Non si può partire per una vacanza senza un libro, anzi, un bel libro!
Per me ogni viaggio dev’essere accompagnato da un libro, in questo modo il ricordo dell’uno porterà con se anche il ricordo dell’altro.
La scelta non è mai facile!
Ogni volta che finisco di leggere un libro che mi ha entusiasmata mi viene difficile entrare in immediata sintonia con un’altro racconto, mi sembra quasi di “tradire” quello precedente.
Poi devo considerare anche la tipologia di viaggio, non tutti i libri possono essere letti quando affronti un viaggio easy-wild in un paese diverso dall’Italia. E’ vero, sono un po’ complicata e contorta!!!
Questa volta però è stato più semplice, sono andata a colpo sicuro. Ho scelto una scrittrice che “conosco”, cioè non è che la conosco personalmente, ma leggo, anzi, adoro leggere il suo blog e ogni volta rimango affascinata dalla sua capacità di usare e giocare con le parole.
Farfalle in un lazzaretto è il primo libro di Camilla Ronzullo, vi consiglio di leggervi il suo bellissimo post “il mio primo libro”, in cui racconta la storia di dove e quando è nato questo libro. Farfalle in un lazzaretto (quanto mi piace questo titolo!), narra le vicende di Agata Lorenzi e Marco Robustelli, due scrittori trentenni, legati da un passato d’amore e passione. Questi due personaggi sono accompagnati dai loro fantasmi con i quali dialogano, litigano, gioiscono, insomma si comportano come se fossero amici reali. Questa cosa l’ho trovata buffa e veramente divertente, ci sono stati momenti durante la lettura in cui mi sembrava di vedere Agata discutere con il suo fantasma Elsa!
Agata e Marco sono due scrittori di successo che si ritrovano a vivere un periodo di crisi da pagina bianca, da prossima pubblicazione e la scelta di pubblicare il libro di grande successo.
Agata e Marco sono due scrittori di successo che si ritrovano a vivere un periodo di crisi da pagina bianca, da prossima pubblicazione e la scelta di pubblicare il libro di grande successo.
“Pensò al piacere del ricciolo della g che si sposa magnificamente con l’ambizione a volare alto della l. Pensò a quanto gli piaceva guardare le parole ancora prima di comprenderne il senso. La scrittura era la graduale scoperta di un corpo sinuoso e pieno d’incognite.”
Per circostanze diverse, i due protagonisti, si ritrovano a frequentare una terapia di gruppo molto particolare, del Professor Leone Spiegalmann, un famoso psicologo.
Il gruppo di scrittori che frequentano questa terapia è piuttosto variegato.
C’è Colette, una scrittrice di romanzi erotici, il giallista Lucaretti e Mortimer, il prodigio della poesia cimiteriale.
Ognuno si presenta ogni giorno alla terapia con i propri tormenti da pagina bianca e con le proprie particolarità ed estrosità. Nel corso della lettura si scoprono le caratteristiche e la storia di questi personaggi, diventa impossibile non innamorarsene.
Quanto avrei voluto sedermi al tavolino di quella salumeria, bere un bicchierino e mangiare un panino con la mortadella, chiaccherare ma soprattutto ascoltare le storie di questi personaggi. Il desiderio di conoscerli personalmente, entrare a far parte delle loro vite è stato forte.
Camilla ha uno stile veramente originale e ricercato. Ironico al punto giusto. La sua capacità di giocare con le parole, tenere incollato al libro il lettore e fargli girare le pagine è pazzesca. Ho divorato il libro durante i pomeriggi di sonno dei miei figli seduta sulla sabbia all’ombra di una palma o davanti alla cabana o sulle rocce sperando che i bambini si svegliassero il più tardi possibile dimenticandomi completamente del luogo in cui mi trovavo, estraniandomi dalla realtà. Ho vissuto momenti di confusione in cui mi sono ritrovata a vivere un’altra realtà, per un attimo ho pensato che i miei compagni di viaggio fossero Agata, Marco, Mortimer e tutti gli altri.
Il gruppo di scrittori che frequentano questa terapia è piuttosto variegato.
C’è Colette, una scrittrice di romanzi erotici, il giallista Lucaretti e Mortimer, il prodigio della poesia cimiteriale.
Ognuno si presenta ogni giorno alla terapia con i propri tormenti da pagina bianca e con le proprie particolarità ed estrosità. Nel corso della lettura si scoprono le caratteristiche e la storia di questi personaggi, diventa impossibile non innamorarsene.
Quanto avrei voluto sedermi al tavolino di quella salumeria, bere un bicchierino e mangiare un panino con la mortadella, chiaccherare ma soprattutto ascoltare le storie di questi personaggi. Il desiderio di conoscerli personalmente, entrare a far parte delle loro vite è stato forte.
Camilla ha uno stile veramente originale e ricercato. Ironico al punto giusto. La sua capacità di giocare con le parole, tenere incollato al libro il lettore e fargli girare le pagine è pazzesca. Ho divorato il libro durante i pomeriggi di sonno dei miei figli seduta sulla sabbia all’ombra di una palma o davanti alla cabana o sulle rocce sperando che i bambini si svegliassero il più tardi possibile dimenticandomi completamente del luogo in cui mi trovavo, estraniandomi dalla realtà. Ho vissuto momenti di confusione in cui mi sono ritrovata a vivere un’altra realtà, per un attimo ho pensato che i miei compagni di viaggio fossero Agata, Marco, Mortimer e tutti gli altri.
“Il modo conta. Si, il modo conta proprio… L’intenzione per me vale quasi più del risultato. Questo genere di approccio alle cose non dà soluzioni, è vero, ma allena alla ricerca del sorriso nel piccolo.”
l titolo non è facile ma rappresenta la fatica di questi anni di lazzaretto, sempre dediti alla ricerca di un volo di farfalle. Sempre, nonostante tutto. – See more at: http://zeldawasawriter.com/2012/11/farfalle-in-un-lazzaretto-il-mio-primo-libro/#sthash.f51nxAok.dpuf
l titolo non è facile ma rappresenta la fatica di questi anni di lazzaretto, sempre dediti alla ricerca di un volo di farfalle. Sempre, nonostante tutto. – See more at: http://zeldawasawriter.com/2012/11/farfalle-in-un-lazzaretto-il-mio-primo-libro/#sthash.f51nxAok.dp
l titolo non è facile ma rappresenta la fatica di questi anni di lazzaretto, sempre dediti alla ricerca di un volo di farfalle. Sempre, nonostante tutto. – See more at: http://zeldawasawriter.com/2012/11/farfalle-in-un-lazzaretto-il-mio-primo-libro/#sthash.f51nxAok.dpuf
Il titolo del romanzo si ispira a una citazione di Gina Lagorio tratta da Inventario (Mondadori, 2007) e dedicata alla necessità di seguire la leggerezza sempre e comunque, anche in contesti colmi di tristezza.
“Il titolo non è facile, ma rappresenta la fatica di questi anni di lazzaretto, sempre dediti alla ricerca di un volo di farfalle. Sempre, nonostante tutto.”
Dimenticavo….
La mia vacanza è iniziata con la consegna da parte di mia madre dei quadernetti di Zelda… era destino che io leggessi il suo libro durante questa vacanza!
Questo libro partecipa al http://www.homemademamma.com/category/venerdi-del-libro/
Grazie carina per un’ altra descrizione di un libro che sembra molto intrigante sarà la mia prossima lettura .Ottima descrizione
Doppia marchetta, eh?
Tanti libri e troppo poco tempo, ma io metto in lista sempre!!