

Lascia un commento Annulla risposta

Il tuo indirizzo email non sarà pubblicato. I campi obbligatori sono contrassegnati *

Questo sito utilizza Akismet per ridurre lo spam. Scopri come vengono elaborati i dati derivati dai commenti.

Le mamme nel deserto


Mamme nel deserto è la storia di due donne, Drusilla e Mimma, due mamme, che si incontrano nel deserto non solo fisico, ma anche metaforico. Due donne expat per amore. Leggi tutto

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Il nostro libro

Alle Mamme piace parlare di…

Delle Mamme vi è piaciuto…

Sorry. No data so far.

Archivio

Cerca nel sito

Le mamme sui social

  • Bloglovin
  • Email
  • Facebook
  • Instagram
  • Pinterest
  • Twitter

Restiamo in contatto

Se vuoi avere informazioni, scriverci un commento o semplicemente dirci la tua, scrivici una e-mail

Copyright © 2025 · Lifestyle Pro Theme On Genesis Framework · WordPress · Log in

Questo sito utilizza cookies. Puoi avere maggiori informazioni o disabilitarli dalle

.

Mamme nel deserto
Powered by  GDPR Cookie Compliance
Privacy Overview

Questo sito usa i cookies per fornirti una migliore esperienza di navigazione. I cookies sono informazioni salvate nel tuo browser e servono a riconoscerti quanto torni su questo sito.

Puoi regolare le impostazioni dei cookies dai pulsanti sul lato sinistro di questa schermata e leggere come vengono utilizzati i dati raccolti sull’informativa sull’utilizzo dei tuoi dati.

Cookies Tecnici

I cookies tecnici dovrebbero essere lasciati sempre attivi in modo da salvare le tue preferenze nelle impostazioni dei cookies.

Se disabiliti questi cookies non sarà possibile salvare le tue preferenze quindi ogni volta che tornerai su questo sito ti verrà chiesto di nuovo se vorrai abilitare o disabilitare i cookies