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BAKALA

17 Marzo 2014 By drusilla 27 Comments

Sono le 10 del mattino del sesto sabato in Kuwait, l’Italia ormai mi sembra un ricordo molto lontano.
Il Daddy ci ha salutati più di due ore fa per andare al lavoro.
Ercolino sonnecchia nella sua sdraietta di Mothercare comprata dal daddy prima del nostro arrivo. Tato sorride felice, mi salta in braccio e mi tira per il braccio indicandomi la porta, vuole uscire a giocare.
Anche se siamo tutti vestiti, non mi va di guidare fino al club, vorrei rimanere qui in casa o scendere al parchetto per far giocare i bambini. Ma con cosa li faccio giocare? In casa non abbiamo nemmeno una palla, il gioco più semplice e quello più divertente che esista.
E’ da quando sono arrivata che guardo le palle colorate appese fuori da un negozietto in strada che si trova a poche centinaia di metri dal nostro palazzo.
“Tato, andiamo a comprare la palla blu che hai visto ieri?”
Tato mi sfodera il suo più bel sorriso di sempre, si mette a saltare tutto eccitato e urla “blu, blu,blu!!!“.
Andata!
Prima di infilare Ercolino nell’ovetto e mettere le scarpe a Tato vado a rivestirmi. Non posso uscire di casa così scollata, meglio indossare un paio di scarpe chiuse, una maglia a maniche lunghe e un foulard che copre la scollatura. Mi guardo più volte allo specchio per vedere se c’è troppa pelle esposta ma non mi pare, ho scoperte solo le mani, il collo e la faccia. Così dovrei andare bene!
Siamo pronti a partire per la grande missione: acquisto palla blu nel negozietto “losco losco” vicino a casa nostra.
Sono abbastanza agitata e nervosa, le gambe mi tremano e le mani mi sudano, per fortuna i sorrisi di Tato mi trasmettono forza e sicurezza.
Questa è la nostra prima uscita a piedi in solitaria e si tratta della prima volta in cui entro in uno di questi negozietti, nemmeno il daddy ci ha mai messo piede. Non ho idea di cosa vendano all’interno, non so da chi sono gestiti e da chi sono frequentati.
Mentre camminiamo mi guardo attorno con aria sospettosa e impaurita, ho paura delle enormi macchine che girano da queste parti, sono diffidente della gente che incontro, mi sento a disagio e ho come l’idea che tutti ci stiano osservando. Ma è così strano vedere una mamma con i suoi due figli biondi che cammina per strada? Pare di si!
Camminando camminando mi rendo conto che le persone che stiamo incontrando sono tutte molto gentili, sorridono e si fermano a scambiare una parola e fare un complimento ai bambini.
Dopo aver fatto slalom tra marciapiedi rotti o inesistenti, sporcizia abbandonata ai lati delle strade ed essere sopravvissuti al passaggio di almento dieci mega jeep, siamo giunti al negozietto.
Respiro profondo. 
Entro spostando le tende di plastica che separano la strada dal negozio.
“Hello! I would like the blue ball, please.”
Con il mio inglese stentato e maccheronico indico la palla blu appesa all’esterno. Sorrido e ricevo come risposta un altro sorriso, più timido del mio.
Il ragazzo dietro al bancone è molto gentile, prende con una scala la palla e la consegna direttamente nelle mani Tato, aggiungendoci anche un leccalecca. La gioia e l’entusiasmo di Tato sono espressi tutti dal suo enorme sorriso che solo lui sa fare con tutto il viso, occhi, guance e bocca.
Entro a pagare: 300 fills.
Rimango scioccata dal prezzo, chiedo due volte il costo per accertarmi di non aver capito male. Io che mi ero portata tre kd sperando di averne abbastanza, in realtà con quei soldi avrei potuto comprarne dieci di palle.
Mentre sono all’interno del negozio scopro che vendono veramente un sacco di cose, ma non ho tempo di soffermarmi ad osservare perchè fuori è rimasto Ercolino nel suo ovetto e Tato mi chiama a gran voce perchè smania di giocare con la sua nuova palla.
Torno a casa con il sorriso sulle labbra, felice di aver fatto questa mia prima esperienza tra le strade di questo nuovo paese, orgogliosa di aver fatto tutto da sola senza l’aiuto del daddy. Gli otto mesi di vita vissuta in Libia mi hanno segnato molto, in quel paese era impossibile camminare per le strade da sola, peggio ancora con un bambino (figurarsi con due!).
Ecco, questo fu il mio primo acquisto ad un bakala.
Vi starete chiedendo, cosa sono i bakala?
I bakala sono dei piccoli negozi di strada, dei mini market che vendono veramente di tutto.
il mio bakala di fiducia
Nella via che separa il mio palazzo da quello di Mimma ne esistono almeno tre. Io mi sono affezionata al bakala dove feci il mio primo acquisto nel marzo 2011 e non potrò mai tradirlo. Dopo la palla blu entrai per acquistare una bottiglia d’acqua, poi un giorno dei lecca lecca, un’altra volta il latte, poi la ricarica per il cellulare. Così, con il tempo, ho scoperto che questi bakala vendono veramente ogni genere di cose: bibite, patatine, sigarette, succhi, latte, burro, gelati, detersivi, sapone, uova, farina, olio, caramelle e cioccolatini, giornali e tanto altro ancora.
 
I ragazzi che gestiscono il mio bakala sono tutti pakistani, molto gentili, sorridenti e anche se il loro inglese è decisamente scarso abbiamo imparato a capirci a gesti.
Ciò che caratterizza questi negozietti, oltre alla varietà di oggetti venduti, è l’attenzione che hanno nell’esporre la merce. Tutto è accatastato con precisione e meticolosità su scaffali semplici spesso ottenuti da cartoni e scatole.
La cosa divertente è che sono negozietti take away, ovvero il kuwaiti di turno arriva, doppio bip del clacson, l’omino del bakala esce a prendere l’ordinazione e poi consegna merce e ritira soldi. Ogni volta che vedo questa scena mi fa sorridere!
Io preferisco entrare, perchè mi piace curiosare tra gli scaffali e perdermi tra gli oggetti più disparati e dimenticati che vendono.
 

Per noi il bakala è diventato il negozietto delle emergenze, quello che ti salva la vita quando alla sera alle dieci ti accorgi di aver finito il boccione dell’acqua, oppure quando vuoi preparare i muffin al cioccolato per merenda e tu hai finito le uova oppure hai promesso ai tati che dopo la scuola gli avresti portato una sorpresina ma quando sei andata al supermercato te ne sei completamente dimenticata.
Non mi resta che dire: I LOVE BAKALA!!!

 
 

Filed Under: Tips about Kuwait

Comments

  1. Moky says

    17 Marzo 2014 at 11:43

    Che bello questo racconto. Ti immagino camminare lungo la strada con il cuore a mille.
    Cmq i tuoi bambini non passano inosservati nemmeno al lago!!!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 13:53

      Grazie Moky!
      Si, diciamo che fatico a far passare inosservati i miei Tati!!!!

      Rispondi
  2. Chiara T. says

    17 Marzo 2014 at 11:43

    Questi non li ho ancora visti a doha! o meglio forse ci sono in centro e appena nei dintorni. Io sono un filino più lontana e quindi devo andare dritta nei mall! Peccato..
    Un abbraccio

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 13:54

      Noi effettivamente viviamo in una zona molto residenziale e abbastanza centrale.
      Non ho idea se i bakala esistono anche a Doha.

      Rispondi
  3. Anonymous says

    17 Marzo 2014 at 11:56

    Si mi ricordo quel negozietto ( bakala ) vicino a casa vostra .Lo ricordo con un poco di nostalgia dove vendono di tutto.Mi ricorda i miei 15 giorni passati con voi in un paese ancora estraneo .Quanto tempo e cose sono trascorse da allora e lui (bakala ) è sempre li quasi come una sicurezza. A presto carina

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 19:20

      Sono passati ormai più di tre anni dai tuoi quindici giorni in Kuwait… che nostalgia veramente. Baci carina!

      Rispondi
  4. Anonymous says

    17 Marzo 2014 at 12:46

    Adoro il mio baqala..sono super gentili e ti prendono a cuore…e se vivi vicino li puoi telefonare con la lista spesa e te la portono a casa gratis….e poi se sei di fretta e fa troppo caldo basta un beep beep e ti prendono l’ordine dal finestrino….sono colpevole di averlo fatto..attenzione pero’ ai venditori disonesti che se vedono che sei straniera ti fanno pagare il doppio…successo anche questo…..

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 19:21

      Oh mai dai, ci sono anche qui i venditori disonesti?! Per fortuna non mi è mai capitato nulla di spiacevole, sarà che sono fidelizzata al mio bakala di fiducia!

      Rispondi
  5. MammaInOriente says

    17 Marzo 2014 at 12:47

    Mi hai fatto ricordare tutte le mie prime volte…a Suzhou e Wuxi in Cina e poi qui. Quanta paura ed eccitazione insieme c’è sempre nell’affrontare ogni aspetto di una nuova vita!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 19:21

      Hai ragione, tanta paura mista ad eccitazione!

      Rispondi
  6. Graziella Pezzetta says

    17 Marzo 2014 at 13:48

    Che tenerezza mi ha fatto il tuo racconto… Tu sola soletta in un paese completamente sconosciuto con l’esperienza Libia alle spalle… Dicono che le donne sono il sesso debole, che grandissima stupidaggine! Grande Dru! Che bello pensare ai negozietti che somigliano alle piccole botteghe di paese, che bello pensare a voi che state facendo vostro il Kuwait. Un bacione Dru.

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 13:52

      Hai ragione Graziella, ma quale sesso debole!
      E’ vero, ogni piccola esperienza e avventura vissuta in questo paese ce lo rende sempre più nostro.

      Rispondi
  7. Twinsbimamma Barbara says

    17 Marzo 2014 at 13:54

    esperienze nuove …. e per fortuna migliori delle precedenti..

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 19:22

      Per fortuna abbiamo decisamente migliorato la nostra situazione.

      Rispondi
  8. mamma jago says

    17 Marzo 2014 at 14:20

    Che fatica il tuo primo acquisto in questo bakala!!!!! Ma come sempre hai tirato fuori la tua grinta il tuo coraggio la tua curiosità e voglia di mettere il naso fuori casa da sola x sfidare te stessa….e…..ce l’hai fatta alla grande ….anzi non puoi rinunciare al tuo baqala ormai. …!!!! Baci

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      17 Marzo 2014 at 19:24

      Grazie Mamma Jago! Orgogliosa di ogni singolo pezzettino che sono riuscita a mettere assieme per costruire la mia esperienza in questo paese.

      Rispondi
  9. mammapiky says

    17 Marzo 2014 at 23:25

    Mi danno l’impressione di negozi di qualità, come se qui in Italia ti trovassi a comprare salumi e formaggi in una norcineria invece che al super.

    Rispondi
  10. Baby1979 says

    18 Marzo 2014 at 5:57

    Bello il bakala, soprattutto per la presenza della kinder!!!

    Rispondi
  11. havasflugilojn says

    18 Marzo 2014 at 6:32

    ah in Germania c’è l’equivalente dei bakala! Si chiamano Spaetkauf ma sono chiamati da tutti Spaeti, sono praticamente aperti SEMPRE e gestiti da turchi. Questo post mi ha ricordato la prima volta che sono entrata in uno spaeti 🙂

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      18 Marzo 2014 at 13:18

      Ricordi da expat!

      Rispondi
  12. Mamma Avvocato says

    18 Marzo 2014 at 8:44

    Mi ricordano i negozietti aperti 24 ore su 24 che avevo scoperto a Madrid, gestiti anche li da pakistani. Ti ho immaginata e mi sono emozionata nelle strade con te e i tuoi bimbi…solo che brutto doversi cambiare per poter uscire!

    Rispondi
    • Drusilla Galelli says

      18 Marzo 2014 at 13:17

      I bakala esistono un po’ ovunque allora e magari vengono chiamati con altri nomi.
      Per quanto riguarda l’abbigliamento basta indossare pantaloni non troppo corti e magliette non troppo scollate ma appena arrivata in Kuwait non lo sapevo.

      Rispondi
  13. Francesco Spisani says

    24 Febbraio 2016 at 22:33

    Gentile signora, e’ proprio vero,il bakala c’e’ovunque. In Grecia, si chiama το μπακάλικο, pronunciato “to (articolo neutro) bakaliko”. Buona spesa! 🙂

    Rispondi
    • Francesco Spisani says

      24 Febbraio 2016 at 22:43

      E se vuole, احن البقل!

      Rispondi
      • Francesco Spisani says

        25 Febbraio 2016 at 19:45

        Mi scusi, la tastiera mi ha tradito. Sarebbe احب البقل

        Rispondi
    • Francesco Spisani says

      26 Febbraio 2016 at 14:10

      Mi spiace che abbia cancellato il mio successivo post. Significava solo “I love bakala” in arabo msa, ovvero, traslitterato in lettere latine, “uhib al biqal”. Comunque, buona spesa!

      Rispondi
      • drusilla says

        26 Febbraio 2016 at 15:57

        Ogni commento è prezioso, quindi tutti vengono pubblicati, solo che talvolta ci vuole tempo per approvarli. Grazie!

        Rispondi

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